NUOVA LAUREA IN SOSTENIBILITA’ E MANAGEMENT. DIES ACADEMICUS CON KERRY KENNEDY

E’ pronto per partire dal prossimo anno accademico il corso di laurea in sostenibilità e management della facoltà di economia. Un corso che si sviluppa in modo innovativo e originale basandosi sui tre pilastri fondamentali di una concezione moderna della sostenibilità, economico, agrario e formativo.

L’annuncio del Magnifico Rettore Franco Anelli nel Dies Academicus che ogni anno celebra l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Un risultato frutto della proficua collaborazione, che prosegue da svariati anni, con Kerry Kennedy, presidente onorario Robert Kennedy Human Rights Italia.

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IL PRESUNTO LADRO SUL FURTO DEL KLIMT “E SE IL QUADRO FOSSE UN FALSO?”

Si infittisce sempre di più il mistero che aleggia intorno al Ritratto di Signora di Klimt. Nelle ultima settimane più che dipanati, i dubbi sembrano essere sempre più fitti, segno che gli inquirenti stanno scandangliando davvero tutte le ipotesi.

L’ultimo colpo di scena di questa vicenda, che ogni giorno assume sempre più i caratteri di un film, l’ha rivelato la trasmissione di Italia 1 Le Iene. L’inviato Alessandro De Giuseppe ha intervistato il piacentino che si è autoaccusato di essere uno degli autori del furto 22 anni fa, che ha dichiarato: “Ricci Oddi ha acquistato il quadro nel 1925 per 30mila lire. Ma in quel periodo, un famosissimo falsario londinese autore di innumerevoli e pregiati falsi d’autore, insignito dalla regina Elisabetta come falsario, lavorava in Italia. Dopo la scoperta del doppio ritratto da parte della studentessa Claudia Maga, la Ricci Oddi aveva organizzato una mostra per rendere omaggio al quadro. Sarebbero arrivati esperti da tutto il mondo per ammirarlo. Nella mente di Fugazza (allora direttore della Galleria ndr) si era fatto largo il dubbio che il dipinto non fosse autentico. L’ex direttore nutriva il timore che Ricci Oddi avesse in realtà acquistato un falso e per questo motivo avrebbe pensato di organizzare il colpo”. Questo giustificherebbe l’ultimo atto della Procura di Piacenza che, pochi giorni fa, ha iscritto nel registro degli indagati la vedova di Stefano Fugazza.

Una vicenda che, come ha detto ai nostri microfoni il giornalista di Libertà Ermanno Mariani “é tutta piacentina”, non manca di stupire di chissà quanti ancora colpi di scena.

A PALAZZO XNL LA PRIMA BIENNALE DEL COLLEZIONISMO EUROPEO

E’ stata definita la prima biennale del collezionismo europeo: la mostra La rivoluzione Siamo Noi. Collezionismo italiano contemporaneo, susciterà emozioni, provocherà per la sua indiscutibile e grande forza emotiva.

Una mostra in divenire, come si percepisce subito dall’allestimento con opere disseminate non certo caso nelle sale del palazzo, dedicata ai collezionisti, un omaggio ideale proprio a Giuseppe Ricci Oddi alla cui omonima galleria di via san Siro è collegato Palazzo XNL oltre che ospitarne una intera sezione. Si percepisce grande soddisfazione ed entusiasmo anche dagli sguardi, da parte degli attori che hanno contribuito non solo all’allestimento della mostra, visitabile dal 1 febbraio al 24 maggio, ma anche da parte di chi ha trasformato questo luogo per Piacenza. 150 opere, alcune di grandi dimensioni, scelte accuratamente da 18 prestigiose collezioni italiane.

Un vero documento su cinquant’anni di collezionismo, una collezione delle collezione, che consente al visitatore di entrare in un mondo privato, ricco di sorprese e provocazioni. La mostra è suddivisa in otto sezioni e permette di conciliare sia la componente più spettacolare che quella più intima ed emozionale.

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PALAZZO XNL, TOSCANI: “SARA’ UNA MOSTRA PROVOCATORIA”

Domani si alzerà ufficialmente il sipario su palazzo ex Enel, il gioiello di via Santa Franca che la Fondazione di Piacenza e Vigevano ha recuperato per creare uno spazio nuovo da consegnare alla città, sarà il cuore dell’arte contemporanea. Si chiamerà XNL e ospiterà mostre, eventi culturali, concerti musicali, conferenze e interviste. Un luogo strategico tra il conservatorio Nicolini, il teatro dei Filodrammatici, a pochi metri dal teatro municipale, collegato ad una porta interna alla galleria Ricci Oddi, palazzo XNL sarà un luogo aperto agli eventi, non statico, nulla a che vedere con un museo ma un luogo in divenire. 

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MARIANI: “LA STORIA DEL KLIMT E’ MOLTO BIANCOROSSA”

Sul Ritratto di Signora di Klimt ha scritto un libro “Il mistero del doppio ritratto di Klimt” uscito nel 2018, un anno prima del ritrovamento della tela.
Ci siamo fatti raccontare dal cronista di Libertà Ermanno Mariani le travagliate vicende della tela e soprattutto cosa è accaduto in questi 22 anni. “La storia del Klimt è molto biancorossa”.

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FARE CINEMA: DUE NUOVI CORSI DI ALTA FORMAZIONE. BOBBIO SET DI UN FILM?

L’alta formazione cinematografica prosegue grazie all’impegno della fondazione Fare cinema, la regione emilia romagna e il fondo sociale europeo. Due sono i percorsi proposti dalla Fondazione presieduta da Marco Bellocchio che come è nella tradizione avranno docenti d’eccezione. Scrivere per il cinema: lo sceneggiatore, dall’idea al film. 600 ore totali di cui 200 d’aula e 400 di project work, tenuto da Valia Santella, reduce del grande successo de Il traditore ma anche di altri successi con Nanni Moretti, Silvio Soldini e Grabriele Salvatores. L’altro corso è incentrato sulla figura del produttore cinematografico tra creatività e innovazione diretto dal docente Gianluca Arcopinto che ha accompagnato all’esordio registi come Matteo Garrone e Paolo Genovese.

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IL RITRATTO DI SIGNORA DI KLIMT E’ AUTENTICO

E’ il sostituto procuratore Ornella Chicca a dare l’annuncio: il Klimt ritrovato nell’intercapedine del giardino della Ricci Oddi il 10 dicembre scorso, è autentico. Lo stesso rubato il 22 febbraio del 1997 dalla sala XX della galleria. L’esito delle perizie ha dato riscontro positivo: il quadro è dunque autentico. La conferenza si è svolta nella sala della Banca d’Italia dove la tela è stata conservata dal giorno del ritrovamento.

L’indagine stratigrafica ha rivelato la presenza del secondo dipinto, realizzato sempre da Klimt, scoperto nel 1996 dall’allora studentessa Claudia Maga. Le condizioni dell’opera sono state definite discrete, sul retro sono stati ritrovati i tre marchi e anche la sfrangiatura corrisponde a quella dell’opera rubata 23 anni fa. Le indagini hanno quindi portato a confermare che il quadro è lo stesso trafugato alla Ricci Oddi. Confermare se davvero si tratta di un’opera di Klimt, ad oggi non è possibile sostenerlo, perché non non sono stati fatti interventi invasivi sulla tela e sul pigmento.

Da parte degli esperti resta tuttavia la convinzione che il dipinto sia effettivamente di Gustav Klimt e che non sia una copia.

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CHIARA: “VI RACCONTO LA MIA STORIA CHE SIA DI SPERANZA AI PAZIENTI”. L’INCASSO DEL LIBRO DEVOLUTO A APL

“Il mio grande dono, la mia nuova vita” è il libro di Chiara Pizzasegola che ripercorre le tappe della malattia, dalla diagnosi del linfoma di Hogdking nel 2012 fino a oggi. Chiara ha accettato di raccontare la sua esperienza per dare speranza e condividere con  i pazienti una storia che potrebbe essere di molti. “Non ho nessuna ricetta magica, non mi permetterei mai, ma io oggi sono felice ed è questo che vorrei condividere con voi. Solo se riesco a farvi dubitare o pensare, io ho già raggiunto il mio obiettivo”. Il ricavato della vendita del libro verrà devoluto all’associazione piacentina APL.

FETTE DI SALAME: UN LABORATORIO DI ESPERIENZE NATO OTTO ANNI FA

C’è anche il Ritratto di signora di Klimt nella serie web Fette di Salame, ideata e prodotta dal fotografo e regista Paolo Guglielmetti. Un’esperienza iniziata nel 2012 che,  in otto anni, ha subito una evoluzione nei temi trattati ma non nello stile. L’idea era di fare qualcosa che a Piacenza non fosse ancora arrivato, seguendo alcuni filoni: poliziesco, fantasy, storia, territorio e sociale. Un laboratorio di esperienze che a febbraio riprenderà con una puntata speciale sul ritrovamento del Klimt. 

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IL BARBARO E IL MODERNO DI BARBERO FANNO IL BOTTO IN FONDAZIONE

Ha chiuso con il tutto esaurito il ciclo di conferenze Le ragioni del torto, organizzato dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano. Un finale con il botto che ha visto l’auditorium letteralmente stipato con moltissimi presenti rimasti in piedi.

La chiacchierata con Alessandro Barbero, come lui stesso l’ha definita, è piaciuta moltissimo; avvincente e coinvolgente nell’esposizione, un successo come lo è stato la scorsa estate al teatro antico di Veleia.

“Il barbaro e il moderno”, il tema della serata, perché si è sempre il barbaro di qualcun’altro, quello che conta è sapersi mettere in prospettiva.

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