Due anni per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. E’ la condanna inflitta ad un albanese arrestato lo scorso agosto dalla Polizia Municipale. A rivolgersi alla sezione locale della polizia giudiziaria della municipale era stata una 40enne della provincia di Cremona. Anna – il nome è di fantasia – che gestiva un’attività commerciale con il fratello, aveva incominciato ad intraprendere una relazione sentimentale con un cliente fino ad allora conosciuto in modo superficiale. Il legame si è trasformato in un crescendo di violenze fisiche e psicologiche tanto da costringerla a prostituirsi in strada. La paura verso quell’uomo che all’inizio doveva essere il suo compagno le ha impedito di ribellarsi isolandola da parenti ed amici. Fino a quando Anna ha raccolto le forze per affidarsi alla Polizia Municipale e raccontare la sua storia da cui è emerso che anche un’altra donna subiva le stesse brutali vessazioni. L’aguzzino arrivava addirittura a gettare Anna nella acque del Po per impedire all’altra di ribellarsi. Le due donne sono state prese in carico dal centro antiviolenza, seguite e tutelate nell’ambito del progetto Oltre la Strada.