Non è un quadro incoraggiate quello che esce dal 14esimo Osservatorio Economia e Lavoro della provincia di Piacenza a cura dei ricercatori di Ires, che per la Cgil “rappresenta un momento di analisi e confronto imprescindibile per interpretare le mutazioni del contesto economico e sociale provinciale” spiega Ivo Bussacchini, segretario generale.
La popolazione della provincia di Piacenza continua ad invecchiare, la crescita è pertanto stabile, dal 1/01/2023 è aumentata dello0.1%; a Levante si registra pure un saldo negativo tra nascite e decessi. L’età media della popolazione è 47 anni, al più alta della regione. Le famiglie unipersonali sonio il 42% del totale.
La popolazione straniera è stabile: Piacenza continua ad essere quella con la maggiora incidenza in regione. Il comune di Castel San Giovanni ha un’incidenza del 24,21% sulla popolazione totale, per lo più dovuta alla presenza del settore logistico, dove trovano occupazione molti lavoratori stranieri.
Un altro capitolo considerato dai ricercatori Giuliano Guietti e Davide Dazzi è ambiente e territorio: sul fronte ambientale, Piacenza ha – tra le province emiliano-romagnole – il primato, nel 2022, per l’aumento del consumo di suolo in valori assoluti: 129 ha, pari ad oltre un quinto dell’aumento totale regionale. Un aumento concentrato in modo particolare nel comune capoluogo, con la percentuale che arriva al 25,3% di suolo consumato, che pone Piacenza al terzo posto dopo Bologna e Rimini. “Questo è un dato su cui la politica deve fare una riflessione – ha detto il segretario Bussacchini – proprio in questi giorni in cui la Provincia ha presentato il PTAV: quali nuovo insediamenti sono necessari? Noi crediamo che sia il caso di investire maggiormente sulla manifattura. Utilizzeremo i dati emersi dalla ricerca per presentare, entro 60 giorni, le nostre osservazioni”.
Per quanto riguarda i settori di economia e produzione si rileva un andamento dissimile: nel 2020 il calo è stato minore rispetto alla regione, ma la ripresa negli anni 2021/22 è stata più lenta. Il settore maggiormente in crescita quello dei servizi, in calo l’industria (-2.4%). Anche le esportazioni hanno un segno per lo più negativo, in particolare elettronica e abbigliamento. Più decisa invece la ripresa nel 2023.
In base agli ultimi dati disponibili di Prometeia (ottobre 2023), alla crescita del numero di occupati (teste) a Piacenza pari all’1% nel 2022 corrisponde una crescita della quantità di lavoro espressa in Ula pari al 2,2%. Dopo la flessione occupazionale del 2020 e 2021, la ripresa del mercato del lavoro ha impattato più in termini di quantità di lavoro, e quindi presumibilmente di saturazione ed intensificazione del lavoro, che di numero di occupati. I dati per i prossimi 3 anni (2023-2025), invece, vedono una dinamica della quantità di lavoro più allineata al numero di occupati evidenziando come l’aumento della quantità di lavoro sarà proporzionalmente accompagnato da una occupazione incrementale.
La crescita occupazionale è principalmente trainata dall’occupazione dipendente (+2,3%), maschile (+2%) e manifatturiera (+6%). La ripresa del sistema economico sembra avere prodotto un aumento importante dell’offerta di lavoro non assorbita, però, totalmente dalla domanda di lavoro. Il tasso di disoccupazione nel 2022 a Piacenza, infatti, continua ad alzarsi arrivando al 6,5%, di cui 8,5% femminile. Inoltre, i dati relativi all’area di disagio occupazionale (17,2% degli occupati) – che raccoglie principalmente contratti a termine e part time involontari – e alla disoccupazione sostanziale (con un tasso dell’8,3%) – un calcolo della disoccupazione che tiene conto anche delle forze lavoro potenziali – dipingono un mercato del lavoro ben più critico di quello disegnato dai dati ufficiali.
A Piacenza nel 2022 si registra una retribuzione media per lavoratore dipendente pari a 23.418 euro all’anno, ossia un livello retributivo più basso delle altre province emiliane e del livello medio regionale (-4,8%). Continua a persistere un differenziale retributivo di genere del -31,9% spiegato sia dal minor numero di giornate retribuite (-6,6%) ma soprattutto dalla minor retribuzione giornaliera (-27%).
In media, la retribuzione dei lavoratori dipendenti stranieri a Piacenza nel 2022 è pari a 17.358 euro per gli uomini e 13.267 euro per le donne, il -34,5% in meno, ossia un differenziale al di sopra del gender gap per la totalità del lavoro dipendente (-31,9%). In generale, la retribuzione dei lavoratori dipendenti stranieri è il – 25,2% in meno rispetto alla media della totalità dei lavoratori dipendenti a Piacenza nel 2022.
I dati sulle dichiarazioni dei redditi per l’anno 2021 mostrano per Piacenza un reddito complessivo medio di 24.114 euro, ovvero un valore al di sotto della media regionale pari a 24.790 euro. Per quanto riguarda le tipologie di reddito dichiarato, nel 2021 a Piacenza, come nel resto dell’Emilia-Romagna, la larga parte del reddito complessivo (83,4% a fronte dell’82,8% della regione) deriva da reddito da lavoro dipendente (53,9%) e dalle pensioni (29,6%).
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