DALLA REGIONE 30 MILIONI PER ABBATTERE LE LISTE D’ATTESA. A PIACENZA 2.6 MILIONI DI EURO

Trenta milioni di euro per abbattere le liste d’attesa su tutto il territorio regionale e per assicurare, già a partire dal 2024, un milione di prestazioni in più, incrementando mediamente di oltre il 20% il numero di visite ed esami diagnostici monitorati dal Piano regionale di governo delle liste d’attesa.
Sono le risorse messe in campo dalla Regione Emilia-Romagna per ridurre i tempi di attesa attualmente previsti per l’accesso a visite ed esami clinici specialistici (le cosiddette prestazioni specialistiche ambulatoriali) erogati dal Servizio sanitario pubblico.
Anche a Piacenza l’Azienda sanitaria sta mettendo in atto una serie di misure concrete per perseguire un incremento di offerta sia di visite specialistiche che di esami diagnostici. Il piano delle azioni previste verrà presentato – tra gli altri – anche alle organizzazioni sindacali, con una serie di incontri già calendarizzati.
Osservando l’andamento di quest’ultimo quinquennio si evince che già nel 2023 il numero complessivo di prestazioni erogate dal sistema sanitario regionale era tornato molto vicino a quelle pre pandemia (2019).
Non solo più prestazioni, ma anche miglioramento delle tempistiche di erogazione che saranno più contenute per la parte di prestazioni monitorate dalla Regione e che devono essere fornite entro 30 giorni (visite specialistiche) o 60 (esami diagnostici), secondo le differenti priorità assegnate dalle prescrizioni specialistiche.
Alla fine del 2021 questa “tempistica” a Piacenza era rispettata nel 71% dei casi, ovvero 71 cittadini su 100 ricevevano la prestazione nelle tempistiche coerenti con le prescrizioni del medico; l’anno successivo si è saliti all’84%, mentre alla fine del 2023 oltre novanta prestazioni su 100 (91%) venivano garantite nel rispetto dei tempi massimi previsti.

Quest’anno l’obiettivo è quello di consentire ai cittadini di usufruire, in maniera più uniforme e omogenea, di una maggiore offerta di prestazioni, che prenda in considerazione sia quelle monitorate a livello regionale (es: visita oculistica), sia quelle non monitorate , ma comunque molto richieste dai cittadini (es: visita geriatrica, antalgica, ematologica, nefrologica), senza perdere mai di vista l’appropriatezza prescrittiva.

Stiamo lavorando, come concordato con la Regione con i nostri professionisti per adeguare i livelli di produzione qualitativi e quantitativi.
In prima battuta si sta operando, in stretta sinergia con i direttori delle unità operative, per riorganizzare al meglio le attività in modo da incrementare quella ambulatoriale e quindi il numero di ambulatori attivi settimanalmente oltre che la fascia oraria di attività del singolo ambulatorio. Si tratta nei fatti di una attività di incremento dell’efficienza produttiva che si riesce a realizzare grazie al lavoro sinergico che l’azienda ha ottenuto con i professionisti. Questo consentirà di offrire alla cittadinanza prestazioni anche dopo le 18 e ogni sabato mattina, ovvero in fasce orarie aggiuntive.
I fondi messi a disposizione dalla Regione consentono alle aziende di poter ricorrere anche all’erogazione di “prestazioni aggiuntive” con remunerazione specifica, aumentata a 100 euro/ora per il personale medico e a 50 euro/ora per il personale dedicato alla assistenza in area infermieristica, ma anche tecnico. L’adesione volontaria a tali prestazioni, da parte dei professionisti, si sta dimostrando uno strumento efficace
L’Azienda, anche grazie ai fondi messi a disposizione dalla Regione Emilia-Romagna, sta inoltre perseguendo con grande costanza e attenzione il ricorso a nuove assunzioni soprattutto nelle aree specialistiche che presentano maggiori difficoltà di organico (Urologia, Dermatologia, Chirurgia Vascolare), specialità rispetto alle quali gli attuali concorsi in atto hanno fornito alcuni esiti positivi in termini di partecipanti. Verranno quindi effettuate nove nuove assunzioni tra le quali radiologi, cardiologi, allergologi, chirurghi, reumatologi, dermatologi.
“Sugli ambiti della riorganizzazione interna, del ricorso alle prestazioni aggiuntive e delle nuove assunzioni” – è concentrato il massimo sforzo aziendale, che corrisponde a circa l’83% delle risorse messe a disposizione dalla Regione.
“Con la restante quota, residuale (ossia circa il 17%) è previsto il ricorso alle strutture private accreditate e convenzionate presenti sul territorio provinciale, in maniera da consentire al sistema di aumentare l’offerta e ridurre l’attesa dei cittadini, in particolare negli ambiti più consolidati di committenza (es. radiologia, anche per prestazioni TAC e RMN).
Per quanto concerne il numero di attività in carico all’Azienda Usl di Piacenza nell’anno corrente, il piano si traduce in 125.596 prestazioni in più rispetto all’anno precedente (2023), suddivise tra prime visite e visite di controllo (+68.657), e diagnostica / prestazioni strumentali (+56.939). Nella fattispecie, il 25% in più per le prime (prime visite e controlli) e il 19% in più per le seconde (diagnostica e strumentale). A livello complessivo, si tratta di un incremento medio pari al 22% (sempre rispetto all’anno precedente).
Più nel dettaglio, gli sforzi principali verranno rivolti alle prestazioni considerate “critiche” dal punto di vista dei tempi d’attesa, come precedentemente citato.
Rispetto al finanziamento complessivo (regionale) pari 30 milioni di euro citato in apertura, il Riparto assegnato alla nostra Azienda è pari circa 2,6 milioni (8,6%).
“Preme ricordare – sottolinea la direzione aziendale – che il monitoraggio dei tempi d’attesa riguarda solo i primi accessi, ovvero le richieste di utenti che non sono già in carico al sistema sanitario ma che devono fare una prima visita o una prima prestazione diagnostica su richiesta dal medico di famiglia o dello specialista. Il piano aziendale, invece, secondo le indicazioni regionali, comprende anche le visite di controllo per i pazienti già in carico alla struttura pubblica e le prestazioni eseguite in regime di day service nell’ambito di percorsi diagnostici-terapeutici aziendali dedicati alle patologie più prevalenti, come per esempio diabete, broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco), scompenso cardiaco.
A riguardo ci preme quindi rimarcare che rimangono attivi i percorsi per le persone già in cura (pazienti cronici): i loro controlli sono gestiti e organizzati direttamente dai reparti di riferimento”.
I medici di famiglia o i medici specialisti, laddove ne ravvisino la necessità, possono contattare un apposito numero verde e prenotare direttamente per il proprio assistito prestazioni erogabili entro 72 ore (priorità “U”) o 10 giorni (priorità “B”).
A Piacenza le agende consentono un arco temporale di prenotazione di 24 mesi, per evitare le criticità delle “liste chiuse”, che già dallo scorso luglio sono state definitivamente superate. Stiamo perfezionando anche queste tipologie di percorso per renderli realmente efficaci.
Nonostante gli sforzi dell’Azienda e dei professionisti, in alcuni ambiti si registrano criticità nel rispetto delle tempistiche di erogazione stabilite (es. dermatologica) e sono in relazione a esiguità di organico medico per impossibilità di reperire specialisti da assumere; comunque un primo appuntamento viene sempre garantito, con trasparenza, come previsto dalla delibera regionale.
Per supportare il cittadino dall’onere di dover ricontattare i centri o punti di prenotazione aziendale, sono attualmente in fase di introduzione e avvio le cosiddette pre-liste, che potranno essere utilizzate solo in caso di necessità, laddove l’Azienda non riesca a fornire una prenotazione contestuale al contatto, ma possa riuscirci entro i giorni successivi.
“L’obiettivo che ci siamo posti – evidenzia la direzione aziendale – come Sistema sanitario pubblico regionale, è quello di andare verso un nuovo paradigma di attuazione dell’assistenza specialistica ambulatoriale, e contemporaneamente consentire ai cittadini di usufruire di una maggiore offerta di prestazioni in tempi brevi. Questo si potrà realizzare solo grazie a un patto con i professionisti che sono il cuore del nostro sistema pubblico e che ringraziamo davvero per la grande dedizione che mostrano quotidianamente”.

LAVORATRICI PULIZIE OSPEDALE, SI COBAS “STIPENDI SOTTO LA DIGNITA’ “

Sono una ottantina le lavoratrici assunte da Coopservice e impiegate con mansioni di pulizia presso l’ospedale di Piacenza. Sono deluse e amareggiate, perche nonostante le numerose sollecitazioni che hanno rivolto alla cooperativa, lamentano di non raggiungere il livello minimo di sussistenza, con stipendi tra gli 800 e i 1000 euro a fronte di quasi 170 ore di lavoro mensile.
Sarebbero caduti nel vuoto anche gli appelli che il sindacato SI Cobas ha rivolto all’Ausl di Piacenza che, a detta del sindacato, dovrebbe procedere direttamente all’assunzione delle lavoratrici.

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PIAZZA CITTADELLA, TARASCONI: “AD OGGI NON SAPPIAMO CHE STRADA PRENDERE. MA SIAMO AL FOTOFINISH”

Disorientamento e imbarazzo molto più che manifesti si respiravano in commissione 5, convocata dal presidente Trespidi a seguito dell’audizione del manager di Piacenza Parcheggi Lodetti Alliata, il 31 maggio scorso, termine ultimo in cui avrebbe dovuto presentare la bancabilità.
Al posto dei dirigenti tecnici si sono presentati sindaca Tarasconi e assessore Bongiorni. È stata la prima cittadina ad informare il presidente Trespidi con una nota nella quale ha spiegato che non c’era necessita di farsi assistere dai dirigenti considerato l’argomento in questione. “Ad oggi non sappiamo che strada prendere, ma siamo al fotofinish. E i dirigenti devono lavorare con serenità”.

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SERVIZIO PRE/POST SCUOLA, CORVI: “AUSER RESTERA’ MA SARA’ AFFIANCATO DA PERSONALE SPECIALIZZATO”

Sta creando preoccupazione tra i genitori la comunicazione che, in questi giorni, è stata inviata dalle direzioni didattiche di alcuni plessi della città, in merito all’attivazione del servizio pre e post scuola per il prossimo anno scolastico. Preoccupazione, si diceva, perché neanche troppo tra le righe si legge che tale servizio “non sarà più organizzato dal Comune tramite l’associazione  di volontariato Auser. A partire da settembre 2024 – si legge nella comunicazione – l’istituto vorrebbe attivare un nuovo servizio di pre scuola e post scuola per supportare le famiglie e garantire maggiore flessibilità negli orari scolastici. Il servizio sarà richiesto alle associazioni del territorio (culturali, sportive o enti educativi del terzo settore) e sarà a carico delle famiglie”.

Stando a quanto si legge parrebbe che il servizio gestito dai volontari Auser non verrà più attivato. Per capirne di più abbiamo chiesto all’assessore Nicoletta Corvi: “Il servizio di collaborazione con Auser ci sarà – conferma l’assessore – abbiamo prorogato la convenzione fino al termine dell’anno scolastico in corso, per il prossimo, essendo in scadenza, stiamo ragionando su come impostarlo nel modo migliore. Le scuole ci hanno segnalato alcune problematiche che abbiamo cercato di risolvere insieme a loro. Ad esempio, a fronte della numerose richieste di post scuola che arrivano ad inizio anno, quelle effettive sono molto minori, molto richiesto è invece il pre scuola, dove i bambini possono essere lasciati dalle 7.30 prima del suono della campanella.

Una delle proposte avanzate alle scuole – spiega Corvi – è la possibilità di affiancare, ai volontari Auser, personale specializzato in grado di aiutare e sostenere le attività. In questo modo anche gli anziani saranno più tranquilli  nella gestione dei bambini e il personale potrà organizzare attività specifiche in base al numero degli alunni. Così come resta confermata la presenza dei volontari Auser per il servizio di accoglienza, diverso dal pre e post scuola. Qualcosa cambierà, ma non è corretto dire che Auser non ci sarà più – continua l’assessore – noi abbiamo rivolto ai dirigenti alcune proposte e loro hanno optato per una convivenza  tra personale specializzato e personale Auser. Abbiamo chiesto alle scuole di fare una sorta di ricognizione per capire quali soggetti possano essere interessati a questo tipo di servizio (terzo settore, associazioni sportive, cooperative sociali, associazioni), che già stanno lavorando in alcuni plessi, per poi fare insieme il punto della situazione e ricomprendere nella nuova convenzione tutti questi aspetti a garanzia di un buon funzionamento. C’è un co protagonismo – conclude Corvi – il Comune non è arretrato, anzi governerà questa partita insieme alle scuole selezionando i soggetti migliori per questo tipo di servizio, a garanzia dei bambini e delle famiglie”. E riguardo alle comunicazioni che le scuole stanno inoltrando alle famiglie l’assessore aggiunge “suggeriremo ai dirigenti un’informazione completa alle famiglie” per evitare, aggiungiamo, inutili allarmismi.

Rispetto all’incidenza dei costi che questa soluzione avrà sulla casse comunali, l’assessore conferma che “si avrà una ottimizzazione delle risorse economiche che valuteremo nel concreto sulla base dei numeri dei bambini”.

 

 

 

CONFAPI COMPIE 20 ANNI: “PRAGMATISMO E ASCOLTO DEGLI IMPRENDITORI SONO LA NOSTRA FORZA”

“La nostra forza è il pragmatismo, l’ascolto degli imprenditori e la voglia di rappresentarli senza filtri”. Lo dice chiaramente Giacomo Ponginibbi, presidente di Confapi Industria Piacenza, nell’aprire la ventesima assemblea annuale dell’associazione che si svolge nella sede dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza. “Confapi Industria Piacenza è un’associazione che esprime quotidianamente, grazie ad un impegno concreto, i valori delle PMI, che valgono nel Paese per il 65% del valore aggiunto, per il 48% dell’export e per il 76,7% dell’occupazione – sottolinea il presidente – per quanto riguarda le realtà a noi associate, il 34% appartiene al settore della metalmeccanica, ma ci sono anche rappresentanze nei settori alimentare, servizi alle imprese, edilizia e relativa filiera, informatica, sanità, grafica e stampa, trasporti e logistica e chimica”.

A chiudere l’assemblea sono le premiazioni: per l’occasione infatti Confapi Industria Piacenza ha voluto celebrare un importante traguardo di cinque realtà associate che hanno tagliato il traguardo i cinquant’anni di attività, oltre che la consegna del premio Sostenibilità ambientale, il premio Donne Imprenditrici, il premio Giovani Industriali.

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A LODOVICA GHEZZI E MAURO CARIONI L’ANTONINO D’ORO 2024

I Canonici del Capitolo hanno deciso di assegnare l’Antonino d’Oro 2024 a Lodovica Ghezzi e Mauro Carioni. Il conferimento avverrà nel corso della messa solenne in basilica il  4 luglio prossimo.

Lodovica e Mauro sono i responsabili della casa famiglia “Santa Lucia” inaugurata nel 1993 nel cremasco e trasferita nel 1996 a Caorso (PC). Appartengono all’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata nel 1968 da don Oreste Benzi (1925-2007) definito da Benedetto XVI “infaticabile apostolo della carità”, di cui è in corso il processo di beatificazione.

Mauro e Lodovica si sono sposati nel 1993, hanno 4 figli naturali (oggi di 30, 28, 25, 15 anni) ed attualmente accolgono 5 persone (8, 13, 19, 25, 68 anni). Tante ne sono passate dall’apertura della casa famiglia. Con diverse di loro rimane un forte legame familiare di tipo parentale. Ogni loro attività dall’anno 2000 è condivisa con Silvia Righini, anch’essa membro della Comunità Papa Giovanni XXIII e parte della loro casa.

Il conferimento del premio vuole essere un atto di stima e di gratitudine
nei confronti di una coppia di sposi che, da trent’anni a questa parte, ha fatto
della generosa accoglienza della vita e della condivisione con i più deboli la
propria missione. Riteniamo significativo lasciarci pro-vocare dalla loro testimonianza umana e cristiana perché ci può aiutare a mettere in discussione la visione di famiglia intesa come una realtà chiusa e privatistica, per riscoprirne invece la missione di essere un luogo generativo e tutelante per tutti, in particolare per i più vulnerabili. Un luogo vitale in cui ogni persona sia accolta e rispettata nella sua dignità, considerata non solo come bisognosa di prestazioni di servizi ma apportatrice di preziose risorse umane e spirituali di grande utilità per tutti.
L’esperienza di Lodovica e Mauro rappresenta quindi un significativo
richiamo rivolto a tutti noi a vivere e a costruire relazioni profondamente umane in una realtà sociale che, al contrario, spesso discrimina e scarta i più deboli. In questa prospettiva, emerge chiaramente la bellezza racchiusa nella loro scelta di aprire la casa famiglia “Santa Lucia”, nata dall’idea di don Oreste “di dare una famiglia a chi non ce l’ha”. Come per ogni “casa famiglia” l’obiettivo è quello di garantire accoglienza, assistenza, cura e reinserimento sociale di persone svantaggiate. Con la capacità di unire, in un equilibrio dinamico, il lavoro educativo professionale con il lavoro di cura tipico delle relazioni familiari.

Per tali motivi il Capitolo dei Canonici ha valutato opportuno conferire a
Lodovica e Mauro tale onorificenza e con loro a tutti i membri dell’associazione
che vivono nel territorio piacentino e all’intera Comunità Papa Giovanni XXIII. Oggi la Comunità, ogni giorno, ‘siede a tavola’ con oltre 41 mila persone nel mondo, grazie a più di 500 realtà di condivisione tra case famiglia, mense per i poveri, centri di accoglienza per i disabili, comunità terapeutiche, Capanne di Betlemme per i senzatetto, Comunità Educativa coi Carcerati, per le vittime della tratta di esseri umani, famiglie aperte e case di preghiera.

CITTADELLA, BANCABILITA’: AMMINISTRAZIONE IN ATTESA DELLA DELIBERA DEL SECONDO ISTITUTO DI CREDITO. MERCOLEDI’ CONVOCATA LA COMMISSIONE 5

Chi si aspettava una cospicua documentazione è rimasto deluso. Sì, perché i documenti che attesterebbero l’affidamento bancario, o più comunemente bancabilità, a garanzia del parcheggio di Piazza Cittadella, consistono, al momento, di un foglio intestato che, oltre all’oggetto, consta di poche righe indirizzate al Comune di Piacenza, al RUP e al dirigente del servizio Pianificazione Urbanistica Massimo Sandoni.

Nel testo, firmato dall’amministratore unico di Piacenza Parcheggi Filippo Lodetti Alliata, si annuncia “l’adozione della delibera bancaria da parte dell’istituto di Credito del Fucino Spa in data 29/05/2024- in qualità di banca capogruppo del pool bancario, finanziatore dell’opera del parcheggio interrato di piazza Cittadella”. Ciò che ha suscitato la maggiori perplessità da parte non solo dei consiglieri, ma pare anche degli uffici preposti ai controlli, in particolare il RUP, è quanto si legge di seguito “una volta adottata la suddetta delibera dalla Banca capogruppo del pool, seguirà -come da prassi bancaria e secondo le relative tempistiche- l’adozione di medesima delibera da parte del
secondo Istituto di Credito costituente il suddetto pool. Sarà nostra cura -come sempre anche nell’ottica della massima collaborazione- comunicare prontamente anche l’adozione di tale seconda delibera”.

La seconda delibera, a cui fa accenno Lodetti Alliata, ad oggi, non è ancora pervenuta agli uffici e questo preoccupa non poco, dal momento che la scadenza perentoria esplicitata dallo stesso direttore generale Canessa, nella commissione del 27 maggio, era il 31 maggio. E’ come se la bancabilità fosse tronca di una parte fondamentale per la garanzia dell’intera opera del valore di 14milioni 700mila euro.

Solo al termine dell’audizione del 31 maggio, incalzato dalle domande dei consiglieri, il manager di Piacenza Parcheggi è entrato nel dettaglio della seconda delibera, che il Comune sta ancora attendendo. “La seconda banca – risponde Lodetti Alliata – ha emesso un term sheet, cioè una comunicazione ufficiale sottoscritta delle condizioni per le quali delibera. Un foglio di accordo,
tra gli istituti di credito che necessita di alcune tempistiche tecniche. Non sono in grado di dare la tempistica di un altro istituto in credito, ma se è arrivata la delibera della prima, sta arrivando anche la seconda”. Con queste parole Lodetti Alliata ha concluso le risposte ai consiglieri.

Per semplificare, con il termine term sheet, si intende un documento scritto che include i principali termini e condizioni di un accordo, i punti chiave stabiliti da entrambe le parti, prima di procedere alla stipula degli accordi e di iniziare la lunga due diligence, cioè l’attività di investigazione e di approfondimento di dati e di informazioni relative all’oggetto di una trattativa.

Stando quindi alle definizioni, appare chiaro che di lavoro da fare ce n’è ancora tanto. Prima di tutto ottenere la seconda delibera, sapere quale è il secondo istituto di credito e quantificare precisamente quelli che Alliata definisce “tempi tecnici”.

Tutto molto in alto mare, almeno per chi vede i fatti dall’esterno. Se così non fosse sarebbe gradito e rassicurante che dall’amministrazione arrivassero aggiornamenti. Intanto di certo c’è la convocazione, per il 12 giugno, della commissione 5 in cui, si spera, ci saranno nuovi documenti da analizzare.

LA “PIRAMIDE DELLA VITA” DEL CAMPO DA BASKET DI VIA NEGRI

Oltre 50 coloratissime figure si intrecciano su una superficie di 370 metri quadrati formando “La piramide della vita”, nuova opera dello urban artist Koté. E’ l’immagine che colora il nuovo campo da basket di via Negri a servizio del quartiere e delle società sportive. Si tratta del progetto #ontheroad realizzato grazie al contributo regionale di 205mila euro di cui 41mila euro dal Comune di Piacenza.
Un progetto che ha coinvolto numerosi attori: educativa di strada, le società sportive di basket, la video sorveglianza, gli street tutor, la rigenerazione urbana e l’artista Antonio Cotecchia che ha realizzato l’opera.

FRATELLI D’ITALIA PRESENTA UN’INTERROGAZIONE SUGLI INCARICHI DEL DIRETTORE CANESSA. “E IL PARERE DI ANAC?”

Sono tornate laddove erano rimaste lunedì, nella seduta troncata di consiglio comunale. Il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, composto da Sara Soresi, Gloria Zanardi, e Nicola Domeneghetti, assente in conferenza stampa per motivi di lavoro, ha ripreso il filo del discorso che si era interrotto dopo che la maggioranza, lunedì, aveva lasciato l’aula. In particolare depositeranno una interrogazione per capire se esiste o meno incompatibilità, in base alle linee guida dettata da Anac, sulle funzioni assegnate, dalla sindaca Tarasconi a Luca Canessa.
La consigliera Zanardi invece è tornata sulla possibilità di richiedere pareri esterni all’ente: è accaduto anche nel settembre scorso per la pratica della ex Manifattura Tabacchi sempre da parte dell’ on. De Micheli.

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“A COSA SERVE AVERE LE MANI PULITE SE SI TENGONO IN TASCA”: L’INTEGRAZIONE CHE SI FA SUL CAMPO

Sono tredici le realtà del territorio che hanno partecipato al progetto ‘A che serve avere le mani pulite se si tengono in tasca?’ coordinate dalla cooperativa Il Solco. Apprendimento della lingua italiana, orientamento al lavoro e alla formazione professionale, orientamento scolastico per studenti, famiglie e insegnanti della scuola secondaria di primo grado, laboratori di cittadinanza per sviluppare processi partecipativi inclusivi nel territorio; laboratori extrascolastici e di socializzazione per promuovere contesti relazionali inclusivi al di fuori della scuola e del lavoro; sono gli ambiti su cui hanno lavorato le associazioni insieme ai ragazzi.

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