A separarle poco più di 2 punti percentuali. Un’inezia che potrebbe rimanere tale o potrebbe allargarsi a dismisura. Lo sapremo solo dopo il 26 giugno, giorno del ballottaggio tra la candidata Katia Tarasconi, in leggero vantaggio, e il sindaco uscente Patrizia Barbieri.
Molto dipenderà dall’intenzione o meno degli elettori di presentarsi alle urne, al primo turno ha votato solo il 53 per cento dei piacentini, e dalle scelte/indicazioni degli aghi della bilancia di questa tornata, Stefano Cugini, Alternativa per Piacenza, con un 10,7 per cento e Corrado Sforza Fogliani con un 8,3 per cento per i Liberali Piacentini. La loro indicazione sarà fondamentale per capire che piega prenderà il risultato finale.
Pare abbastanza improbabile, se non impossibile, un appoggio dei Liberali di Sforza alla coalizione di centro destra di Patrizia Barbieri, considerato il rapporto tormentato degli ultimi anni e la decisione di presentarsi in autonomia alle elezioni; dalla parte del centro sinistra pare altrettanto lontano un sostegno di ApP alla coalizione di Katia Tarasconi dal momento che lei stessa ha dichiarato pubblicamente alla stampa di non ambire ad apparentamenti, probabilmente perché ha la convinzione di credere che raggiungerà la maggioranza dei voti anche senza appoggi formali. La coalizione che l’ha sostenuta è molto variegata: Pd, civica che porta il suo nome che ha ottenuto il 14,32 per cento (il Partito Democratico 14,86), Piacenza Coraggiosa con il 4,4 per cento, Piacenza Oltre con 3,97 per cento, Azione con 1,56 per cento e Pensionati con 0,56 per cento.
Ottimo risultato anche per la civica di Patrizia Barbieri cha ha ottenuto insieme a Liberi di Massimo Trespidi il 15,49 per cento, a seguire Fratelli d’Italia con 12,77, Lega ferma al 6,7 per cento, Forza Italia Unione di centro con 3,27 per cento. Certamente qui la situazione è diversa e, nonostante la soddisfazione per il lusinghiero risultato della civica nella quale spiccano i nomi di Massimo Trespidi, Federica Sgorbati, Jonathan Papamarenghi e Mauro Monti, si parte in svantaggio di due punti percentuali. Da quale bacino pescare per recuperare la distanza? Anche da quello di Alternativa per Piacenza?
La coalizione delle quattro liste a sostegno di Stefano Cugini ha ottenuto il 10,7 per cento dei consensi così diviso: Alternativa per Piacenza 4,11, Europa Verde 2,32, Movimento 5 Stelle 2,06, @Sinistra 1,97 per cento. Un bottino di voti importante che porterebbe alla vittoria di una o dell’altra coalizione al ballottaggio. Saranno due settimane molto delicate dal punto di vista degli equilibri. L’ultima parola ce l’avrà, come è sempre stato, l’assemblea plenaria che stabilirà una linea da seguire.
Importante anche il tesoretto dei Liberali Piacentini che con l’8,3 per cento dei voti potrebbero essere l’altro ago della bilancia. Effettivamente due candidati, Cugini e Sforza che, con la loro presenza hanno, in parte, scompaginato, l’esito del primo turno.
Gli altri due candidati Maurizio Botti Piacenza Rinasce e Samanta Favari 3V Verità Libertà hanno ottenuto rispettivamente 1,92 per cento e 1,43 cento.
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