Cittadini inferociti da una parte e dall’altra il comune che cerca di correre ai ripari specificando che tutto è provvisorio. La Muntà di ratt sta diventando un caso. I residenti si sono scagliati contro la decisione del comune di posizionare proprio sulla scalinata un manufatto commemorativo a ricordo dei volontari antifascisti piacentini nella guerra di Spagna. Ad indispettire i residenti della zona non è stato tanto il monumento in sè, quanto la decisione calata dall’alto senza partecipazione. Il comune dal canto suo, in una nota, ha precisato che la collocazione è del tutto provvisoria. Ma quello che più ci ha incuriosito è stato il seguito che questa notizia ha avuto soprattutto sui social. Sono stati postati numerosi fotomontaggi, alcuni davvero spiritosi, tutti con un comune denominatore tra lo scanzonato e il realista. Sul basamento posto all’inizio della scalinata sono comparsi il segretario della Lega Nord Matteo Salvini, un enorme topo, opera dello scrittore Nereo Trabacchi, accompagnato dalla scritta Sono nato in buco, ho vissuto in un buco, morirò in un buco e un pullman urbano, opera dell’architetto Matteo Faroldi, che esce prepotentemente dalla storica scalinata, come fosse una fermata dell’autobus, o ancor peggio il nuovo terminal bus già spostato dalla Lupa alla Muntà. A questo punto ci chiediamo: tutto il mondo finisce alla Muntà?
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