A un anno dalla conclusione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), il Comune di Piacenza è considerato tra i più efficienti a livello regionale nella rendicontazione dei progetti finanziati e nel rispetto dei crono-programmi.
E’ quanto emerso in una riunione che si è tenuta nelle scorse ore in Municipio alla presenza della sindaca Katia Tarasconi, degli assessori, del direttore generale Luca Canessa oltre che dei dirigenti e dei funzionari comunali coinvolti a vario titolo sui progetti Pnrr. A introdurre il dibattito facendo il punto della situazione, è stata Annalisa Giachi di PromoPA Fondazione che sta collaborando con Palazzo Mercanti nell’ottimizzazione manageriale delle pratiche in questione.
Ad attestare l’ottima reputazione del Comune di Piacenza in tema Pnrr, è stato il team di esperti incaricati dalla Regione Emilia-Romagna che si è basato – tra i vari criteri di valutazione – sul rispetto di tutte le scadenze relative alle procedure di aggiudicazione e di consegna dei lavori entro il 2024. Un’azione nel suo complesso particolarmente articolata e non priva di criticità, che ha visto l’ente piacentino distinguersi anche per soluzioni innovative come nel caso del project financing dell’Ex Manifattura Tabacchi (soluzione che solo pochi giorni fa ha raccolto anche il plauso da parte del Ministero).
Con un totale di 43 progetti attualmente in corso di realizzazione, Piacenza ha dimostrato dunque, e sta dimostrando tuttora, un impegno concreto ed efficiente nell’utilizzo delle risorse Pnrr, mantenendo un monitoraggio costante e una documentazione accurata che ha consentito di accedere a fondi di fondamentale importanza per il futuro della città.
E l’ha fatto centralizzando le operazioni e ottimizzando processi che – di fatto – hanno stravolto buona parte delle dinamiche lavorative dell’intero ente nell’ultimo periodo, richiedendo uno sforzo notevole da parte degli uffici. Ma non solo: anche a livello amministrativo e – più in generale – politico, il lavoro è stato capillare grazie alla concertazione tra più assessorati, al monitoraggio costante e alla condivisione di ogni singolo passaggio.
Ciò è stato possibile grazie alla precisa scelta dell’amministrazione di creare una “cabina di regia” specificatamente dedicata alla gestione del Pnrr e, a monte, alla scelta di istituire un nuovo settore nell’ambito del funzionigramma comunale: il settore Piacenza 2030 il cui personale – come ha precisato lo stesso direttore generale durante la riunione – ha rivestito e sta rivestendo un ruolo cardine proprio in tema di rendicontazione. Una professionalità che, una volta chiusi tutti i lavori del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (marzo 2026), risulterà cruciale, ad esempio, sui bandi europei e non solo.
Le “missioni“ del Pnrr a Piacenza spaziano dalla digitalizzazione e innovazione (14 progetti), a verde e transizione ecologica (2 progetti), sino all’istruzione (6 progetti) e all’inclusione sociale (19 progetti). Complessivamente, il Comune ha ottenuto finanziamenti per oltre 75 milioni di euro in totale, con una quota significativa (57%) destinata all’inclusione e alla coesione.
La chiave dell’ottimo risultato di Piacenza risiede, dunque, in un modello di governance ben strutturato. Con la creazione della cabina di regia dedicata al Pnrr, composta da personale esperto e qualificato, il Comune – come si accennava – ha centralizzato la rendicontazione, facilitando il monitoraggio in tempo reale dei vari progetti. Questo approccio ha garantito un’efficienza operativa davvero importante, consentendo di presentare rendiconti e richieste di rimborso in modo veloce e accurato.
L’ufficio ha anche implementato strumenti digitali per monitorare i progressi e ha offerto consulenze ai vari settori coinvolti, migliorando così la comunicazione e la collaborazione tra i diversi attori amministrativi. Ciò ha portato ad incassare, ad oggi,circa 14,5 milioni di euro attraverso anticipi e rendiconti.
Non poche, tuttavia, le criticità che nel corso della riunione sono state sottolineate dai vari dirigenti comunali coinvolti. Su tutte,l’aumento dei costi delle opere nell’ultimo periodo, ma anche la difficoltà di coordinare efficacemente i progetti di area vasta e la necessità di rivedere e attualizzare alcune pratiche rispetto a come erano state candidate all’epoca della presentazione dei progetti. Tuttavia il Comune ha già adottato misure per affrontare tali problematiche continuando a ottimizzare le procedure di rendicontazione.
«Il lavoro amministrativo, che per sua natura è “dietro le quinte”, è stato davvero colossale – ha commentato la sindaca a margine della riunione – ma c’è da dire che oggi in città stanno diventando visibili e tangibili i primi risultati concreti. Certo, i cantieri possono creare disagi ma allo stesso tempo sono la prova che siamo una città che finalmente si sta muovendo».
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