Il Centro per l’Impiego continuerà a garantire i servizi alla cittadinanza. Lo conferma il Presidente della Provincia Rolleri. La Regione sta predisponendo l’assegnazione alla Provincia di Piacenza dei fondi per la prosecuzione dei servizi. Sarà così possibile per l’Amministrazione prorogare i contratti di servizio attualmente in scadenza utilizzando le possibilità previste dal Dl 192/2014 (cd decreto mille proroghe). “La disponibilità ottenuta dalla Regione – commenta Rolleri – è fondamentale, perché ci consente di continuare a garantire l’erogazione di un servizio fondamentale per la collettività. L’auspicio è ora che nel frattempo venga definita la riforma del servizi per l’impiego, in modo da fornire riferimenti certi sia agli utenti che agli stessi operatori superando l’attuale fase di transizione”.
MOVIMENTO 5 STELLE ESCE DALLA RETE PER PARLARE COI CITTADINI
Il Movimento 5 Stelle esce dalla rete per parlare con i cittadini, vis a vis. Lo farà mercoledì 28 alla sede della circoscrizione 3 in un incontro aperto al pubblico. I consiglieri comunali pentastellati, Quagliaroli e Gabbiani illustreranno ai cittadini le osservazioni alla bozza dello statuto comunale revisionato. “La macchina comunale è molto complessa – ha detto Gabbiani – quindi è giusto che vada spiegata correttamente ai cittadini”, altrimenti addio partecipazione, aggiungiamo noi. “A Parma – ha spiegato la capogruppo Mirta Quagliaroli – si è fatto un percorso molto partecipato per arrivare alla revisione dello statuto passando anche attraverso la Giornata della Democrazia a cui hanno partecipato 300 cittadini. A Piacenza si è fatto il percorso contrario, partendo dal regolamento ed è mancata la parte fondamentale della partecipazione dal basso”. Le principali osservazioni apportate dai 5 Stelle sono l’istituzione della commissione garanzia e controllo che potrebbe essere inglobata alla commissione 1 e che potrebbe essere presieduta da un consigliere della minoranza. Altra osservazione riguarda la commissione delle eletta considerata dal Movimento autoreferenziale. La proposta sarebbe quella abolirla e far diventare la commissione 3, oggi dedicata al sociale, per le pari opportunità con la presidenza affidata ad una donna. Altre proposte sono l’introduzione del consigliere aggiunto che garantisca ai cittadini stranieri maggiore rappresentanza. Non avrebbe diritto di voto nè percepirebbe alcun compenso. “Usciamo dall’utopia dell’aria fritta per guardare a qualcosa di concreto” ha detto Andrea Gabbiani, ma non sarà facile.
GIUNTA, A GIORNI LA DISTRIBUZIONE DELLE DELEGHE ALL’AMBIENTE
A giorni si saprà come il sindaco Dosi intende risolvere le conseguenze dell’affaire Rabuffi. L’ex assessore alla Città Sostenibile ha rassegnato le dimissioni il 31 dicembre per le note ragioni di coerenza politica che hanno portato all’uscita di Rifondazione Comunista dalla maggioranza. Il tentativo, più personale che politico, di Dosi di far cambiare a Rabuffi non ha avuto l’esito sperato. Quasi certamente le deleghe verranno divise tra il sindaco e gli altri assessori. Nessun rimpasto almeno per ora, ma la patata che rischia di diventare ancor più bollente se all’Ambiente si aggiungesse anche il Commercio. Questo avverrebbe se Katia Tarasconi entrasse in consiglio regionale come prima dei non eletti in caso di dimissioni di Paola Gazzolo, assessore regionale alla Protezione Civile e Ambiente. Molti dell’ambiente sono pronti a scommettere che sarà così, ma l’ultima parola spetta alla diretta interessata Gazzolo che, a breve, dovrà pronunciarsi. Certo rimangono forti le pressioni da parte della minoranza bersaniana, che ha sostenuto Paola Gazzolo alle elezioni regionali, a non rinunciare al seggio di consigliere. Tornando a Palazzo Mercanti, il sindaco dovrebbe sostituire un secondo assessore con una delega pesante come il Commercio; a questo punto il rimpasto sarebbe vicino e c’è da scommettere che sarebbero in tanti a rivendicare il posto di assessore.
PD, I PRIMI NODI DA SCIOGLIERE DEL 2015
E’ un 2015 scoppiettante quello appena cominciato in casa PD. Sono più di uno i nodi che verranno al pettine, tra l’altro fortemente legati tra loro. A partire dalla situazione in Regione Emilia Romagna che potrà avere conseguenze anche a Palazzo Mercanti. Paola Gazzolo, riconfermata assessore alla Protezione Civile con l’aggiunta dell’Ambiente, dovrà decidere se mantenere anche la carica di consigliere. Pur essendo renziana, ma non della prima ora sostenuta alle regionali dalla minoranza bersaniana, su Gazzolo è forte il pressing dell’area più renziana del partito, tanto per intenderci quella che ha sostenuto Gianluigi Molinari e Katia Traasconi. Proprio per quest’ultima potrebbero aprirsi le porte del consiglio regionale in quanto prima dei non eletti, se Gazzolo rinunciasse al suo posto in consiglio. Questo avrebbe conseguenze immediate sulla giunta comunale; il sindaco Dosi si troverebbe di botto con due assessori in meno, considerando che Luigi Rabuffi ha rassegnato le dimissioni con la fine dell’anno. E se il sindaco avrebbe già fatto intendere che non intenderebbe sostituirlo ma tenere per sè o assegnare le deleghe ai colleghi di giunta, risulterebbe difficile pensare alla stessa cosa anche per l’assessorato al commercio di Katia Tarasconi. Tutto lascerebbe pensare alla necessità di un sostituto che il sindaco dovrebbe scegliere in casa PD. O nella lista civica dei Piacentini per Dosi?
Altro nodo quello del consigliere Gianluigi Molinari che è anche segretario provinciale del PD. Per evitare il doppio incarico i democratici si dividono un’altra volta tra renziani e minoranza. I primi vorrebbero designare il nuovo segretario dall’assemblea provinciale, i secondi, come aveva confermato il sottosegretario Paola De Micheli, dal congresso. Entro gennaio probabilmente alcuni nodi verranno sciolti, non senza musi lunghi.
PROVINCIA: PREPENSIONAMENTO PER 55 DIPENDENTI. CALZA:”PIU’ COLLABORAZIONE DAI SINDACI”
Sono cambiate le regole d’ingaggio, sono cambiare le regole del gioco. La nuova Provincia, quella di secondo livello, è cambiata e non tutti ne hanno preso ancora coscienza. Lo sanno bene i dipendenti, che nonostante le occupazioni e le preoccupazioni legittime, non perderanno il posto di lavoro come invece accadrà probabilmente ai precari; lo sanno bene il presidente Francesco Rolleri e i consiglieri che dopo un paio di mesi dall’elezione si sono trovati una Legge di Stabilità che ha destabilizzato i conti. Una Provincia virtuosa come quella di Piacenza che poteva contare su 27 milioni di euro di risorse, oggi di questi 15 milioni 500 mila vanno allo Stato, e in cassa ne rimangono poco meno di 11 milioni 550 mila. Solo le spese del personale ammontano a 12 milioni 300 mila euro. Come razionalizzare? Oltre all’estinzione del fondo residuo per 1 milione 300 mila euro, 55 dipendenti di cui 7 dirigenti andranno in prepensionamento, ottenendo così un risparmio di un milione di euro per il 2015, 2 milioni per il 2016 e 2 milioni 300 mila euro per il 2017. Una provincia diversa, insomma, che “però – ha sottolineato la Vicepresidente Patrizia Calza nel corso della conferenza stampa natalizia – non ha rinunciato a svolgere quel ruolo che la legge ci ha imposto. Siamo qui per essere al servizio dei nostri colleghi e del territorio. La provincia cambia non e’ più come prima, e’ al servizio degli enti locali e dei sindaci. Quelle che sono le difficoltà degli alti altri sindaci sono anche le nostre” e qui la stoccata verso i colleghi sindaci “mi pare che al momento questo messaggio non sia passato. Ci vuole più collaborazione altrimenti le soluzioni ai problemi non si trovano”.
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GIUNTA REGIONALE, GAZZOLO C’E’
Alla fine Paola Gazzolo c’è. A dispetto di quando il Presidente Bonaccini aveva detto a Gragnano a pochi giorni dalla sua elezione, che non sarebbe stato rappresentato criterio territoriale, la nuova giunta regionale mostra esattamente il contrario. Paola Gazzolo è stata confermata nel ruolo di assessore alla Protezione Civile, Difesa del suolo, politiche ambientali. Una scelta probabilmente dettata dall’intenzione di dare continuità ad un lavoro svolto con serietà dalla Gazzolo.
“E’ una squadra scelta in base alle due caratteristiche che mi ero prefissato, e cioè competenze tecniche specifiche e competenze amministrative, composta da dieci assessori, cinque donne e cinque uomini” ha sottolineato Bonaccini.
CALZA: “RIFORMA DELRIO, AD OGGI INATTUABILE”
“La riforma Delrio così è inattualbile”. Lo ha detto, senza usare giri di parole, la vicepresidente della Provincia Patrizia Calza cge ha incontrato a Bologna il neo presi Bonaccini insieme a tutti i Presidenti emiliano romagnoli. “Come Provincia di Piacenza – ha riferito – abbiamo fatto presente il problema del servizio agricoltura esternalizzato e dei lavoratori a cui non può essere rinnovato il contratto”. Non ci si oppone al progetto di semplificazione ististituzionale del Governo, ma ad oggi la riforma non è attuabile e metterebbe a rischio i servizi essenziali creando un problema occupazionale significativo. “Servonontempi più lunghi – ha riferito Calza – a partire dalla procedura di assunzione del personale delle Province da parte di altri enti che riteniamo debba essere raffredata fino a che non sarà effettuato un monitoraggio complessivo per capire prima di tutto quali di questi enti potranno effettivamente accogliere i dipendenti trasferiti e quanti posti saranno disponibili”. La richiesta al Presidente Bonaccini è di organizzare un incontro urgente con il Governo a cui partecipino anche i sindaci dei comuni capoluogo.3
PROVINCIA: PREPENSIONAMENTO PER 46 DIPENDENTI
Sono 46 i dipendenti della Provincia a cui è stato proposto il prepensionamento nell’ottica dell’alleggerimento dell’ente secondo la Legge di Stabilità. L’annuncio è stato dato dal Presidente Rolleri e dal direttore generale Vittorio Silva nel corso dell’ultimo incontro con il personale. Prepensionamento per 46 dipendenti di cui sette dirigenti che rispondono alle caratteristiche contenute nella Legge Fornero del 2012. A loro si aggiungono sei lavoratori del settore Agricoltura e i 24 del Centro per l’Impiego dipendenti della Provincia da svariati anni ma i cui contratti non sono stati rinnovati perchè subordinati a cooperative o agenzie interinali. Per gli altri dipendenti invece, quelli assunti a tempo indeterminato dalla Provincia, il Presidente ha chiesto alla Regione la possibilità di reinserimento in altri enti regionali. Proprio a questo proposito la vice presidente Calza oggi ha incontrato a Bologna il Presidente Stefano Bonaccini insieme agli altri presidenti per la questione personale. Da qui probabilmente, potrebbe uscire anche il numero preciso di quanti dipendenti sono in esubero.
M5S: LAVORATORI SAIPEM, SI FACCIA CHIAREZZA
I consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle di Piacenza vogliono fare chiarezza in merito alle segnalazioni che arrivano dai lavoratori della Saipem di Cortemaggiore. Continui licenziamenti, tagli sui trasfertisti italiani e l’assunzione di stranieri fanno pensare che l’obiettivo dell’azienda sia la delocalizzazione e la chiusura del polo piacentino per uno spostamento in Croazia. I consiglieri piacentini hanno informato la parlamentare Spadoni che ne ha fatto una interrogazione parlamentare. Ecco il testo
Sono numerose le segnalazioni che mi sono giunte da parte di lavoratori della Saipem di Cortemaggiore (Pc) messi in ginocchio da contratti sempre più precari. I lavoratori denunciano continui licenziamenti, tagli sui trasferisti italiani e l’assunzione di stranieri, rumeni e croati, che arrivano con visti turistici e a cui vengono pagati vitto alloggio spesso in alberghi. Secondo gli operai l’ obiettivo dei vertici è chiaro: far lievitare i costi affinché ci sia un motivo per de-localizzare. Il timore infatti è che ci sia una chiusura del centro e uno spostamento in Croazia. I lavoratori affermano come li assumano tramite la Global petroproject services, del Gruppo Eni che ha sede in Svizzera o tramite la croata Saipem Mediterranean services con sede legale a Fiorenzuola ma con cantieri nell’est Europa.Di fronte a queste dichiarazioni -raccolte con l’ausilio del Gruppo Consiliare M5S di Piacenza- che vanno a sottendere una situazione critica per i lavoratori, chiediamo maggiore chiarezza e trasparenza: il Ministro dovrà rispondere su ciò che sta succedendo in questa società facente parte del Gruppo Eni.
Maria Edera Spadoni
Cittadina alla Camera dei Deputati
Movimento 5 Stelle
DIMISSIONI RABUFFI, UNA SCELTA POLITICA
“Il mio partito la legge in chiave politica, io da sindaco ne colgo più gli aspetti concreti e amministrativi”. E’ il pensiero del primo cittadino che riassume la vicenda legata al caso dell’uscita di Rifondazione della maggioranza e delle conseguenti dimissioni dell’assessore Luigi Rabuffi che rimarrà al suo posto fino alla fine dell’anno. Una scelta concordata tra sindaco e assessore per dare la possibilità al secondo di terminare alcune attività che sono in corso e al primo di trovare un nuovo assessore all’ambiente. Una scelta che forse gli amministratori dovranno spiegare agli elettori che tre anni fa avevano votato per la coalizione Sinistra per Piacenza, che oggi, di fatto, non esiste più. “E’ una storia che abbiamo vissuto anche con il Reggi bis; a metà mandato la maggioranza si sfilaccia, questa volta la novità è il passaggio di Rifondazione. Ho sempre cercato di distinguere l’azione amministrativa da quella politica, privilegiando da sindaco la competenza amministrativa, ma che questi due aspetti sono in forte connessione”. Fin dall’inizio Dosi è detto disponibilissimo a ricucire lo strappo con Rifondazione, ma qualcosa è andato storto. I nodi stano arrivando al pettine, e sui temi, un tempo condivisi tra Pd e PRC, come acqua pubblica, Pertite, servizi alla persona, non c’è più una convergenza di vedute. “I tempi sono cambiati – ha detto Dosi – oggi ci troviamo ad affrontare temi completamente nuovi e a rapportarci con soggetti nuovi”. I nodi e le divergenza, insomma, vengono al pettine. I tempi sono cambiati certo, la contingenza detta altre priorità, ma il sindaco ha sempre manifestato forte apprezzamento per l’operato di Rabuffi, portacolori di Rifondazione. In questo caso lo strappo è politico. “Io amministrativamente ho fatto il possibile per recuperare il rapporto, il partito in questo caso ha esercitato un ruolo più politico nel rapporto”ha concluso il sindaco.
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