“Dire in una conferenza stampa che il Comune chiuda non uno ma entrambi gli occhi sull’operato della società Piacenza Parcheggi equivale a sostenere che l’ente, i suoi dirigenti, i suoi dipendenti e i suoi amministratori si stiano muovendo in modo poco trasparente e disonesto visto che chiudere gli occhi è un’azione volontaria”. I quattro capigruppo di maggioranza, Andrea Fossati (PD), Boris Infantino (Piacenza Coraggiosa), Gianluca Ceccarelli (PC Oltre) e Luca Dallanegra (Civica per Piacenza) definiscono inaccettabile la presa di posizione dei consiglieri di Fratelli d’Italia che hanno avanzato dubbi anche sulla seconda fideiussione del parcheggio di piazza Cittadella.
“E ciò al netto della vicenda legata alla polizza fideiussoria che si è rivelata falsa: un conto è esprimersi su una truffa di cui il Comune è parte lesa e per la quale l’ente stesso si è rivolto all’Autorità giudiziaria; altro conto è fare illazioni, nemmeno troppo velate, su presunti favoritismi fatti dall’ente comunale a società private come, nel caso di specie, Piacenza Parcheggi che attualmente è in rapporti con il Comune in virtù di una valida concessione che risale al 2012. Ribadiamo con forza: il Comune di Piacenza non chiude gli occhi, non riserva trattamenti di favore ad alcuno e l’operato di chi lo amministra e di chi vi lavora è nell’interesse della collettività. Di questo siamo assolutamente certi.
Con riferimento al merito delle questioni sollevate in una conferenza stampa dai consiglieri di Fratelli d’Italia, è necessario fare alcune fondamentali precisazioni per eliminare ogni mistificazione strumentale e riportare la questione alla realtà dei fatti.
Il contratto di concessione in essere tra Comune di Piacenza e la società Piacenza Parcheggi, nella parte che riguarda la realizzazione del parcheggio interrato di piazza Cittadella, prevedeva originariamente che il concessionario presentasse una cauzione con polizza fideiussoria pari al 10% del costo totale dell’opera. Nel 2012, anno di sottoscrizione del contratto, il costo totale dell’opera ammontava a 7 milioni e 860mila euro. E, per tale importo, il concessionario ha presentato una fideiussione che garantisce 786mila euro. Di tale polizza è attualmente in possesso il Comune di Piacenza.
L’addendum contrattuale firmato lo scorso 22 dicembre, oltre a rafforzare la posizione del Comune nei confronti del concessionario, ha introdotto un elemento di novità che pone l’ente comunale in una posizione chiara; tale addendum, infatti, è condizionato alla cosiddetta bancabilità dell’intera opera. Senza bancabilità, il Comune può risolvere il contratto di concessione. Per dirla in modo più semplice: senza bancabilità non serve nemmeno la fideiussione. Viceversa, quando arriverà la bancabilità, allora il Comune potrà chiedere la modifica della polizza fideiussoria nel rispetto delle disposizioni di legge.
Ora, come è noto perché in più occasioni ribadito, il Comune di Piacenza è appunto in attesa che il concessionario presenti tutti i documenti relativi alla bancabilità e ciò, stando a quanto notoriamente comunicato dal concessionario stesso, dovrà avvenire entro questo mese. Se tali documenti non dovessero essere presentati, l’ente sarà nella posizione di poter risolvere il contratto in essere e il tema della fideiussione non si porrà nemmeno.
Non appena tali documenti saranno inviati agli uffici comunali, a quel punto l’ente sarà nelle condizioni di poter consegnare l’area per il cantiere. E solo a quel punto, come previsto, entrerà in gioco la garanzia fideiussoria.
Non si comprende il senso di pretendere la polizza fideiussoria prima che vengano forniti i documenti relativi alla bancabilità dell’opera di realizzazione del parcheggio interrato di piazza Cittadella. E di conseguenza non si comprende come si possa sostenere che, attualmente, il Comune è garantito “a metà”, e dunque “scoperto”. E’ falso. Semplicemente mancano ancora i documenti che devono precedere la presentazione di una valida polizza fideiussoria. E, ad oggi, come già detto, siamo ancora nei tempi. La condizione della bancabilità, introdotta dall’addendum, è ciò che garantisce al meglio il Comune; senza quella, non si va avanti. Una volta ottenuta, sarà la volta della fideiussione. Per quale motivo dovrebbe essere pretesa prima? E’ una pretesa incomprensibile al punto da apparire faziosa, fuorviante, tale da creare una sorta di caso sospetto quando in realtà il caso non esiste, ne mancano le basi.
Siamo di fronte a prese di posizione pretestuose che, a nostro avviso, sono mirate a creare un inaccettabile alone di sospetto sull’operato dell’Amministrazione comunale, gettando fango nel ventilatore senza curarsi del discredito che ricade su coloro che, negli uffici comunali, stanno lavorando nell’interesse della collettività”.
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