SENSO UNICO NEL PRIMO TRATTO DEL CORSO: LA GIUNTA STA VALUTANDO. PASSA LA MOZIONE DI APP

Ha ricevuto parere favorevole dell’assessore Bongiorni e il voto favorevole da parte della maggioranza la mozione, presentata da Alternativa per Piacenza ormai 30 mesi fa, in merito alla viabilità sicura e mobilità dolce nel primo tratto del Corso, per intenderci dalla statua di Sant’Antonino al Dolmen.

L’attuale condizione del tratto oggi vede una pista monodirezionale molto ridotta “una fettuccia” l’ha definita il consigliere Rabuffi, particolarmente pericolosa per i ciclisti che devono fare i conti con i pedoni, le bici elettriche, i monopattini e i dehors delle attività commerciali. “Una scelta – ha spiegato il consigliere di ApP – al tempo dell’amministrazione Barbieri dopo un confronto con i commercianti della zona. Oggi la situazione è profondamente cambiata. Per questo chiediamo di ripristinare il senso unico per le auto (come istituì l’amministrazione Dosi) e una pista bidirezionale più sicura di quella attuale; oppure di creare due piste ciclabili monodirezionali oltre che rendere riservato a pedoni e ciclisti, quindi libero dalle auto, nei week end”.

Orientamento favorevole alla mozione da parte della giunta, espresso, come si diceva dall’assessore ai lavori pubblici Matteo Bongiorni “è in atto una valutazione che deve prendere in considerazione una serie di complessità proprie di quella zona, comprese le esigenze di residenti e attività commerciali. Siamo cercando di considerare anche vicolo Edilizia oltre che il tema degli autobus. Sono un sostenitore dei sensi unici – ha detto Bongiorni – questo è uno di quelli più controverso, ma non vorrei diventasse una contesa tra pro e contro”.

Anche la sindaca Tarasconi è intervenuta “quello in questione è un tratto pericoloso per le biciclette e complicato, ma non si può pensare di avere una pista a doppio senso, dehors e parcheggi senza l’introduzione del senso unico per le auto, da valutare se in entrata o in uscita”.

GIORNATA DEL RICORDO, SORESI SI SCAGLIA CONTRO ANPI. CUGINI “PAROLE FASCISTE”. TARASCONI “ATTACCO PRETESTUOSO”

Scontro in consiglio sulla Giornata del Ricordo, dedicata alla vittime delle foibe. Ad accedere la miccia la consigliera di Fratelli d’Italia Sara Soresi; in modo un pò inaspettato, per la verità, dal momento che la cerimonia avvenuta questa mattina ai giardini di via Trivioli è stata caratterizzata da grande partecipazione  oltre che delle autorità anche di associazioni e bambini delle scuole primarie della città. Ma la capogruppo di Fratelli d’Italia ha messo nel mirino delle critiche l’incontro organizzato sabato da Anpi Piacenza in Fondazione “un all’insegna del giustificazionsimo e del revisionismo storico, accusando ingiustamente il fascismo del martirio della popolazione giuliano-dalmata”. Un  incontro definito “scandaloso”. Aspre critiche anche all’indirizzo dell’assessore Serena Gropelli che detiene la delega alla Memoria “cultura della memoria o cultura delle memoria selettiva? – domanda Soresi – forse che l’assessore intende fare cultura di una sola memoria”.

A stretto giro arriva, con una nota, la risposta della sindaca Tarasconi “usare una giornata come quella del Ricordo per attaccare pretestuosamente l’amministrazione dai banchi del Consiglio comunale, credo sia davvero ciò che di più lontano possa esistere dal mio modo di vedere la politica. La Giornata del Ricordo ci vede tutti partecipi in modo sincero, al di là delle distinzioni”.

La prima cittadina era al parco dedicato ai martiri delle foibe insieme alle associazioni, autorità civili e militari, ai bambini delle scuole. “C’ero io e c’era l’assessora Serena Groppelli che tra le sue deleghe ha appunto la “Cultura della memoria” e che, poco prima della cerimonia, era a portare i saluti dell’amministrazione nell’ambito dell’iniziativa “Andremo via anche noi. Istria, ricordi di un esodo” dedicata alle scuole secondarie di secondo grado e organizzata dall’Istituto di Storia Contemporanea di Piacenza, dalla Regione Emilia-Romagna e dall’Istituto Nazionale Ferruccio Parri in collaborazione con il Comune”.

Tarasconi ricorda che al Giardino del Ricordo erano presenti i rappresentanti del centrodestra e il ministro Tommaso Foti. “Tra l’altro è stato proprio il ministro a farmi i complimenti per le parole che, con il cuore, ho rivolto ai presenti. E mi ha fatto davvero piacere – fa sapere la sindaca – in questo contesto di unità, nel giorno di una ricorrenza così sentita da tutti, l’attacco frontale contro l’assessora Groppelli da parte della consigliera di Fratelli d’Italia Sara Soresi mi ha davvero stupito. Anche perché si basa su informazioni non vere. Qualche esempio sul lavoro di squadra che ci vede tutti coinvolti: l’inaugurazione della panchina nel giardino della Besurica intitolato a Norma Cossetto, martire delle foibe, è stato frutto del suo lavoro. Così come lo è stato, con l’assessore Christian Fiazza, lo spettacolo teatrale “Adio, vecia Pola” dedicato alla tragedia delle foibe che si è tenuto al Farnese. E ancora, fa parte del suo lavoro occuparsi dei tanti eventi dedicati alla Memoria e al Ricordo che vengono proposti da enti, associazioni e scuole e per i quali vengono richiesti la collaborazione o il patrocinio del Comune. Fa tutto parte di un impegno più che tangibile. Le persone coinvolte lo sanno bene. E probabilmente lo sa bene anche la consigliera Soresi, che tuttavia ha scelto di gettare benzina su un fuoco che in realtà oggi non era nemmeno acceso”.

Anche il capogruppo di ApP Stefano Cugini ha risposto all’intervento di Soresi “un attacco inqualificabile all’Anpi che cerca di fare memoria di ciò che è accaduto”. E rivolgendosi alla capogruppo di Fratelli d’Italia “parole fasciste dalla prima all’ultima. Il presidente di Anpi si è limitato a dire una verità storica . Repetti non può ricordare cosa c’è stato prima della tragedia delle Foibe? Non venite a farci la morale. Studiate la storia.”

Dello stesso tenore l’intervento del  consigliere del PD Salvatore Scafuto “Atto di vergognoso revisionismo. Chi tenta di riscrivere la storia non fa altro che alimentare pericolosi rigurgiti. È nostro dovere ricordare tutti i morti, non ce ne sono di serie A e di serie A. La verità storica è complessa e non può essere dato in pasto alla politica di oggi”.

TAGLIO DELL’IMU PASSA ANCHE CON IL VOTO DEL CENTRODESTRA. APP CONTRARIA. TARASCONI: “AVREMO MENO ALLOGGI SFITTI E PIU’ CANONI AGEVOLATI”

Per la maggioranza si tratta di un’azione concreta per rispondere alla crescente emergenza abitativa, per l’opposizione, invece, è mero opportunismo politico; ma alla conta dei voti, il provvedimento del taglio dell’Imu per i proprietari di case, compresi enti del terzo settore e Onlus, è passato con il parere favorevole di tutto il centrosinistra, dei Liberali e pure del centrodestra, contraria solo Alternativa per Piacenza.

Il provvedimento, illustrato con enfasi dall’assessore al Bilancio Gianluca Ceccarelli, prevede un abbassamento l’Imu (Imposta Municipale Unica) per i proprietari di abitazioni, compresi gli enti del Terzo settore e le Onlus; “una scelta che rappresenta l’impegno concreto dell’Amministrazione ad assicurare un minor carico fiscale per i proprietari di case in modo che ciò influisca positivamente sui canoni d’affitto e, più in generale, sul “benessere” della comunità – ha spiegato Ceccarelli – non solo affitti ridotti, soprattutto per studenti e categorie più fragili, ma anche maggior utilizzo del patrimonio immobiliare esistente con conseguente minor consumo di suolo”.

A Piacenza l’aliquota Imu a canone concordato sarà pari allo 0,49%. A Parma è 0,80, a Ferrara è più del doppio: 1,06. E uscendo dall’Emilia-Romagna, anche a Cremona l’aliquota è 1,06, a Pavia è 0,96, ad Alessandria è 0,86. Esempi portati dall’assessore per dimostrare che “il Comune di Piacenza si attesterà, con questo provvedimento, tra i quelli con le aliquote Imu più basse in Italia e in assoluto l’ente più virtuoso dell’Emilia-Romagna in questo senso”.

La manovra, che vale 439mila euro in meno per le casse comunali, dovrebbe favorire gli affitti calmierati oltre che rimettere sul mercato gli alloggi sfitti a fonte della domanda sempre più elevata; una somma che per il centrodestra è “poco coraggiosa”  e che per ApP finisce per danneggiare i più poveri come una “patrimoniale al contrario”.

“Si è arrivati a questa misura dopo un’attenta e difficile analisi sull’impatto del bilancio comunale che non consente ampi margini – ha spiegato la sindaca Tarasconi – non risolveremo il tema case ma abbiamo dato un indirizzo politico, andare su un canone concordato che è uno dei più bassi in Italia segna un indirizzo. Non centra il coraggio, ma solo i numeri, i conti per capire se possiamo permetterci questo passo: speriamo così che ci siano più immobili sul mercato a canone concordato e meno sfitti”.

“Un provvedimento che strizza l’occhio a quella parte del mondo liberale che vi ha aiutato a vincere le elezioni – ha bollato così la manovra il consigliere della Lega Luca Zandonella – non vi è alcun regalo per i piacentini; questa amministrazione brilla per gli aumenti, non ci dimentichiamo l’aumento dell’Irpef, i fatti parlano chiaro”.

“Difficile comprendere il senso di questa delibera, se non un opportunismo politico – ha detto il consigliere di ApP Luigi Rabuffi che ha riportato alcuni dati – a Piacenza ci sono 113 mila alloggi, di questi 57.994 ad uso abitativo. Le famiglie censite dal Comune sono 49007. Quindi c’è una differenza 8800 (quasi 9 mila) immobili non occupati da nuclei familiari. Chi ci sta dentro? Si tratta di affitti in nero a studenti universitari, operatori della logistica? Dentro a questo Comune dovremmo trovare una risposta – è la dura esortazione del consigliere Rabuffi – e magari troveremmo quote di Imu e Irpef non pagate. Il Comune cosa sta facendo per cercare di capire chi abita quegli alloggi?”

“Ogni misura che non aumenta le tasse per i cittadini è positiva, però non è merito di questa amministrazione se siamo tra quei comuni con le aliquote Imu tra le più basse – è la posizione della capogruppo di FdI Sara Soresi – non è giusto cadere nella propaganda o negli slogan facili. Il paragone con l’aumento dell’Irpef non regge: chi ha pagato di più con l’Irpef non è detto che oggi stia tra i beneficiari di coloro che godono della diminuzione dell’Imu. Gli importi in gioco sono imparagonabili. È solo una mossa di opportunità politica per accaparrarsi le simpatie dei liberali, una marchetta elettorale. Questa amministrazione si sta per forza preparando al 2027. All’inizio de mandato ha alzato l’Irpef, oggi, a metà del mandato, cerca di addolcire la pillola con un piccolo contentino”.

E se la consigliera della civica di centrodestra Barbara Mazza parla di “toni trionfalistici fuori luogo da parte dell’assessore Ceccarelli”, il collega Massimo Trespidi lo definisce “un provvedimento frutto di una scelta politica che vuole diminuire la pressione fiscale, e che quindi si incammina nella giusta direzione. Ma non si tratta di un provvedimento lungimirante perché nel documento delle linee di mandato di questa amministrazione non se ne fa cenno, né si parla di locazioni o affitti. Definirlo “lungimirante” è coraggioso. La vera sfida politica è tornare alla precedente aliquota Irpef, i piacentini allora sì che vi ringrazieranno. Noi non siamo per fare le moine ai portatori di interesse, e non  dovreste esserlo neppure voi” rivolgendosi alla maggioranza.

E se per il consigliere del PD Salvatore Scafuto questo provvedimento “porta Piacenza a diventare uno dei comuni con la più bassa aliquota in regione, incentivando a mettere sul mercato il patrimonio abitativo esistente e a ridurre il costo dell’affitto”, per la consigliere della civica di centrodestra Patrizia Barbieri “è un provvedimento debole, un provvedimento fuffa. La scelta coraggiosa sarebbe quella di portare l’Irpef come era nel 2022, se riuscirete a fare questo inciderete in modo importante”.

“Ho visto il centrodestra un po’ in difficoltà – ha detto il capogruppo del PD Andrea Fossati – perché questo è in provvedimento concreto. Vi porto un esempio: molte famiglie a Piacenza hanno un secondo immobile, magari da destinare ai figli. Queste seconde case potrebbero essere vuote, perché vecchie e da ristrutturare. Con questo provvedimento si cerca di dare una scossa per quanto riguarda gli immobili sfitti. E’ pur sempre una riduzione della tassazione”.

“Le politiche della sinistra si connotano per essere redistributive – ha detto la parlamentare del PD Paola De Micheli – ed è quello che è successo anche a Piacenza nei primi anni di amministrazione Tarasconi. Sappiamo quanto sia importante avere una casa; la manovra di oggi punta anche a dare uno stimolo a questo, per mettere sul mercato qualche immobile in più rispetto a prima. La manovra di oggi va a braccetto con la riduzione dell’irpef. La riduzione dell’Imu non è in contraddizione con l’incremento dell’Irpef accompagnato all’innalzamento della fascia di esenzione totale, in una città come la nostra con un reddito pro capite al di sopra della media. Questo percorso si completa oggi e si capisce la logica di una serie di misure che abbiamo preso fino ad oggi. È abbastanza? No, ma questo è un primo passo”.

 

E’ SCONTRO SUL BOLLINO ANTIFASCISTA. “PURA IDEOLOGIA”. “TUTELA DEI VALORI DELLA COSTITUZIONE”. TRESPIDI SI ASTIENE IN DISACCORDO CON LA MINORANZA

C’era da aspettarselo che la dichiarazione sul bollino antifascista avrebbe portato, ancora una volta, alla scintille. E così è stato; al termine della discussione, il nuovo regolamento per la concessione delle sale comunali e del patrocinio degli eventi è stato approvato con il voto della maggioranza e di ApP, il voto contrario della minoranza e l’astensionismo del consigliere Massimo Trespidi che, nel suo intervento, ha marcato dai colleghi dell’opposizione, in particolare dalla consigliera Soresi.

“Io sono antifascista e non ho nessun problema a dichiararlo – ha detto Trespidi – non è vero che il fascismo è morto, c’è ancora. Così come il nazismo, rinascono sotto forme diverse. La mia posizione è molto diversa da quella dei colleghi. La parola fascista, inserita nel nuovo regolamento, non da nessun disturbo, ma è incompleta, perché se l’ideologia è una male, tutte le ideologie sono un male. Per cui l’elenco deve essere completo, altrimenti mancano dei pezzi”. Un intervento che arriva dopo quello della capogruppo di FdI Sara Soresi “questo articolo del regolamento è una pagliacciata con cui sperata di recuperare consenso dopo piazza Cittadella, un bollino sovietico, una pagliacciata che ci ha messo in imbarazzo pure a livello nazionale. Così come mi sono rifiutata di esibire il green pass per entrare in quest’aula, io non mi dichiaro antifascista, non saprei cosa è il fascismo oggi”.

“Sentire Soresi oggi dire queste parole ci fa capire quanto serva questo bollino, anzi servirebbe un bollone – ha replicato il consigliere di ApP Luigi Rabuffi –  la Costituzione è antifascista, non è anticomunista, perché i comunisti hanno fatto la Resistenza, ed erano parte dell’assemblea costituente”. E ancora “il bollino sarebbe superfluo in un modo normale, ma purtroppo normale non é dove rigurgiti dell’estrema destra stanno tornando in auge a causa del malessere diffuso e dell’ignoranza. Noi amministratori abbiamo una responsabilità”.

Voto contrario al nuovo regolamento anche dalla ex sindaca Patrizia Barbieri che “rappresenta una vera offesa alla libertà di pensiero. Il bollino antifascista diventa una iniziativa fascista. Bastava che parlaste di ideologie totalitarie, invece avete voluto evocare sessismo, fascismo e razzismo.
Volete mettere qualcosa che non è pertinente con la nostra costituzione.
Concentriamoci su quelli che sono i valori della Costituzione al di là dell’essere di sinistra o destra”.

“Una specifica aggiuntiva dopo la Costituzione – ha detto Tiziana Albasi PD – significa che ci sono in corso manifestazioni ed eventi che disattendono le regole e le leggi”. “Quella sull’antifascismo – ha aggiunto Salvatore Scafuto PD – è una dichiarazione forte in un regolamento che ribadisce i valori della Costituzione”.

“A volte mi domando perché sia così difficile dichiararsi antifascisti – ha detto nel suo intervento Matteo Anelli, Pc Coraggiosa – il vero pericolo è la naturalezza con cui si parla di fascismo. Chissà cosa direbbero partigiani…
in un modo perfetto sarebbe abbastanza scrivere A favore della costituzione, ma perfetto non è, quindi si rende necessaria una specifica”.

“Non ritengo divisivo ritenersi e dirsi antifascista – è intervenuto il consigliere Jonathan Papamarenghi –  ma non mi sento tutelato da un regolamento come questo. Insieme a fascismo vanno condannati gli altri drammi che le ideologie totalitarie hanno portato con sé. Questo è un provvedimento a metà”.

“Perché concentrarsi su fascismo, razzismo e sessismo e non su omofobia  e xenofobia?” domanda la consigliera Gloria Zanardi FdI – questo articolo del regolamento è liberticida, contraddittorio e fascista. Il bollino è solo un modo per recuperare qualche consenso da parte dell’amministrazione, oltre che per aggraziarsi ApP in lento avvicinamento alla maggioranza dopo alcune aperture. Gli unici a non aver fatto conti con la storia siete voi”.

 

 

VERSO IL PIANO URBANISTICO GENERALE: APP AVVIA I TAVOLI DI LAVORO

Alternativa per Piacenza, mantenendo la promessa fatta a dicembre in sede di presentazione della nuova Segreteria, ha avviato i cantieri tematici “Lavoro”, “Inclusione”, “Ambiente”. L’idea è sempre la stessa: creare occasioni per stare insieme, soci e non, facendo politica dal basso. Abbiamo scelto argomenti su cui si possano sviluppare proposte da consegnare ai nostri consiglieri comunali ed elementi di possibile convergenza con l’Amministrazione, per indirizzi e azioni da inserire nello strumento urbanistico (PUG) in via di definizione.
Le recenti aperture della maggioranza, di cui una parte sembra davvero convinta del bisogno di una svolta radicale sui temi a noi cari, non ci lasciano indifferenti, tuttavia occorrerà verificare quanto siano effettive.
Ci sforziamo di cogliere anche piccoli segnali, dopo due anni di chiusura pressoché totale. D’altronde sul tavolo c’è il futuro della nostra città e delle generazioni che verranno.
Restiamo dell’idea che serva ricostruire un clima di maggior fiducia e rispetto tra cittadini e forze politiche di sinistra-centrosinistra, perché l’avanzata delle destre, sempre meno camuffate, è sotto gli occhi di tutti, confermata a ogni tornata elettorale. Guardare in casa nostra e farci un esame di coscienza collettivo è un dovere politico al quale non ci sottraiamo.
Invitiamo tutti i cittadini interessati a dar vita con noi ai cantieri di ApP, per provare insieme a mettere nero su bianco idee concrete per una visione ampia e davvero progressista di Piacenza. Non è richiesto alcun tesseramento, tantomeno contributi economici, basta la voglia di far politica insieme.
Per aderire o chiedere informazioni: alternativaperpiacenza@gmail.com

 

RACCOLTA DIFFERENZIATA: I CONSIGLIERI DI OPPOSIZIONE CHIEDONO UNA COMMISSIONE AD HOC

I consiglieri di centro destra, i liberali e Alternativa per Piacenza hanno chiesto la convocazione della commissione 4 al fine di audire i vertici di Iren Ambiente, Atersir. Una richiesta motivata, si legge, “dalle svariate lamentele dei cittadini residenti in diversi quartieri della città e delle frazioni, in merito alla nuove modalità di raccolta domiciliare dei rifiuti”. In particolare si osserva come “il nuovo metodo di raccolta sia coincidente con un aumento dei rifiuti abbandonati sul ciglio della strada, sui marciapiedi e sui canali”; per questo i consiglieri desiderano poter avere un incontro con i vertici di Iren ed Atersir per sottoporre loro eventuali alternative.

GNOCCHI: “FACCIAMO SENSI UNICI PIUTTOSTO CHE TAGLIARE ALBERI”. BONGIORNI: “PENSIAMO ALLE UTENZE DEBOLI”

E’ ancora polemica sul taglio degli alberi; in particolare i tigli di via Amaldi, che l’amministrazione ha motivato con la necessità di rendere maggiormente fruibili i marciapiedi. La consigliera del Gruppo Misto Claudia Gnocchi si è detta “colpita che l’amministrazione  non prenda in considerazione un cambio di paradigma rispetto” domandandosi quale sia il punto di vista della giunta “criteri tecnici o orientati alla sostenibilità ambientale e alla bellezza? Se i marciapiedi sono dissestati – ha detto- tagliamo tutti gli alberi? Se le priorità sono salute e benessere, lotta ai cambiamenti climatici, i tecnici devono comunque ricevere queste indicazione a livello politico e tenerne conto. Si valuti la possibilità di allargare i marciapiedi e si istituiscano sensi unici, ma soprattutto – ha concluso Gnocchi – si parli coi cittadini”.

“Il leit motiv quando si parla di ambiente è equilibrio tra sostenibilità e sviluppo economico – ha detto il consigliere di ApP Stefano Cugini – ma la domanda che lascio alla maggioranza è: cosa intendete con la parola equilibrio? Lo sviluppo economico si può spingere fino a che non entra in contrasto con la sostenibilità o il contrario? Su questa risposta si potranno sviluppare i dibattiti”.

“Vorrei che ci facessimo tutti carico del tema della complessità – ha risposto il vice sindaco Matteo Bongiorni – convengo che dove si può, si possa istituire un senso unico, ma dove non c’è la possibilità cerchiamo di farci carico anche della partecipazione e dell’opinione delle utenze deboli. Non ne faccio una questione di bandiera. Però qua dobbiamo essere responsabili il più possibile, anche se sono pronto a fare mille passi indietro, ma cercando di analizzare tutti gli aspetti”.

RABUFFI, APP: “PER IL COMUNE UN FINE ANNO RICCO DI BOTTI… ECONOMICI”

Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del consigliere di Alternativa per Piacenza Luigi Rabuffi in merito alle spese affrontate dal Comune negli ultimi giorni dell’anno.

Mentre i piacentini hanno atteso l’arrivo del nuovo anno festeggiando in piazza Cavalli, a Palazzo Mercanti l’anno vecchio si chiudeva, sul piano dei conti, con fuochi d’artificio di grande effetto. Uno spettacolo pirotecnico che, nell’ambito del bilancio, ha visto sparare “botti” da migliaia di euro.
In primis i 50.000€ al Piacenza Calcio, che il 19 dicembre scorso li ha richiesti come contributo straordinario al Comune e che 4 giorni dopo (alla velocità della luce) se li è visti immediatamente concedere (DGC n. 333 del 23/12/2024). Riconoscimento che rappresenta per il sistema associativo
piacentino (non solo quello sportivo) un precedente importante che porterà tante altre società a bussare legittimamente alle porte del Comune.

Seguono i 18.479,75€ per l’affidamento di un incarico professionale legale di rappresentanza e difesa dell’Ente avanti al TAR di Parma (DGC 327 del 23/12/2024 e DD 3962 del 30/12/2024) per resistere alla richiesta di annullamento del c.d. “Appaltone” (PPP) da parte di una società
ricorrente. Appaltone (PPP) per il quale il 30/12/2024 (DD n. 3988) sono stati inoltre impegnati 18.300€ per affidamento diretto di servizio di supporto al RUP.
L’ennesimo affidamento legale certifica, peraltro, che l’effetto boomerang legato al “trasferimento dell’Avv. Vezzulli dall’Avvocatura comunale ad altra struttura” colpisce nuovamente le finanze comunali, chiudendo l’anno con il “botto”. Tanto che nel 2024 risultano impegnati a bilancio, per la
suddetta attività, oltre 150.000€, contro meno di 7.000€ nel 2022 e poco più di 4.000€ nel 2023 quando la gestione/rappresentanza dell’Ente era totalmente in capo all’Avvocatura comunale. Tutto
ciò senza considerare le consulenze legali, imputate su altri capitoli di bilancio (tra dicembre 2023 e dicembre 2024), per un importo di circa 100.000€.

Tra le tante altre spese previste a cavallo del nuovo anno, da segnalare – per la sua entità – 108.276€ di spese condominiali straordinarie su un unico immobile di via Farnesiana (di cui 76.685,97€ sul 2024 e il resto nel 2025) per effettuare lavori di ripristino di un lastrico solare (DD 3958 del 24/12/2024). Spesa sicuramente necessaria ma assai onerosa per i piacentini…

Se, sul fronte della spesa, i “botti di fine anno” sono stati impegnativi, sul fronte delle entrate il “colpo” è in canna.
Nonostante un mio specifico accesso agli atti del 1/1/2025 (tanto per iniziare bene l’anno…) il Comune non ha ancora trasmesso, a tutt’oggi, la documentazione attestante l’avvenuto versamento – da parte del Concessionario dei parcheggi di superficie – dell’importo a favore del Comune di Piacenza del canone minimo garantito (annualità 2024) pari a 850.000€ (così come rideterminato dall’art. 3 dell’Atto aggiuntivo e modificativo del contratto) oltre l’IVA di legge.
Termine contrattualmente previsto, in un’unica rata, entro il 31 dicembre 2024.
Tantomeno è stata trasmessa, come richiesto espressamente, copia della polizza fideiussoria valida (visti i precedenti, meglio specificarlo…) per il periodo 01/01/2025 – 31/12/2025, a garanzia del canone minimo garantito a favore del Comune di Piacenza “anno 2025” di 800.000 € oltre
IVA di legge.
Atteso che il termine massimo previsto per il rilascio di atti/documenti da parte degli Uffici comunali risulta ormai scaduto (5 giorni), viene il dubbio che la documentazione non sia agli atti del Comune o non vi sia proprio.
In attesa che questo “dubbio” venga chiarito colgo l’occasione per augurare a tutte le piacentine e a tutti i piacentini un 2025 ricco di pace e serenità, con
la speranza che il Nuovo Anno ci dispensi da nuovi terrificanti “botti”…

LUCA QUINTAVALLA ELETTO PRESIDENTE COMMISSIONE POLITICHE ECONOMICHE DELLA REGIONE

Il Consigliere Regionale piacentino Luca Quintavalla è stato eletto (anche con il voto delle opposizioni) Presidente della Commissione II Politiche Economiche della Regione Emilia-Romagna.
“Sono particolarmente emozionato e grato per questo importante incarico che i colleghi consiglieri (tra cui il Presidente De Pascale) di tutti gli schieramenti mi hanno affidato. Si tratta di un incarico importante in quanto le competenze della Commissione sono particolarmente ampie e strategiche: si va dal sostegno al sistema produttivo, alla ricerca scientifica, tecnologica e innovazione dei settori produttivi, alle politiche energetiche, ai rapporti col sistema creditizio, agricoltura, bonifica, industria, artigianato, commercio, turismo, programmazione dei Fondi strutturali europei e PNRR.
Il mio impegno sarà massimo in un settore in cui l’Emilia-Romagna è una delle regioni più dinamiche e innovative d’Europa: questo è soprattutto merito del tessuto imprenditoriale del nostro territorio, ma anche di un sistema di governance ben rappresentato dal Patto per il Lavoro e il clima, che costituisce un modello di concertazione sociale unico a livello nazionale e che vogliamo proseguire e ulteriormente rafforzare in questo mandato. Nelle nostre priorità ci sarà certamente il supporto alle imprese nei percorsi di innovazione, nelle transizioni ecologica, energetica e digitale, nell’internazionalizzazione, nell’accesso al credito, nei processi di filiera.
Oltre che legato alle competenze ed esperienze specifiche mie nella materia in oggetto, penso che questo importante incarico sia un riconoscimento anche per Piacenza e per questo sento ancora maggiore la responsabilità di svolgere al meglio questo ruolo nell’esclusivo interesse dei nostri territori e dei nostri cittadini”.

RABUFFI, APP: “TRA PIAZZA CITTADELLA E CASALI DOVE STA LA COERENZA ESTETICA?”

Dopo la recente approvazione del progetto di riqualificazione di piazza Casali da parte della Soprintendenza, il consigliere di Alternativa per Piacenza Luigi Rabuffi torna sull’argomento e si domanda “dove sta la coerenza estetica tra le due piazze?”. Riceviamo e pubblichiamo il suo intervento.

Il mondo è bello perché è vario… Nel linguaggio quotidiano, questo modo di dire viene normalmente utilizzato per legittimare stranezze, incoerenze e comportamenti anomali. Più banalmente, per giustificare “tutto e il contrario di tutto”.
La conferma ce la fornisce la stampa locale, con la recente notizia dell’approvazione da parte della “Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Parma e Piacenza” del progetto di sistemazione di piazza Casali. Un progetto davvero intrigante e di pregevole fattura
che, come consigliere comunale, ho potuto apprezzare qualche settimana fa.

Nel caso di specie, la stranezza non sta nell’approvazione del progetto di Piazza Casali quanto nel passaggio in cui si dice: “…particolare attenzione è stata posta dalla Soprintendenza alla tutela archeologica, alla qualità dei materiali e alla coerenza estetica con il progetto dell’adiacente
Piazza Cittadella.” Oibò. Dove stia la coerenza estetica tra il bel progetto di Piazza Casali e lo scempio in atto in Piazza Cittadella è davvero un gran mistero. Un enigma che il Comune e la stessa Soprintendenza dovrebbero svelarci.

La “distanza valoriale” tra le due piazze appare infatti stridente: in Piazza Casali l’Amministrazione intende insediare il nuovo Mercato coperto nella magnifica location delle ex Scuderie di Maria Luigia, prevedendo la piantumazione di 46 tigli per contrastare l’isola di calore e individuando ampi spazi pedonali e di aggregazione per i cittadini mentre, nell’attigua e ben più famosa Piazza
Cittadella, il progetto in via di realizzazione traguarda un’oceanica isola di calore favorita dall’abbattimento (già effettuato) delle grandi alberature storiche esistenti e dell’ex biglietteria, offrendo così alla storica piazza l’emozione di convivere con il traffico e l’inquinamento generati da
quel mostro urbanistico che sarà il parcheggio sotterraneo. Struttura su due piani (interrati) che affiorerà ai piedi di Palazzo Farnese, monumento di straordinaria bellezza e di immenso valore storico sacrificato sull’altare del “business dei posti blu”.

Di fronte a queste situazioni oggettive, parlare di coerenza estetica tra Piazza Casali e Piazza Cittadella e di armonizzazione/valorizzazione del patrimonio storico appare davvero una simpatica barzelletta, buona per fare quattro risate fra amici.
Ma in fondo perché arrabbiarsi? Perché stupirsi di tutto ciò? Effettivamente non ne vale la pena… Quel mix di incoerenza, improvvisazione e “schizofrenia urbanistica” rappresenta piuttosto la conferma che in questo mondo, vario ed imperfetto, “tutto e il contrario di tutto” può coesistere.
Basta farsene una ragione…