TIENE IL MERCATO PIACENTINO DELLE VENDITE IMMOBILIARI. IL SOCIOLOGO NUVOLATI: “OGGI LA CASA E’ LUOGO DI PASSAGGIO”

Il mercato piacentino delle compravendite immobiliari tiene, nonostante il lieve calo rispetto al 2022 del 4 per cento in provincia e dell’8,2 in città, in particolare rispetto al dato regionale (-12 per cento) e nazionale (-9,6 per cento).
I dati sono stati illustrati nel corso della presentazione dell’osservatorio immobiliare a cura della Federazione Italiana Agenti Immobiliari Piacenza.

Il prof. Nuvolati, docente di sociologia urbana alla Bicocca di Milano, ha proposto una interessante riflessione su come oggi si intende il concetto di abitare, molto diversamente rispetto a metà novecento.

https://fb.watch/u-n-l8gi7x/

RIQUALIFICAZIONE PIAZZA CASALI: 46 TIGLI LUNGO LA PASSEGGIATA. TRESPIDI SFERZANTE: “SIETE SENZA VERGOGNA. UNA FOGLIA DI FICO PER NASCONDERE CITTADELLA”

Alla base del progetto di riqualificazione di piazza Casali c’è “un viaggio nel passato con uno sguardo verso il futuro”: lo ha definito così l’architetto Roberto Denti della società Arteas incaricata per conto dell’amministrazione della riqualificazione, appunto, di piazza Casali. Un intervento che la Sovrintendenza, nell’ormai lontano 2012, aveva indicato essere, se non un tutt’uno con la vicina Cittadella, almeno in armoniosa corrispondenza.

E proprio sul “dialogo tra le due piazze” ha concentrato la presentazione l’architetto Denti esponendolo ai consiglieri comunali in Commissione 2 Assetto e Utilizzazione del Territorio. Dopo un breve excursus storico, Denti ha evidenziato le problematiche principali dell’area: assenza di verde, mancanza di spazio pedonale e fruibilità frammentaria. Gli obiettivi del progetto sono da ricercare, come ribadito più volte nella volontà di creare un legame tra le due piazze e gli edifici attorno, il rinnovato ex Carmine e le scuderie di Maria Luigia dove troveranno spazio i commercianti dell’attuale mercato coperto che verrà abbattuto. “Un luogo flessibile e fruibilità per i cittadini – è stato ribadito – creando un ambiente di elevata qualità grazie ai materiali, agli arredi utilizzati e all’illuminazione”.

L’idea è quella di creare un tutt’uno con palazzo Farnese, passando per Cittadella, attraversando piazza Casali, per poi ipotizzare la passeggiata verso la chiesa di San Sisto. “Un percorso caratterizzato da alberature ad alto fusto, che creano benessere e valorizzano gli spazi antistante i chiostri per una polifunzionalità degli spazi di cui ognuno può godere”. Un bel colpo d’occhio a giudicare dai rendering mostrati, che prevedono ancora una piccola parte a parcheggio, nonostante sia stata ribadita la vocazione prettamente pedonale dell’area che può essere utilizzata per ospitare eventi e mercatini.

E’ innegabile che all’osservatore balza all’occhio proprio la presenza di alberature lungo tutta la passeggiata, sotto alle quali sono state disposte panchine per la sosta. Si tratta di 46 tigli contro i tre presenti attualmente, oltre che il pergolato per creare d’ombra ed evitare zone di calore.

E’ proprio sulla presenza degli alberi che si è levata la voce la dell’opposizione; sferzante il consigliere Massimo Trespidi che ha esordito con un “siete senza vergogna, per voi ci vorrebbe un corso accelerato di pudore!” specificando che le osservazioni sono rivolte all’amministrazione non ai progettisti che hanno svolto un incarico per cui hanno ricevuto un compenso. A proposito di costi, l’importo totale è un un milione 900 mila euro, di cui 22 mila euro per l’incarico ai progettisti. “Ma quale dialogo tra le due piazze – ha proseguito Trespidi – qui c’è solo una forte contraddizione Cittadella e Casali: nella prima cementificazione selvaggia, nella seconda si vogliono recuperare isole di calore che si creano nella piazza adiacente. Per questo siete senza vergogna” ha rincarato la dose Trespidi “riponete il progetto nel cassetto, che è meglio. Questo progetto è una foglia di fico per nascondere la vergogna di piazza Cittadella”.

“Su piazza Casali abbiamo avuto la possibilità di manifestare la nostra visione di città – ha replicato l’assessore all’Urbanista Adriana Fantini – ci è sembrato un progetto coerente con la nostra visione di città”.

Perplessità sono state espresse anche dal consigliere Jonathan Papamarenghi “restano dei nodi senza risposta, il primo legato ai tempi. Se il cantiere di piazza Casali partirà nel 2027, è scontato che gli altri due, Cittadella e Scuderie, saranno conclusi. Già oggi esiste un grosso problema viabilistico che i cantieri non sono ancora partiti”.

TARASCONI AL FORUM DI PARMA: “PER IL VERTIPORTO ABBIAMO INDIVIDUATO TRE POSSIBILI AREE IN CITTA’ “

“E’ fondamentale che Piacenza si faccia trovare pronta aggiornando i propri
strumenti di pianificazione sia urbanistica che di settore e vagliando ogni possibilità di sviluppo, perché il futuro è più vicino di quanto si possa pensare e solo chi si è preparato adeguatamente potrà farne parte da protagonista”. Parte da questa considerazione, basata sullo studio preliminare di fattibilità di un vertiporto in città, l’intervento che ha visto protagonista ieri a Parma la sindaca Katia Tarasconi nell’ambito del Forum europeo Civitas 2024. Si tratta di un evento di caratura internazionale al quale la sindaca è stata invitata in rappresentanza di Piacenza proprio in virtù di come l’Amministrazione comunale si è mossa, al pari di altre realtà europee, per valutare la fattibilità e la sostenibilità di progetti che vedano sorgere nel nostro territorio – particolarmente strategico sotto vari punti di vista – strutture adeguate a ospitare un vertiporto per velivoli di nuova concezione (ma già collaudati
in molte parti del mondo) adatti alla movimentazione di merci, compresi i medicinali, e al trasporto di persone. Tutto ciò in attesa di una regolamentazione precisa e condivisa, non solo a livello nazionale.

La prima cittadina, nel partecipare a un incontro tutto in lingua inglese
dedicato in modo specifico alle tecnologie innovative legate al tema dell’”Urban Air Mobility”, ha portato al tavolo dei relatori gli esiti dell’indagine commissionata dall’Amministrazione comunale, nel luglio 2023, alla società TRT – Trasporti e Territorio.

Il filo conduttore che ha legato i diversi interventi è stata l’importanza di una pianificazione capace di anticipare i tempi e di favorire, nei territori che vogliano avere concrete opportunità di attrazione del mercato in un settore innovativo e con grande potenzialità di sviluppo nei prossimi cinque-dieci anni, l’individuazione delle aree più idonee all’insediamento del servizio commerciale aerotaxi.

“Le potenzialità di questo settore non riguardano solo lo spostamento delle persone – ha spiegato la prima cittadina – che potrebbe diventare notevolmente più rapido ad esempio verso la città metropolitana di Milano, ma, grazie allo sviluppo dei droni e della tecnologia ad essi collegata, riguardano anche la movimentazione di merci e potrebbero toccare anche il
tema della sicurezza urbana”.
Con riferimento al trasporto passeggeri, secondo i dati di Assaeroporti riportati nello studio di TRT, considerando il numero di passeggeri per mese nel 2019, 2021 e 2022, si stimano 443mila spostamenti annuali tra Piacenza e gli scali milanesi (poco meno del 10% dei trasferimenti annuali tra le due città): la maggior parte da e verso Malpensa, cui seguono – in misura simile – Linate e Orio al Serio, mentre una quota significativamente minore si dirige verso Bologna. In tutti i casi, l’auto privata rappresenta il mezzo più utilizzato.

“In questi mesi – aggiunge la sindaca – abbiamo mantenuto contatti con gli operatori e in particolare con SEA, gestore degli aeroporti milanesi, dove l’assessora Adriana Fantini, a seguito di un incontro con i vertici manageriali di Linate, ha ottenuto riscontri positivi e manifestazioni di interesse per la possibile designazione di Piacenza come fermata a Sud di Milano, con il reciproco impegno ad approfondire la percorribilità di una collaborazione da formalizzare, se ci saranno le condizioni, anche attraverso un protocollo d’intesa”.

Le tre aree prese in considerazione per la potenziale localizzazione del vertiporto sono, nel documento preliminare di fattibilità, l’attuale elisuperficie in corso Europa nei pressi della Tangenziale, il polo fieristico di Piacenza Expo in via Tirotti e il comparto dell’ex Consorzio Agrario facente capo al progetto di rigenerazione urbana di Terrepadane.

Per quanto riguarda i costi di realizzazione, l’approfondimento di TRT cita un recente studio di SEA che valuta una cifra compresa gli 8 e i 10 milioni di euro cui aggiungere le spese di funzionamento dello scalo, sottolineando tuttavia che non dev’essere la pubblica amministrazione a farsi carico in toto della costruzione delle infrastrutture di terra necessarie, bensì gli operatori privati interessati alla gestione dei vertiporti.

PARENTI: “LE INFRASTRUTTURE SONO IL MIGLIOR INVESTIMENTO. CI VUOLE CORAGGIO, NON SI PUO’ DIRE NO”

Sono indispensabili per lo sviluppo di un paese, ma al contempo se ne ha paura. Di infrastrutture si parla tanto, ma trovare la quadra è complicato. Lo è stato anche 100 anni fa quando sono nate l’Autolaghi e l’Autosole, eppure hanno il grande merito di unire l’Italia che fu una delle prima a dotarsi di queste arterie stradali, ma che negli ultimi 30 anni sta scontando un forte ritardo.
Confindustria, con la Giornata delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile, ha fatto il punto rispetto al Polo del Ferro.

Ci vuole coraggio insomma, bisogna lasciarsi dietro la paura e pensare allo sviluppo, è il leitmotiv di Confindustria Piacenza, che punta su infrastrutture moderne, sostenibili e sicure.

BARTOLO, IL MEDICO DI LAMPEDUSA: “ACCOGLIAMO PERCHE’ TUTTO QUELLO CHE ARRIVA DAL MARE NOI LE RICEVIAMO”

“Accogliamo perché siamo un popolo di mare e tutto quello che viene da lì noi lo riceviamo”. Basterebbero queste poche parole ad esprimere un concetto importante come quello dell’accoglienza. A pronunciarle un uomo che nella sua vita ha messo l’altro davanti a se stesso. Pietro Bartolo è il medico di Lampedusa, colui che dal 1991 al 2019 ha salvato oltre 350 mila persone: uomini, donne e bambini arrivati dal mare che cercano di sopravvivere.

Ha raccontato la sua storia di medico dell’isola, detta anche porta dell’Europa (come l’omonimo monumento), a Calendasco nel corso del festival Transitare organizzato dall’amministrazione comunale.

“Ho passato 30 anni della mia vita al molo di Favaloro, ho ricordi di cui mi vergogno come essere umano – ha detto – mi sono ritrovato ad essere il medico che ha eseguito il maggior numero di ispezioni cadaveriche, io che sono un ginecologo e aiuto le donne a partorire, un triste paradosso. Quante volte ho pianto, quante volte ho vomitato, quante volte mi sono sentito impotente” racconta ai numerosi presenti.

Tra i tanti ricordi occupano un posto speciale quelli che hanno le donne come protagoniste: “ricordo uno degli ultimi sbarchi del 2019, prima che diventassi europarlamentare, arrivò un barcone carico di donne, erano bellissime. Salii a bordo per verificare che non vi fossero malattie gravi (condizione che non ho mai rilevato in 30 anni), e dopo aver dato il nullaosta a scendere vedo che una ragazza se ne va in disparte, inginocchiata, a piangere. Mi racconta che era scappata dal suo paese, dopo aver subito qualunque genere di violenza, dopo essere stata messa all’asta ed essere stata venduta. Poi il carcere e la violenza di gruppo. Ma nulla l’ha fermata dal volere scappare e raggiungere l’Italia. Solo la morte mi poteva fermare – mi disse. Davanti a queste storie come facciamo a girarci dall’altra parte o a puntare il dito contro di loro?” domanda Bartolo ai presenti.

Il desiderio di raccontare queste storie lo ha portato a scrivere libri, ideare un film Fuocoammare con il regista Gianfranco Rosi premiato con l’Orso d’Oro al festival di Berlino, “il mio mare non può essere un cimitero” – si è detto – “così ho deciso anche di entrare in politica, non di scendere – precisa Bartolo – nel 2019 sono stati eletto in entrambi i collegi in cui mi sono presentato (con il Partito Democratico ndr), ho lavorato tanto con i miei colleghi ma non abbastanza, avrei voluto continuare ma nelle scorse elezioni non sono più stato eletto. Ma continuerò a lavorare con tutte le mie forze per dire ai miei nipoti che ho fatto ciò che era giusto fare”.

Tra pochi giorni, il 3 ottobre, ricorrerà l’undicesimo anniversario di una delle più imponenti stragi del Mediterraneo, il naufragio di Lampedusa dove morirono 368 persone; una catastrofe che ha portato il 3 ottobre ad essere nominata la Giornata della Memoria e dell’Accoglienza. “Che siano morti così tanti bambini è immorale – ha concluso Bartolo – l’Europa deve cambiare strategie, oggi non si può più palare di emergenza, l’immigrazione è un dato di fatto, accogliere è un dovere”.

A portare la sua testimonianza, dal palco, anche Moussa, un ragazzo di 22 anni originario del Benin, in Italia da un anno, che ha trovato accoglienza a Calendasco. “Non immaginavo fosse così duro – ha spiegato – ma quando sei nel deserto non puoi tornare indietro altrimenti muori. In Italia c’è il diritto di restare, posso imparare un lavoro, avere una casa e una famiglia. Qui non c’è razzismo”.

 

 

 

AUGUSTO PAGANI: “IL NOSTRO NON SARA’ UN ORDINE DI SOLA RAPPRESENTANZA”

Nessuna acredine personale con l’attuale presidenza, solo la volontà di dare nuovo slancio e dinamicità all’Ordine dei Medici di Piacenza.
Augusto Pagani, già presidente dell’Ordine, si ricandida con lista Partecipazione, dialogo e collaborazione alle prossime di fine ottobre.
Nessuna contrapposizione o contrasto con il direttivo e il presidente uscente Mauro Gandolfini, ma lo stimolo a che l’ordine non sia solo rappresentanza ma anche che discuta e sia protagonista dei principali problemi della sanità locale e nazionale.

> >

INDAGINE SULLA SICUREZZA PERCEPITA: I CITTADINI SI SENTONO PIU’ SICURI NEI QUARTIERI DI APPARTENENZA

Piacenza non è il bronx, è tutto sommato sicura perché non è teatro di crimini efferati o situazione emergenziali. È la macro fotografia scattata dal report preliminare dell’indagine quantitativa sulla percezione della sicurezza urbana redatta dalla società Poleis per conto del Comune.
La ricerca è stata eseguita, dal 10 aprile all’8 maggio 2024, con interviste ad un campione di 400 cittadini, suddividendoli per le zone di residenza. Proprio nei quartieri di appartenenza è risultata essere maggiore la percezione di sicurezza rispetto al resto della città, 75,6 per cento contro 48,9.

>

CITTADELLA, LETTERA ALLA SINDACA DALLE ASSOCIAZIONI: “SE E’ TRISTE, NOI LO SIAMO PIU’ DI LEI”

Riceviamo e pubblichiamo la lettera che Legambiente, Italia Nostra (sezione di Piacenza) FATe (Fondo Ambiente e Territorio Piacenza) Laboratorio Popolare per la Cultura e per l’Arte Attac Italia Piacenza, cittadini firmatari del ricorso e i cittadini del presidio di piazza Cittadella hanno inviato alla sindaca Tarasconi

Cara Sindaca,
siamo davvero sbalorditi dalle dichiarazioni rilasciate a Libertà del 25 settembre. Se lei è triste, anche noi lo siamo, insieme a tanti cittadini che hanno spontaneamente e convintamente aderito al presidio di piazza
Cittadella e ai più di 30.000 che hanno firmato la petizione on line e su carta.

Siamo tristi per l’ostinazione con cui vuole – a dispetto dei santi – eliminare un patrimonio arboreo così prezioso per il centro storico e portare avanti un progetto di parcheggio interrato che era già anacronistico 12 anni fa ma che oggi è addirittura irricevibile, sotto il profilo ambientale, culturale ed economico. Siamo tristi perché con la sua ostinazione è riuscita nell’intento che ogni Sindaco dovrebbe rifuggire, cioè dividere la cittadinanza anziché
unirla su progetti partecipati e condivisi. Siamo tristi per i richiami a parole d’ordine che pensavamo confinati ad un periodo storico da dimenticare, quello della condanna della “Magistratura politicizzata” e dell’affidamento alla cosiddetta “maggioranza silenziosa”. Siamo tristi perché ancora una volta, nonostante le promesse in campagna elettorale, vuole ignorare, alla stregua dei più accesi negazionisti, i pericoli che i cambiamenti climatici determineranno in termini di isole di calore, a seguito della lastricatura della piazza, a danno dei cittadini più fragili. Tutto questo all’insegna della cultura del FARE ad ogni costo e per togliere dal degrado Piazza Cittadella….

Noi siamo invece per la cultura del FARE BENE e dell’interesse pubblico. Anche noi siamo convintamente contro il degrado; per questo da 12 anni cerchiamo di segnalare alle istituzioni competenti e di controllo la mancanza di rispetto delle norme e le incoerenze procedurali che costellano l’iter di questo progetto. Per anni abbiamo insistentemente cercato un confronto che non ci è mai stato concesso, alla faccia della partecipazione.
E’ ben vero che il progetto e il corollario del cosiddetto ”equilibrio” economico-finanziario è stato approvato in Consiglio Comunale, che è l’organo istituzionalmente deputato a tale funzione ma tutti sanno anche con
quali forzature. Forse il deficit di rispetto del Consiglio non è attribuibile ai cittadini che criticano questa delibera, quanto a chi, con ostinata determinazione, impedisce la piena trasparenza degli atti e della documentazione relativa al dossier Cittadella, che rimane invece zeppo di opacità.

C’è un solo modo per diradare la tristezza e ridare dignità che l’istituzione Comunale merita; quello di resettare la procedura (gli strumenti ci sono) e di avviare un cantiere di partecipazione per una reale e più adeguata riqualificazione di Piazza Cittadella, forse la più amata dai piacentini non solo per i monumenti storici che la adornano ma per le testimonianze di vita che ne segnano la memoria.

Chiediamo pertanto all’Amministrazione di far sospendere l’approntamento del cantiere perché, a seguito dell’Ordinanza del Giudice – per la stessa ammissione della Sindaca – l’opera non è oggi attuabile. Procedere
alla demolizione dell’autostazione, oltre al rischio di danneggiare gli alberi, rischierebbe di bissare l’inutile e dispettosa demolizione dell’ex mercato ortofrutticolo. Auspichiamo comportamenti istituzionalmente più
maturi e responsabili.

 

PIAZZA CITTADELLA, EUROPA VERDE: “PER NOI LA RIQUALIFICAZIONE E’ ALTRA COSA”

La sezione piacentina di Europa Verde ha accolto con soddisfazione la decisione del giudice Fazio di inibire, attraverso un’ordinanza, l’abbattimento degli alberi di piazza Cittadella. Dall’altra parte legge con rammarico la posizione della sindaca rispetto alla convinzione di procedere con determinazione verso il progetto del parcheggio interrato.

La nota stampa

Europa Verde sez. di Piacenza ha appreso con estrema soddisfazione che il giudice del Tribunale Ordinario di Piacenza Antonino Fazio, in merito al ricorso presentato da Legambiente e da dieci residenti, ha emesso ordinanza che inibisce l’abbattimento degli alberi in Piazza Cittadella.
Vengono così riconosciute come consistenti le obiezioni al progetto per quanto attiene la modifica in senso peggiorativo del microclima che tale intervento apporterebbe alla piazza, sia in termini di mancato assorbimento della CO2 che di salubrità dell’aria, sia per effetto isola di calore ( venendo meno la funzione di regolazione termica svolta dalle piante), sia riguardo al valore monumentale degli alberi stessi in quanto rientrano nelle dimensioni per essere considerati tali e perché sono inseriti in un innegabile complesso storico architettonico ( art. 7 L.10/2013).

Il Giudice, nelle 60 pagine prodotte, fa un riferimento importante alla presenza di scuole di ogni ordine e grado in zona (in particolare sulla piazza si affaccia la scuola dell’infanzia e primaria Mazzini) rispetto a cui nel progetto manca totalmente una valutazione dell’impatto del cantiere sull’attività scolastica e sugli effetti dell’incremento delle temperature e dell’inquinamento.
Possiamo solo ribadire la nostra totale e fattiva solidarietà con le associazioni e i cittadini che stanno portando avanti questa battaglia impegnandosi e sacrificando tempo personale per l’obiettivo comune di salvare piazza Cittadella dalla realizzazione di un progetto datato e anacronistico che trasformerebbe irreversibilmente in un NON LUOGO questo spazio
della nostra storia.
Siamo spiacenti dover constatare che stamane il presidio é stato allontanato dall’area di cantiere in quanto la ditta sta in queste ore approntando la recinzione definitiva.
Siamo soprattutto spiacenti di dover leggere dichiarazioni della Sindaca Tarasconi che non arretra di un solo millimetro dalla sua posizione incomprensibile asserendo che trattasi di una “riqualificazione della piazza attesa da anni” e che “auspichiamo che la giustizia faccia il suo corso e che l’iter trovi uno sbocco diverso”.
Pensiamo che quantomeno sul vocabolo “riqualificazione” i nostri amministratori dovrebbero schiarirsi le idee perché il ‘pensare contemporaneo’, come espresso da qualificati relatori invitati al Festival omonimo, è decisamente distante da quanto a Piacenza, non solo in
piazza Cittadella, si sta mettendo in atto.

CITTADELLA, AVV. FANTIGROSSI: “PER NOI QUALSIASI INTERVENTO E’ IN VIOLAZIONE DEL PROVVEDIMENTO DEL GIUDICE”

Certamente, legali e attivisti, si sarebbero aspettati un risveglio differente, senza mezzi pesanti e operai pronti a predisporre nuove recinzioni. Il contesto è quello di piazza Cittadella, l’indomani dell’ordinanza del giudice Fazio che ha disposto, all’impresa esecutrice dei lavori (Piacenza Parcheggi), l’inibizione dell’abbattimento delle alberature e di ogni attività collaterale che possa danneggiare gli alberi stessi.

I legali, Fantigrossi e Tagliaferri, che hanno presentato ricorso su mandato di Legambiente e 11 cittadini, non arretrano, anzi si spingono oltre, senza indugiare sull’interpretazione dell’ordinanza del giudice, pronti anche ad affrontare la questione penalmente.

>