A seguito della definitiva approvazione in Consiglio Comunale degli scavi in Piazza Cittadella per la costruzione del parcheggio interrato, si è aperto un dibattito sugli organi di comunicazione locali che perdura da settimane. Tale dibattito, con prese di posizioni prevalentemente critiche da parte dei cittadini, è un evento unico che va sottolineato sia per la partecipazione numerosa che per la qualità degli interventi, e che evidenzia come Alternativa per Piacenza non sia la sola a criticare l’atteggiamento di rifiuto del confronto politico, da parte della Giunta di Katia Tarasconi, sull’interesse pubblico attuale dell’opera e, soprattutto, sul piano di riassetto Economico Finanziario del Progetto che impatterà negativamente sui cittadini e sui bilanci del comune di Piacenza.
Una presa di posizione da parte della Giunta e della maggioranza che ha portato, tra l’altro passate in sottotraccia, alle dimissioni del nostro Consigliere Luigi Rabuffi dal ruolo di Presidente della commissione consiliare numero 5, che ha la finalità della prevenzione e contrasto delle mafie e della corruzione, oltre alla promozione della cultura della legalità. Atto che lo stesso nostro Consigliere ha avuto ben modo di rimarcare pubblicamente nelle sue profonde e serie motivazioni.
Riteniamo improprio, seppur legittimo, l’intervento dell’ex-Sindaco Roberto Reggi, in misura del ruolo che detiene, Presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Sarebbe auspicabile una maggiore terziarietà su decisioni amministrative/politiche di questa natura generatrici di confusione politica, che ha portato, ad esempio, alcune testate giornalistiche locali a chiedersi, provocatoriamente, quanti sindaci e quale sindaco governi la città di Piacenza. Le dichiarazioni di Reggi, così come altre azioni della Giunta Tarasconi, rappresentano simbolicamente un modo di fare politica, che Alternativa per Piacenza vuole contrastare sin dalla sua nascita. Non amiamo vedere che il Consiglio Comunale sia mero strumento certificatore di decisioni già prese in altre sedi e di cui Piacenza è ostaggio da troppo tempo, dove i consiglieri comunali hanno difficoltà ad esprimere il loro voto nella piena certezza delle proprie opinioni.
Non rinunciamo a batterci per le istanze che prevedono uno sviluppo sostenibile della città, come quella relative allo stop alle colate di cemento in corso di futura approvazione [cfr. accordi operativi]e per le quali è stata lanciata la raccolta firme e di informazione tra i cittadini. Quest’ultima, così come la definizione del Piano Urbanistico Generale, sono due atti amministrativi fondamentali per il futuro di Piacenza, sulle quali Alternativa per Piacenza, è sempre disponibile al dialogo con l’Amministrazione e con le differenti anime della maggioranza che la sostengono, di cui non dimentichiamo il percorso, a tratti comune, per trovare le basi nelle linee guida e nelle attività comuni fatte con tanti consiglieri dell’attuale maggioranza all’epoca dell’iniziale creazione di Alternativa per Piacenza.
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