CORVI, BANDO PROMOZIONE SOCIALE: “NESSUNA INTENZIONE DI ESCLUDERE AUSER. INSINUAZIONI INACCETTABILI”

“Incettabili le insinuazioni di insinuazioni di scorrettezza e scarsa trasparenza”. Così l’assessore Nicoletta Corvi replica alle accuse di una parte dell’opposizione in merito all’avviso pubblico rivolto alle associazioni di volontariato e promozione sociale che avrebbe, a loro avviso, escluso Auser.

“Lo ripeto senza giri di parole: non solo non c’è alcuna intenzione di estromettere Auser dal servizio svolto con dedizione a favore dei cittadini in questi anni, ma l’avviso pubblicato il 14 agosto va proprio nella direzione di valorizzare il ruolo, il contributo e l’impegno che le organizzazioni di volontariato e le Aps apportano da sempre alla nostra comunità. Tant’è che il bando in questione è aperto solo a queste due categorie e non può assolutamente ammettere candidature da parte di imprese o cooperative sociali”. Inizia così la replica dell’assessora al Welfare, Nicoletta Corvi, alla nota diffusa dalla capogruppo consiliare di Fdi Sara Soresi in merito all’avviso pubblico che il Comune di Piacenza ha emanato, nei giorni scorsi, per la stipula di una nuova convenzione con associazioni di volontariato o promozione sociale: “Visto il clima balneare verrebbe da dire che la consigliera Soresi ha preso un bel granchio. Peccato, però, che non ci sia nulla di ironico o leggero nelle sue dichiarazioni polemiche, strumentali e permeate non solo di inesattezze, ma anche di insinuazioni gravi, malcelate e profondamente offensive, su cui non posso tacere”.

“Mi stupisce – aggiunge l’assessora – constatare che l’avvocato Soresi non conosca né la normativa che regola quest’ambito amministrativo (nello specifico, l’articolo 56 del decreto legislativo 117/2017, citato già nel titolo dell’avviso), né la pregressa gestione dell’Amministrazione Barbieri in materia. Fu proprio la Giunta precedente a formalizzare la convenzione triennale con Auser per il 2021-2024, frutto di un avviso pubblico per l’individuazione di soggetti del terzo settore cui affidare non solo la gestione delle attività di volontariato ma anche la coprogettazione: una differenza non di poco conto, perché in questo caso, come previsto dall’articolo 55 della stessa legge, avrebbero davvero potuto presentare domanda anche le imprese e le cooperative. Non mi pare, però, che la consigliera Soresi, forse distratta dal fatto di sedere all’epoca tra le file della maggioranza, si fosse scagliata contro quell’atto politico e amministrativo”.

“Proprio in tema di rispetto delle norme – chiosa Nicoletta Corvi – pur avendo prolungato di qualche mese, questa primavera, la validità dell’accordo in essere con Auser, ricordo che il Codice del Terzo Settore ammette la proroga solo come strumento di carattere eccezionale e temporaneo, ma non ne consente certo l’abuso, imponendo invece, come del resto ha fatto anche l’Amministrazione Barbieri, l’attuazione di procedure ad evidenza pubblica laddove si debba sottoscrivere una convenzione. In piena trasparenza, a tal proposito, già in un comunicato stampa del 23 maggio scorso avevamo anticipato l’intento di ripartire a settembre con la nuova convenzione, preceduta – come stabilisce appunto il Codice – dal relativo avviso pubblico, volto a verificare la disponibilità delle associazioni di volontariato e promozione sociale a svolgere, d’intesa con il Comune, quelle attività che l’articolo 5 dello stesso Codice del Terzo Settore definisce di interesse generale. Non solo Auser potrà partecipare al pari di tutte le realtà aventi i requisiti necessari, ma il bando prevede anche l’assegnazione di un punteggio che riconosce l’esperienza già maturata nelle stesse attività”.

“Mi auguro – conclude l’assessora Corvi – che queste spiegazioni possano fare chiarezza in modo definitivo, mettendo fine anche a prese di posizione sibilline e pretestuose, che in primo luogo fanno torto all’onestà intellettuale di chi le diffonde”.

RABUFFI, APP: “IL PARCHEGGIO INTERRATO SCAVERA’ LA FOSSA A PIAZZA CITTADELLA”

In attesa degli sviluppi riguardo piazza Cittadella, è il consigliere di Alternativa per Piacenza Luigi Rabuffi ad intervenire apportando una serie di dati a dimostrazione della “pubblica inutilità e dannosità per un’opera che rischia di scavare la fossa a piazza Cittadella. Ecco la nota che parte proprio dallo scavo necessario alla realizzazione dei 260 posti auto. Il consigliere Rabuffi prende a prestito un proverbio “tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino”: solo una visione politica a dir poco offuscata (o condizionata) può negare che si tratta di un’opera di pubblica inutilità, a dirlo sono i principali documenti/dati/informazioni agli atti del fascicolo.

Il testo della nota:

È indubbio che si tratti di un progetto anacronistico. Un progetto nato alla fine dello scorso millennio per offrire oltre 1.000 posti auto in Centro Storico. Posti auto ridottisi progressivamente a 768 (nel 2008) e poi a 260 nel Contratto del dicembre 2012. Dato oggi confermato.
260 posti auto che renderanno, per almeno 540 giorni dalla data di effettivo inizio lavori (art. 8.2 del Contratto), Piazza Cittadella ostaggio di un cantiere che potrebbe durare molti anni. I possibili/probabili ritrovamenti archeologici determinerebbero infatti la “sospensione obbligata” dei lavori, così come previsto – nel caso di specie – dall’art. 10.2 del Contratto. Ipotesi che rallenterebbe la realizzazione dell’opera, aumentandone naturalmente i costi.

Nel frattempo, per quei 260 posti auto, l’importo dell’opera è lievitato di quasi il 50%, passando da circa 10 milioni di euro agli attuali 14,7 milioni. Una stima naturalmente provvisoria, il cui costo aggiuntivo sarà totalmente a carico dei piacentini.
Lo sarà per effetto dell’incremento delle tariffe dei parcheggi a rotazione (stalli blu) pari a 0,28 euro in più ogni ora. Quota aggiuntiva che già versiamo, dal primo gennaio 2024, ogni volta che parcheggiamo. Lo sarà a causa della cospicua riduzione – accordata dall’Amministrazione al Concessionario in sede di Addendum contrattuale – dell’introito del “canone annuo minimo garantito” dovuto al Comune di Piacenza per i 2.600 parcheggi di superficie (in origine euro 1.200.000/anno). Sconto di 540.000 euro/anno per la gestione 2020 e 2021, 400.000 euro per il 2022, 350.000 euro per il 2023 e 2024 e così via, sino ai 100.000 euro per l’anno 2043. Un totale, da qui al 2043, di ben 7.280.000 euro di “sconto”. E ancora, lo sarà per effetto della cospicua riduzione – accordata sempre dall’Amministrazione al Concessionario in sede di Addendum contrattuale – dell’introito del “canone annuo variabile” dovuto al Comune di Piacenza per i 2.600 parcheggi di superficie (in origine = 10% della somma eccedente 1.200.000 euro). Una potenziale riduzione quantificabile complessivamente in 1.760.000 euro.

A soffrirne sarà naturalmente il nostro bilancio. Di oggi e di domani. Ancora di più pensando che i posti auto del parcheggio interrato effettivamente disponibili ad uso pubblico, in rotazione, saranno solo 210. Infatti, una quota pari a 50 stalli/box verrà ceduta, con cessione superficiaria per 90 anni, ai privati, al prezzo indicativo di 50.000 euro cadauno. L’introito previsto, pari a 2.500.000 euro, sarà trattenuto direttamente dal Concessionario come recita il Contratto.

Non solo. I posti auto effettivamente aggiuntivi, generati dall’operazione “parcheggio interrato” saranno invece una trentina (o addirittura meno) considerato che si prevede contestualmente di eliminare dalla Piazza circa 180 degli attuali posti auto di superficie. Se ne deduce che il costo effettivo di realizzazione di ogni stallo aggiuntivo sarà pari a 500.000 euro cadauno. Una cifra esorbitante…

Di certo, oltre agli aspetti economici, l’inutilità/dannosità del parcheggio interrato incide anche su altri aspetti.
Con la realizzazione del parcheggio interrato, Piazza Cittadella vedrà infatti l’abbattimento delle “storiche” piantumazioni esistenti, il tutto per far spazio – in orizzontale e in verticale – alle rampe di accesso e di uscita del parcheggio sotterraneo, nonché ai due piani previsti nel sottosuolo. Al posto delle attuali piante si prevedono alberelli in vaso, senza alcuna possibilità di radicare e crescere significativamente. Praticamente bonsai…
Piazza Cittadella diventerà un deserto di cemento/asfalto “vivacizzato” dal caotico traffico veicolare nonché dal “carosello” del servizio TPL che transiterà.
Tutto ciò all’ombra di quel magnifico monumento che è Palazzo Farnese. Un danno incommensurabile per una Piazza che, ricordiamolo, è essa stessa monumento.

Infine, non possiamo dimenticare le scelte di mobilità sostenibile votate anche dal Comune di Piacenza in più occasioni, le quali offrono, oggi, una visione tesa ad allontanare il traffico veicolare dal Centro Storico. Esattamente l’opposto di quanto si realizzerà col parcheggio interrato.
Ma questa è incoerenza politica, e ormai non ce ne stupiamo più… Mi fermo qui.

Tante altre osservazioni potrebbero essere portate all’attenzione dei piacentini, ma già queste sembrano sufficienti per “stroncare” la presunta pubblica utilità di quell’inutile opera pubblica che è il parcheggio interrato di Piazza Cittadella.
Per tutto ciò e per quanto è stato portato, da più soggetti, all’attenzione di Procura, ANAC, Soprintendenza, Ministero, Commissioni consiliari, Consigli comunali, organi di informazione e cittadini, possiamo solo augurarci (ma appare davvero una chimera) che in “zona Cesarini” il buon senso prevalga e Piazza Cittadella possa essere riqualificata senza bisogno di scavarle “la fossa”. Abbellendola e restituendola ai piacentini, nel suo massimo splendore.
Diversamente non potremo che attendere, con mestizia e brama di giustizia, gli eventi. Convinti (o illusi) che, prima o poi, la “gatta” ci lascerà lo “zampino”.
In quel caso, sarà gioco facile, per noi, ricordare alla “gatta zoppicante” un altro saggio e imperituro proverbio: “chi è causa del suo mal pianga sé stesso”,
Detto tra noi: una magrissima e amara consolazione…

 

 

 

 

FDI: “CITTADELLA, AREE CONSEGNATE SENZA LE CONDIZIONI CHE L’AMMINISTRAZIONE CHIEDEVA”

In questi giorni – fanno sapere i Consiglieri di Fratelli d’Italia Soresi, Zanardi e Domeneghetti – abbiamo approfondito ulteriormente la questione della consegna delle aree di Piazza Cittadella con alcuni accessi agli atti ed abbiamo appurato come la predetta consegna sia avvenuta in mancanza di
quelle due condizioni che, ai sensi del contratto di concessione del 2012, dell’addendum di dicembre 2023 nonché in virtù delle dichiarazioni proferite sia dalla parte politica (Sindaco e Assessore Bongiorni), sia dalla parte tecnica (Dirigenti competenti), sarebbero state necessarie ed indispensabili:
la presenza delle garanzie bancarie (c.d. bancabilità) e l’integrazione della polizza fideiussoria sulla regolare esecuzione dell’opera ”.

“In particolare – osservano i Consiglieri – nel verbale di consegna delle aree si coglie chiaramente come l’Amministrazione sia in possesso solamente di una dichiarazione rilasciata dall’Advisor incaricato da Piacenza Parcheggi ma non delle delibere bancarie. Ma ciò che è più grave è che nella dichiarazione
sopra citata si evince chiaramente come la stipula e l’erogazione (delle garanzie) siano condizionate da una serie di fattori, tra cui è compresa la “regolarità di rapporti con l’Amministrazione concedente sia da parte della Piacenza Parcheggi, sia da parte della controllante GPS”. Eppure, questa regolarità non può dirsi esistente, considerando che è in essere un contenzioso tra il Comune di Piacenza e Piacenza Parcheggi per omesso pagamento dell’Imu proprio sulle aree di Piazza Cittadella, per un importo di
circa 90.000,00 Euro”.

Soresi, Zanardi e Domeneghetti proseguono: “Anche l’altra condizione necessaria per la consegna delle aree non risulta soddisfatta: abbiamo analizzato la polizza fideiussoria sull’esecuzione dell’opera ed abbiamo notato che è stata sì integrata ma in modo errato: il contratto di concessione del 2012
richiede una copertura del 10% dell’intera opera ma, visionando il nuovo Pef e l’integrazione della polizza fideiussoria si evince che l’importo dell’intera opera in esso indicato è ancora quello originario e la percentuale garantita non è quella prevista dal contratto originario e dall’addendum ”.
Per questi motivi gli esponenti di Fratelli d’Italia hanno depositato interrogazione scritta per chiedere all’Amministrazione il motivo per il quale l’Amministrazione abbia consegnato le aree di Piazza Cittadella a Piacenza Parcheggi nonostante il mancato possesso delle delibere degli Istituti
bancari che devono garantire la c.d. “bancabilità”; il motivo per il quale abbiano consegnato le aree nonostante sia in essere un contenzioso tra il Comune di Piacenza e Piacenza Parcheggi per omesso pagamento dell’Imu proprio sulle aree di Piazza Cittadella, per un importo di circa 90.000,00 Euro, considerando che tra le condizioni per la stipula e l’erogazione (delle garanzie) vi è anche la “regolarità di rapporti con l’Amministrazione concedente sia da parte della Piacenza Parcheggi, sia da parte della controllante GPS”; se l’Amministrazione abbia comunicato la presenza del summenzionato contenzioso agli Istituti che dovrebbero rilasciare le garanzie, considerando – tra l’altro – che uno di essi è statale; il motivo per il quale l’Amministrazione abbia consegnato le aree di Piazza Cittadella a Piacenza Parcheggi nonostante la polizza del fare non sia stata integrata in modo corretto, secondo quanto richiesto dal contratto di concessione del 2012.

“Assistiamo attoniti – concludono i Consiglieri – all’ennesima stranezza nell’ambito della pratica Piazza Cittadella e non possiamo mancare di far notare che mentre il comune cittadino, per accedere a qualsivoglia beneficio comunale, deve trovarsi in una posizione di regolarità con il Comune, a Piacenza Parcheggi è data la possibilità di proseguire una concessione milionaria, con tanto di consegna delle aree, nonostante la presenza di posizione debitoria per un importo di circa 90.000,00 Euro”.

CITTADELLA, TARASCONI: “L’INTERESSE PUBBLICO STA NELLA RIGENERAZIONE DELL’AREA”

La priorità assoluta è la rigenerazione urbana di un’area ritenuta strategica per la città che merita di essere valorizzata, cosa che non è stata fatta negli ultimi dodici anni. E’ questa, in sintesi estrema, la posizione della prima cittadina Katia Tarasconi che ha risposto alla nota di Alleanza Verdi Sinistra in merito a Piazza Cittadella.

In particolare la nota, dal titolo Cittadella non diventi una padella, poneva l’accento sulle conseguenze che la mancanza di alberature e verde in generale avrà sulle temperature, sui rischi delle isole di calore (9.700 morti premature all’anno secondo i dati dell’OMS, di cui un terzo potrebbero essere evitate con una copertura arborea urbana del 30%). Nel comunicato venivano riportati i dati dell’osservatorio climatico di ARPAE “le temperature massime estive (oltre i 30 gradi) sono passate da circa 25 giorni all’anno nel 1960 a oltre 75 giorni nel 2020; che le notti tropicali passeranno da 11 a 29 dal confronto fra il periodo 1961-1990 e le previsioni del periodo 2021-2050”. Segno, per AVS, “che è ora di smettere di cementificare, di impermeabilizzare il territorio, di togliere piante anziché moltiplicare salutari interventi di forestazione urbana e non solo”.

La risposta della sindaca Tarasconi, si diceva, è arrivata a stretto giro. Per la verità l’appello di AVS era rivolto a tutti i consiglieri di maggioranza, c’è quindi da immaginare che la prima cittadina abbia preso carta e penna per conto di tutti i consiglieri.

Tarasconi chiede di tenere separate le valutazioni del progetto ( su cui non mancheranno i momenti di confronto e ascolto) e il giudizio su un iter amministrativo, più volte incagliato, durato dodici anni che oggi si porta a compimento. E questo, per l’amministrazione, vale più di ogni altra cosa; qui sta l’interesse pubblico, che va oltre ogni discorso di carattere ambientale.

 

SERVIZIO PRE POST SCUOLA, BARBIERI E SGORBATI: “UN ULTERIORE BALZELLO PER IL PIACENTINI”

Il gruppo consiliare Barbieri – Trespidi  con Liberi replica seccamente alla decisione della giunta del servizio pre e post scuola che da quest’anno sarà affidato a personale specializzato e per tale motivo avrà un costo per le famiglie che i consiglieri Barbieri, Sgorbati definiscono “un ulteriore balzello alla lunga serie di tasse e gabelle con cui dall’inizio del mandato sta opprimendo i piacentini”.

“Pur non potendo prendere visione della delibera annunciata, che ancora non è stata pubblicata – continuano Barbieri e Sgorbati – in spregio alle basilari regole di chiarezza e trasparenza, non possiamo non commentare il comunicato stampa, rilasciato a firma dell’Assessore ai Servizi Sociali che spicca per confusione e nebulosità, caratteristiche tipiche di chi ha qualcosa da nascondere”.
“Ciò che non si può nascondere però – attaccano i due consiglieri del centrodestra – è il fatto che un servizio fino ad ora garantito, in un contesto di massima sicurezza, con il prezioso supporto degli operatori Auser, da settembre graverà per altri 20 euro al mese sui bilanci delle famiglie piacentine, come detto nel comunicato stampa. E da qui il primo dubbio che il comunicato non chiarisce: 20 euro è il servizio pre e post scuola o solo uno dei due? Nel caso una famiglia avesse bisogno di entrambi, il costo diventa quindi di 40 euro? Oppure, se ne venisse scelto uno solo, il costo si dimezzerebbe?”.

Le consigliere Patrizia Barbieri e Federica Sgorbati sottolineano anche come questa decisione “sconfessa in toto il principio sociale-educativo della condivisione di momenti formativi tra anziani e bambini di cui qualcuno dell’Amministrazione un tempo si è voluto riempire la bocca”. “Non sfugge nemmeno la confusione ingenerata dal comunicato senza delibera dell’Assessore ai Servizi Sociali sui costi generali del servizio, laddove si evidenzia come questo servizio che risulta economicamente sostenibile in caso di 25 adesioni con il pagamento di 20 euro a famiglia, viene attivato anche in caso di 15 bambini grazie all’intervento economico del Comune. Questa munifica concessione dell’Amministrazione in realtà tale è solo per il gestore del servizio che si vedrà corrispondere 25 quote anche se le adesioni fossero solo 15. Un cosiddetto servizio ‘vuoto per pieno’ che sarà meglio approfondire con le carte alla mano”.
“In questo clima di generale confusione e di tanti dubbi – concludono Barbieri e Sgorbati – ciò che risulta intollerabile è come una Giunta che sta già spremendo i piacentini con aumenti di tasse e di costi dei servizi, decida di mettere ulteriormente le mani nelle tasche dei piacentini su un servizio basilare come la conciliazione dei tempi famiglia-lavoro su cui proprio la sinistra si riempie la bocca a parole. E, facendo questo, permettendosi quasi a chiamare a correo sia i dirigenti scolastici sia i rappresentanti delle famiglie per lavarsi la coscienza e mancando oltretutto di rispetto e gratitudine ai tanti volontari Auser che in questi anni con passione, dedizione e generosità hanno svolto questo delicato servizio”.

CONFERMATO IL SERVIZIO PRE E POST SCUOLA CON PERSONALE QUALIFICATO. CORVI: “RESTERANNO ANCHE I VOLONTARI. RIDUZONI PER CHI ISCRIVERA’ PIU’ FIGLI”

La giunta ha chiarito e approvato il nuovo servizio di pre e post scuola per le primarie che aveva tanto fatto discutere nei mesi scorsi. Resta fermamente confermata l’intenzione di affidare il servizio a personale qualificato con il supporto dei volontari. Il servizio avrà un costo agevolato per le famiglie che iscriveranno più figli.

“Oltre all’aspetto umano di un’accoglienza serena e dell’accudimento, già garantito dai volontari – ha spiegato l’assessore Nicoletta Corvi – il tempo del pre e post scuola possa offrire anche attività educative e ricreative diversificate, che impegnino i bambini divertendoli e permettendo loro di imparare cose nuove in un contesto formativo, inclusivo e in piena sicurezza. Perché non sia solo un aiuto organizzativo ai genitori nella conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, ma anche un momento significativo nel percorso di crescita dei più piccoli”.

Saranno le scuole ad individuare i oggetti a cui assegnare la gestione delle attività nelle fasce orarie che precedono e succedono le lezioni.

Alcuni Consigli di Circolo, di cui fanno parte anche i rappresentanti dei genitori, hanno già approvato la nuova formula, “che nei mesi scorsi abbiamo sperimentato in alcune scuole dell’infanzia e che è stata oggetto – sottolinea Corvi – di un costruttivo confronto avviato dalla primavera con i dirigenti scolastici. Con loro abbiamo condiviso l’esigenza di ripensare l’attività di accoglienza mattutina e pomeridiana, nell’ottica di migliorarla e di risolvere alcune criticità che sono emerse nei diversi plessi, a cominciare dalla discontinuità nella fruizione da parte dei bambini iscritti e dall’importanza che questa opportunità sia data a chi, effettivamente, ne ha bisogno con assiduità per tutto l’anno scolastico”. Il servizio, inizialmente pensato per gruppi di almeno 25 bambini, verrà avviato già con un minimo di 15 adesioni: “Anche a questo – aggiunge Corvi – è finalizzato lo stanziamento di risorse integrative da parte del Comune, per poter far partire questo supporto fondamentale per le famiglie anche nelle scuole dove abbiamo verificato che i numeri erano più bassi”.

Resta confermato il consueto rimborso spese per i volontari che saranno presenti e si affiancheranno al personale dedicato alle attività; “l’impiego di personale qualificato non sminuirà infatti in alcun modo il ruolo prezioso delle volontarie e dei volontari – specifica l’assessore – che sinora hanno consentito di attivare il pre e post scuola, ma al contrario consentirà di valorizzarne al meglio l’impegno in una dimensione di sostegno, tutelandoli da responsabilità eccessive nell’accudimento di gruppi numerosi e talvolta con situazioni complesse o delicate al loro interno”.

Il costo di frequenza per ogni iscritti è di 20 euro mensili, per un totale di otto mensilità corrispondenti a 160 euro. “L’amministrazione – spiega l’assessore Corvi – integra con fondi propri, pari a 20 mila euro (che si aggiungono alle risorse confermate per garantire la presenza dei volontari a supporto), la copertura finanziaria necessaria ad assicurare un servizio strutturato, che metta a disposizione personale qualificato, proprio con l’obiettivo di contenere gli oneri a carico dei genitori. Nella stessa direzione vanno le riduzioni tariffarie dedicate ai nuclei che debbano iscrivere più bambini; la tariffa si abbassa infatti progressivamente per ogni sorella o fratello, in proporzione al numero dei figli aderenti all’iniziativa: lo sconto è del 20% per il secondo figlio, del 30% per il terzo e del 40% dal quarto figlio”.

Il Comune di Piacenza riconoscerà un contributo per ogni percorso attivato in cui si configuri, in rapporto al numero dei bambini partecipanti, una difficoltà nella copertura dei costi, con la possibilità di integrazioni qualora nel corso dell’anno le iscrizioni scendano sotto la soglia minima di 15.

 

“VIVERE LA MERAVIGLIA TRA STUPORE E SPAVENTO”: ECCO IL PROGRAMMA DELLA SECONDA EDIZIONE DEL FESTIVAL DEL PENSARE CONTEMPORANEO

Oltre 70 incontri diffusi in 12 location del centro per 150 relatori internazionali: sono i numeri che caratterizzeranno la seconda edizione del Festival del Pensare Contemporaneo a Piacenza dal 19 al 23 settembre, giorno in cui sarà presente anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ecco il programmo diffuso dagli organizzatori, Fondazione di Piacenza e Vigevano e Comune.

Un viaggio emozionale e cognitivo attraverso i sentimenti più profondi che animano l’esperienza umana, guidato da oltre 150 importanti ospiti italiani e internazionali: artisti e artiste, scienziati e scienziate, scrittori e scrittrici e intellettuali di ogni tipo, assieme a personalità dell’economia e dell’impresa, delle istituzioni pubbliche, e della società civile.
Ha preso corpo il programma della seconda edizione del Festival del Pensare
Contemporaneo che si terrà a Piacenza dal 19 al 23 settembre 2024 e che ora è online sul sito pensarecontemporaneo.it nella forma di un booklet che illustra il calendario degli eventi e la corposa lista degli ospiti. Maggiori dettagli sui temi trattati in ogni singolo incontro saranno diffusi a partire dalle prossime settimane.
Tra gli ospiti internazionali figurano nomi del calibro di Oleksandra Matviychuk, il Premio Nobel per la pace 2022, la sociologa di fama internazionale Judy Wajcman, lo scrittore e divulgatore scientifico Ananyo Bhattacharya, la glaciologa Heïdi Sevestre, Mary Fitzgerald, una tra le voci europee più importanti sulla Libia, il vice premier sloveno Luka Mesec, il filosofo Joan-Carles Melich, la CEO di Living Farm Katharina Unger, il politologo Charles Sabel e la saggista Jude Ellison Doyle.
Non hanno bisogno di presentazioni i principali ospiti italiani, dalla già annunciata Samantha Cristoforetti, a Paolo Giordano, e poi Donatella Di Pietrantonio, Stefano Mancuso, Daria Bignardi, Loredana Lipperini, Antonio Spadaro, Lella Costa, Michela Ponzani, Francesca Fiore, Paolo Nori, Renato Brunetta, Massimiliano Fedriga, Francesca Cavallo, Chiara Valerio, Giulia Caminito, Giacomo Rovero, Paolo Di Paolo, Francesco Piccolo, Vera Gheno, Arisa, Dargen D’Amico, La Rappresentante di Lista e tanti altri.

Il Festival, un’iniziativa di Rete Cultura Piacenza, come per la prima edizione, vede come curatore Alessandro Fusacchia, affiancato dal direttore filosofico Andrea Colamedici. Attraverso format differenti, dialoghi, interviste, lezioni pratiche di pensiero e concerti filosofici diffusi, l’edizione 2024 della kermesse inviterà i partecipanti ad approfondire il dibattito sul contemporaneo e a riscoprire la meraviglia dentro di sé. Il tema di quest’anno è infatti Vivere la meraviglia. Tra stupore e spavento.

Da giovedì 19 settembre fino al 23 settembre, Piacenza torna dunque a farsi “città che pensa”, per esplorare, conoscere e scoprire la meraviglia, lo stupore di fronte all’immensità e alla varietà del mondo che ci circonda, e lo spavento che a volte ne deriva e che va affrontato con lucidità. Come spiega Aristotele, la meraviglia non è infatti il  semplice stupore intellettuale di chi passa dai “problemi” più facili a quelli più difficili, ma è l’angoscia che arriva quando gli esseri umani vivono lo thauma, termine greco che significa proprio, al contempo, sia “stupore” sia “spavento”. È l’unione dell’improvviso
bisogno di silenzio che proviamo di fronte a un bel tramonto e dell’impellenza dell’urlo che proviamo davanti a un terribile burrone.
Attraverso momenti di condivisione, di scoperta e di dialogo, questa seconda edizione del Festival inviterà gli ospiti a condividere, attraverso le proprie esperienze e visioni, come la meraviglia abbia influenzato il loro lavoro e come vedano la società contemporanea. L’auspicio è dar vita a un’avventura incoraggiante, che ci aiuti a guardare agli eventi con occhi nuovi, a vivere il presente con un senso di meraviglia rinnovato e in cui lo spavento non sia più un ostacolo.

I dettagli sugli eventi in programma saranno diffusi prossimamente, ma si può
anticipare che si partirà ufficialmente giovedì 19 settembre alle ore 17 con una parata iniziale che culminerà in un connubio di musica e poesia. Nei giorni successivi una proposta molto ampia di eventi, più di 70, caratterizzati dall’approccio multidisciplinare che connoterà anche questa seconda edizione: la filosofia come sguardo aperto sul nostro tempo, il mondo editoriale in tutte le sue declinazioni – dal giornalismo alla letteratura – e poi l’arte, lo spettacolo, il teatro, sino al dialogo necessario con la scienza e la divulgazione.
I temi dei singoli incontri spaziano dall’intelligenza artificiale e dall’universo digitale al mondo reale, tra attualità, politica e attivismo, verso le grandi questioni della contemporaneità: dal fine vita alla dipendenza affettiva, dalla genitorialità al rapporto tra etica e finanza, dallo sport – con l’eco delle Olimpiadi – alla pandemia, sino alla distribuzione delle risorse alimentari.

Non mancheranno le collaborazioni con le realtà del territorio, a cominciare
dall’anteprima di mercoledì 18 settembre, che prevende uno spettacolo itinerante di circo a cura di Manicomics Teatro, e con la compagnia di circo-teatro Tadam che animerà la parata iniziale che precederà la cerimonia di apertura.
Tra gli esponenti del mondo culturale piacentino che siederanno al tavolo dei relatori figurano Giorgio Macellari e Anna Maria Fellegara, oltre al ballerino piacentino Giacomo Rovero, ora solista al Royal Ballet di Londra. Numerose quest’anno anche le librerie del territorio che animeranno insieme la Libreria Centrale: Fahrenheit 451, Feltrinelli Librerie, Librerie.coop Piacenza, Giunti al Punto Librerie, Bookbank libri d’altri tempi Piacenza e Libreria Pagine.
La curatela del Festival ha promosso alcuni partenariati: tra questi, con il Forum
Disuguaglianze Diversità di Fabrizio Barca, per realizzare alcuni appuntamenti congiunti anche sull’Europa; con la Fondazione Golinelli, sul tema dell’istruzione e delle tecnologie emergenti; con il Festival del Planetary Health, la cui prima edizione si terrà a Verona a inizio ottobre. Aumenta anche la proiezione internazionale del Festival, grazie ad un accordo strategico con il think tank brussellese Friends of Europe che permetterà di avere a settembre a Piacenza una decina di young European leaders di più Paesi europei,
e attivi in ambiti diversi.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sarà in visita a Piacenza il 23
settembre in occasione dei 220 anni del Teatro Municipale e sarà presente anche per la seconda edizione del Festival del Pensare contemporaneo.

RABUFFI, APP: “COSTRUIAMO LE BASI PER UNA RIPRESA DI VALORE”

Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del consigliere di Alternativa per Piacenza Lugi Rabuffi in vista della ripresa dei lavori dopo la pausa agostana.

Mentre la politica locale e nazionale si ritira sotto l’ombrellone per godere del relax estivo, la vita continua.
Guerre, attentati, violenza, disastri, povertà, malaffare non vanno mai in ferie. Tanto che le cronache dei mezzi di informazione fanno fatica a selezionare le notizie di un palinsesto informativo che, purtroppo, trabocca quotidianamente di negatività.
Persino le Olimpiadi parigine, con l’inquinamento batterico della Senna e la becera polemica sessista sulla presunta mascolinità di una pugile algerina ci offrono esempi negativi alleviati da un “aggiornato” spirito olimpico (la conquista delle medaglie) che certamente farà rigirare nella tomba monsieur Pierre De Coubertin.
E Si, perché oggi, nello sport così come nella vita, sembra proprio che non serva partecipare, quanto vincere. A tutti i costi…

E così, con questo obiettivo, alimentato dall’effimero mito del successo e dalla droga dell’egoismo, vince chi, è più ricco. Chi sfrutta la povera gente. Chi ha la macchina più bella. Chi grida più forte. Chi usa violenza. Chi bullizza i coetanei. Chi evade le tasse. Chi ruba. Chi non rispetta le regole. Chi trasgredisce. Chi vende morte…
L’importante è vincere.
Un quadro valoriale davvero desolante che impone a tutti noi – specie a chi è impegnato a costruire il futuro di questa nostra società, cioè le istituzioni e la politica – una profonda riflessione sul destino che ci stiamo costruendo, imponendo la messa a terra di azioni concrete a favore dei valori, sempre più
annacquati ed ignorati, di solidarietà, uguaglianza e pace.

E dobbiamo farlo senza egoismi. Agendo positivamente sulla vita delle persone, rispettando il principio naturale che ci rende tutti uguali nella nascita e nella morte. Autonomia differenziata, salario minimo, tutela dei lavoratori e del lavoro, sostegno alle persone deboli e fiducia/sostegno ai nostri giovani sono, al pari dei diritti civili e della tutela dell’ambiente naturale, sfide ineludibili che dobbiamo affrontare da subito, senza demagogia e senza avidità politica.
E allora, chiusi gli ombrelloni e dimenticate le Olimpiadi, confrontiamoci, discutiamo e tracciamo insieme il percorso per un futuro di sostenibilità sociale, ambientale e valoriale di cui Piacenza ha davvero bisogno.
Se riusciremo a farlo, avremo vinto la nostra Olimpiade.
E sarà una medaglia tanto preziosa che anche monsieur De Coubertin, c’è da scommettere, potrà nuovamente riposare in pace…

COMMEMORAZIONE DELLA PERTITE, SINDACA: “QUESTA TRAGEDIA NON E’ UN CAPITOLO CHIUSO”

Nell’84esimo anniversario della tragedia della Pertite è stata la sindaca Tarasconi a ricordare le 47 vittime e le centinaia di feriti a seguito dell’esplosione della fabbrica di via Emilia Pavese. Stamattina la cerimonia di commemorazione in piazzetta Pescheria.

Ecco il discorso della prima cittadina

La tragedia della Pertite è una ferita ancora aperta nella memoria e nel cuore della nostra comunità, che a 84 anni di distanza da quell’8 agosto del 1940 rende omaggio, con immutata partecipazione, alle donne e agli uomini le cui vite furono inghiottite nel ventre della fabbrica dal fragore di due esplosioni, l’una poco dopo l’altra. Sabbia e detriti ammantarono le strade e i tetti nei quartieri circostanti, vetri infranti nelle case silenziose, cui il fumo denso delle polveriere in fiamme annunciava all’improvviso l’indicibile. Tutti sapevano che nello stabilimento di via Emilia Pavese si maneggiavano esplosivi e materiale bellico pericoloso, ma per i 1500 operai che ne varcavano i cancelli ogni giorno,
quell’impiego significava innanzitutto speranza, famiglie cui garantire un pasto in tavola e il sogno di un futuro migliore.
Non fu mai chiarito, nel buio del regime, se a spezzare quei progetti fu una drammatica fatalità o, come si sospettò a pochi mesi dall’ingresso ufficiale in guerra dell’Italia, un vile attentato. Quel che resta, come una certezza che ancora oggi risveglia lo stesso dolore, è che nessuno seppe, poté o si curò di proteggere le 47 vittime della Pertite, gli oltre 700 feriti, né i colleghi e i concittadini che 12 anni prima, nel settembre 1928, erano andati incontro allo stesso, amaro destino: 13 morti, tre persone sopravvissute che portavano, sul
corpo e nell’anima, i segni di quella deflagrazione.

Nella giornata dedicata, per un triste intreccio di date, al Sacrificio del lavoro italiano nel mondo – in onore dei 136 nostri connazionali, tra i 262 minatori che l’8 agosto del 1956 della miniera belga di Marcinelle – Piacenza si
raccoglie in un abbraccio carico di rispetto, di solidarietà, ma anche di indignazione. Perché negli ultimi 35 anni, dicono le statistiche, abbiamo pianto 55 mila caduti nei cantieri, alle catene di montaggio, tra i ponteggi, lungo le arterie che attraversano il nostro Paese.
La Pertite non è un capitolo chiuso nella storia di un’Italia che non c’è più. E’ nei campi di Latina, dove Satnam Singh raccoglieva frutta e verdura a 4 euro l’ora, senza permesso di soggiorno e senza avere il diritto – agli occhi del suo datore di lavoro – di essere portato in ospedale dopo aver perso il braccio tranciato da un macchinario agricolo. E’ a Casalbordino, in Abruzzo, dove sono morti tre operai nello scoppio di una fabbrica che smaltisce e recupera polvere da sparo, altrettante vittime solo tre anni prima quando esplose una cassetta di razzi per le segnalazioni in mare. E’ lungo la linea ferroviaria Milano – Torino, dove i cinque componenti di una squadra di manutenzione sono stati
travolti mentre riparavano un tratto di rotaia, in un punto in cui i protocolli di sicurezza non avrebbero permesso loro di essere in quel momento.
Ritrovarci qui, lungo i decenni, nel nome delle donne e degli uomini che Piacenza ricorderà sempre come martiri del lavoro – forse tra le sue prime vittime civili di guerra – significa per noi coltivare la memoria anche come monito per il nostro tempo. Perché lì è la nostra Spoon River. E coloro che “dormono sulla collina” ci insegnano, ancora oggi, il valore della pace, del lavoro come strumento di dignità, uguaglianza e libertà, della vita come bene  universale e supremo da tutelare.

STANZIATI 20MILA EURO PER IL BANDO SISTEMA CULTURA. PIACENZA CANDIDATA AGLI STATI GENERALI DEI CAMMINI RELIGIOSI NEL 2025

Ci sarà tempo fino al 6 settembre per presentare progetti e candidature per il bando Sistema Cultura Piacenza, la nuova edizione che, in continuità con lo scorso anno, mette a disposizione un contributo economico di 20mila euro a sostegno do un cartellone composito in cui trovano espressione le quattro macro aree: teatro, cinema, musica e danza. L’edizione di quest’anno è stata impostata su un periodo più limitato, ottobre- dicembre, in particolare: teatro in periferia e cinema nel mese di ottobre, cinema nel mese di novembre e le note di Verdi nella magia del Natale e la danza delle Rondini farnesiane a dicembre.

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