RABUFFI, APP: “BULLISMO ISTITUZIONALE ED EFFETTI COLLATERALI”

 

Una protervia al limite del “bullismo istituzionale”: così il consigliere di Alternativa per Piacenza Luigi Rabuffi definisce il comportamento dell’amministrazione Tarasconi nella gestione della pratica di piazza Cittadella e delle conseguenze che questa ha avuto su alcune decisioni dell’ente, come quella di affidare a legali esterni, e non all’avvocatura comunale, alcuni contenziosi.

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In questi ultimi mesi il tema del Parcheggio interrato di Piazza Cittadella ha tenuto banco per i suoi molteplici aspetti e le sue criticità. Di certo, il parcheggio interrato non è solo devastazione della piazza, taglio degli alberi, caos della viabilità esistente, ammiccamenti e finti smarcamenti (tipo quello di alcuniconsiglieri di maggioranza che si accorgono, oggi, che quel parcheggio toglierà l’unica oasi verde della piazza, attraendo traffico e inquinamento), ma porta con sé anche diversi effetti collaterali.

Il più evidente e fastidioso è la protervia (al limite del bullismo istituzionale) dei nostri amministratori che, a testa bassa, pervicacemente, anziché ricercare il bene comune pensanoevidentemente di poter fare ciò che vogliono. Con sfrontatezza masoprattutto ignorando quei basilari principi di informazione, partecipazione e attenzione alla spesa pubblica su cui si basa il concetto di buona amministrazione.

Ed è proprio nell’ambito della “protervia” che, a giugno scorso,abbiamo assistito all’attivazione di un procedimento disciplinare e poi alla revoca della procura (con spostamento ad altro incarico)della storica Coordinatrice dell’Avvocatura Comunale, Avv. Elena Vezzulli. Un allontanamento figlio della schiettezza con la quale la dott.ssa Vezzulli ha illustrato pubblicamente (in Commissione consiliare) documenti, fatti e attività relativi alla famosa fidejussione portoghese falsa e altre vicissitudini inerenti alla“scottante” pratica del parcheggio interrato di Piazza Cittadella.

Un comportamento ineccepibile, quello della (ex) Coordinatrice dell’Avvocatura comunale, coerente con il dovere di servire lealmente la “giustizia e il proprio datore di lavoro. Che non è la Giunta comunale ma la comunità piacentina.

Così, per quel vacuo e ostile desiderio di far capire chi comanda, l’Amministrazione si trova oggi senza un Avvocato Coordinatore abile e arruolato. Costretta, la Giunta, a doverincaricare legali esterni ogni qualvolta ve ne sia la necessità. Con un vero e proprio atto di masochismo economico, ai danni dei piacentini. Masochismo tangibile. Non metaforico.

Tant’è che il 22/6 scorso scoprivamo che la Giunta comunaleaveva deliberato di affidare l’incarico di difesa dei propri atti, sulla pratica dell’appalto calore, ad un legale esterno del Foro di Bologna per 5.836 euro.

Mentre è di ieri la notizia che, per effetto di un’altra causa legale(intentata da un dipendente comunale contro la delibera di riassetto dell’Ente), è stato affidato, dalla Giunta comunale,l’incarico di difesa dei propri atti ad un legale esterno, del Foro di Pisa, per 11.000 euro.

Morale: in soli 2 mesi l’Amministrazione ha già spesoinutilmente, per sostituire la Coordinatrice dell’Avvocatura, così gaudiosamente allontanata, ben 17.000 euro del bilancio comunale (soldi che escono dalle tasche dei piacentini) e c’è da scommettere che tanti altri, per il medesimo motivo, ne spenderà.

E se è vero che il Comune non andrà in fallimento, nonostante quei soldi malamente spesi, è altrettanto vero che per i tanti piacentini che faticano a sbarcare il lunario quei “soldi gettati sono un vero e proprio insulto al buon senso.

Spero se ne ricordino i nostri amministratori anche perché, al momento giusto, se ne ricorderanno di certo i piacentini.

Quelli, naturalmente, senza i paraocchi

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