Altri 25 decessi, numeri che continuano ad essere troppo alti per Piacenza, che si faticano ad accettare. Ma non ci può e non ci si deve abituare a questa ecatombe. “Sono persone che non ci sono più – ha detto il commissario Venturi – se solo un mese fa ci avessero detto che in Emilia ci sarebbero stati 1267 morti nessuno ci avrebbe creduto. Dobbiamo continuare a combattere insieme questa battaglia, non è il momento dei rancori, ma dell’unità. Non ci dobbiamo dividere in questo momento che è come una guerra. Non si deve speculare, arriveremo dall’altra parte del mare solo insieme”.
I casi di positività in Emilia sono 777 in più rispetto a ieri, per un totale di 11588, di questi 5057 sono in isolamento domiciliare perché presentano sintomi particolari, 168 in più le guarigioni per un totale di 960, sono 7 in più i ricoveri in terapia intensiva che arrivano a 308.
I tamponi refertati sono 5403, di questi solo 2130 sono positivi, “questo è molto confortante, perché conferma la tendenza di questi ultimi giorni, ovvero che la maggior parte dei test è negativa, cosa che si era verificata solo all’inizio dell’epidemia”. A Piacenza sono 63 i nuovi casi di positività, in calo rispetto a ieri, per un totale di 2276 complessivi. Una crescita che si conferma la più bassa a livello regionale. “L’ospedale di Piacenza – ha concluso Venturi – è messo a dura prova, ma stiamo andando verso una significativa riduzione dei casi”.