AL QUARTIERE ROMA TUTTI “MATTI DA GALERA”

Sono le persone che cambiano, migliorano o peggiorano una zona della città. Quella in questione è, ancora una volta, il quartiere Roma. E in questo caso le persone che vivono e lavorano lì, il quartiere lo stanno migliorando, soprattutto stanno portando gente nuova. Ne sono certi gli assessori Tarasconi e Cugini nel presentare una due giorni di festa in cui tutti saranno “matti da galera”. Il nome dell’iniziativa, in programma sabato 4 e domenica 5 ottobre, prende spunto dal macro progetto Porta Galera 3.0 su cui l’amministrazione ha puntato per rilanciare ancora via Roma e dintorni. Da metà ottobre i cittadini cominceranno a presentare le idee per questo progetto. Ma venendo alla due giorni di festa, l’idea è quella di coinvolgere i negozianti e i cittadini che poi sono gli organizzatori stessi. L’idea dell’amministrazione è che se esercenti e abitanti si mettono insieme possono organizzare eventi  di qualità di cui beneficerà l’intero quartiere. Jennifer della Luppoleria di via Alberoni definisce questa festa “nata dal basso, i residenti sono stati fondamentali perchè è passata l’idea che la festa fosse di tutti. E’ ora di scardinare i luoghi comuni”.

Si parte con l’aperitivo sabato 4, poi cene in via Roma, via Alberoni, via Tibini. Domenica bancarelle e negozi aperti dalla mattina, pranzo in via Roma e via Tibini, visite guidate in San Savino al pomeriggio, spettacoli per i più piccoli alla scuola Alberoni, giardini Margherita e Merluzzo.

Matti da galera

 

PERCHÉ A PIACENZA LA STORIA RIMANE “SEPOLTA”?

I mosaici e i resti del Battistero paleocristiano rinvenuto nel 1857 che giacciono sotto la Colonna di Pizza Duomo, i resti della cappella di Santa Lucia e dei sepolcreti medievali rinvenuti accanto al portale di Sant’Antonino che languono sotto l’asfalto della piazza e ancora i resti dell’anfiteatro e delle mura civiche repubblicane sotto palazzo ex Enel. Sono solo alcuni esempi di “occasioni mancate” che Piacenza si è lasciata scappare per erigersi a città culturale. È la sintesi del pensiero dell’associazione culturale Archistorica e del gruppo di ricerca Piacdnzz Romana che hanno organizzato una serata sul tema “La storia sepolta. Le strategie del turismo archdologico, a Piacenza  e nelle altre città d’arte italiane”. L’appuntamento è per giovedì 9 ottobre alle 21 all’auditorium della Fondazione.

Il tema è salito alla ribalta con gli scavi di palazzo ex Enel e soprattutto con i reperti che giacciono da anni “tombinati” sotto terra. “Inaccettabile – denunciano l’architetto Manrico Bissi e Cristian Boiardi di Archistorica – non siano contro al progetto di recupero del palazzo, ma chiediamo che si dia ai cittadini la possibilità di vedere un pezzo di storia di Piacenza, possibilità che oggi viene negata” . Senza risposta è rimasta anche la richiesta di una tavola rotonda con tutti gli attori che ruotano attorno alla vicenda. Una richiesta manifestata in una lettera aperta (a cui anche noi avevamo dato spazio) sottoscritta da quattro associazioni che non ha ancora ricevuto risposta da parte delle istituzioni,  in primis il Comune. Archistorica e Piacenza Romana vogliomo dimostrare come altre città, che si sono trovate nella stessa condizione della nostra, abbiano utilizzato un altro criterio. Nell’incontro di giovedì 9 l’architetto Simona Velardi e Giuseppe Bulleri racconteranno l’esperienza del recupero museale della Domuns del Fanciullo sul delfino del I sec a.c.i cui resti sono stati recentemente rinvenuti e resi accessibili nei sotterranei di Palazzo Orsucci a Lucca dove si trova un ristorante. Proprio il titolare si è fatto carico del recupero.  Ma non c’è solo l’esempio di Lucca, anche altre città hanno voluto recuperare e rendere visibili pezzi di storia.  Perché Piacenza non ha ancora fatto nulla? Costi troppo elevati? Se così fosse, chiedono i rappresentanti di Archistorica, basterebbe sedersi ad un tavolo e quantomeno parlarne e discutere,  e magari trovare anche una soluzione.

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I VOLTI DEL FESTIVAL DEL DIRITTO IN UNO SPECIALE

I volti e gli incontri del Festival del Diritto in uno speciale che ripercorre non solo gli interventi più significativi della settima edizione ma anche quelli emotivamente più toccanti. Come la storia di Manuel Bragonzi, un giovane trentenne di origine cilene che ha vissuto tre anni della sua infanzia, solo, in un bosco. Un esempio di esclusione dalla comunità solo perchè senza un padre e una madre che poi, fortunatamente, ha trovato grazie all’amore di una coppia di genitori adottivi. La sua storia, per certi aspetti, incredibile, è racchiusa nel libro “Il bambino invisibile” di Marcello Foa. Non manca la voce di Stefano Rodotà, responsabile scientifico della kermesse, che ha motivato la scelta e l’attualità del tema di questa edizione Esclusione/Partecipazione.

Il ruolo della donna nella vita politica e sociale è stato tracciato dalla giornalista Bianca Berlinguer, direttrice del TG3. Una della poche ad essersi conquistata un ruolo di prestigio seppur con difficoltà in un mondo ancora troppo declinato al maschile. Con lei sul tema si sono confrontate anche l’on. Paola De Micheli Pd, la parlamentare Elena Centenero di Forza Italia, e Lucia Girometta presidente della Commissione delle Elette a Piacenza.

Quanto la nostra città è inclusiva? Hanno cercato di rispondere, confrontandosi, architetti, paesaggisti di Piacenza. Il segreto è dare vita nuova ai luoghi “pubblici”. Alla stessa domanda, ma dal punto di vista politico, hanno risposto il sindaco Dosi, insieme a Flavio Tosi sindaco di Verona e Federico Pizzarotti primo cittadino di Parma, portando ognuno le proprie esperienze.

Anche nella settima edizione del Festival non sono mancati i “big”. E’ arrivato a Piacenza il Presidente del Senato Pietro Grasso che ha incontrato i cittadini parlando di criminalità organizzata, corruzione come zavorre che pesano gravemente sulla realtà italiana. Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, l’uomo in questo momento più a rischio d’Italia, che le mafie vorrebbero morto, con coraggio e determinazione ha esortato a riformare prima di tutto noi stessi.

Largo spazio anche al tema del lavoro, particolarmente dibattuto in queste settimane con la riforma dell’Art. 18. Ne ha parlato, nell’ultimo giorno del Festival, il segretario nazionale della Fiom Cgil Maurizio Landini.

PROVINCIALI, IL PARADOSSO DI PIACENZA

Il caso Piacenza per l’elezione della nuova provincia sta assumendo contorni quantomai curiosi. Nel senso che dopo le tribolazioni affrontate sia a destra che a sinistra per trovare un candidato la situazione è questa: il centrosinistra ha presentato una lista con Francesco Rolleri candidato presidente dopo una direzione infuocata in cui non sono mancati momenti al alta tensione; il centrodestra è spaccato in due: da una parte la lista di Fratelli d’Italia e Lega Nord senza un candidato alla presidenza, dall’altra la lista di Forza Italia, Nuovo Centro Destra e Udc a cui il Tar di Parma ha respinto il ricorso contro la ricusazione di Luigi Bertuzzi candidato alla presidenza. Risultato? I 48 sindaci, ex consiglieri ed ex assessori provinciali si troveranno a scegliere tra un solo candidato presidente. La candidatura del sindaco di Coli era stata rifiutata dall’ufficio elettorale della Provincia per vizi formali in quanto non erano state ritenute valide una ventina di sottoscrizioni a causa della mancanza dell’indicazione del luogo. Se il Tar non avesse respinto il ricorso presentato da FI, NCD e Udc, l’amministrazione provinciale aveva già nel cassetto un controricorso per difendere l’operato del suo ufficio. Politicamente questo dato fa riflettere, nel senso che il Presidente Trespidi, portacolori del centrodestra e vicino al Nuovo Centro Destra, si sarebbe opposto ad un’iniziativa proprio dei colleghi di schieramento. Sembra sempre più profonda la frattura all’interno della coalizione, già il sentore si era avuto con la mancata condivisione del candidato presidente da parte di Fratelli d’Italia e Lega, poi erano volate accuse più o meno velate sulla volontà di non  condividere un progetto comune.

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DOSI A TOKYO COL TONDO DI BOTTICELLI:”PER PIACENZA UN’OPPORTUNITA’ STRAORDINARIA”

Oltre 70 giornalisti e una cinquantina di rappresentanti degli sponsor hanno partecipato alla conferenza stampa di presentazione della mostra al Bunkamuira Museum di Tokyo dove è esposto anche il Tondo di Botticelli custodito ai Musei Civici di Palazzo Farnese. Il sindaco Dosi ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano Mainichi Newspaper e all’edizione on line del giornale che insieme all’emittente televisiva Nhk e a Nhk Promotions, organizza la mostra. Al Tondo di Botticelli è dedicata la scheda descrittiva ma anche una nota aggiuntiva che ne ripercorre la storia e l’intervento di restauro. L’auspicio è che le ricadute sul territorio siano tangibili; Expo 2015 sarà la cartina di tornasole, la prova del nove sull’intervento di marketing territoriale su cui l’amministrazione comunale ha puntato.

I PIACENTINI PROMUOVONO EATALY, PER ORA

La vera prova del nove è quella della gente che, a giudicare dalla ressa all’ingresso, sembra aver promosso a pieni voti contesto, location, prodotti e qualità. Troppo presto per gridare vittoria? Forse sì, pensando che l’indole dei piacentini è sempre un po’ per natura portata ad incupirsi dopo la novità. Ma per una volta vogliamo sperare che non sia così, e che dopo l’effetto apertura, forte del suo brand Eataly continui ad essere una novità informale.

Aperto sette giorni sui sette, dalle 10 alle 22.30, 2500 metri quadrati tra prodotti in vendita e quattro ristoranti. Al piano terra ci sono bar, gelateria, pasticceria, panetteria, il progetto vino libero, il ristorantini dei salumi e dei formaggi, del fritto e delle verdure, e un’aula didattica. Al primo piano il ristorantino della pasta, della pizza, del pesce e della carne. 300 giovani assunti su cui Francesco Farinetti, amministratore delegato del gruppo, punta molto della filosofia “eataliana”

 

CARABINIERE MUORE MENTRE INSEGUE UN’AUTO

Solitamente non ci occupiamo di cronaca, non lo facciamo perchè ci sono colleghi che lo fanno da anni e benissimo, ma questa volta è diverso. Un carabiniere ha perso la vita mentre stava facendo il proprio lavoro, sulla strada insieme ad un collega che è gravissimo, probabilmente nell’inseguimento di un’auto rubata. Poi l’impatto fatale, la corsa della gazzella che tampona fatalmente un tir. L’auto dei carabinieri resta incastrata sotto al camion al polo logistico di Castel San Giovanni. Non è il momento del valzer delle colpe, delle responsabilità da attribuire all’uno o all’altro. Il fatto è che un uomo è morto mentre stava svolgendo il proprio lavoro, su una strada. Sono drammi, che comunque la si pensi, fanno riflettere e pongono domande.

IL TONDO DI BOTTICELLI IN PARTENZA PER TOKYO

Il Tondo del Botticelli custodito nella pinacoteca di Palazzo Farnese è in partenza per Tokyo. Domani il sindaco Dosi parteciperà alla conferenza stampa di presentazione della mostra “Denaro e Bellezza: Botticelli e il Rinascimento fiorentino”. Il capolavoro botticelliano, ammirato anche dal presidente del Senato Pietro Grasso durante i giorni del Festival del Diritto, verrà infatti esposto al Bunkamura Museum, nella capitale nipponica, a partire dal 21 marzo 2015, per poi essere restituito a Piacenza entro la prima metà del successivo mese di maggio. Il primo cittadino rimarca l’auspicio che aveva formulato circa un mese fa: “In questo modo potremo garantire una vetrina di assoluto rilievo al dipinto e ai nostri Musei Civici anche durante la cosiddetta Settimana d’Oro che rappresenta, in Giappone, un appuntamento culturale capace di mobilitare migliaia di turisti e visitatori, facendo però affidamento sul rientro dell’opera nella nostra città in tempo utile per l’Expo”. Alla conferenza stampa di domani, che si terrà nella residenza dell’ambasciatore italiano Domenico Giorgi, parteciperanno il curatore della mostra Shunsuke Kijima, direttore del Bunkamura Museum e il suo vice Ryuji Osoegawa, nonché Teruo Tsuneda, numero due del quotidiano Manichi Shimbun che organizza l’evento insieme all’emittente televisiva Nhk – rappresentata, domani, dal capo dipartimento degli eventi culturali Shoici Ono – e alla società Nhk Promotions, con l’intervento del presidente Mitsuru Asahi. Seguirà una cena cui interverranno, tra gli altri, anche il presidente del giornale Mainichi Shimbun Yutaka Asahina, il presidente del Bunkamura Museum Takahiro Msuda e Hiroyuki Tsukada, vice presidente della rete Nhk. In occasione della conferenza stampa cui parteciperà il sindaco Dosi – che rientrerà a Piacenza già mercoledì 1° ottobre – verrà distribuito anche materiale promozionale e turistico relativo al nostro territorio: l’opuscolo “Piacere, Piacenza” appositamente tradotto in giapponese. “Una operazione di marketing territoriale” l’aveva definita il sindaco, nella speranza che le ricadute positive siano tangibili già dai primi mesi dell’Expo.

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PRIMARIE, VINCE BONACCINI, MA E’ FLOP AFFLUENZA

Questa volta le primarie non hanno fatto il boom, anzi decisamente flop. A dimostrarlo sono i dati dell’affluenza. Stefano Bonaccini ha vinto con il 55.3% delle preferenze, lo sfidante Roberto Balzani si è fermato al 44.7%, un risultato che porta il segretario regionale ad essere il candidato alla presidenza della Regione Emilia Romagna per le elezioni del 23 novembre prossimo. Quello che dovrebbe far riflettere, come dicevamo, è l’affluenza, non solo a Piacenza ma in tutta la regione: 2132 sono stati gli elettori che si sono recati ai seggi, una trentina tra città e provincia, per eleggere il candidato. In città è stato Balzano ad ottenere un numero più alto di preferenze (398), in provincia invece Bonaccini con 867 voti rispetto ai 554 dello sfidante.

Più che una competizione elettorale, i numeri danno l’idea che a partecipare siano stati soprattutto addetti ai lavori, segretari di circoli, amministratori, pochi davvero i cittadini. Che segnale è questo? Disaffezione? Strascichi delle vicende giudiziarie delle ultime settimane che hanno coinvolto prima Richetti (indagato per peculato) poi Bonaccini (indagato per lo stesso motivo anche se ora i pm hanno chiesto l’archiviazione).

A livello regionale hanno votato solo 58 mila elettori, il dato è difficilmente paragonabile con i precedenti perchè era la prima volta che in Emilia si teneva una consultazione solo regionale. Alle precedenti nazionali votarono 151mila persone. Il PD in Emilia Romagna conta 75mila iscritti: almeno uno su tre, fra chi ha in tasca la tessera del partito, ha  scelto di disertare le urne. Un problema che il Pd, in vista delle elezioni, non potrà permettersi di ignorare.

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ECCO EATALY PIACENZA

“Piacenza mi ha sempre portato fortuna, fin da quando arrivai qui con Uniero”. Oscar Farinetti e’ raggiante nella serata dedicata all’inaugurazione del suo ennesimo parco enogastronomico che, questa volta, si chiama Eataly Piacenza. Un’idea nata nel 2009 dopo una visita allo store di Torino da parte del professor Daniele Fornari che ha rilanciato l’idea all’allora sindaco Reggi. Sono passati 5 anni, numerosi ritardi, ma alla fine Eataly ha aperto i battenti alla Cavallerizza che ha decisamente cambiato volto. Due piani, spazi didattici, banchi del fresco, frutta, verdura di stagione, salumi tipici piacentini, formaggi, spezie, prodotti per la cucina, sul soppalco il ristorante, la pizzeria, e la vendita dei prodotti, pasta, olio,sughi.

300 giovani assunti con contratti a termine, 6 milioni di euro di investimento, Eataly Piacenza, l’ultimo store ad essere inaugurato in Italia, punta sulla biodiversità italiana. Nel suo intervento Farinetti ha lanciato un appello agli imprenditori perché credano e investano nella novità. Come? “Ad esempio facilitandoli fiscalmente,semplificando la burocrazia e la giungla dei contratti” ha suggerito prima di brindare in vista dell’apertura ufficiale il 30 settembre, il vero banco di prova con i piacentini.

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