Per dare nuova vita alle aree militari dismesse il Comune di Piacenza va alla ricerca di fondi dell’Unione Europea attraverso il progetto “Disarmed Cities”, presentato nell’ambito del primo bando del programma di cooperazione territoriale europea Urbact III – Action Planning Networks – Fase 1, mira a valorizzare la sostenibilità degli interventi di riconversione di tali siti, promuovendo lo scambio internazionale di esperienze innovative e le iniziative di formazione in materia. Tra gli obiettivi del progetto, rafforzare la collaborazione tra amministrazioni territoriali e soggetti privati, per una cultura condivisa degli investimenti sugli spazi pubblici come elemento strategico di sviluppo. Le aree abbandonate possono costituire risorse importanti sotto il profilo economico, sociale, ambientale e culturale. La riqualificazione delle aree militari dismesse rappresenta un’opportunità per la creazione di nuovi posti di lavoro. Il Comune di Piacenza si è candidato il 16 giugno scorso come capofila del progetto. La domanda è stata presentata dal Comune insieme all’Ordine degli Architetti di Piacenza e alla Fondazione degli Architetti di Parma e Piacenza. I partner della prima fase sono comuni di Varaždin – Croazia, Szombathely – Ungheria e Cartagena – Spagna. I tempi: per la Fase 1 si ipotizzano 6 mesi durante i quali verranno organizzate delle visite-studio presso la città coinvolte, per la valutazione dello stato dell’arte delle aree militari dismesse da parte dell’esperto del Programma Urbact assegnato al progetto “Disarmed Cities”, accompagnato dai project manager individuati da ciascun partner. Il budget complessivo per questa fase non può superare i 100 mila euro di costi eleggibili. In caso di approvazione del progetto, ci si può candidare alla successiva Fase 2, per la quale verrà elaborata una proposta che prevede l’estensione della partnership a 10 città. Durante la Fase 2, che ha durata di 24 mesi, spetterà al Comune di Piacenza, in qualità di ente capofila, definire un piano di lavoro per implementare l’attività di scambio e apprendimento transnazionale, nonché per l’elaborazione del Piano d’azione integrato, strumento di pianificazione delle aree militari dismesse interessate dal progetto, condiviso da tutti i partner. Il contributo complessivo per la sovvenzione di queste azioni varia tra i 600.000 e 750.000 euro, in base al numero complessivo di partner.