Prosegue il rimpallo di responsabilità intorno all’annullamento della gara d Hanbike di domenica mattina. L’amministrazione, in questa nota, annuncia che procederà con azioni legali per tutelare l’immagine della città e dell’ente stesso. Inoltre descrive come si sono svolti i fatti ripercorrendo la sfortunata giornata di domenica ma anche gli accordi pregressi con l’associazione dilettantistica sportiva, organizzatrice dell’evento che ha ottenuto i 25mila euro, e Federciclismo per il reperimento dei volontari sul percorso.
Ecco la nota
Il Comune di Piacenza annuncia che procederà con azioni legali a tutela dell’ente e a tutela dell’immagine della città per l’annullamento della sesta tappa del Giro d’Italia Handbike. Azioni da intraprendere nei confronti degli organizzatori i quali, dopo aver ricevuto dell’ente stesso il contributo economico richiesto (25mila euro), hanno preso la decisione avventata, unilaterale e non condivisa di annullare la manifestazione. In tal senso è stato conferito espresso mandato all’avvocatura comunale.
L’ente intende far chiarezza dunque sullo stop all’evento che si sarebbe dovuto svolgere domenica 24 settembre 2023 in città, con partenza sul Pubblico Passeggio alle 11 del mattino. Annullamento per il quale l’Ente tutto – per tramite della sindaca Katia Tarasconi e dell’assessore allo Sport Mario Dadati – ha già espresso e ribadisce il profondo rammarico nei confronti di ogni singolo atleta, dei loro famigliari e accompagnatori, del movimento paraolimpico, degli appassionati e della cittadinanza intera.
Detto questo, e prima di entrare nel merito della vicenda, la sindaca Tarasconi ci tiene a precisare che non è mai stata in discussione la fiducia nei confronti dell’assessore Dadati, che si era subito reso disponibile a rimettere le deleghe. Assessore che è divenuto oggetto di attacchi – insieme a tutta l’amministrazione – particolarmente ostili e scollegati dall’oggettiva realtà dei fatti. Attacchi che hanno utilizzato le scuse dell’assessore stesso, e poi della sindaca, come una sorta di ammissione di responsabilità tecniche che in realtà non sussistono. Scuse doverose nelle vesti di rappresentanti del Comune ma che non devono essere interpretate come ammissione di colpe che un assessore o un sindaco, nei loro ruoli di rappresentanza e non certo di organizzatori, non possono avere. Gli amministratori non sono gli organizzatori di manifestazioni.
Il Comune, dunque, ritiene che sia opportuno mettere ordine nei fatti e chiarire le parti e i compiti di ogni soggetto coinvolto in questo evento sportivo di rilievo nazionale. Evento che lo stesso Comune si è da subito reso disponibile a ricalendarizzare il prima possibile ricevendo, però, risposta negativa da parte dell’organizzatore.
I fatti, dunque. Il Comune di Piacenza ha accettato la proposta di SEO A.s.d., associazione sportiva dilettantistica non a fini di lucro, di ospitare in città la sesta tappa del Giro Handbike. Ha accettato di buon grado e con orgoglio, stanziando la somma di 25mila euro a titolo di rimborso a favore dell’associazione e contribuendo così a coprire parte dei costi di organizzazione dell’evento.
L’organizzazione della manifestazione è oggetto di un “Prontuario”, predisposto dalla stessa SEO, che viene sottoposto a tutte le amministrazioni delle località in cui l’iniziativa viene presentata. In tale documento si legge che l’organizzazione locale della tappa deve assicurare le modalità e le prestazioni necessarie allo svolgimento della manifestazione e l’intervento diretto dell’Ente comunale ospitante.
Tra i compiti dell’organizzatore, che non è il Comune, vi è anche il reperimento di personale idoneo a presenziare agli incroci. Nel caso di specie, l’assessore Dadati si era offerto di contattare Federciclismo per chiedere la disponibilità di volontari. Cosa che ha fatto, come chiarito dalla stessa rappresentante provinciale della Federazione. Le successive fasi di verifica non erano compito dell’assessore ma degli organizzatori della manifestazione.
Nel percorso che ha portato alla sventurata data del 24 settembre, si sono svolte (9 giugno e 5 settembre) due Conferenze dei servizi alla presenza di tutti gli “attori” necessari: amministrazione, uffici tecnici, associazione organizzatrice. Nei verbali si legge testualmente: “Rimane a carico degli organizzatori la verifica delle condizioni del percorso il giorno stesso della manifestazione e le conseguenti decisioni in merito all’opportunità di realizzazione dell’iniziativa”.
E sempre l’organizzazione aveva l’obbligo di vigilare sul corretto svolgimento della manifestazione, con espresso esonero di responsabilità del Comune.
E veniamo al giorno della manifestazione, domenica mattina. Va osservato che non risulta al Comune che sia stato fatto, da parte dell’organizzazione, alcun controllo preventivo sul circuito nelle ore precedenti alla prevista partenza. Pur avendo a disposizione tutti i contatti necessari, i responsabili della gara non hanno fatto avere alcuna richiesta ai Servizi comunali competenti.
L’assessore si è presentato sul luogo della manifestazione nelle sue vesti istituzionali di rappresentanza e si è reso conto dell’assenza di volontari. Assenza dovuta al mancato reperimento dei volontari stessi da parte di Federciclismo provinciale.
Il problema, dunque, è stato riscontrato quasi a ridosso della partenza, senza che gli organizzatori avessero per tempo verificato l’agibilità del percorso, come si erano impegnati a fare.
A quel punto l’assessore ha cercato di porre rimedio, chiamando a ulteriore supporto altro personale della Polizia Locale oltre a quello già deputato a presidiare gli incroci stradali. Incroci che, di conseguenza, erano presidiati con otto agenti.
Rimanevano da presidiare varchi pedonali sul Pubblico passeggio, dunque. Invece trascorsa solo un’ora dopo l’orario previsto per la partenza, la stessa Polizia Locale dà conto che ”alle ore 12.10 il responsabile della manifestazione, dopo essersi consultato con gli organizzatori, comunicava di rinviare la gara di handbike per mancanza di sicurezza sul percorso, dovuta all’assenza di volontari, i quali non si sono presentati”.
E’ stata dunque una scelta unilaterale dell’organizzazione di non far svolgere la tappa, scelta che ben avrebbe potuto essere diversa con un maggiore impegno da concordare e condividere con l’Amministrazione che si è spesa organizzativamente ed economicamente perché la manifestazione si svolgesse.
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