Cercasi professionisti per il recupero dell’ex chiesa del Carmine. Il Comune ha pubblicato il bando per l’individuazione del professionista esterno al quale affidare l’incarico. Un incarico particolarmente oneroso e delicato che prevede la realizzazione di rilievi strumentali, indagini specialistiche, progetto esecutivo delle strutture, miglioramento sismico e restauro. Una procedura da 130 mila euro complessivi, aperta a singoli professionisti o associati, purchè siano in possesso di specifici requisiti: laurea in architettura senior, laurea in ingegneria edile, abilitazione al coordinamento della sicurezza. Nel caso il concorrente non fosse in possesso di queste caratteristiche potrà costituire un raggruppamento temporaneo di professionisti, pena l’esclusione della partecipazione al bando. Ricordiamo che il progetto di recupero e restauro dell’ex Carmine rientra nel più ampio intervento di riqualificazione dell’intera area di Piazza Cittadella che comprenderà anche l’eliminazione del mercato coperto. Cosa creare all’interno del Carmine, una volta messo in sicurezza secondo tutti i criteri che le legge impone? Sarà la sfida che si troveranno ad affrontare i super professionisti che il Comune sta cercando, una delle idee era quella di allestire un museo dell’agricoltura.
EATALY, INAUGURAZIONE IL 24 SETTEMBRE?
Dietro i cancelli gli operai dell’impresa Smartcoop di Fiorenzuola hanno lavorato alacremente anche alla viglia di ferragosto per dare un’accelerata ai lavori. Dopo parecchie date rimandate, per motivi che pare riguardino soprattutto la proprietà, eataly Piacenza è pronto ad aprire i battenti. Sbirciando la parte esterna, circa 200 metri quadrati, salta subito all’occhio la struttura in vetro e ferro, per altro già in parte arredata. Questa sarà l’entrata e l’uscita dello store collegata all’ambiente interno. Non è stato possibile visitarlo, ma ci hanno confermato che il soppalco con negozi, spazi per la didattica, ristoranti, cucine a vista e forno a legna, di circa 800 metri quadrati, sono praticamente allestiti. Mancano solo gli ultimi ritocchi, i prodotti da vendere che arriveranno all’ultimo minuto per una migliore conservazione. Il tutto verrà corredato da uno stile sobrio, come è nello stile di eataly, espositori e scaffalature comprese. Una data probabile per il tanto atteso taglio del nastro potrebbe essere il 24 settembre, che coincide con il compleanno del patron della grande catena Oscar Farinetti. Ma, considerata l’accelerata delle ultime settimane, la data potrebbe anche essere anticipata di qualche giorno. Anche alla Cavallerizza troveranno spazio prodotti enograstronomici di alta qualità, mercati con prodotti italiani freschi, come frutta, verdura e formaggi, ma anche una parte riservata al territorio con le tipicità piacentine. Il tema dominante, come aveva annunciato lo stesso Farinetti nel corso di una sua visita al cantiere, sarà la biodiversità italiana.
Capitolo occupazione: da settimane l’ufficio personale di eataly sta svolgendo colloqui per la selezione. Numerosissime le domande di assunzione spedite all’indirizzo curriculumpiacenza@eataly.it , di queste verranno inizialmente selezionate circa 80 persone già distribuite in altri punti eataly per la formazione. La previsione è di arrivare ad avere un centinaio di assunzioni. Molte di queste saranno part time o a rotazione. La parte preponderante di domande sono arrivate proprio da piacentini: gli esaminatori hanno cercato di bilanciare la provenienza, cercando di privilegiare appunto i piacentini in stato di mobilità o disoccupazione, con le esigenze di carattere professionale.
RIQUALIFICAZIONE PIAZZA CITTADELLA, ENTRO META’ SETTEMBRE IL PARERE DELLA SOPRINTENDENZA
Il progetto di riqualificazione di piazza Cittadella è sui tavoli dell’assessorato ai Lavori Pubblici in attesa degli ultimi ritocchi, per poi essere inviato alla Soprintendenza che formulerà un’ attenta valutazione. C’è in ballo la riqualificazione del comparto nord della città, quella che comprende piazza Cittadella fino alla baia di San Sisto, per la quale l’amministrazione ha raccolto una serie di idee e progetto che sta riunendo in un master plan tenendo conto delle linee principali ovvero il recupero della chiesa del Carmine, per cui sono a disposizione 4 milioni di euro un bando da 130 mila euro per la costituzione di un’associazione temporanea d’impresa, e il recupero degli spazi attualmente occupati dal mercato coperto. Terminati il progetto e le tavole nelle linee più essenziali, sarà dunque la volta del Soprintendenza che darà il suo parere, successivamente l’amministrazione ha in mente di convocare un’assemblea pubblica per spiegare e illustrare il progetto alla città. Si leverà un nuovo coro di no come è accaduto per palazzo ex Enel? “Non temo le assemblee pubbliche – ha risposto l’assessore ai Lavori Pubblici Giorgio Cisini – il discorso in questo è molto diverso. Discutere e raccogliere suggerimenti e idee su master plan è un conto, altra cosa è opporsi ad un percorso già avviato che ha avuto l’ok del consiglio comunale, come per palazzo ex Enel”. Capitolo tempi: entro la metà di settembre il progetto sarà inviato alla Soprintendenza ed entro la fine dello stesso verrà convocata l’assemblea pubblica, nella quale l’amministrazione avrà riscontro del gradimento del progetto.
BISOTTI SU PALAZZO EX ENEL: “OCCUPIAMOCI DELLE PRIORITA'”
“L’ amministrazione non si attende nulla rispetto alla pratica di palazzo ex Enel”. L’assessore all’Urbanistica Silvio Bisotti risponde così in merito al caso dei reperti del palazzo di viale Risorgimento sulla cui struttura i lavori di demolizione stanno procedendo a pieno ritmo per terminare con la ripresa dell’anno scolastico. Fai, Italia Nostra, Archistorica e il gruppo di ricerca Piacenza Romana invece qualcosa dalla Soprintendenza si aspettano, in particolare una risposta alla richiesta di sopralluogo avanzata nell’ultima lettera. “La Soprintendenza ai beni architettonici non è stata informata perchè non era richiesto il suo parere – ha spiegato Bisotti. Il progetto che riguardava il parcheggio nel secondo seminterrato, dove sono tutt’ora i reperti all’interno di una soletta di cemento, è stato accantonato nel 2009. Per questo non si è ritenuto di informarla, perchè nulla di sua competenza sarebbe stato toccato. Ho provveduto invece ad informare nel luglio scorso – prosegue l’assessore – la Soprintendenza per i beni artistici e paesaggistici dal momento che il progetto di ricostruzione del palazzo prevede l’utilizzo della pietra di Vicenza anzichè il cotto, ed abbiamo ottenuto l’ok”. Secondo l’assessore Bisotti quindi la Sovrintendenza non era al corrente dell’intervento semplicemente perchè non occorreva che lo fosse nel senso che il progetto, che originariamente prevedeva l’utilizzo del secondo seminterrato dove sono ricoverati i reperti, era stato accantonato nel 2009. “L’interesse per questi reperti – conclude Bisotti – si doveva manifestare nel 2010 cioè quando il consiglio comunale, in modo acceso e dibattuto, discusse e approvò il progetto attuale. Piacenza fa fatica a tutelare i beni che già possiede, occupiamoci delle priorità”.
FESTA PD IN PIAZZA CAVALLI, DOSI:”NESSUNA VIOLAZIONE”
Dopo numerose sollecitazioni da parte dell’opposizione il sindaco Paolo Dosi mette nero su bianco le motivazioni che hanno indotto l’amministrazione a concedere piazza Cavalli per la festa del Partito Democratico. “Nessuna discrepanza tra la concessione e quanto previsto dal Regolamento comunale che disciplina la materia” scrive il primo cittadino in una nota nella quale sottolinea precisa che alla manifestazione non è stato dato il patrocinio dell’amministrazione in conformità a quanto prevede l’art. 3 del Regolamento. “Ben diversa – prosegue il primo cittadino – è la collaborazione, tant’è che se ricorre una delle due fattispecie, si esclude l’altra. Come riportato chiaramente anche nella scheda informativa pubblicata sul sito web del Comune, la collaborazione richiede sempre una delibera di Giunta e viene concessa per iniziative coerenti con i princìpi e le finalità istituzionali delineate nello Statuto dell’ente. Presupposti che paiono evidenti per la Festa dell’Unità – aggiunge Dosi – si connota tradizionalmente come una manifestazione aperta a tutta la cittadinanza, nella quale si intrecciano aspetti di convivialità e intrattenimento, confronto e dibattito che costituiscono un forte elemento di aggregazione, in grado di coinvolgere un pubblico ampio ed eterogeneo”. Il sindaco ricorda anche che è previsto sia un il pagamento del canone per l’occupazione di suolo pubblico sia il versamento di una cauzione.
DELITTO MANESCO, IL PM “OMICIDIO FEROCE COME POCHI”
“L’omicidio più feroce che ho mai visto in tanti anni di carriera”. Sono le parole che ha utilizzato il pm Antonio Colonna in conferenza stampa per definire l’assassinio del professor Adriano Manesco per cui sono accusati Gianluca Civardi e Paolo Grassi. Parole che, certamente, verranno riprese anche dai mezzi di informazione nazionali che stanno seguendo questo caso di una efferatezza quasi senza precedenti, almeno sul territorio piacentino. Un omicidio feroce in cui la vittima, secondo la ricostruzione della Procura che ha affidato le indagini alla polizia, prima sarebbe stata strozzata, poi uccisa pugnalandola più volte al petto. Poi la macabra operazione dello smembramento finalizzata a ripulire il corpo dell’uomo perchè non si risalisse alla sua identità. Da qui in poi gli inquirenti stanno cercando di ricostruire con esattezza come i due piacentini siano arrivati da Milano a Lodi per disfarsi della valigia con i resti del professore, poi a Piacenza dove in via Nasalli Rocca sono stati fermati. Hanno utilizzato l’auto di uno dei due dove sono stati ritrovati alcuni oggetti personali della vittima, oltre che filo di nylon, storditore e guanti? Se così fosse la macchina dove è stata recuperata dal momento che il viaggio di andata a Milano è stato fatto in treno come confermano i biglietti ritrovati? Ciò che sorprende è come i due trentenni avessero pianificato ogni dettaglio, secondo la ricostruzione fatta dalla procura: un’agenda con il nome della via del cassonetto dove è stata abbandonata la valigia, le filiali della banca dove Manesco aveva il conto corrente, i telefoni cellulari lasciati accesi a Piacenza per costruirsi un alibi, gli zaini e il trolley con all’interno il materiale per sezionare il corpo del 77enne. Il movente? il denaro che sarebbe servito ai due per trasferirsi ed aprire un’attività in Thailandia? Il professore era ricattabile da punto di vista sessuale? Sono interrogativi a cui la Procura, insieme alle indagini della polizia, sta cercando di rispondere. Intanto i due fermati, Paolo Grassi e Gianluca Civardi, restano in carcere con l’accusa di omicidio aggravato, rapina e occultamento di cadavere, premeditazione e crudeltà. Accuse pesantissime che portano a tracciare un identikit di chi fossero davvero questi due ragazzi. Apparentemente tranquilli, normali, incensurati, con un lavoro. Ma stando a quanto ricostruito dalla Procura dietro a questa apparente normalità si celava una freddezza preoccupante e una professionalità estrema nella gestione della mattanza nell’appartamento milanese del professor Manesco.
PRATICA PALAZZO EX ENEL TORNA IN CONSIGLIO COMUNALE
Il caso di palazzo ex Enel e dei suoi reperti scatena, oltre che associazioni e cittadini, anche l’opposizione. Erika Opizzi e Tommaso Foti di Fratelli d’Itlaia chiedono che la questione venga discussa in consiglio comunale attraverso una mozione urgente. E se si torna indietro con la mente a quanto la pratica fu sofferta e dibattuta nel 2010 fino a provocare profonde spaccature nell’allora maggioranza, non c’è da stare allegri. I consiglieri chiedono al sindaco Dosi “i motivi per i quali, atteso che il Piano di recupero approvato dal Consiglio Comunale aveva caratteristiche differenti da quello approvato ora dalla Giunta Comunale, non abbia investito della questione – quanto meno a titolo informativo e/o consultivo, se riteneva che ciò non fosse specificatamente richiesto dalla lege – il Consiglio Comunale e se, comunque, non intenda farlo, anche se la decisione è già stata assunta”. Chiedono di sapere le ragioni per le quali “posto che il progetto inizialmente redatto per la ristrutturazione dell’immobile era stato trasmesso alla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna, che al riguardo aveva espresso il proprio parere, alla detta Soprintendenza non sia stato inviato anche il progetto recepito nella delibera della Giunta Comunale”. Intanto il gruppo di ricerca Piacenza Romana, Archistorica, Fai e Italia Nostra stanno aspettando una risposta dalla Soprintendenza in merito alla richiesta di un sopralluogo sul cantiere.
START CUP EMILIA ROMAGNA, I VINCITORI SULLA PAGINA WEB DI ZERO523
Massimiliano Bariola, Paolo Piraino, Alexandre Ernest e Roberto Tramelli sono i vincitori locali della sezione piacentina di Start Cup Emilia Romagna 2014, la business plann competition regionale affiliata al Premio Nazionale per l’Innovazione che ha visto come partner Piacenza Expo, Comune di Piacenza e Camera di Commercio. Tutti e quattro i partecipanti hanno presentato, qualche settimana fa, la loro idea d’impresa nei pitch da 90 secondi che Zerocinque23 ha registrato e messo in rete creando una pagina web dedicata all’indirizzo startcup2014.zero523.tv.
The Tarot è il progetto vincitore di Massimiliano Bariola che punta alla valorizzazione turistica dei territori in chiave esperienziale, con storie che mescolano cronaca e realtà con la fiction narrativa di leggenda e folclore. Al secondo posto si è classificato il progetto PValue Research di Paolo Piraino che si propone di connettere ricercatori di industrie farmaceutiche in un network per scambiarsi dati ed esperienze. Al terzo posto a parimerito i progetti Tice – NPM di Alexandre Ernst e XNOOVA/Adagio di Roberto Tramelli. Tice riguarda la creazione di una palestra innovativa per le riabilitazioni motorie e disabilità dei bambini sfruttando metodologie innovative, Xnoova invece riguarda la creazione di una piattaforma basata su tecnologie mobili innovative da utilizzare con smartphone, tablet, gooogle glass che aiuti i visitatori alla scoperta di punti d’interesse turistico/culturali, naturalistici e culinari del territorio.
Per rivedere i quattro progetti vincitori ma anche quelli che hanno presentato la loro idea d’impresa in 90 secondi, potete visitare la pagina startcup2014.zero523.tv
MARCO PROFUMO, DA INFORMATICO A PRODUTTORE DI VINI IN VAL TIDONE
Ha scelto la Val Tidone e ha cambiato vita. Marco Profumo, figlio del banchiere Alessandro, ha deciso di lasciare la città per la campagna alla riscoperta delle tradizioni e della genuinità. Da informatico a produttore di vino. Da maggio Marco Profumo gestisce con la moglie ed alcuni collaboratori la cantina Mossi ad Albareto di Ziano Piacentino. Un marchio storico, presente sul territorio da 500 anni, che Profumo ha rilevato attratto da questo mondo che sa di antico. “E’ davvero impegnativo – ci ha detto Profumo che ha partecipato per la prima volta alla manifestazione Calici di Stelle a Castel San Giovanni – ma svegliarsi la mattina e portare i bambini a vedere i vigneti e i trattori, mi ripaga da tutte le fatiche. La città iniziava a starci stretta, per questo abbiamo deciso di trasferirci qui”. Certo il passo da informatico a viticoltore è ampio. “E’ vero – ha risposto Profumo – ma questo è un mestiere molto creativo, che mi fa stare a contatto con la natura e mi permette di esprimere la mia passione per la cucina”. In questi mesi l’azienda Mossi insieme ad altre cantine si sta lavorando in vista di Expo 2015; “il turismo enograstronomico è fondamentale e la Val Tidone ha tutte le carte in regola per giocarsi questa opportunità, forse siamo un pò in ritardo – confessa Profumo – ma se ben sfruttata e utilizzata correttamente può portare al territorio e al settore la visibilità che si merita”.
L’intervista completa e il servizio dedicato alla manifestazione Calici di Stelle sarà disponbile a breve all’indirizzo castelsangiovanni.zero523.tv
“L’IMPRESA DEI MILLE” E “LA GIORNATA DELL’ORO” PER AIUTARE LE FAMIGLIE IN DIFFICOLTA’
Una coppia con due figli minori e spese sotto i 1500 euro è considerata indigente, almeno per l’Istat. Tanto ci vuole se si è in quattro e si vive in una grande città, tra affitto, cibo, cure mediche, scuola, scarpe e vestiti. Il calcolo ruota attorno alle spesa mensile, differenziata per zona geografica, comuni grandi e piccoli, dimensioni della famiglia e dei singoli. “Altro che 1500 euro al mese, ci sono alcune famiglie ben al di sotto di questa soglia”- ci dice un po’ meravigliato don Maurizio Noberini parroco di Santa franca – una buona fetta della popolazione non arriva ai 1000 euro al mese con il pagamento di bollette, spese, casa e figli la situazione diventa molto pesante. Si tratta soprattutto di pensionati con la minima – spiega – o padri di famiglia che hanno perso il lavoro”. Don Maurizio, insieme ad alcuni parrocchiani, aveva organizzato alcune iniziative come la donazione della decina parte dello stipendio alle famiglie più bisognose, ma anche Famiglia ama famiglia grazie alla quale sono stati aiutati 12 nuclei familiari. Ma proseguire su questo fronte non è stato facile; “ci siamo scontrati con la fatica di amare . Se l’aiuto è solo economico – spiega- è destinato a finire presto, la sfida è sapere accettare la famiglia con i limiti che possiede”. Proprio per sensibilizzare la città a queste tematiche, Don Noberini ha in mente altre iniziative come la Giornata dell’oro, nella quale i cittadini saranno chiamati a donare oggetti preziosi, e L’impresa dei 1000, ovvero un migliaio di famiglie che doneranno 100 euro, in modo da raggiungere, in un anno, la somma di 100 mila euro da utilizzare per sostenere i nuclei in difficoltà.