Giuseppe e Said arrivano ogni giorno alle mensa della Fraternità della Caritas per un pasto caldo. A pranzo e a cena, anche sotto le feste, come in questi giorni a ridosso dal Natale. Piccoli segni che evocano la festa ci sono anche qui, nella stanza allestita dai volontari che ogni giorno accoglie mediamente una sessantina di ospiti, uomini per lo più, stranieri per la maggioranza, ma anche pensionati, esodati e qualche donna dell’est Europa in Italia come badante. Giuseppe e Said, i nomi sono di fantasia, sono due di loro, che oggi vivono in alloggi di fortuna, in mezzo alla strada, e trovano nella mensa oltre al cibo, un momento di calore e una parola di conforto.
Senza i volontari la mensa della Fraternità non esisterebbe. A dirlo è Stefano, responsabile della struttura di via San Vincenzo. Tra il pranzo e la cena si alternano settimanalmente circa 150 volontari, tra loro pensionati ma anche studenti, tutti impegnati ad organizzare la giornata di Natale quando la sala sarà allestita per 120 persone. Pranzo piacentino, tombolata nel pomeriggio, messa e poi musica.
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