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ACCORDO VERTENZA FEDEX TNT, SINDACATI CONFERALI: “I LAVORATORI DECIDERANNO IN PIENA LIBERTA’ “. VENERDI’ ASSEMBLEA A CALENDASCO

Un accordo trasparente che verrà illustrato, alla luce del sole, a tutti i lavoratori nell’assemblea pubblica di venerdì 1 ottobre alle 10.30 al capannone di Calendasco “Rita Atria”. Così i sindacati confederali del settore trasporti e logistica di Piacenza hanno presentato alla stampa la prima ipotesi di accordo della vertenza Fedex-Tnt e Alba sottoscritto a Roma. Si tratta dello stesso accordo che ieri il sindacato SI Cobas ha stracciato in diretta tv nel corso della trasmissione di La7, L’aria che Tira.

I tre sindacati piacentini hanno ribadito l’importanza della condivisione del documento che verrà presentato venerdì ai lavoratori i quali potranno decidere, autonomamente, di sottoscrivere o meno. Si tratta di 265 persone oggi senza lavoro dopo la decisione di Fedex Tnt di chiudere lo stabilimento di Le Mose. Sono tre i punti dell’accordo: ricollocamento, incentivo all’esodo per i non collocati e formazione. Nell’accordo si è giunti a 51 posizioni di ricollocamento da dividere sugli stabilimenti di Bologna, Firenze e Ancona. A coloro che non accetteranno verrà proposto un incentivo economico in base all’anzianità: chi ha più di dieci anni di anzianità (circa il 90% dei lavoratori) l’incentivo è pari a 48.500 euro, per coloro che sono sotto i dieci anni, l’incentivo è di 28.500 euro.

“La nostra prima richiesta – hanno ribadito i sindacati di categoria – è stata di far rimanere l’azienda sul territorio, per mesi ci siamo confrontati su questo tema. Quando abbiamo capito che la decisione presa era definitiva, abbiamo lavorato su come alleviare il problema. Questo è un rimedio, non una soluzione. Insieme alle istituzioni continueremo a lavorare affinché Fedex Tnt ritorni a Piacenza”.

E’ di 16milioni di euro la somma che l’azienda ha messo a disposizione di tutti i lavoratori per attenuare le forti ricadute sociali della scelta di chiudere lo stabilimento. “Abbiamo cercato di sottoscrivere l’accordo prima del 31 ottobre – hanno detto i sindacalisti – perché quella data segna la fine del blocco dei licenziamenti, oltre non sappiamo cosa accadrà”.

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