ITALIA, IL PAESE DELLE OPERE PUBBLICHE INCOMPIUTE

Sono quasi settecento le piccole o grandi opere che vengono lasciate a metà, semplicemente incompiute in uno stato più o meno avanzato di esecuzione. Nel lungo elenco, suddiviso per Regioni, pubblicato sul sito Linkiesta se si da un’occhiata all’Emilia Romagna la provincia di Piacenza non è messa male. Nel senso che risulta solo il comune di Lugagnano Val d’Arda con la realizzazione di un servizio di aggregazione a Rustigazzo. Un’opera completa al 97,31%, allo stato di esecuzione C, ovvero lavori ultimati ma non collaudati nel termine previsto in quanto l’opera non risulta rispondere a tutti i requisiti previsti dal capitolato e dal progetto esecutivo. L’importo complessivo dell’opera è di quasi 435 mila euro, gli oneri necessari per l’ultimazione sono stati stimati in 11.900 euro. “L’opera è praticamente conclusa – spiega il sindaco di Lugagnano Jonathan Papamarenghi – si sta lavorando al completamento del solaio. Sono stati aggiunte alcune migliorie per 30-40 mila euro in più rispetto al capitolato, che hanno portato a concludere l’intervento qualche mese dopo. Verosimilmente il centro dovrebbe essere pronto per il mese di ottobre. Qui troveranno sedi – prosegue il sindaco – le attività sanitarie dell’alta Val Chero e l’Avis di Rustigazzo, realtà molto importanti per il territorio. Tra l’altro l’età media della popolazione di queste zone è molto elevata, questo centro permette agli anziani di avere un punto di riferimento importante che altrimenti dovrebbero spostarsi a Lugagnano o Carpaneto. E’ davvero curioso – riflette Papamarenghi – che in questo elenco non compaia un’opera davvero incompiuta, ovvero la tangenziale di Carpaneto, i cui lavori sono fermi da almeno 3 anni, per cui sono stati stanziati 10 milioni di euro, che oggi non bastano per completare l’opera”.

Messa molto peggio la cugina Parma, che risulta nell’elenco pubblico con numerose opere da completare, alcune delle quali con uno stato di avanzamento appena del 20%.

A livello nazionale quanto valgono questi scheletri di cemento sparsi per l’Italia? Un patrimonio da 2,6 miliardi di euro che necessita almeno di 1,4 miliardi per essere completato e messo in funzione. In tutto 4 miliardi di euro, che secondo alcuni sarebbe sottostimato perchè nell’elenco mancherebbero i dati della Regione Calabria.

opere pubbliche

CLAUDIA CARDINALE INCANTA BOBBIO

Con il ruolo di Angelica, Visconti le fece il più bel regalo della sua vita da attrice. Claudia Cardinale, icona del cinema italiano, ha incantato Bobbio. Una bellezza senza tempo, spontanea e ironica nel ripercorrere le tappe più importanti della sua carriera. Al Bobbio Film Festival la Cardinale è arrivata come madrina d’eccellenza, per presentare, cinquant’anni dopo la prima uscita nel 1963, Il Gattopardo di Luchino Visconti, nella versione restaurata dalla Cineteca di Bologna di cui Marco Bellocchio è presidente da pochi mesi.

Il Gattopardo è il film che mi ha cambiato la vita” confessa all’inizio dell’incontro con il pubblico durante la chiacchierata con il critico cinematografico di Sky Giovanni Canova nella quale Claudia Cardinale ha ripercorso la sua carriera ricordando i due grandi registi con cui ha lavorato: Luchino Visconti e Federico Fellini, il primo perfezionista, l’altro votato all’improvvisazione 

Poi la scena del bacio con Alain Delon, che interpretava Tancredi, deciso a partecipare alla nuova scalata sociale con l’affascinante Angelica. Il Gattopardo rimarrà nella storia del cinema come il film manifesto della vita che cambia, il declino dell’aristocrazia e la crescita della nuova borghesia come recita una delle più significative citazioni “se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi”. 

Nel corso dell’incontro in una sala davvero gremita, la Cardinale ha ricordato anche alcune curiosità della sua carriera, come quella voce roca e sensuale che anima un corpo fiabesco ha sempre affascinato pubblico e critica. “Fino agli anni 60 venivo doppiata – spiega – perchè avevo le corde vocali sottoutilizzate, praticamente da piccola non parlavo, poi quando cominciai fu per tutti una grande sorpresa”. Tra i registi con cui lavorò anche Bellocchio in Enrico IV con Mastroianni che – confessa – mi fece una corte spietata alla quale non cedetti mai”.

La giornata bobbiese della Cardinale si è conclusa con la consegna del Gobbo d’Oro alla carriera e la proiezione del film tra i pannelli fotografici della mostra a lei dedicata. 

FESTA PD, TUTTO PRONTO NONOSTANTE LE POLEMICHE

Nonostante le polemiche sul luogo, la festa del Pd è pronta a partire. I portici di piazza Cavalli ospiteranno cinque serate, 29 agosto 2 settembre, dedicate all’attualità politica locale e nazionale. Da Piacenza che si prepara ad Expo 2015, compresi gli aspetti più controversi, a tematiche più prettamente politiche con i parlamentari piacentini Bersani, De Micheli, Migliavacca che si confronteranno sul futuro del partito, passando per il ruolo dell’Italia alla guida del primo semestre europeo con l’europarlamentare Simona Bonafè. Si parlerà di scuola con il sottosegretario Reggi, fino alle elezioni regionali del dopo Errani. In questa occasione al dibattito parteciperanno il segretario Bonaccini e i candidati alle primarie nomi sui quali, nonostante la ristrettezza dei tempi, non c’è ancora certezza. 

In piazza Cavalli dunque per cinque serate si parlerà di politica e attualità, il luogo simbolo di Piacenza ospiterà dibattiti di chiara idea politica. Proprio riguardo a questo, nelle scorse settimane, si sollevò una pesante polemica da parte di un’ampia fetta di partiti politici.

RABUFFI:”SE RIFONDAZIONE USCIRA’ DALLA MAGGIORANZA, MI DIMETTERO'”

“Se Sinistra per Piacenza non farà più parte della maggioranza di governo, non avrò alcun problema a dimettermi dal ruolo di assessore”. Luigi Rabuffi non ha dubbi e quasi si sorprende di dover spiegare una posizione che lui ritiene l’abc della coerenza e della politica. Il caso Pd – Rifondazione, se così lo si può definire, potrebbe smorzarsi a breve così come potrebbe avere conseguenze pesanti sugli equilibri di giunta. “Rifondazione fa parte della coalizione che governa questa città – spiega l’assessore – se ci sono dei problemi, come in ogni famiglia, occorre parlarne per trovare una soluzione. Se così non fosse, io lascerei. In caso contrario tradirei la fiducia degli elettori che hanno scritto il mio nome sulla scheda elettorale attribuendomi la preferenza, a loro deve coerenza”. Rabuffi è sereno e l’aut aut che del capogruppo Negri e del segretario del PD Molinari (Rifondazione inviti Pallavicini a dimettersi dal Consiglio oppure saremo costretti a rivedere l’alleanza che governa il Comune), non lo spaventa. Tutto sarebbe nato proprio dalla condotta del consigliere Pallavicini in merito al sostegno ai Si Cobas sul caso Ikea e all’assenza all’approvazione del bilancio comunale.

ZERMANI BONIFICA:”SENTENZA MERITA UN APPROCCIO PIU’ PACATO”

Il giorno dopo la sentenza del risarcimento che il Consorzio di Bonifica deve al Comune di Piacenza relativa al beneficio goduto dagli immobili di proprietà comunale, la palla passa al Presidente Fausto Zermani che, attraverso una nota, spiega di volersi riservare “un migliore approfondimento sul testo della sentenza, sottolineando il tono eccessivamente trionfalistico della notizia giornalistica a fronte di un primo esito parziale e non definitivo. Ritiene il Presidente che l’argomento, per l’importanza che riveste, meriti un approccio pacato e responsabile. Quando c’è in gioco la sicurezza idraulica del territorio e della popolazione gli interessi particolari dei singoli attori devono passare in secondo piano. La sentenza – continua la nota – rappresenta un primo grado di giudizio, fotografa una situazione molto precisa e circoscritta che non mette in discussione il modello di gestione fin qui operante. Non a caso Piacenza, a differenza di altri territori e città, è rimasta sin qui sostanzialmente indenne dagli effetti negativi del cambiamento climatico.Il Consorzio di Bonifica di Piacenza continua il suo lavoro quotidiano volto al miglioramento dell’efficienza della propria azione a favore di tutti i consorziati”. 

fausto zermani

COLLA, MODERATI:”NON RINUNCEREMO AD ESSERE VOCE CRITICA”

Se Partito Democratico e Rifondazione sono alla resa dei conti, qualcuno dovrà farne le spese. Tira e tira la corda, come si dice da più parti, si è spezzata. E in questo caso il PD politicamente forte per i numeri che possiede in consiglio tiene il bandolo della matassa che può decidere di sbrogliare o tagliare. Dalla nota che poche settimane fa hanno scritto il capogruppo in consiglio Daniel Negri e il segretario provinciale Gianluigi Molinari, le intenzioni sembrano quelle di tagliare la corda che ha tenuto assieme, finora, i due partiti. “Rifondazione – si legge nel testo – inviti Pallavicini a dimettersi dal Consiglio oppure saremo costretti a rivedere l’alleanza che governa il Comune”. La goccia che ha fatto traboccare il vaso sarebbe stata l’assenza del consigliere Pallavicini alla maratona notturna di approvazione del bilancio, oltre che il sostegno ai Si Cobas per il caso Ikea.  Quindi o Sinistra per Piacenza fa la prima mossa chiedendo le dimissioni del proprio rappresentante oppure il Pd ne prenderà atto traendone le proprie conclusioni. A rimetterci sarebbe il portacolori in giunta di Rifondazione, l’assessore Luigi Rabuffi con deleghe all’Ambiente e al Lavoro. Se così fosse chi prenderà il suo posto in giunta? Forse uno dei Moderati, Lucia Rocchi o Roberto Colla, da sempre onesti alleati ma nello stesso tempo critici verso alcuni provvedimenti presi dall’amministrazione? E’ proprio Colla a smentire ogni supposizione fantapolitica: “prima di tutto crediamo che l’assessore Rabuffi abbia lavorato con estrema serietà e quindi crediamo che non debba essere sostituito. Non è corretto che questi giochi di equilibrio minino la stabilità di una giunta. Poi – continua il consigliere – il nostro gruppo ha detto fin da subito che non avrebbe mai fatto parte della giunta. Convinzione questa che si è consolidata dopo il primo rimpasto”. Dalle parole di Colla emerge la vena critica che sempre ha caratterizzato i Moderati. Questa volta però mista a delusione: “quando in aula chiedevamo un cambio di passo – spiega – siamo stati tacciati di poca lealtà, pochi mesi dopo il cambio di passo è arrivato proprio dal PD”. Delusi? “Sì – conferma Colla – e per tante situazioni, a partire dalle ultime decisioni come la festa del Pd in piazza Cavalli, la vicenda di palazzo ex Enel, la proposta della pista di pattinaggio su ghiaccio in piazza e la piscina olimpionica, mio grande cruccio. Decisioni prese ma poco condivise”. Davanti ad un offerta di ingresso in giunta, a due anni dalla fine del mandato quando gran parte del lavoro è stato impostato, i Moderati risponderebbero picche, anche perchè “potrebbe essere un modo per tenerci meglio a bada – confessa Colla – e noi non vogliamo rinunciare ad essere voce critica”.

roberto colla

 

 

160MILA EURO AL COMUNE DI PIACENZA DAL CONSORZIO DI BONIFICA. LO HA STABILITO IL TRIBUNALE

La gran parte del territorio comunale non è soggetta al tributo consortile: lo ha stabilito il tribunale di Piacenza pronunciandosi sulla controversia relativa al contributo di bonifica per gli immobili di proprietà comunale che ha visto l’amministrazione opporsi al Consorzio di Bonifica di Piacenza e alla Regione Emilia Romagna. Il Consorzio è stato condannato a restituire 160 mila euro oltre agli interessi legali. Dovuto solo il tributo unicamente per gli immobili nelle zone di Mortizza, Le Mose e Dossi di Roncaglia. 

Nel contempo, il Tribunale ha ritenuto che l’esistenza delle opere gestite dal Consorzio conferiscano al territorio un mero beneficio generico che, in forza delle leggi in materia e dei precedenti di giurisprudenza consolidatisi, non giustifica la pretesa contributiva del Consorzio stesso. Il principio sancito dal Tribunale è che il beneficio dato dalla regimazione delle acque, derivante al restante territorio comunale dalle altre opere idrauliche gestite dal Consorzio, è non solo generale, ma anche mediato dalla rete fognaria realizzata dall’Amministrazione comunale e non incide direttamente a favore dei singoli immobili, per cui non è dovuto il contributo consortile per gli immobili di proprietà comunale siti nelle altre zone della città.

La sentenza si intreccia con la nuova richiesta inviata dal sindaco Paolo Dosi nei giorni scorsi al Ministero dell’Economia e delle Finanze e al Demanio regionale di ottenere la gestione diretta, da parte del Comune, degli impianti Finarda, Armalunga, canale Diversivo Est e Ovest, attraverso una concessione prodromica anche all’acquisizione della proprietà. Ciò consentirebbe una gestione e manutenzione diretta degli impianti collegati alla rete fognaria da parte del soggetto gestore della rete, oggi Iren, con risparmio di spesa e una funzionalità di cui beneficerebbe la collettività locale.

pc dall'alto

FONDAZIONE, NUOVO CONSIGLIO A META’ SETTEMBRE

In via Sant’eufemia tutto è ancora chiuso per la pausa estiva, i riflettori della stampa nazionale si sono in parte abbassati ma sempre vigili. La grande macchina Fondazione ripartirà il primo di settembre. Già da quel primo giorno, il presidente in regime di prorogatio Francesco Scaravaggi avrà il compito di convocare il consiglio generale in vista della nomina del successore. C’è una prima novità rispetto a quanto si era annunciato nel corso dell’ultimo consiglio del  2 agosto, quello in cui cda e presidente rassegnarono le dimissioni. Il parlamentino composto dai 25 grandi elettori che eleggerà il nuovo presidente verrà, molto probabilmente, fissato per la metà di settembre. Questo leggero salto in avanti allunga anche la possibilità di presentare altre candidature al ruolo di presidente, oltre quella del notaio Massimo Toscani (inizialmente il termine era stato fissato per il 27 agosto). Dopo la pausa estiva riprenderà anche il lavoro del collegio dei Sindaci impegnato nella raccolta dei documenti che il Ministero del Tesoro ha chiesto dal 2000 in avanti, per fare chiarezza sui milioni di euro che hanno preso il volo dall’impegno economico in Gibuti, ai titoli Monte Parma, ai derivati sottoscritti prima della crisi finanziaria fino alle movimentazioni in conti svizzeri. Parallelamente prosegue l’indagine in corso da parte della Procura della Repubblica di Piacenza.

Scaravaggi ancora in ferie ci ha detto di essersi rilassato; “nell’ultimo periodo era un pò teso, la tensione accumulata nelle ultime settimane è stata parecchia. Rispetto alla graticola del mese scorso – ha detto – ora sto bene, poi gli aspetti importanti della vita sono altri anche se a volte le questioni lavorative assorbono tanto da essere le principali”. Rimaniamo in attesa della ripartenza della Fondazione con la nomina del nuovo presidente e del consiglio di amministrazione.

fondazione sede

GETTATA DALLA FINESTRA DAL FIDANZATO GELOSO

Fin da subito c’era qualcosa che non quadrava, a cominciare dalla posizione del corpo riverso a terra esanime dopo un volo dal terzo piano di una palazzina. E’ l’epilogo di una brutta storia di violenza, degrado e soprusi culminata con la morte della parte più debole. Il 14 giugno scorso Daniela Puddu, 37 anni di Iglesias, non si è gettata dalla finestra di casa sua, ma da quella finestra è stata gettata. Dal suo compagno. Il fatto avvenne a Fiorenzuola dove la donne viveva in una casa popolare. I litigi con il compagno erano frequenti, i vicini li sentivano spesso urlare, lui era violento. Quella sera, l’ennesima lite legata a motivi di gelosia, è culminata con la morte della donna. La Procura, che ha ricostruito il fatto, è certa che Daniela sia stata defenestrata. Per due mesi il fidanzato, pur essendo stato iscritto nel registro degli indagati come atto dovuto, ha pensato di farla franca con la tesi del suicidio. Ma gli indizi, le testimonianze dei vicini e di una terza persona presente al momento del litigio della coppia, hanno portato gli inquirenti ad arrestarlo per omicidio volontario.

puddu omicidio

 

DERATTIZZAZIONE, IL SINDACO SCRIVE AL DEMANIO

Prima in piazza Cavalli, poi Torrione Fodesta. I topi, a Piacenza, stanno diventando davvero un caso, tanto che il sindaco Dosi ha scritto al direttore dell’Agenzia regionale del Demanio chiedendo che si agisca tempestivamente sulla struttura di via XXI Aprile in stato di abbandono e degrado. Urge un intervento di derattizzazione “per non vanificare l’efficacia delle analoghe misure straordinarie che l’amministrazione intende attivare al più presto associate all’avvio di un sistema di raccolta dei rifiuti che elimini i cassonetti stradali” ha scritto il primo cittadino in una nota. Il sindaco rimarca come i frequenti avvistamenti di topi all’interno e nelle vicinanze di Torrione Fodesta, denunciati nelle ultime settimane dai residenti nei dintorni dell’immobile, siano stati confermati nel corso dei sopralluoghi effettuati dal personale comunale competente.Garantendo al Demanio la piena disponibilità e collaborazione dell’Unità operativa Ecologia, condivisa con l’assessore Rabuffi, Dosi conclude invitando il direttore dell’Agenzia emiliano-romagnola, “a tutela dell’igiene e della salute pubblica, a predisporre e attuare nel più breve tempo possibile gli interventi necessari a riportare la situazione sotto controllo”.

derattiz.