Sono 49 mila i piacentini che hanno ricevuto il vaccino sul totale dei 286 mila residenti sul territorio; nel dettaglio, 27484 hanno ricevuto la prima dose, 21919 anche la seconda. Percentualmente parlando il 17.2% dei piacentini è stato vaccinato. La campagna vaccinale locale insomma prosegue nonostante gli approvvigionamenti non sempre costanti e la reticenza verso il vaccino AstraZeneca. I centri vaccinali di Piacenza e della provincia eseguono in tutto, ad oggi, 1600 vaccinazioni al giorno; domani verranno testati a 2500 vaccini, al momento la capacità massima. Il 12 aprile entrerà in funzione anche l’hub di Piacenza Expo che incrementerà la capacità di circa 1400 vaccini al giorno. Per quanto riguarda gli approvvigionamenti, dopo il 20 aprile, è prevista la consegna anche a Piacenza del vaccino johnson & johnson in numero poco significativo (per ora), mentre ha incrementato le dosi Pfizer del 20%, AstraZenenca invece ha ridotto le consegne. Proprio rispetto al vaccino anglo svedese si registrano le maggiori titubanze e le rinunce, “non in modo elevato – ha specificato il direttore sanitario Guido Pedrazzini – ma non tutti i posti disponibili sono stati sfruttati”.
La prima fase delle vaccinazioni è praticamente completata: tra gli over 80 sono stati vaccinati 18602 persone, già prenotati 3440, ancora da prenotare 4829. Non così bene invece la categoria 75-79: vaccinati 6142, già prenotati 2360, non vaccinati 5455, il 39%.
Per quanto riguarda la situazione epidemiologica i dati mostrano come il contagio stia progressivamente rallentando: sono 290 i nuovi positivi, in calo del 25.8%. Piacenza conta 101 postivi ogni 100 mila abitanti, ponendosi nel gradino più basso dei contagi a livello regionale.
I tamponi eseguiti sono stati 9678 di cui il 3% è risultato positivo; il 67% dei positivi è sintomatico, il 33% senza sintomi. Nelle Cra non è stato registrato alcun ospite positivo, solo un operatore.
Tra le fasce d’età più colpite dal virus, se si mettono a confronto e dati attuali con quelli di un mese fa, emerge che solo tra i 18-64 anni i contagi sono aumentati, perché rappresenta quella fascia d’età in mobilità che ha continuato a lavorare anche nel lock down. Nelle altre fasce d’età il numero dei positivi è calato drasticamente.
Al pronto soccorso l’accesso medio giornaliero di casi Covid è 7, i ricoveri sono 82, i pazienti in terapia intensiva 9, i decessi 5. Oggi si registra il decesso di un 35enne già affetto da una grave patologia.
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