IL 25 APRILE DELLA GENTE: IN PIAZZA 3500 PERSONE

Saranno stati i tre cortei che hanno coinvolto le valli della provincia, sarà quella data particolarmente significativa, 80 anni dalla Liberazione, sarà quella voglia rinnovata di celebrazione nonostante tutto; ma quella di quest’anno è stata una partecipazione come non se ne vedevano da anni, 3500 le persone stimate dalla questura. Piena, partecipata, con quel gusto di esserci convintamente. I tre cortei sono partiti da barriera Genova, con le principali autorità cittadine, poi la sosta al Dolmen, dove la sindaca Tarasconi ha reso onore ai caduti. In contemporanea gli altri cortei: dai giardini Merluzzo sono partiti i gruppi val d’Arda e val d’Ongina, da San Sepolcro val Trebbia e val Tidone. Poi l’arrivo in piazza Cavalli per la celebrazione. dove l’orazione è stata affidata al vicepresidente di Anpi Carlo Ghezzi. Seduti in prima fila, sotto al palco i partigiani della divisione Piacenza, Pietro Satta 101 anni e Luigi Leviti 97. Per loro il 25 aprile è un dovere esserci.

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BENEDETTA TOBAGI: “LA RESISTENZA E’ ESISTITA GRAZIE ALLE DONNE”

Una resistenza senza le donne non sarebbe potuta esistere; furono loro le protagoniste prestando assistenza, combattendo in prima persona, rischiando la vita. Quella metà della storia troppo spesso in ombra e in silenzio ma fondamentale, che nella guerra partigiana ha rivestito uno dei ruoli più importanti. La resistenza delle donne è il libro, grazie al quale Benedetta Tobagi, ha vinto il premio Campiello, con il quale fa conferenza e incontra gli studenti, come quelli del liceo Gioia, in una lezione organizzata dai docenti di storia e filosofia.

Il libro racconta la storie di queste donne, partendo da decine di foto raccolte negli archivi. Storie di vita e di scelte consapevoli di chi, ad esempio, decide di stracciare le etichette e di imbracciare le armi, a chi nella guerra cerca vendetta, a chi ancora vede nella lotta al fascismo la naturale prosecuzione delle lotta di classe.

Racconti vividamente attuali che ancora oggi si stagliano in un contesto nazionale dove il giorno della Liberazione non riesce a rappresentare, per tutti, quel fondamentale e sacrosanto valore di ritrovata libertà che la guerra di resistenza ha faticosamente raggiunto.

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PNRR: A PIACENZA 43 PROGETTI PER 75 MILIONI, “TRA I COMUNI PIU’ VIRTUOSI IN REGIONE”

A un anno dalla conclusione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), il Comune di Piacenza è considerato tra i più efficienti a livello regionale nella rendicontazione dei progetti finanziati e nel rispetto dei crono-programmi.

Equanto emerso in una riunione che si è tenuta nelle scorse ore in Municipio alla presenza della sindaca Katia Tarasconi, degli assessori, del direttore generale Luca Canessa oltre che dei dirigenti e dei funzionari comunali coinvolti a vario titolo sui progetti Pnrr. A introdurre il dibattito facendo il punto della situazione, è stata Annalisa Giachi di PromoPA Fondazione che sta collaborando con Palazzo Mercanti nellottimizzazione manageriale delle pratiche in questione.

Ad attestare lottima reputazione del Comune di Piacenza in tema Pnrr, è stato il team di esperti incaricati dalla Regione Emilia-Romagna che si è basato – tra i vari criteri di valutazione – sul rispetto di tutte le scadenze relative alle procedure di aggiudicazione e di consegna dei lavori entro il 2024. Unazione nel suo complesso particolarmente articolata e non priva di criticità, che ha visto lente piacentino distinguersi anche per soluzioni innovative come nel caso del project financing dellEx Manifattura Tabacchi (soluzione che solo pochi giorni fa ha raccolto anche il plauso da parte del Ministero).

Con un totale di 43 progetti attualmente in corso di realizzazione, Piacenza ha dimostrato dunque, e sta dimostrando tuttora, un impegno concreto ed efficiente nell’utilizzo delle risorse Pnrr, mantenendo un monitoraggio costante e una documentazione accurata che ha consentito di accedere a fondi di fondamentale importanza per il futuro della città.

E lha fatto centralizzando le operazioni e ottimizzando processi che – di fatto – hanno stravolto buona parte delle dinamiche lavorative dellintero ente nellultimo periodo, richiedendo uno sforzo notevole da parte degli uffici. Ma non solo: anche a livello amministrativo e – più in generale – politico, il lavoro è stato capillare grazie alla concertazione tra più assessorati, al monitoraggio costante e alla condivisione di ogni singolo passaggio.

Ciò è stato possibile grazie alla precisa scelta dellamministrazione di creare una cabina di regiaspecificatamente dedicata alla gestione del Pnrr e, a monte, alla scelta di istituire un nuovo settore nellambito del funzionigramma comunale: il settore Piacenza 2030 il cui personale – come ha precisato lo stesso direttore generale durante la riunione – ha rivestito e sta rivestendo un ruolo cardine proprio in tema di rendicontazione. Una professionalità che, una volta chiusi tutti i lavori del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (marzo 2026), risulterà cruciale, ad esempio, sui bandi europei e non solo.

Le missioni del Pnrr a Piacenza spaziano dalla digitalizzazione e innovazione (14 progetti), a verde e transizione ecologica (2 progetti), sino allistruzione (6 progetti) e all’inclusione sociale (19 progetti). Complessivamente, il Comune ha ottenuto finanziamenti per oltre 75 milioni di euro in totale, con una quota significativa (57%) destinata allinclusione e alla coesione.

La chiave dellottimo risultato di Piacenza risiede, dunque, in un modello di governance ben strutturato. Con la creazione della cabina di regia dedicata al Pnrr, composta da personale esperto e qualificato, il Comune – come si accennava – ha centralizzato la rendicontazione, facilitando il monitoraggio in tempo reale dei vari progetti. Questo approccio ha garantito unefficienza operativa davvero importante, consentendo di presentare rendiconti e richieste di rimborso in modo veloce e accurato.

L’ufficio ha anche implementato strumenti digitali per monitorare i progressi e ha offerto consulenze ai vari settori coinvolti, migliorando così la comunicazione e la collaborazione tra i diversi attori amministrativi. Ciò ha portato ad incassare, ad oggi,circa 14,5 milioni di euro attraverso anticipi e rendiconti.

Non poche, tuttavia, le criticità che nel corso della riunione sono state sottolineate dai vari dirigenti comunali coinvolti. Su tutte,laumento dei costi delle opere nellultimo periodo, ma anche la difficoltà di coordinare efficacemente i progetti di area vasta e la necessità di rivedere e attualizzare alcune pratiche rispetto a come erano state candidate allepoca della presentazione dei progetti. Tuttavia il Comune ha già adottato misure per affrontare tali problematiche continuando a ottimizzare le procedure di rendicontazione.

«Il lavoro amministrativo, che per sua natura è “dietro le quinte, è stato davvero colossale – ha commentato la sindaca a margine della riunione – ma c’è da dire che oggi in città stanno diventando visibili e tangibili i primi risultati concreti. Certo, i cantieri possono creare disagi ma allo stesso tempo sono la prova che siamo una città che finalmente si sta muovendo».

FACOLTÀ DI SCIENZE AGRARIE: RIDUZIONE DELLE TASSE PER LE MIGLIORI MATRICOLE

La Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali dell’Università Cattolica crede fermamente nelle potenzialità dei giovani talenti.

Per promuovere l’eccellenza accademica, grazie al finanziamento della Fondazione Romeo ed Enrica Invernizzi, la facoltà sosterrà gli iscritti triennali e magistrali del prossimo anno accademico con l’esonero del pagamento delle tasse fino a 5.000€, a cui si potrà accedere secondo requisiti esclusivamente di merito.

«La nostra missione è quella di sviluppare ricerca di altissimo livello, che si riverberi in una formazione d’eccellenza: la perseguiamo grazie al costante lavoro dei nostri docenti, il 40% dei quali rientra nella classifica World’s 2% Top Scientists stilata dalla Stanford University» afferma Pier Sandro Cocconcelli preside della facoltà di Scienze agrarie alimentari e ambientali della Cattolica. «La stima che ci dimostra la Fondazione Invernizzi, che nasce nel settore agroalimentare e che investe generosamente nelle nostre attività, e la fiducia che ripongono in noi aziende nazionali e internazionali del settore agroalimentare, che ci chiedono laureati competenti e ben preparati, ci spingono ancora di più a puntare sull’eccellenza: per questo abbiamo deciso di valorizzare con questi esoneri gli studenti più appassionati e meritevoli».

Per accedere all’esenzione, le matricole delle lauree triennali dovranno aver ottenuto una votazione minima di 75/100 all’Esame di Stato, mentre per le lauree magistrali è necessario aver conseguito un voto di laurea triennale minimo di 100/110. Per i pre-immatricolati, si prevede una media ponderata degli esami triennali di almeno 27/30 e il superamento di esami per almeno 140 cfu.

PER LA FESTA DELLA LIBERAZIONE RINVIATO LO SPETTACOLO POMERIDIANO. INVARIATE CERIMONIA ISTITUZIONALE E LE ALTRE INIZIATIVE

Le celebrazioni per l’80° anniversario della Liberazione si terranno, a Piacenza, confermando quasi tutti gli appuntamenti in programma nella giornata del 25 aprile, nel rispetto del lutto nazionale proclamato dal Governo a seguito della morte di Papa Francesco.
L’Amministrazione comunale lo rende noto d’intesa con la Prefettura, con cui si è condivisa la scelta di annullare unicamente l’intrattenimento pomeridiano previsto dalle 17 alle 20 con lo spettacolo musicale di ballo liscio all’ombra di Palazzo Gotico, anche in considerazione della prossimità alla basilica di San Francesco che si affaccia proprio su piazza Cavalli. Al momento, si sta valutando insieme all’Orchestra Matteo Bensi una possibile data alternativa in cui recuperare l’evento.
Restano confermate, invece, le altre iniziative che si terranno venerdì 25 aprile a corollario della cerimonia istituzionale – che non subirà alcuna modifica e vedrà confluire in piazza i tre cortei accompagnati da formazioni bandistiche – e di quella religiosa: il pranzo come momento di coesione e condivisione, nonché le esibizioni delle bande musicali di città e provincia e del coro delle voci bianche, così come l’allestimento della mostra fotografica e la disponibilità dei giochi d’altri tempi per i bambini.

FONDAZIONE: ROBERTO REGGI RIELETTO PRESIDENTE. “LA CONTINUITA’ CI CONSENTIRA’ DI INTERVENIRE NELLE SITUAZIONI PIU’ COMPLESSE”

Roberto Reggi è stato rieletto alla presidenza della Fondazione di
Piacenza e Vigevano. Questo pomeriggio il nuovo Consiglio Generale, insediatosi ufficialmente ieri, ha sancito all’unanimità l’inizio del suo secondo mandato alla guida dell’ente.
«Ringrazio i consiglieri per la fiducia che ripongono nel mio operato – ha dichiarato il presidente Reggi al termine della votazione – nella consapevolezza che ci attendono mesi importanti. In un tempo presente così caratterizzato da scenari mutevoli e imprevedibili, mi sento pronto a proseguire un lavoro che arricchisca e incrementi ulteriormente la spinta positiva che la Fondazione può fornire come agente di sviluppo sociale, economico e culturale del territorio».

Reggi era stato eletto la prima volta il 31 maggio 2021, nel delicato momento del post pandemia. Il periodo richiedeva uno sforzo di analisi e progettazione per ripensare al ruolo che le fondazioni bancarie erano chiamate a sostenere all’interno delle proprie comunità. Un ruolo più strategico, capace di contribuire a dare risposta all’accresciuto bisogno di cura e assistenza, ma anche di
aggregare valore sociale e favorire percorsi di crescita, di innovazione e di sviluppo del territorio.
L’impegno nei quattro anni di mandato 2021-2025, ripercorsi in occasione dell’incontro del 14 aprile scorso “Attivazioni di futuro” – che ha avuto come ospite il presidente di Acri e di Fondazione Cariplo Giovanni Azzone – si è tradotto in oltre 1200 interventi nell’ambito del welfare, della ricerca,
dell’istruzione e della cultura, incrementando l’apporto di progetti propri, a cominciare dai Bandi introdotti dall’ente per la prima volta nel 2022.
Un impegno che sarà implementato in questo secondo mandato.

«La continuità ci consentirà di intervenire con un approccio sistemico, sia nelle situazioni più complesse che richiedono interventi sul medio e lungo termine per poter raggiungere risultati significativi, e penso ad esempio a certe criticità in ambito welfare, che rimarrà tema prioritario, sia di portare a compimento i grandi progetti che possono fornire un impulso importante allo sviluppo e
alla qualità della vita di tutta la comunità. La Fondazione si impegnerà ancora più a fondo per una rete territoriale di co-progettazione, allargando la platea di soggetti da coinvolgere e mobilitando l’impegno di chi può investire risorse su temi condivisi, affinché vi sia una ricaduta positiva determinante e con un effetto leva ancora maggiore. Ci sono tutte le condizioni per creare dei
tavoli di lavoro attorno ai quali riunire forze pubbliche e private, e immaginare forme inedite di supporto alle fragilità, ma anche percorsi di sviluppo in grado di lasciare il segno».

Nei prossimi giorni il presidente Reggi sarà chiamato a proporre i nomi della sua squadra, i componenti del Consiglio di Amministrazione la cui nomina formale spetterà al Consiglio Generale: c’è già una data prevista per il prossimo 5 maggio. Il Consiglio Generale provvederà anche a nominare i membri del nuovo Collegio Sindacale, L’organo di controllo della Fondazione che resterà in carica per tre anni. Il rinnovo degli organi porterà anche a qualche variazione all’interno delle Commissioni consultive, i gruppi di lavoro che hanno funzioni istruttorie nell’analisi delle richieste.

BONVICINI RESPIGHIANO 2025: “A PIACENZA UN BUON FERMENTO CULTURALE”

Se torna indietro con gli anni ammette che, da studente, mai avrebbe pensato di ricevere questo riconoscimento. Oggi ne va orgoglioso perché quegli anni hanno segnato la sua formazione. Gyonata Bonvicini è il Respighiano dell’anno 2025, come ha deciso l’associazione Amici del Liceo Scientifico che ogni anno assegna il riconoscimento ad una personalità di spicco che ha frequentato il liceo. Bonvicini si è diplomato nel 1991, oggi dirige la prestigiosa Michael Werner Gallery con sedi a Berlino, Londra e New York.

Una carriera che nulla ha avuto a che vedere con la scienza, come si potrebbe pensare per un diplomato del liceo Scientifico. Un percorso forse anomalo, ma non raro per la verità. Il professor Romano Tagliaferri gli ha fatto conoscere e scoprire la storia dell’arte, tanto da scegliere la facoltà di conservazione dei beni culturali. Dopo la laurea e la ricerca universitaria la decisione di trasferirsi prima a Londra e poi a Berlino dove l’interesse e il lavoro si sono spostati verso le gallerie d’arte. E se dovesse dare un consiglio ai ragazzi che stanno per terminare il liceo, sarebbe certamente quello di capire e seguire le proprie passioni.

A occhi così esperti ed allenati al bello non potevamo non chiedere una commento su come Piacenza sta gestendo il suo patrimonio culturale e lo spazio che, seppur come realtà di provincia, si sta ritagliando anche a livello nazionale. Ecco cosa ci ha risposto.

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E’ MORTO PAPA FRANCESCO, “IL PONTEFICE CHE SI E’ DATO FINO ALLA FINE”

E’ morto Papa Francesco, si trovava a Roma, a Casa Santa Marta, dove era stato trasferito dopo il lungo ricovero al Gemelli. A dare la notizia della sua morte il cardinale Ferrell: “Alle 7.35 il Vescovo di Roma è tornato alla casa del Padre”. Aveva 88 anni. Questo il messaggio:

“Carissimi fratelli e sorelle, con profondo dolore devo annunciare la morte di nostro Santo Padre Francesco. Alle ore 7:35 di questa mattina il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre.

La sua vita tutta intera è stata dedicata al servizio del Signore e della Sua chiesa. Ci ha insegnato a vivere i valori del Vangelo con fedeltà, coraggio ed amore universale, in modo particolare a favore dei più poveri e emarginati.

Con immensa gratitudine per il suo esempio di vero discepolo del Signore Gesù, raccomandiamo l’anima di Papa Francesco all’infinito amore misericordioso di Dio Uno e Trino”.

Divenne pontefice il 13 marzo del 2013 e disse “Vocabor Franciscus”, Mi chiamerò Francesco; mai nessun pontefice aveva scelto il nome del Santo di Assisi. Un nome che connotò la sua presenza e vicinanza ai fragili e agli ultimi del mondo. Lui stesso, appena eletto, disse di “arrivare dalla fine del mondo”, quasi legittimato a rovesciare le prospettive. E così è stato; a cominciare dalla sua stessa figura. Resta a vivere negli appartamenti di Santa Marta, cancellando così l’immagine della suntuosità di San Pietro riservata ai pochi.

Il 16 febbraio il ricovero al Policlinico Gemelli di Roma per una grave forma di polmonite, a fatica si era ripreso ed era stato dimesso nei giorni scorsi. Da quei giorni terapie mirate per recuperare la piena funzionalità del respiro e della voce, e soprattutto pochi contatti per evitare di contrarre nuovi virus. Eppure nella giornata di Pasqua ieri Bergoglio ha incontrato il vicepresidente Usa Vance, poi, a sorpresa, si è affacciato su Piazza San Pietro per il tradizionale saluto Urbi et orbi, augurando «buona Pasqua» ai fedeli. Quindi un lungo giro in Papamobile. “Vivrò la Pasqua come posso” erano state le parole di papa Bergoglio qualche giorno fa, quasi come a giustificarsi coi fedeli se la sua presenza non sarebbe stata come lui avrebbe voluto.

Un Papa spinto dal desiderio costante di stare in mezzo alla gente, di stringere mani e di abbracciare bambini; come quando, poche settimane fa, scese in carrozzina alla basilica di Santa Maria Maggiore per visitare la Madonna Salus Populi Romani. E poi la visita ai detenuti di Regina Coeli, sia pure senza lavanda dei piedi, Giovedì Santo.

Il Papa “si è donato fino alla fine. Ora è il momento del silenzio, della preghiera, del ringraziamento”. Lo ha osservato il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei, dopo la notizia della morte del Papa, con voce commossa. Un padre “che ha aiutato tutti, non solo la Chiesa cattolica. Adesso silenzio e preghiera”. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella parla di: «Grande dolore personale e grande vuoto, viene meno un punto di riferimento». La premier Giorgia Meloni: «Ci lascia un grande uomo e un grande pastore».

“BOLLINO ANTIFASCISTA” E CASA DELLE ASSOCIAZIONI, RABUFFI (APP): COME SONO ANDATE LE COSE?

La concessione della sala comunale di via Musso, presso la Casa delle Associazioni, richiesta per la presentazione del libro Le vite delle donne contano di Francesca Totolo, continua a far discutere. Questa volta per la questione del “bollino antifascista” che, secondo il regolamento comunale approvato a gennaio, sarebbe da presentare allegata alla documentazione per la richiesta della sala.

Il consigliere di Alternativa per Piacenza Luigi Rabuffi, attraverso un accesso agli atti, ha chiesto copia della documentazione proprio relativa alla richiesta e alla asserita concessione della sala comunale in via Musso. Entro il quinto giorno dell’accesso agli atti (come il regolamento prevede), è arrivata la risposta secondo cui il Comune non è in possesso di alcuna
documentazione relativa alla richiesta ed alla concessione della sala comunale della Casa delle Associazioni, in quanto gli spazi stessi sono in gestione ad Auser e regolati da apposita convenzione, che prevede richieste al gestore di uso temporaneo delle sale. Al Comune non è giunta nessuna comunicazione, nemmeno per conoscenza. In sostanza il Comune non sarebbe stato a conoscenza della richiesta poiché è Auser a gestire la struttura, ed è sempre ad Auser che arrivano le richieste per l’utilizzo delle sale.

E’ qui che sta il punto: ma se il nuovo regolamento è stato approvato dal consiglio comunale il 27 gennaio 2025, in vigore dal 1 marzo 2025, perché il Comune non si è preoccupato di verificare il rispetto di quanto deciso dal maggior organo deliberativo, ovvero il consiglio comunale?

E’ la domanda che il consigliere Rabuffi ha rivolto in un secondo accesso agli atti di richiesta urgente della documentazione recuperandola, se è il caso, proprio da Auser che ha gestito la pratica, probabilmente inconsapevole del cambiamento intercorso nel regolamento.

“Appare imbarazzante – sostiene il consigliere di ApP – che a valle dell’approvazione del consiglio comunale di uno specifico regolamento per la concessione di patrocini, di collaborazione e delle sale comunali, il Comune non si preoccupi di verificarne il rispetto. Al netto del contenuto del libro ritengo – da Consigliere Comunale che ha votato favorevolmente il nuovo Regolamento di concessione delle Sale Comunali – che appare necessario capire come sono andate le cose, scoprire le eventuali responsabilità ed evitare – nel caso si rilevassero incongruenze/mancanze/omissioni – il ripetersi di situazioni non coerenti con il Regolamento”.

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IL PO HA SUPERATO GLI 8 METRI NELLA NOTTE. IN MATTINATA LIVELLO IN LENTA DISCESA

E’ passata nella notte la piena del Po che ha raggiunto gli 8 metri e 14; nel corso della mattina il livello dell’acqua si sta lentamente abbassando, sul versante occidentale della provincia si rileva un calo delle acque. Nel corso della nottata l’incremento è proseguito con una certa regolarità con il superamento degli 8 metri intorno alle tre. L’acqua aveva invaso diverse aree golenali e il lungo Po in corrispondenza dell’argine piacentino. Resta in vigore nella giornata odierna l’allerta rossa.

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