Sono stati i camici bianchi, medici, infermieri, sanitari, i protagonisti della festa del 2 giugno 2020. Le donne e gli uomini della sanità piacentina che hanno vissuto in prima linea l’emergenza del Covid 19. E sappiamo tutti quanto Piacenza abbia pagato, in termini di vite umane, questa pandemia. Oltre 900 morti e più di 4 mila contagiati. In una piazza Cavalli assolata, nel rispetto del distanziamento sociale, si sono schierati con lo sguardo rivolto a palazzo Gotico, orgogliosi di indossare i camici bianchi.
Una cerimonia sobria e nello stesso tempo partecipata con il cuore, che ha visto il prefetto Maurizio Falco, accompagnato dal ministro Paola De Micheli e dal sindaco Patrizia Barbieri, depositare una corona di fiori al Sacrario dei Caduti piazzetta Mercanti. Poi il passaggio in piazza Cavalli per la lettura del messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e gli interventi del prefetto e del ministro.
“Grazie a chi è stato in prima linea durante la pandemia, le forze dell’ordine e le forze armate, che hanno allestito in tempi record un ospedale da campo – dice il ministroPaola De Micheli -. Ma è evidente che in prima fila c’erano loro, i sanitari, donne e uomini che hanno mantenuto fede al giuramento di Ippocrate in tutto e per tutto, mettendo a rischio la propria vita e i propri affetti”.
Bisogna tenere molto alta la soglia di attenzione, per evitare un ritorno del virus, senza trascurare l’attenzione per l’economia. Sotto questo punto di vista il Governo sta mettendo in campo molte risorse per imprese e lavoratori. Ma è del tutto evidente che abbiamo di fronte una sfida di velocità, dell’assegnazione delle risorse e nell’andare ad individuare le effettive situazioni di maggiore difficoltà. Nella fase 1 abbiamo dato una risposta generale, perché tenesse il sistema. Ora un’economia che riparte e riparte lentamente, ha bisogno di misure specifiche. Non nascondo la soddisfazione per il risultato che ha ottenuto il nostro Governo a livello europeo, in accordo e in alleanza con gli altri grandi paesi fondatori dell’Ue. Quelle risorse saranno un segno tangibile della solidarietà europea, ma noi dobbiamo dimostrare di essere in grado di utilizzarle al meglio”.