Oltre alla documentazione contabile richiesta dalla Guardia di Finanza su delega della Procura della Repubblica, anche il Ministero del Tesoro vuole andare a fondo, in particolare, per capire a quanto ammonta attualmente il patrimonio della Fondazione e soprattutto scavare per risalire a quali investimenti hanno pesato maggiormente su di esso. Il ministero chiede all’ente un’ampia documentazione in merito a investimenti, titoli, contratti, derivati, polizze, immobilizzazioni finanziarie dal 2000 ad oggi. Al Tesoro risulta che l’attivo immobilizzato sia pari a quasi il 90% del totale attivo. Quindi cosa rimane al territorio? Il Collegio dei sindaci dovrà fornire un quadro preciso degli investimenti, ma anche un’analisi accurata sulle modalità di gestione dei processi decisionali della Fondazione. “Se tutto questo può servire per far voltare pagina alla Fondazione, ben venga” ha detto il presidente dimissionato Francesco Scaravaggi che fino al prossimo consiglio generale, previsto per l’inizio di settembre, sarà in regime di prorogatio svolgendo nulla più che l’ordinaria amministrazione. “Tutto è nato quando il Collegio dei sindaci ha inviato al Ministero un esposto su presunte irregolarità nella convocazione del consiglio generale che avevo precedentemente fissato per il 26 luglio – spiega Scaravaggi – da lì il Tesoro ha risposto con due lettere: una indirizzata a me nella quale si diceva che avrei rivestito il ruolo di presidente fino alla nomina del nuovo, l’altra indirizza al collegio sindacale a cui si chiede dettagliatamente ogni investimento dal 2000 ad oggi. Ho l’impressione – prosegue con un pizzico di ironia – che con quell’esposto il collegio dei sindaci abbia gettato un sasso in piccionaia”. Lo staff della Fondazione, che chiuderà per la pausa estiva da venerdì fino alla fine di agosto, ha già cominciato stamattina a raccogliere la documentazione che il ministero ha richiesto per terminare, probabilmente, a settembre.