DE PASCALE PRESIDENTE DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA: “HANNO VINTO VALORI, ORGOGLIO E FIDUCIA”

Si dice riconoscente a tutte le forze della coalizione che gli hanno permesso di diventare il nuovo presidente della regione Emilia Romagna con un risultato netto: 55%. Michele De Pascale ha dichiarato di aver vinto per il messaggio chiaro che è passato. Tre elementi: “valori, orgoglio e fiducia con una politica onesta e mai arrogante” ha detto De Pascale che si detto, nonostante il risultato “preoccupato per la scarsa affluenza alle urne”.

La prima cosa che farà da neo governatore della regione sarà incontrare la Presidente del Consiglio Meloni per lavorare insieme ad “un cambio di passo sulle politiche per il dissesto idrogeologico. Basta speculazioni – ha detto De Pascale – occorre una nuova collaborazione, a partire dal commissario per la ricostruzione a fronte di quanto accaduto in Romagna nell’ultimo anno e mezzo”.

PARTITO DEMOCRATICO: IN REGIONE SFIORA IL 40 PER CENTO. PIACENZA IN CONTROTENDENZA

Le proiezioni confermano il forte distacco tra Michele De Pascale al 56,5% e Elena Ugolini al 39,80; per quanto riguarda i partiti delle coalizioni, nel centro sinistra si potrebbe parlare quasi di partiti unico con il PD che arriva al 39,80%, AVS 6,00%, Movimento 5 Stelle 4,30, De Pascale presidente 4,20, Emilia Romagna Futura 2,10. Nel centro destra Fratelli d’Italia è al 23,5%, Forza Italia 6,3%, Lega 5,5 % Ugolini presidente 5%.

Diversa la situazione nella provincia di Piacenza dove, al momento, la candidata Ugolini è al 55,10% e De Pascale al 42,19%; il primo partito è Fratelli d’Italia 42,19%

REGIONALI: DE PASCALE AVANTI DI 16 PUNTI NEI PRIMI EXIT POLL. AFFLUENZA BEN SOTTO AL 50 PER CENTO

Seggi chiusi alle 15; l’affluenza in provincia di Piacenza si è fermata al 41,49%, solo Rimini ha registrato un dato più basso (40,73%). Nel 2020, nella provincia di Piacenza, aveva votato il 62,91% degli aventi diritto. In nessun comune della provincia si è superato il 50% dei votanti; Corte Brugnetella e Travo sono i comuni che hanno registrato la maggior affluenza.

Dalle prime proiezioni il candidato del centro sinistra Michele De Pascale è avanti di 16 punti percentuale rispetto alla candidata del centro destra Elena Ugolini. Una situazione ben diversa rispetto al 2020, quando Bonaccini con circa 7 punti percentuali sulla candidata Lucia Borgonzoni.

ELEZIONI REGIONALI: AFFLUENZA FERMA SOTTO AL 32%. ALLE 15 CHIUSURA DEI SEGGI

Si chiuderanno alle 15 di oggi i seggi per l’elezione del nuovo presidente della regione e il rinnovo del consiglio regionale. Finora il dato da evidenziare è quello dell’affluenza, per altro molto scarso rispetto alle precedenti elezioni del 2020 dove si votò solo domenica 26 gennaio.

Il dato delle ore 23 di domenica vede l’affluenza a Piacenza ferma al 31,56%, solo Rimini ha la percentuale più bassa al 30,17%; Bologna quella più alta al 40,58%. Quattro anni fa la percentuale alle 23, alla chiusura dei seggi, a Piacenza era 62,91%.

Per quanto riguarda la provincia di Piacenza, i comuni dove si è registrata l’affluenza più bassa sono stati Morfasso 12,99%, Ottone 9,93%, Zerba 16,24%; quello con la più alta affluenza Travo con 37,01%.

ARIANNA MELONI: “IN EMILIA ROMAGNA NON E’ UNA STORIA GIA’ SCRITTA”

“In Emilia Romagna non è una storia scritta”, come è a dire che ce la si può giocare eccome. Così Arianna Meloni, capo della segreteria nazioale di Fratelli d’Italia, ha incontrato candidati e militanti a pochi giorni del voto regionale. Ad attenderla un auditorium gremito, circa 200 persone, che hanno ascoltato il comizio della sorella della premier.
In prima fila i candidati al consiglio regionale: Giancarlo Tagliaferri, Sara Soresi, Erika Opizzi e Paolo Negri, insieme al capogruppo alla Camera Tommaso Foti.

Senso di responsabilità e forte governabilità, dimostrato dopo oltre due anni di governo e in molte regioni italiane strappate al centro sinistra; e poi il lavoro che è cresciuto mai cosi tanto dal 2006, sono i cavalli di battaglia di Meloni per voltare pagine anche in Emilia Romagna.

BONELLI: “LE CONTESTAZIONI VANNO SEMPRE RISPETTATE. AGLI ELETTORI DEL PD CHIEDO DI VOTARE AVS”

“Le contestazioni vanno sempre rispettate” , così il segretario dio Europa Verde Angelo Bonelli ha commentato la protesta andata in scena qualche giorno fa durante il comizio di chiusura del candidato del centro sinistra Michele De Pascale.
“Siamo alleati del PD e gli alleati si rispettano, anzi invito gli elettori del Partito Democratico a votare AVS in queste elezioni regionali”.

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URLA E PROTESTE AL COMIZIO DI DE PASCALE: “CHI NON FA PARLARE GLI ALTRI HA UN SOLO NOME”

Doveva essere il comizio di fine campagna invece si è trasformato in un momento di aspra contestazione. Il candidato del centro sinistra De Pascale, e la sindaca Tarasconi, che lo affiancava, sono stati l’oggetto delle proteste da parte di un gruppo di contestatori, la maggior parte di loro ha portato avanti, in questi mesi, il presidio in piazza Cittadella contro il taglio degli alberi.

“Avete tagliato gli alberi, noi vi tagliamo i voti” recitava lo striscione, con un chiaro riferimento a quanto accaduto la settimana scorsa a seguito dell’ordinanza del tribunale che ha permesso l’abbattimento dei tigli. Che il clima non fosse dei più rilassati si era capito già in mattinata quando Alleanza Verdi Sinistra, pur facendo parte della coalizione, aveva comunicato di non essere presente al comizio di De Pascale. Poche ore dopo, in piazzetta Pescheria, è andata in scena la protesta; urla e cori hanno interrotto De Pascale che ha invitato i manifestanti a salire sul palco, ma non è servito a riportare la calma.

“In democrazia si ha il diritto si spremere la propria opinione – ha replicato De Pascale – voi come avete scritto voterete per altri candidati ed è legittimo, ma è giusto che anche noi possiamo dire la nostra opinione: io devo avere il diritto di raccontare ciò che voglio fare per la sanità e su altre tematiche. Nella storia chi non fa parlare gli altri ha un nome solo”.

Sul posto la Digos ha identificato alcuni dei manifestanti.

SERRA: “NOI PORTIAMO SCELTE DIRIMENTI RISPETTO AD UN PARTITO UNICO CHE VA IN UN’UNICA DIREZIONE”

Federico Serra, candidato alla presidenza della regione con la lista “Emilia Romagna per la pace, l’ambiente e il lavoro” ha fatto tappa a Piacenza, alla coop Infrangibile. La sua candidatura è sostenuta da Rifondazione Comunista, Partito Comunista Italiano e Potere al Popolo. “Noi portiamo al centro temi dirimenti – ha detto – che il partito, ambiente, logistica, pace, rispetto ad un partito unico che va in un’unica direzione”. Ad accoglierlo, oltre ai sostenitori, anche la candidata piacentina Michela De Nittis.

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MAXI APPALTO ENERGIA, L’OK DEL CONSIGLIO. MAGGIORANZA E OPPOSIZIONE DIVISE SU EDISON

Alla fine, come prevedibile dalla discussione in consiglio, la proposta passata è quella indicata dalla giunta. Stiamo parlando del maxi appalto per la gestione del riscaldamento, delle rete semaforica e della fibra ottica. La proposta formulata da Edison, e sostenuta dalla delibera di giunta, è quella di maggior interesse pubblico; lo ha deciso il Consiglio con 18 voti favorevoli, il voto contrario di Fratelli d’Italia, Lega e Liberali e la non partecipazione della civica Barbieri-Liberi e Alternativa per Piacenza. Ora l’iter prevede che verrà allestita una gara per l’appalto in cui Edison sarà favorita rispetto alle altre due proposte di A2a e Iren.

L’assessore Matteo Bongiorni ha ripercorso le motivazioni che hanno portato la giunta a indicare la proposta di Edison come più vantaggiosa rispetto alle altre: prima di tutto la possibilità di avere un unico interlocutore per la gestione per la gestione di illuminazione e riscaldamento che soddisferà tutti gli aspetti in una economia di scala, in modo da poter liberare risorse che possano tramutarsi in investimenti.

Dopo la bocciatura delle proposta di sospensiva della capogruppo di FdI Soresi bollata dal capogruppo PD Fossati come “irricevibile e pretestuosa” i consiglieri di maggioranza e opposizione si sono alternati per commentare la proposta di Edison di partenariato pubblico privato. I consiglieri Angela Fugazza della Civica Trasconi, Salvatore Scafuto e Tiziana Albasi del PD hanno posto l’accento sui risparmi che la forma del Ppp (Partenariato pubblico privato) porta all’ente; Luigi Rabuffi di ApP ha messo in luce i tempi ristretti rispetto alla mole dei documenti da leggere e studiare, per altro molto tecnici che avrebbero necessitato di esperi per alcuni chiarimenti; Massimo Trespidi della civica Barbieri-Liberi ha auspicato che i risparmi, derivanti dalla scelta della proposta Edison, vengano utilizzati bene, ricordando che agli 800mila euro, per i prossimi 14.5 anni di appalto, vanno aggiunti anche i 4 milioni dell’aumento Irpef; il consigliere della Lega Luca Zandonella ha chiesto alla giunta se ci siano state pressioni da alcuni uffici dell’ente rispetto a questa pratica; “se così fosse non sarebbe cosa da poco” ha detto. Sollecitazioni a cui l’assessore Bongiorni ha risposto garantendo la “massima trasparenza su tutta la pratica”.

 

SALVINI: “I SOLDI CONTRO IL DISSESTO CI SONO MA VANNO SPESI BENE”

Dissesto e consumo di suolo sono alcuni dei temi caldi della campagna in Emilia Romagna, dopo la recente alluvione che ha colpito Ravenna e dintorni. Le legge sul consumo di suolo sarà quanto mai al centro dell’agenda del prossimo presidente e della nuova assemblea legislativa. Ne ha parlato anche il vice premier Matteo Salvini, arrivato al mercato di san Nicolò, accompagnato dalla senatrice Elena Murelli, per sostenere la candidatura di Matteo Rancan.

Inevitabile non tornare sugli scontri avvenuti sabato a Bologna tra antifascisti e polizia, durante la manifestazione di casa pound. Dal ministro Salvini parole pesanti all’indirizzo del sindaco Lepore che ha accusato il governo di aver mandato a Bologna 300 camicie nere.

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