APP: “IL COMUNE FACCIA CHIAREZZA SUL CANONE PARCHEGGI DI PIAZZA CITTADELLA. LA SOCIETA’ NON PAGA DAL 2020”

Spieghiamo per bene ai piacentini e smettiamo di raccontarla. È da questa premessa che i consiglieri di Alternativa per Piacenza hanno richiesto un accesso agli atti sulla questione parcheggi di piazza Cittadella. Sollecitati, ultimamente, dalla prudenza con cui la sindaca è tornata sull’argomento parcheggio interrato, quel “Se si potesse fare, vorremmo farlo” con cui ha presentato le linee di mandato.
Nella sostanza, dagli atti, è emerso che ci sono canoni di concessione non onorati, ovvero non incassati dal comune di Piacenza.
In particolare nel 2020 il canone è stato ridotto, causa Covid, a 660 mila euro, nel 2021 è di 1 milione 200 mila euro e nel 2022, anche se ancora in corso, si presuppone la stessa cifra, più il 10 per cento delle eccedenze.

DADATI: “UNA CARTA ETICA PER PROMUOVERE I VALORI DELLO SPORT”

Riportare al centro i valori dello sport grazie ad una carta etica che verrà sottoposta alle società sportive piacentine. Un tema che si lega anche alla sfera educativa. Ecco uno dei progetti che intende realizzare l’assessore Mario Dadati che ci racconta in questa intervista.

I suoi interlocutori sono, oltre le scuole, le società sportive che hanno in sé un grandissimo potenziale ma, per certi aspetti, hanno difficoltà a dialogare e relazionarsi. Compito dell’amministrazione fornire strumenti e luoghi per mettere in comune, andare oltre il proprio ristretto orticello e pensare in grande.

BONACCINI IN CAMPO PER GUIDARE IL PD. SARA’ SFIDA CON SCHLEIN?

Bonaccini ci sarà. Anche perché a tirare troppo poi la corda si spezza. Il suo nome era nell’aria da tempo e solo ieri, al circolo di Campogalliano, ha annunciato pubblicamente di candidarsi alla guida del PD.
Governatore della regione Emilia Romagna dal 2009 al 2015, ora al suo secondo mandato, si misurerà prima con il voto dei tesserati poi, se risulterà tra i primi due candidati più votati, parteciperà alle primarie del 19 febbraio.

In tanti giurano che la sua avversaria potrebbe essere proprio Elly Schlein, ex vice di Bonaccini per due anni in regione. “Se si candiderà – ha detto il governatore – sarà una bella sfida, per ora mi fa piacere che abbia partecipato al congresso costituente”.

E nonostante entrambi si siano sempre dichiarati lontano dalle correnti, l’establishment del partito si sta dividendo, per ora sottotraccia, tra chi sostenere. Dalla parte del presidente dell’Emilia Romagna ci sarebbero per lo più gli amministratori locali, sindaci, presidenti di regione (quelle poche rimaste al centro sinistra), in pratica i quadri intermedi del partito.

Con Schlein gli esponenti più giovani del partito ma non solo, perché ci sarebbe anche nomi non di poco conto come Franceschini e Zingaretti.

Già in corsa da oltre un mese Paola De Micheli, ex ministro alle Infrastrutture, che ha più volte ribadito la necessità di un PD nuovo e forte, vicino ai bisogni delle persone.

GROPPELLI: “TORNEREMO ALLE CONSULTE TERRITORIALI, COME LABORATORI DI QUARTIERE”

La vera sfida, per l’amministrazione, nel macro capitolo delle politiche ambientali è trovare un giusto equilibrio tra la tutela dell’ambiente e le potenzialità di sviluppo economico della città. Due temi che devono diventare uno solo, una sfida non facile se si pensa che questi sono strettamente legati al consumo di suolo e al tema della rigenerazione urbana. Lo sa bene l’assessore Serena Groppelli che gestisce deleghe molto disperate tra le loro, politiche ambientali, partecipazione e identità culturale. Sulla partecipazione annuncia “reintrodurremo le consulte territoriali come laboratori di quartiere”.

PASSA IL DOCUMENTO SULLE LINEE DI MANDATO. PER L’OPPOSIZIONE: MANCA DI CONCRETEZZA E CORAGGIO

E’ finita dopo otto ore la seduta di consiglio comunale che aveva come oggetto l’approvazione delle linee programmatiche del mandato, in sostanza la città che ha in mente la sindaca Tarasconi e la sua giunta. Alla fine il documento è stato approvato a maggioranza, con l’astensione del centro destra e di App e la scontro tra Stefano Cugini e la presidente Paola Gazzolo che ha respinto la discussione dei quattro emendamenti presentati da Alternativa per Piacenza.

Ecco come è andata

DE MICHELI, PD: “LA MIA UNA CANDIDATURA DI ROTTURA NEI CONTENUTI, NEL METODO E DEL GRUPPO DIRIGENTE”

A poche settimana dall’uscita in libreria del suo libro, Paola De Micheli racconta come sta vivendo questa delicata fase che la porta verso il congresso e le primarie del PD che la vedono tra le candidate alla segretarie. La prima a scendere in campo. Sicura e decisa, come è sempre stata.

“Con la segreteria di Letta si è chiusa un’epoca, quella del tatticismo e del verticismo, per cui cinque o sei persone decidono e prendono le decisioni. Ci vuole una nuova  stagione: la partecipazione sia decisione”.  E ancora “un partito che vuole essere punto di riferimento della sinistra deve dare risposte concrete alle persone. La mia è una candidatura di rottura nei contenuti, nel metodo e dei gruppi dirigenti”.

LA COMMISSIONE DELLE ELETTE SCOMPIGLIA LA MINORANZA. CUGINI APP “CI VUOLE COERENZA NELLE AZIONI”. ZANARDI ELETTA PRESIDENTE

Chi pensava che la commissione delle elette avrebbe messo tutti, o meglio tutte, d’accordo è rimasto deluso. Gran parte dell’ultima seduta di consiglio si è discussa sulla costituzione delle commissione delle elette, proprio su richiesta di un consistente numero di consigliere. Il risultato finale è che la commissione torna ad esistere dopo cinque anni, alla cui presidenza siede Gloria Zanardi FdI, l’unica donna della minoranza che ha accettato di farne parte.

Proprio così, la crepa più fragorosa si è consumata proprio tra le donne della minoranza. L’ex sindaca Barbieri ha esordito dicendo che non dovrebbe servire una commissione per parlare di temi che dovrebbero già essere nell’agenda quotidiana. Se proprio la commissione delle elette deve essere istituita che almeno ne facciano parte pure gli uomini, è il succo del discorso di Barbieri che ha annunciato di devolvere il gettone di presenza al Centro Antiviolenza del Telefono Rosa “una iniziativa personale della lista civica” ha tenuto a precisare.

La consigliera Zanardi ha ribadito invece come “la commissione sia utile ed efficace per la promozione delle pari opportunità contro le disparità esistenti. Il tema è a 360 gradi: dalla violenza di genere alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Nella precedente consiliatura – ha detto – era stata richiesta e poi non costituita per motivazioni che non intendo rivangare”. Perplessità, da parte sua, anche sull’iniziativa di devolvere il gettone di presenza.

La collega Sara Soresi FdI ha dichiarato che non parteciperà alla commissione “già il nome mi infastidisce” ha detto “perché si escludono a priori gli uomini? La trovo un’ammissione di inferiorità delle donne. Una forzatura e un inutile dispiego di energie”.

Barbara Mazza della lista civica Barbieri è più cauta “c’è bisogno, ma la modalità mi trova perplessa. Perché solo le donne ne possono fare parte. I temi da trattare sono trasversali”.

Di diverso avviso Tiziana Albasi (Pd), che ritiene “importante discutere di pari opportunità in un’ottica femminile”, quindi anche tra sole donne.
“La voterò – riprende la parola Barbieri- ma non ne farò parte”. “Auspico che si possa trovare una quadra” spera la consigliera Claudia Gnocchi della civica Tarasconi.
Il capogruppo di ApP Cugini prende la parola, volutamente, dopo gli interventi delle colleghe, portando la questione sul tema della credibilità e della coerenza. Il nocciolo del suo discorso si riferiva alla bocciatura della mozione di ApP che proponeva la modifica dello statuto fortemente maschilista della galleria Ricci Oddi. “Non c’è credibilità in una commissione del genere, dopo la bocciatura della nostra mozione sulla proposta di modifica dello statuto della galleria che l’aula ha respinto per cavilli giuridici. Qui si pone una questione di credibilità, quando si ritiene che un principio sia giusto lo si difende a prescindere dalla condizioni. Ci vuole coerenza nelle azioni. Non crediamo sia possibile la nascita di un ente del terzo settore che pone gravi discriminazioni di genere. Per questo – ha concluso rilanciando all’assemblea – stiamo facendo un passaggio formala con il Ministero e la regione Emilia Romagna per capire se e come si può intervenire. Oggi tendiamo ancora una volta la mano e chiediamo chi ci sta a sottoscrivere la richiesta di informazione, un modo per rimediare alla brutta figura che il consiglio ha fatto e sta continuando a fare. Solo così cominceremo a mettere in atto azioni delle politiche di pari opportunità”.

“Uno strumento vetusto” lo ha definito Massimo Trespidi della Civica Barbieri, “sulla commissione delle elette in passato si è sempre litigato su chi doveva fare la presidente. Si sono consumate delle lotte di potere e non hanno fatto granché poi”.

Alla fine della seduta la commissione ha visto la luce con i voti della maggioranza: contro Mazza e Soresi, astenuti ApP e centro destra, ad accezione di Sgorbati e Zanardi.

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PUG: AL VIA IL PERCORSO PARTECIPATIVO CON I CITTADINI

Il primo incontro che darà al via al percorso partecipativo è fissto per giovedì 10 novembre alle 17 a Palazzo Farnese. Stiamo parlando del PUG, il piano urbanistico generale, che ha l’ambizioso compito di disegnare la Piacenza del futuro. E perché questo non sia solo uno slogan, l’amministrazione ha deciso di avviare un percorso di partecipazione di cittadini, associazioni e portatori di interesse affinché possano portare contributi concreti e non essere solo spettatori.

RICCI ODDI: SI STRINGE IL CERCHIO SU PRESIDENTE E CONSIGLIERE

Scadrà il 30 ottobre il termine per le candidature in qualità di membri del cda della Ricci Oddi espressi dal Comune di Piacenza, che andranno a sostituire il prof. Mazzocca e l’avvocato Giuffrida. Tra loro ci sarà dunque il nuovo presidente che, al di là di soprese dell’ultimo minuto, dovrebbe essere il giovane Jacopo Veneziani, docente e divulgatore del mondo dell’arte. Ma manca ancora una casella da riempiere, quella del consigliere.

Pare in questi giorni sindaca e assessore alla Cultura stiano facendo incontri con i diretti interessati per capire chi meglio possa ricoprire il ruolo e lavorare in piena sintonia con il presidente e l’intero cda. Quel posto di consigliere l’amministrazione vorrebbe affidarlo ad una donna, probabilmente per una questione di parità di genere, nello statuto infatti di questo non si fa menzione. E qui la mente corre, per chi segue più assiduamente i lavori del consiglio comunale, alla mozione di Alternativa per Piacenza, sonoramente bocciata dall’intero consiglio, in cui si chiedeva la modifica dello statuto della galleria proprio in relazione a quei passaggi formali “viziati da smaccate discriminazioni di genere”, per cui la “linea mascolina” ha la netta prevalenza su quella femminile. Insomma la domanda è: ma della parità di genere ci si accorge solo ora?

Andando oltre, il nome femminile in pole position sarebbe quello di Valeria Poli, professoressa, profonda conoscitrice della storia artistica della città, da sempre legata alle iniziative culturali della Banca di Piacenza.

I tempi non sono ancora stabiliti, ma sindaca e assessore Fiazza staranno certamente per presentare e motivare nel migliore dei modi una scelta che, ancora prima di essere esposta, ha riflettori e occhi decisamente puntati addosso.

 

APPROVATA ALL’UNANIMITA’ LA MOZIONE DI APP SU RONCAGLIA. “UN GESTO DI RISPETTO VERSO I CITTADINI”

Ha ricevuto il voto unanime del consiglio comunale la mozione presentata dai consiglieri di Alternativa per Piacenza Stefano Cugini e Luigi Rabuffi sull’emergenza ambientale di Roncaglia. Un voto responsabile che si concretizza nell’impegno da parte della politica piacentina, fino a dove gli è concesso, di mettere mano ad una frazione dove inquinamento, traffico pesante ed espansione della logistica rendono davvero difficile la vita ai residenti.

900 mezzi pesanti al giorno, inquinamento ambientale oltre che sonoro, mancanza totale di marciapiedi per la sicurezza dei pedoni, roncaglia è tagliata in due da strada caorsana dove ogni giorno passano migliaia di veicoli per lo più camion.

La mozione che ha ottenuto il disco verde chiede di valutare la fattibilità di limitare il traffico pesante, operando affinché Anas adotti ogni intervento necessario, per poi ottenere dalla prefettura l’autorizzazione per l’autovelox fisso.