Le infiltrazioni mafiose arrivano la dove c’è benessere. Ecco perchè negli ultimi dieci anni sono arrivate anche al nord, in particolare Lombardia, Piemonte, Veneto, Liguria ed Emilia Romagna. Certo sono cambiate le modalità cui la mafia si manifesta, che al nord si insinua nelle grandi opere, nei grandi cantieri, in una parola nel tessuto economico. A Piacenza nel 2013 sono stati rilasciati 5005 certificazioni antimafia, di cui 2505 informazioni e 2500 comunicazioni, nel 2014 4095 certificazioni antimafia di questi 1965 informazioni e il resto comunicazioni. Non è stata disposta alcuna interdizione. Il mafioso non indossa più la coppola, oggi si nasconde dietro le sembianze di un imprenditore, non per questo meno pericoloso e potente. “Il mafioso di oggi acquista palazzi, negozi, alberghi – spiega Enzo Ciconte docente di storia delle mafie all’Università Roma Tre e Pavia – è difficile riconoscerlo”. “Per quanto riguarda le competenze regionali, che non sono né giudiziarie, né inquirenti – ha spiegato l’assessore regionale Massimo Mezzetti – l’emilia romagna ha stretto al massimo le maglie di un setaccio impedendo il più possibile le infiltrazioni malavitose.
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