Potrebbe arrivare tra poche ore un altro colpo di scena nella vicenda della falsa fideiussione. Per ora sono solo voci insistenti che si rincorrono, per la verità, da qualche giorno a Palazzo Mercanti e che, comunque, sono arrivate anche all’orecchio della diretta interessata che non smentisce. Lei è l’avvocato Elena Vezzulli, dirigente dell’Avvocatura del Comune di Piacenza. Secondo alcuni ben informati, potrebbe essere, a breve, sollevata dall’incarico che ricopre da svariati anni all’ufficio Avvocatura dell’ente.
Se la notizia si rivelasse vera aprirebbe un nuovo squarcio nella vicenda esplosa, una settimana fa, con la conferma da parte della sindaca Tarasconi che la polizza fideiussoria è falsa. Occorre rimettere in fila i tasselli per cercare di fare chiarezza: nell’abbondante mole di documenti e corrispondenza tra gli uffici che hanno accompagnato sin dall’inizio la fideiussione stipulata tra Piacenza Parcheggi e la compagnia Abarca Seguros, compare anche la relazione dell’Avvocatura, a firma dell’avvocato Vezzulli, datata 5 gennaio 2023, scritta pochi giorni dopo la presa visione della bozza del 29 dicembre 2022. Si legge chiaramente il tentativo di avvisare, di mettere in guardia il Comune a far i dovuti controlli in particolare riguardo a tre aspetti: la firma del legale rappresentante di Piacenza Parcheggi che appare illeggibile, la discordanza tra frontespizio e testo contrattuale della polizza e la non rilevabile compagine italiana (che poi si è rilevata inesistente) della compagnia portoghese. Tre alert che l’Avvocatura aveva inviato all’indirizzo dell’amministrazione, ripresi anche dal Collegio dei Revisori dei Conti, di cui abbiamo già scritto. Rispetto a tutto ciò l’amministrazione si é sempre detta sicura di aver svolto tutti i controlli che sono in suo possesso.
Ebbene, se fosse confermata la notizia della revoca dell’incarico le motivazioni che spiegherebbero questa decisione potrebbero essere queste: l’amministrazione ha rilevato nell’ufficio assicurazioni, che fa capo all’Avvocatura, il responsabile delle mancate verifiche, oppure il progressivo “depotenziamento” dell’ufficio aveva l’obiettivo di portare la dirigente al sollevamento dell’incarico. Se tutto questo venisse confermato, c’è da giurare, che Vezzulli difenderà l’operato del suo ufficio in tutte le sedi e in tutti i modi. Anche nell’intervista rilasciata qualche giorno fa al quotidiano Libertà disse, quasi anticipando i tempi “i cittadini devono sapere che l’Avvocatura è, ed è sempre stata, da 25 anni, a presidio della legalità e che di questo ufficio si possono fidare”.
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