La querelle sul mancato trasferimento dell’Ecce Homo dalla Galleria Alberoni al padiglione Italia di Expo 2015 occuperà ancora per molto tempo le prime pagine dei giornali; così almeno avrebbe promesso di andare in fondo a questa vicenda Vittorio Sgarbi, con la verve che gli propria. Piccata la replica del Collegio Alberoni. Ma polemiche a parte, andiamo oltre. Condividiamo e riproponiamo la proposta dell’architetto piacentino Matteo Faroldi che cerca di dare una risposta alla domanda: perchè non offrire visibilità all’opera di Antonello Da Messina, pur restando a Piacenza? Si potrebbe pensare di trasferire l’Ecce Homo dal Collegio alla Nuova Galleria riallestendo una delle sale perimetrali al grande salone degli arazzi. La Nuova Galleria progettata dall’architetto Vittorio Gandolfi, spiega Faroldi, è una “dependance” accessibile, senza barriere architettoniche ed è potenzialmente indipendente dal Collegio. Ha un’architettura sobria, pensata, elegante e funzionale dove hanno trovato degna ed importante collocazione gli arazzi ed altre collezioni. Un nuovo allestimento, scrive l’architetto piacentino, in una sala di dimensioni ridotte, in una zona del complesso dove il flusso turistico limiti il disturbo all’attività del Collegio, già dotati di atrio/biglietteria/book shop, con parcheggi nelle immediate vicinanze. Pensate solo alla sala degli arazzi come “sala d’attesa” per poter entrare nel nuovo “scrigno” dell’Ecce Homo. Dato che la sala è già dotata di moderne tecnologie insieme agli arazzi potrebbero essere proiettati in loop approfondimenti sull’opera in diverse lingue, anticipando al visitatore le nozioni e gli spunti critici per entrare preparato. Ci chiediamo: ci ha mai pensato qualcuno fino ad ora?