CASO IKEA, PARLA MARIO SPEZIA

A pochi giorni dall’incontro con i soci lavoratori della coop San Martino al Palabanca e dal nuovo sit in davanti al comune per chiedere di poter lavorare senza minacce, abbiamo raccolto l’intervista del presidente della coop Mario Spezia con cui abbiamo ripercorso le tappe più di questa vicenda alla luce degli ultimi provvedimenti presi nei confronti di alcuni dei 33 facchini aderenti al comitato Si Cobas. 

La San Martino conta 350 soci lavoratori all’interno dello stabilimento, per lo più magazzinieri e facchini. 280 di questi sono stati assorbiti dal precedente appalto. “Con loro – spiega Mario Spezia presidente della coop San Martino – non abbiamo avuto modo, in passato, di costruire un rapporto. I nostri capi reparto, quelli con più esperienza, hanno lavorato in profondità per introdurre una nuova cultura e nuove regole trovando molta difficoltà nei rapporti con le persone. Regole – prosegue Spezia – che stanno alla base del documento redatto al termine dell’incontro con la base associativa che ha sfiorato le 800 presenze. Un documento improntato alla legalità e al rispetto delle persone che vogliono lavorare. Abbiamo deciso di procedere secondo gli ordinamenti della cooperativa, nel rispetto delle regole che determinano giustizia sociale, altrimenti il più forte vince”. 

Ripercorrendo le tappe di questa vicenda che ancora non si è conclusa, viene da domandarsi quanto questo “caso” sia stato oggetto di strumentalizzazione politica. “Per alcuni sindacati che vogliono imporre il loro simbolo sugli altri – risponde Spezia – la copertura politica è fondamentale, come in questo caso. Per recuperare tre voti ne distruggono molti di più. Deve essere il territorio ad emarginare quelle forze incapaci di fare politiche che favoriscano la crescita sociale”.   

CASERMA DI VIALE DANTE VERSO IL RECUPERO. SI PARTE CON IL PARCHEGGIO

La vecchia caserma dei Vigili del Fuoco di viale Dante verrà, in parte, restituita alla città. In che modo? Per il momento con la concessione a titolo gratuito al Comune da parte della Provincia del cortile interno che verrà a giorni adibito a parcheggio in concomitanza dei lavori stradali sulla via. L’operazione è stata possibile perchè la caserma è uscita dal piano di alienazioni della Provincia. Ecco a disposizione della città un centinaio di posti auto. Ma nei progetti degli amministratori locali, c’è dell’altro. L’idea è di un riutilizzo dell’intera area dividendola per lotti. Di certo c’è che per metà settembre verrà resa nuovamente agibile la palestra a disposizione delle scuole e delle associazioni cittadine nelle ore serali. La parte che ospitava gli uffici potrebbe essere destinata ancora a questo uso sia pubblico che privato, la parte opposta rispetto all’ingresso potrebbe essere adibito a servizi educativi o centro diurno per anziani all’insegna del social housing. Sulla carta un’ottima idea che va nella direzione di un riutilizzo di spazi e luoghi che diversamente sarebbero dimenticati. Certo occorre fare due conti: a quanto ammonterebbero gli investimenti per un riutilizzo di questo tipo, anche considerato che attualmente l’intero edificio non versa in condizioni ottimali? Al momento è impossibile avere una risposta precisa, per ora accontentiamoci delle certezze, parcheggio e palestra. Tutto sommato cose non da poco di questi tempi.

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CERCASI IMPRENDITORE PER SALVARE LA SANDVIK

Oggi seduto al tavolo istituzionale c’era anche il vice presidente di produzione Goran Bjorkman. Stiamo parlando del secondo incontro per scongiurare la chiusura della Sanvik di San Polo. In Provincia si sono riuniti i rappresentanti dell’ente, Comune di Podenzano, Confindustria e un rappresentante dell’azienda.

Pare si sia aperto uno spiraglio per la possibile futura scissione, da parte di Sandvik, di un blocco di produzione – che diventerebbe dunque autonomo- in sostituzione di quello che verrà a mancare. Uno spiraglio ancora una volta ancorato al sistema produttivo e in particolare ad eventuali imprenditori interessati alla prosecuzione di un’attività nel sito di San Polo.

Parallelamente proseguirà l’iter sindacale volto a garantire la tutela ai lavoratori dello stabilimento.

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IKEA, IN 300 CONTRO I BLOCCHI

“Non dobbiamo avere paura a chiedere di lavorare perché è un nostro diritto” . Gianni Lorenzetti rappresentante sindacale e dipendente Ikea da 10 anni ha chihso con questa parole il sit in in piazza Mercanti sotto il comune. Il sindaco Dosi li ha nuovamente incontrati confermando la piena solidarietà e l’appoggio delle istituzioni.

Il paradossale braccio di ferro tra i 33 lavoratori aderenti al Si Cobas e il resto delle maestranze che chiede ssemplicemente di tornare al lavoro continua e sembra lontano dal concludersi. “Fuori i violenti dai magazzini Ikea” e “siamo orgogliosi di lavorare in Ikea” erano alcuni degli striscioni esposti dai lavoratori che ben descrivono la distanza tra le parti.

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NORDMECCANICA E LA NUOVA SFIDA DEL PACKAGING, ATTESE 100 ASSUNZIONI

Nordmeccanica amplia ancora la sue dimensione e si specializza. A Piacenza, oltre allo stabilimento principale, è stato inaugurato un secondo sito con tutte le carte in regole per diventare leader nel settore packaging e metalizzazione, grazie all’utilizzo di macchinari di ultima generazione. Imballaggi eco sostenibili, un prodotto made in Italy che abbassa il consumo di energia a vantaggio dell’ambiente.

10 milioni di euro di investimento, già 20 persone assunte che nel giro di 8/10 mesi arriveranno al centinaio. Con 82 milioni di euro di fatturato nel 2013, quest’anno il gruppo arriverà sa 102 milioni già con gli ordini in essere. 78 punti vendita nel mondo, 280 dipendenti, di cui 200 a Piacenza, tra 8 mesi la previsione è di toccare le 300 unità.

 

Un parterre de roi composto da politici, rappresentanti dell’alta finanza ha partecipato al taglio del nastro, tra gli invitati l’amministratore delegato di Unicredit Federico Ghizzoni, l’ex ministro Pierluigi Bersani e il presidente della Fondazione Italia Cina Cesare Romiti 

LAVORATORI IKEA, SABATO UN NUOVO SIT IN

Ancora incertezze e un nuovo sit in. Dopo la tregua armata che si erano date le parti coinvolte, coop San Martino e Si Cobas, poco o nulla è cambiato. Certo i facchini non hanno più bloccato l’entrata allo stabilimento di Le Mose ma la loro posizione non è ancora stata definita dalla coop San Martino che doveva valutarne eventuali provvedimenti disciplinari.  Intanto dopo la petizione on line, sabato i lavoratori hanno organizzato un sit-in sotto palazzo Mercanti e una raccolta firme per ribadire la volontà di continuare a lavorare.

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IKEA, IN RETE UNA PETIZIONE DEI FACCHINI

La vicenda Ikea si vive giorno per giorno. Fino a 48 ore fa i cancelli erano chiusi e la produzione ferma per la protesta dei Si Cobas. Poi la decisione di tornare al lavoro per due giorni a seguito di una estenuante mediazione con la prefettura. Due giorni in cui la coop San Martino e Si Cobas esamineranno la posizione dei 33 operai sospesi e ne valuteranno i provvedimenti disciplinari. Sciopero e picchetto da parte dei “dissidenti” rimarranno comunque, pur garantendo la possibilità di lavorare a chi intende entrare nello stabilimento. Proprio questi ultimi hanno caricato in rete sul sito specializzato change.org una petizione on line. Parole e immagini che vogliono coinvolgere i cittadini, che stanno vivendo dall’esterno la vicenda, a solidarizzare con chi chiede semplicemente di poter lavorare. 

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SANDVIK, NUOVO VERTICE VECCHIE SPERANZE

Nuovo vertice, vecchie speranze. Per i 57 dipendenti della Sandvik di San Polo si profila un nuovo flebile barlume di speranza. La Provincia insieme al comune di Piacenza, Podenzano, Confindustria e regione Emilia Romagna, ha indetto un vertice per lunedì 19 maggio; le istituzioni vogliono tenere alta la guardia. Come? L’auspicio è che il territorio sia parte viva e attiva per questo salvataggio in extremis, anche se l’azienda pare ferma nei propositi di chiusura.

La volontà espressa dal presidente della Provincia Trespidi è vagliare ogni possibile interessamento da parte del tessuto produttivo e imprenditoriale per proseguire l’attività all’interno del sito di Crocetta.
Intanto però i lavoratori confermano che gli ordini e le commesse sono drasticamente diminuite, insomma il lavoro è calato, una mossa che l’azienda ha messo in atto per confermare la volontà di tagliare le unità più piccole e saturare i volumi degli altri stabilimenti sparsi in Europa. 

GIOVANI IDEE PER L’EXPO

Mentre l’ombra di una nuova Tangentopoli si allunga sul mega cantiere di expo 2015 mettendo a rischio il completamento, abbiamo deciso di dare la parola ai giovani. Scelta inopportuna? Fuori luogo? Non ci sembra anche perchè spesso la loro è una visione che va oltre gli interessi personali e in questo momento in grado di rinfrescare e svecchiare un clima bollente. A casa nostra le idee non mancano e per realizzarle i giovani sono disposti a rimboccarsi le maniche. Idee che partono dal prendere in considerazione quello che il territorio offre, rendendolo accattivante e attrattivo in vista di un evento di portata mondiale ma che poi potrà restare alla città. Expo è un pretesto? Forse, ma quello che conta è mettere sul tavolo progetti realizzabili. Un gruppo nutrito di giovani piacentini formato da studenti e lavoratori ha pensato ad una cittadella dell’arte considerata in tutte le sue sfaccettature. Musica, danza, fotografia, pittura in un unico luogo. La location è già stata individuata nella zona del parcheggio della stazione di via dei Pisoni dove esiste una struttura fatiscente in completo stato di abbandono e degrado. Un’area dove potrebbero convivere musicisti, ballerini e artisti. Un’area a disposizione della città gestita dai ragazzi che la vivono in collaborazione con il comune. Expo 2015 potrebbe essere un’ottima vetrina per il lancio di questa idea che chiede di diventare realtà.

EXPO2015 Il servizio completo www.zerocinque23.tv?V=ABDBG