Finalmente dopo aver girato il mondo fino ad Abu Dhabi, E-Qbo fa tappa anche a Piacenza, la città dove è nato. Strano che non l’abbia ancora fatto. L’occasione sono il debutto dei venerdì piacentini edizione 2014 a partire da venerdì 20 giugno. Si tratta di un vero e proprio cubo i cui spazi interni saranno fruibili e visitabili. La struttura funziona come un accumulatore di energia fotovoltaica presentato nei mesi scorsi a Selinunte e,appunto, al summit World Future Energy di Abu Dhabi. L’ideatore, l’architetto piacentino Romolo Stanco, lo aveva descritto anche ai nostri microfoni, oltre che mostrarci, dettagliatamente, l’attività della start up T°Red.
FONDAZIONE, CHE FINE FARA’ IL CDA?
E’ un rebus, per ora, senza soluzioni quello della Fondazione di Piacenza e Vigevano dopo le dimissioni del presidente Scaravaggi. Irrisolto perchè non c’è chiarezza su cosa avverrà nel prossimo futuro. Lo statuto prevede che il presidente rassegni ufficialmente le dimissioni presentandole al collegio sindacale, al vice presidente vicario Beniamino Anselmi e al consigliere più anziano Domenico Battaglia (rappresentante di Vigevano). Successivamente dovrebbero essere discusse in una seduta apposita del consiglio generale, dove non tutti i consiglieri potrebbero essere essere d’accordo con la decisione di Scaravaggi di lasciare l’ente di via Sant’Eufemia. E se così fosse cosa accadrebbe? Aleggia intorno a questa intricata vicenda parecchia incertezza, anche perchè non si è mai verificata una situazione simile. Appare chiaro che al centro di questa rottura ci sia il rapporto tra il presidente e il cda, almeno una parte, come ha dichiarato lo stesso Scaravaggi “venivo scavalcato nel ruolo di presidente, era un cda frutto di una scelta non completamente autonoma”. Parole che rimbombano oggi, dopo quello che è accaduto.
FONDAZIONE, QUALI SCENARI FUTURI?
Dopo soli 15 mesi termine l’era Scaravaggi alla guida della Fondazione. A qualcuno potrebbe scappare di dire che forse non è mai neanche cominciata. Un pensiero che troverebbe conferma anche nelle parole dello stesso Scaravaggi al termine del suo ultimo consiglio; “il cda che mi sono trovato un anno e mezzo fa non era una scelta mia, completamente autonoma. In questi mesi – ha detto – mi sono sentito sorpassato nel mio ruolo, a volte venivo a sapere il giorno dopo quello che qualcuno aveva fatto il giorno prima”. Pare di capire che il clima non fosse quello che permette di lavorare serenamente.
Perchè passasse la mozione di Scaravaggi, che prevedeva l’azzeramento di tutto il cda (composto da Beniamino Anselmi, Giovanni Rebecchi, Renzo De Candia, Franco Marenghi, Stefano Pareti, Carlo Tagliaferri, oltre allo stesso Scaravaggi) occorrevano 13 voti favorevoli su 19 presenti. La mozione ne ha incassati solo 10. E qui pesano le assenze, come ha lasciato trapelare il consigliere Giorgio Milani al termine della seduta. Non erano presenti Lucio Rossi, Pietro Galizzi, Fabrizio Garilli, Angelo Grungo, e Boiardi neo nominato entrato in sostituzione di Alberici. A pesare soprattutto gli equilibri interni che si sono spezzati. “E’ successo che chi prima mi sosteneva, oggi mi non mi ha concesso la fiducia” ha detto Scaravaggi. Un consiglio in cui i ruoli si sono capovolti, nel senso che le voci più critiche nei confronti del presidente avrebbero votato a favore della mozione, mentre quelle a lui più vicine non lo avrebbero appoggiato.
Dopo l’uscita di scena di Francesco Scaravaggi, il consiglio generale dovrà tornare a riunirsi a breve, probabilmente su convocazione del consigliere più anziano, per eleggere il nuovo presidente, una situazione che non si è mai verificata nella storia della Fondazione. Chiunque prenderà le redini dell’ente avrà un ruolo molto delicato soprattutto perchè dovrà ristabilire equilibri interni che, ad oggi, sembrano irrecuperabili.
SCARAVAGGI SI DIMETTE, NON PASSA LA MOZIONE DI AZZERARE IL CDA
Dimissioni che sollevano e che non vengono prese come una sconfitta ma come un ulteriore segnale di estraneità ad un mondo che forse non gli è mai appartenuto. Francesco Scaravaggi ha presentato le dimissioni al termine di un consiglio generale estenuante, durato quasi 4 ore, intervallato da momenti ad alta tensione. “Ho proposto di mettere una bottiglia di champagne in frigorifero – ha detto ironico – se non avessi avuto la maggioranza per cambiare il cda, cosi è stato e allora festeggero'”. È andata proprio così: Scaravaggi aveva chiesto al consiglio di votare la mozione di sfiducia nei confronti di tutto il cda, ma la proposta non è passata. Nel dettaglio 10 consiglieri hanno votato a favore della mozione, 8 contrari e un astenuto. Su di 19 consiglieri erano necessari 13 voti affinché la mozione passasse. Assenti Rossi, Galizzi, Garilli, Grungo e Boiardi (nuovo ingresso al posto di Alberici).
“Sono tranquillo -ha detto – finalmente potrò curarmi la gastrite che mi ha fatto venire la Fondazione”. Passata la tensione il presidente dimissionario è un fiume in piena e trova uno sfogo sereno con la stampa. Nelle parole di Scaravaggi si avverte una volontà di cambiare, di girare pagina nei confronti di un cda troppo spesso criticato per investimenti rischiosi, ma l’intento, evidentemente, non è stato compreso, almeno non da tutti. “In questi mesi – ha detto – mi sono sentito sorpassato nel mio ruolo, a volte venivo a sapere il giorno dopo quello che qualcuno aveva fatto il giorno prima”. Ora che succede? Il consiglio dovrà essere convocato dal consigliere più anziano che nominera’ un nuovo presidente che a sua volta dovrà nominare un cda.
“Un po’ me lo auguravo che finisse così – confessa- per me la Fondazione è una bicicletta troppo pesante, io per questa Fondazione non sono adatto”.
SFORZA:”PIACENZA REAGISCA ALLA PERDITA D’IMMAGINE”
“Piacenza reagisca alla costante perdita di immagine” a dirlo è Corrado Sforza Fogliani, oltre che presidente nazionale di Confedilizia, da sempre occhio attento delle dinamiche che riguardano la città. Con lui abbiamo parlato dello stato di salute del mercato immobiliare, del Piano Casa del ministro Lupi, di affitto agevolato e dello scompiglio che la Tasi ha provocato tra i cittadini, ma anche di Piacenza e della sua visione di futuro. Sforza ha parlato di impoverimento diffuso dei settori del commercio e dell’artigianato causati dalla forte tassazione, “sembra una città bombardata, negozi chiusi e perdira di servizi pubblici importanti. Tutto questo – ha proseguito il numero uno di Confedilizia – è avvenuto nella supina accettazione, senza reazione né da parte del pubblico ne’ del privato. A rimetterci è stata l’immagine della città”. E ancora “non ci si accontenti di una foto sul giornale, ma si affrontino i problemi cercando di risolverli.”
TICE, QUANDO EDUCARE È INNOVAZIONE
Si può educare con innovazione anche senza hi tech. È possibile grazie ad un costante sforzo di aggiornamento e con l’utilizzo di tecnologie all’avanguadia. Tice, il centro di apprendimento e ricerca di Piacenza, ha ricevuto il premio di Unioncamere per l’innovazione sociale. Da pochi mesi e’
il primo incubatore certificato in Emilia Romagna che al suo interno ospita 5 cooperative a vocazione sociale nell’ambito educativo. Oltre a rivolgersi alle famiglie di bambini o ragazzi con difficolta’ nell’apprendimento, Tice ospita ricercatori e studenti per formarli alle più innovative tecniche educative.
Oltre alla sede di Piacenza, e’ p
resente anche a Castel San Giovanni e a Rubiera.
PAOLO, MATTEO, FABIO E ROBERTO DA OGGI GIOVANI SACERDOTI
Sono stati ordinati sacerdoti dal vescovo Gianni Ambrosio. Sono Paolo Capra, Matteo Di Paola, Fabio Galeazzi e Roberto Ponzini. Paolo e Fabio, 30 e 29 anni sono di Roveleto di Cadeo, Matteo, 30 anni, ha maturato la sua vocazione nella parrocchia di San Giuseppe Operaio mentre Roberto, 27 anni, è originario di Bedonia in provincia di Parma.
Di seguito pubblichiamo le foto più significative della cerimonia
BISOGNO “STRAORDINARIO”DI CIBO, ECCO LA COLLETTA ALIMENTARE
Quella di oggi è un’edizione straordinaria della Colletta Alimentare. A definirla così lo stesso Banco Alimentare alla luce della situazone di grave crisi che si è determinata negli ultimi mesi per gli Enti Caritativi. Anche Piacenza aderisce, come ogni anno, all’iniziativa con 35 supermercati che grazie ai volontari delle associazioni della Caritas e degli Alpini raccoglieranno gli alimenti di prima necessità come olio, pasta, cibi in scatoli e alimenti per l’infanzia.
DOSI:”NO AD UNA AGENZIA UNICA PER LA MOBILITA’ CON PARMA”
Tempi Agenzia potrebbe avere i giorni contati. Nel senso che, in un futuro neanche troppo lontano potrebbe venire accorpata a Smtp di Parma. La notizia sarebbe emersa ieri al termine di una riunione con l’assessorato regionale alla Mobilità Urbana incentrata sulle nuove disposizioni in materia di governance del trasporto pubblico locale. Una scelta a cui l’amministrazione comunale si dice fortemente contraria. Una contrarietà che verrà ribadita in tutte le sedi in cui sarà possibile farlo. In sostanza è il risultato dell’applicazione del decreto Del Rio verso l’eliminazione progressiva delle società partecipate. Il sindaco Dosi ribadisce che l’Agenzia piacentina ha oneri leggeri e soprattutto è efficiente.
Una decisione che si inserisce in un contesto già abbastanza critico del trasporto pubblico locale, per le tensioni tra Tempi Agenzia e Seta.
Di seguito riportiamo la nota del sindaco Dosi
“Attendiamo i particolari del progetto per esprimere un giudizio più circostanziato, ma esprimiamo il nostro totale dissenso per questa proposta e lo ribadiremo in tutte le sedi in cui sarà possibile farlo”: così il sindaco Paolo Dosi commenta l’imminente decisione di procedere all’accorpamento delle Agenzie per la mobilità di Parma e Piacenza, Smtp e Tempi Agenzia. La notizia è emersa ieri nel corso di una riunione tecnica convocata dall’assessorato regionale alla Mobilità urbana, avente come oggetto, all’ordine del giorno, le “nuove disposizioni di legge e governance del trasporto pubblico locale”.
“Si tratta di una scelta – sottolinea il primo cittadino – che anticiperebbe il costituirsi di un’unica Agenzia regionale, ipotesi mai condivisa con gli enti locali e di cui non si comprende l’urgenza, ancor più considerando che l’Agenzia di Piacenza, così come quella di Parma, è impegnata nel lancio della nuova gara per il 2015. Stiamo parlando di due realtà territoriali molto diverse fra loro, nonché di strutture che gestiscono due bacini sinora tenuti distinti dalla Regione”.
“La motivazione di questo provvedimento – aggiunge il sindaco – è riconducibile all’applicazione del decreto Delrio, che tende progressivamente a eliminare le società partecipate di ambito provinciale. L’esperienza pregressa, ad esempio con Atersir per la gestione dei rifiuti e del servizio idrico, ci induce però a ritenere che le razionalizzazioni delle Agenzie pubbliche non sempre portino a miglioramenti significativi, soprattutto in una situazione segnata dalla carenza di risorse. Voglio ricordare che Piacenza si è dotata di un’Agenzia leggera in termini di oneri gestionali e di costi, ma particolarmente efficiente. Le Agenzie di mobilità pubbliche – conclude Paolo Dosi – potranno evidentemente subire una riforma, purchè si garantisca la presenza, sul territorio, di soggetti in grado di attuare un monitoraggio vero del servizio di trasporto pubblico locale e si proceda, prima di qualsiasi scelta, a un confronto con gli enti locali responsabili del servizio stesso”.
BIANCHI ASSICURA: “GUARDIE MEDICHE, NESSUNA CHIUSURA”
Il Direttore Generale dell’Asul Andrea Bianchi assicura che le guardie mediche di Borgonovo e Bobbio non verranno chiuse. Nei giorni scorsi la diffusione della notizia aveva provocato non poca preoccupazione trai cittadini. Qui di seguito la nota del direttore generale Bianchi
In queste ultime settimane numerosi articoli sul quotidiano locale hanno riferito sulla questione della Guardia medica e della preoccupazione di alcune comunità sui prossimi assetti e quindi sul livello di servizi che in futuro verrà garantito. Ritengo necessario fare alcune puntualizzazioni in merito al progetto aziendale, al percorso istituzionale fatto e in divenire e ad alcune notizie riportate sul quotidiano destituite di ogni fondamento. Non corrisponde al vero che verranno chiuse le postazioni di Bobbio e di Borgonovo, non è vero che il nuovo assetto inizierà il 31 agosto, in nessun documento prodotto dall’Azienda esiste traccia di queste informazioni. Non è stato a oggi adottato alcun atto deliberativo in merito. Il tema della continuità assistenziale è stato affrontato dall’Azienda in un discorso più ampio che riguarda il riassetto dei servizi territoriali tra i quali i punti prelievo, la rete dell’emergenza-urgenza territoriale, la rete delle Case della salute ecc.. La logica complessiva dell’intervento non è assolutamente quella di tagliare dei servizi e tanto meno del contenimento della spesa, ma al contrario si tratta di allocare le risorse del territorio che allo stesso rimarranno assegnate con l’obiettivo di maggiore efficienza. Nella primavera 2013 il progetto complessivo è stato presentato in maniera dettagliata nei tre Comitati di Distretto e le attività previste sono state inserite sia nel piano delle azioni del 2013 sia del 2014 approvato dalla Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria congiuntamente al Bilancio di Previsione. Attualmente il piano di riorganizzazione della continuità assistenziale è all’attenzione delle organizzazioni sindacali. Nei prossimi giorni sono programmati Comitati di Distretto (già fissato per il 26 a Ponente, in fase di definizione a Levante e a Piacenza). In quella sede l’Azienda illustrerà il progetto della continuità assistenziale integrandolo anche con il progetto di potenziamento dell’emergenza-urgenza territoriale. In quella sede istituzionale di confronto e di ascolto l’obiettivo non è solo quello di illustrare e motivare il programma aziendale, ma anche di condividerne l’impianto, la logica, modalità e tempi di attuazione anche in termini di garanzia per i cittadini.
Il direttore generale dell’Ausl di Piacenza
Andrea Bianchi