“PIACENZA? AH SI’LA CITTA’ DELLA SIGNORA DI KLIMT”. PERCHE’ OGGI QUESTO NON ACCADE?

A Piacenza le salite al Guercino e al Pordenone fanno il boom e il Forte di Bard si crogiola degli oltre 11mila visitatori, in poco più di  un mese, arrivati in val d’Aosta per ammirare il Ritratto di Signora. Ora, non vogliamo fare paragoni, anche se un pò ci stanno. Le salite alle cupole della Cattedrale e di Santa Maria di Campagna, ribattezzate Mirabili prospettive, sono visitabili con un unico biglietto che comprende visite guidate per arrivare ad ammirare da vicino i capolavori del Guercino e del Pordenone, grazie ad un accordo tra Comune, Diocesi e banca di Piacenza. “In quattro giorni – riporta una nota dell’amministrazione – sono arrivati a Piacenza turisti da Roma, Siena, Milano, Modena e altre città italiane”.

“Decine di visitatori al giorno per tutte queste prime quattro giornate di apertura delle salite – prosegue il comunicato – con una concentrazione di turisti provenienti da fuori città il 30 dicembre e il primo dell’anno, mentre il 6 gennaio – giorno dell’Epifania – e il 7 gennaio i visitatori sono stati più che altro piacentini”.

Bene, ci mancherebbe altro! E’ inevitabile però segnalare che, non tanto distante da Piacenza, il Ritratto di Signora che proprio a Piacenza appartiene,  sta facendo registrare migliaia di visitatori, dal primo dicembre al 7 gennaio circa 11mila. L’opera di Klimt è stata prestata dalla Galleria Ricci Oddi al Forte di Bard fino al 10 marzo. Vien da chiedersi perché. Per puntare all’effetto boomerang, ovvero riportare visitatori a Piacenza? Gli stessi che hanno visto il Ritratto torneranno in città per una visita alla galleria o a Palazzo Farnese? Forse sì. Ma la domanda è perché non  puntare di più, o quasi tutto, su quest’opera? Piacenza dovrebbe “parlare la lingua” del Ritratto, essere identificata per quello, per arrivare a dire “Piacenza? ah sì, la città della Signora di Klimt”. Finora, a parte la mostra dopo il ritrovamento, pare non sia accaduto.

L’ex assessore alla Cultura Jonathan Papamarenghi, sul profilo Facebook, si lascia andare ad uno sfogo rivolgendo un’aspra critica all’amministrazione. “Mentre a Piacenza si dormono sonni profondi da un anno e mezzo a questa parte, altrove non hanno nessun problema a godere dei benefici che può generare il patrimonio artistico piacentino se adeguatamente valorizzato: per ora, per come sfruttato, non sta dando di certo alcun beneficio alla città di Piacenza”. E ancora “Questa è la certificazione inconfutabile del fatto che le attuali politiche culturali di certo non valorizzano e promuovono Piacenza né tantomeno generano beneficio economico per tutto l’ampio indotto che avevamo saputo coinvolgere nel 2022. Cosa cambierà dopo questo ennesimo schiaffo a Piacenza? Probabilmente nulla”  conclude il post.

Certamente la politica gioca il suo ruolo, ma è altrettanto vero che pare mancare quella spinta ad approfittare di ciò che già esiste. Intorno all’opera di Klimt si potrebbe/dovrebbe giocare l’intera promozione di Piacenza: dalla cultura, al commercio, ai gadget, alla ristorazione, ai tour. La Ricci Oddi dovrebbe avere un ruolo ben diverso in questa città, non potrebbe essere certamente l’unica, ma una delle più importanti. E invece …

“BIANCO SILENZIO”: LA SICUREZZA SUL LAVORO PRESENTATO ALLE SCUOLE CON UNO SPETTACOLO

Bianco silenzio: si chiama così lo spettacolo che i Manicomics teatro proporranno agli studenti delle scuole superiori della città e della provincia.

Uno spettacolo sul diritto a lavorare sicuri; un tema si cui Confindustria Piacenza ha puntato moltissimo in questo mandato, partendo proprio da chi un lavoro non ce l’ha ancora ma sta studiando per formarsi e per averlo.

L’evento, realizzato grazie a Teco srl, si svolgerà dal 18 al 24 gennaio presso l’Open Space 360 di via Scalabrini, il 30 gennaio al teatro Verdi di Castel San Giovanni e il 6 febbraio al Verdi di Fiorenzuola.

https://fb.watch/psUL2RSDtb/

“LE ISTITUZIONI PIACENTINE SI UNISCANO PER VERDI. SU EX ALBERGO SAN MARCO URGE INCONTRO TRA COMUNE E AUSL”

Una lettera rivolta alle istituzioni locali per sollecitare “ad agire in funzione di coerenti iniziative riguardanti gli indiscutibili legami del maestro Giuseppe Verdi con il territorio piacentino”.

Comincia così la nota indirizzata in particolare all’amministrazione comunale, firmata da Stefano Pareti per il Comitato Ex Albergo san Marco, Pietro Chiappelloni per la Sezione piacentina di Italia Nostra, Gian Pietro Bisagni e Franco Sprega per Terre Traverse, Marco Corradi autore del volume Verdi non è di Parma  e Maurizio Sesenna della Galleria Rosso Tiziano.

Ecco il testo:

Pensiamo che Enti Locali, Banche, Camera di Commercio unificata, Fondazione di Piacenza e Vigevano, Regione Emilia Romagna, unitamente a club di servizio e associazioni quali l’Unione Industriali e Confapi Industria, possano individuare una vocazione aggiuntiva a favore del nostro territorio, per investire sul futuro in campi spesso trascurati ma che possono favorire uno sviluppo che ci compete.
Quello che proponiamo è un passaggio fondamentale perché senza questo coinvolgimento saremo destinati a una sconfitta, e riteniamo che si possano cogliere i vantaggi economici, culturali e sociali che potrebbero derivare al territorio dalla nostra proposta.
L’esempio della vicina Parma è categorico. In quella città e nella sua provincia sono i negozi, gli alberghi, i ristoranti, gli enti locali e le associazioni culturali che “vendono” Verdi e la sua musica. Tutta la comunità ne è consapevole, ed è proprio questo che manca al territorio piacentino. C’è a Parma una mobilitazione generale che a Piacenza deve ancora essere avviata. La nostra comunità si deve organizzare per rispondere alle attese dei turisti, valorizzando i lasciti verdiani finora trascurati o ignorati. Si tratta di operare un imprescindibile salto di qualità.
Il Maestro Giuseppe Verdi può far crescere Piacenza e la sua provincia, perché musica e cultura possono costituire un’opportunità importante quanto i settori tradizionali, spesso in affanno.
L’industria turistica comporta non la trasformazione radicale del territorio, tale da non renderlo più riconoscibile, ma consente invece un suo pieno e permanente riconoscimento e arricchimento. Il “prodotto” verdiano della nostra terra è un bene che, per essere goduto, richiede che la materia prima, che ha concorso a crearlo e a dargli valore, venga attentamente tutelata. Il paesaggio e il territorio non debbono essere sfruttati, ma vanno conservati, migliorati e arricchiti. E ciò vale per Villa Sant’Agata a Villanova sull’Arda, per l’ospedale dello stesso comune voluto e finanziato da Verdi, per le terre che sono state parte delle aziende agricole del Maestro e anche per l’ex Albergo san Marco a Piacenza, destinabile in gran parte a museo dedicato a Giuseppe Verdi, nonché per ogni altro lascito verdiano.
Chiediamo alle istituzioni locali piacentine di aderire tutte assieme a questo progetto che potrà essere occasione di sviluppo e collaborazione, tale da riscoprire aspetti inediti della vita del Maestro e da attirare turisti e visitatori.

In proposito, gli scriventi ritengono che per la situazione di stallo in cui versa l’edificio dell’ex albergo San Marco sia urgente un incontro formale tra il comune di Piacenza e l’AUSL di Piacenza, per verificare ogni possibile soluzione anche amministrativa riguardante il fabbricato.
Inoltre, si condivide lo sforzo compiuto dal ministro Sangiuliano per villa Verdi a Sant’Agata di Villanova, e si apprezza l’idea annunciata alla stampa della procedura di esproprio per pubblica utilità, nonché quella di una Fondazione per la gestione del fabbricato e dei preziosi arredi in esso contenuti.
Infine circa l’Ospedale di Villanova ci si augura che, oltre al materiale della cappella interna, venga salvaguardata la Stanza di Verdi in essa contenuta grazie all’impegno delle Verdissime.com che ne furono le generose artefici.

In conclusione, gli scriventi ritengono che il comune di Piacenza possa assumere un ruolo-guida in questa impresa e chiedono alla sindaca Katia Tarasconi un incontro per meglio articolare la portata della proposta cui dare attuazione.

 

ECCO I FASTI FARNESIANI: ELISABETTA FARNESE REGINA DELLA MOSTRA IN CAPPELLA DUCALE

Eccoli i Fasti di Elisabetta Farnese in mostra alla Cappella Ducale di palazzo Farnese dal 2 dicembre al 7 aprile 2024. L’esposizione, ideata da Antonio Iommelli e Antonella Gigli, ruoto intorno ad un nucleo di tele, oggi noto con il nome di “Fasti di Elisabetta”, eseguito nella prima metà del 700 dal pittore Ilario Mercanti, detto Spolverini.

Per la prima volta, dopo quasi trecento anni dalla loro migrazione a Napoli, sei dipinti, già parte del ciclo, sono esposti a Piacenza, concessi in prestito per quattro mesi dalla Reggia di Caserta. Sei importanti prestiti che, in aggiunta ad altre venti opere, consentono per la prima volta di ammirare i fasti di Caserta e  Parma, riuniti a quelli già presenti a Piacenza dal 1928.

PULCHERIA: UN GRANDE SUCCESSO PER L’EDIZIONE 2023. TUTTO ESAURITO PER CHIARA BERSANI E JACOPO VENEZIANI

Si sono rivelato un vero successo anche gli ultimi due appuntamenti dell’edizione 2023 di Pulcheria, festival sul mondo femminile e i talenti delle donne, diretto da Paola Pedrazzini.

In mattinata l’incontro con Chiara Bersani, la performer, autrice, regista/coreografa, Premio Ubu 2018 come miglior attrice under 35, che ha condiviso con il pubblico un dialogo intimo sul suo percorso lavorativo a partire da parole chiave (come viaggio”, “nido”, “cordata”) e sulla genesi dei suoi spettacoli da L’animale a Gentle Unicorn, in dialogo con la ricercatrice indipendente Paola Granato.
Nel tardo pomeriggio la conversazione dello storico dell’arte e divulgatore Jacopo Veneziani sull’affascinante tema delle figure femminili del periodo d’oro dell’arte moderna a partire dal suo nuovo libro (La grande Parigi 1900-1920).
In dialogo con la giornalista Donata Meneghelli, Veneziani ha incantato il foltissimo pubblico trascinandolo nei quartieri degli artisti della ville lumière tra modelle, pittrici, imprenditrici d’arte.
Al termine dell’incontro l’assessora alle Pari Opportunità del Comune di Piacenza, Serena Groppelli ha conferito a Jacopo Veneziani il Premio Pulcheria 2023.

KAIROS RACCONTA LA VITA IN COMUNITA’

Kairos servizi educativi ha raccontato così la vita in comunità. Attraverso diversi linguaggi: quello della fotografia, dei video e del teatro con lo spettacolo Le case che siamo, un’anteprima di ciò che verrà completato nel corso del prossimo anno. La casa è al centro dello rappresentazione, che da spazio diventa corpo.

A MASSIMO RECALCATI IL PREMIO PULCHERIA

E’ andato a Massimo Recalcati il premio Pulcheria, per la prima volta eccezionalmente ad un uomo. Ha avuto un grande successo la conversazione con il celebre psicanalista, moderato dalla giornalista e conduttrice Sabrina Scampini sul tema “Donna e madre”.
Accolto da un’ovazione, Recalcati ha “ipnotizzato” il numerosissimo pubblico (che lo ha ricambiato con applausi a scena aperta) su un tema affascinante e complesso come il desiderio materno tra spinte egoiche e tentazioni simbiotiche.
Al termine dell’incontro, la consegna del Premio Pulcheria da parte della sindaca di Piacenza Katia Tarasconi.

Il premio Pulcheria – riconoscimento conferito a figure femminili che si siano distinte per talento (negli anni passati a scrittrici, artiste, filosofe come Dacia Maraini, Piera Degli Esposti, Eva Cantarella, Isabella Ferrari, è stato così eccezionalmente conferito ieri a un uomo: Massimo Recalcati “per essersi rivelato capace di uno sguardo profondo e innovativo sull’universo femminile, con un’analisi capace di andare oltre gli “slogan” e la retorica.

Grande successo anche per gli interventi di Lella Costa e Ippolita Baldini che hanno aperto la kermesse sotto il segno di Franca Valeri e della sua spiccata ironia.

PULCHERIA: AL VIA LUNEDI’ 20 CON L’OMAGGIO A FRANCA VALERI

E’ tutto pronto per l’apertura di Pulcheria lo storico festival sui talenti delle donne promosso dal Comune di Piacenza, che inizierà lunedì 20 novembre con due appuntamenti d’eccezione all’Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano: nel tardo pomeriggio, alle ore 18.30 Lella Costa e Ippolita Baldini apriranno il festival con l’evento – omaggio a Franca Valeri “Ad essere Franca… L’eredità artistica di Franca Valeri” e alla sera, alle 21.30 lo psicanalista Massimo Recalcati sarà protagonista dell’incontro “madre e donna”.

“Pulcheria inizierà sotto “il segno di Venere” si può dire (n.d.r.:“Il segno di Venere” è il titolo di un film di Dino Risi con Franca Valeri) – commenta Paola Pedrazzini, direttrice artistica di Pulcheria – visto che il primo appuntamento è proprio un omaggio al genio della Valeri, un’artista unica che a distanza di anni, resta ancora oggi un imprescindibile riferimento per la sua cifra comica rivoluzionaria e per i suoi personaggi iconici come la signorina snob, la sora Cecioni o Cesira la manicure…
Mi fa molto piacere il confronto che si crea grazie a Pulcheria tra Lella Costa (”amica” storica di Pulcheria) e Ippolita Baldini (per la prima volta a Piacenza) due straordinarie “eredi artistiche” di Franca, così come sono particolarmente felice che abbia accolto il mio invito Massimo Recalcati a cui è affidato un tema complesso e affascinante!”

L’intero programma è consultabile sul sito www.pulcheria.it

AMALIA ERCOLI-FINZI AI GIOVANI: “NON ACCONTENTATEVI E SVILUPPATE SENSO CRITICO”

Classe 1937, Amalia Ercoli- Finzi è stata la prima donna a laurearsi in ingegneria aeronautica in Italia. Lei che, la più giovane di tre fratelli maschi, secondo il padre avrebbe dovuto iscriversi a matematica. Eppure con caparbietà e determinazione inusuali per quegli anni, ha scelto e capito fin da subito la sua strada. Oggi è la Signora delle Comete, per il suo fondamentale contributo alla celebre missione Rosetta, che ha portato una trivella, da lei progetta, su una cometa a 500 milioni di chilometri dalla Terra, segnando un traguardo tecnico scientifico fondamentale dell’Unione Europea. La Fondazione di Piacenza e Vigevano l’ha invitata per parlare, in particolare ai più giovani, destinatari privilegiati dell’azione dell’ente per i prossimi tre anni.