Bandiere a mezz’asta in tutte le sedi comunali e negli edifici pubblici a partire dalla mattinata di domani, martedì 5 novembre, e lutto cittadino dalle 15 alle 16,30 in occasione dei funerali di Aurora Tila.

Quando l'approfondimento fa notizia
Bandiere a mezz’asta in tutte le sedi comunali e negli edifici pubblici a partire dalla mattinata di domani, martedì 5 novembre, e lutto cittadino dalle 15 alle 16,30 in occasione dei funerali di Aurora Tila.
Sono scesi in piazza i lavoratori della conoscenza della scuola della CGIL; diverse scuole della città e della provincia sono rimaste chiuse a causa dello sciopero del personale. “Aumento dei salari, rinnovo del contratto, stabilizzazione dei 250 mila precari” sono le ragioni principali della mobilitazione. Zavattoni, Cgil: “Oggi siamo qui solo noi, anche per gli altri”, riferendosi agli altri sindacati confederali che non hanno partecipato allo sciopero.
I Servizi Sociali del Comune intervengono, con una nota, sulla tragedia che colpito Aurora e la sua famiglia, su cui gli inquirenti stanno cercando di fare luce lavorando senza sosta.
“I Servizi sociali del Comune di Piacenza conoscono da tempo la situazione dell’intero nucleo familiare di Aurora e, come da disposizioni ricevute, la tengono monitorata congiuntamente agli operatori Asl.
Da parte della madre di Aurora, i Servizi avevano raccolto alcune comunicazioni riferite al ragazzo frequentato dalla stessa figlia minore; la signora lo riteneva una compagnia non gradita e riferiva una certa difficoltà a gestirne la presenza in casa, a volte anche notturna. Tuttavia la madre della 13enne non ha segnalato ai Servizi sociali comportamenti violenti da parte del ragazzo e non ha mai comunicato di aver sporto denuncia alle Forze di Polizia.
Da parte della ragazza, per tramite dell’educatrice che periodicamente la incontrava, i Servizi sociali erano a conoscenza del rapporto con il minorenne in questione; un rapporto personale che in un’occasione è stato descritto come segnato dalla gelosia da parte del 15enne ma senza che venisse fatto riferimento a suoi comportamenti minacciosi o violenti.
Si tenga conto che gli incontri tra la ragazza e l’educatrice professionale incaricata dai Servizi sociali del Comune inizialmente si svolgevano una volta alla settimana ma nell’ultimo mese la frequenza era salita a due volte alla settimana proprio per seguire maggiormente la giovane in una fase importante della sua vita, ovvero l’inizio del primo anno di Scuole superiori.
In nessun caso, comunque, segnalazioni di comportamenti violenti o anche solo minacciosi sono state fatte ai Servizi sociali né dai familiari di Aurora né da altre persone”.
Questi sono passaggi fondamentali, in cui i Servizi ribadiscono che la situazione familiare, così come il rapporto difficile con il 15enne, erano sotto la lente, ma mai, da parte dei familiari, si sarebbe fatto riferimento a comportamenti minacciosi o violenti.
“Se tali segnalazioni fossero state fatte – si sottolinea nella nota – i Servizi sociali avrebbero di certo provveduto ad allertare le Forze dell’ordine, anche eventualmente sporgendo denuncia direttamente, come avviene di norma in caso di segnalazioni del genere e come infatti è avvenuto in numerose occasioni.
I Servizi sociali del Comune, i suoi dirigenti e i suoi operatori professionali, e naturalmente gli amministratori dell’Ente, si sono immediatamente messi a totale disposizione degli inquirenti per qualsiasi esigenza ritengano di avere nello svolgimento del proprio lavoro investigativo.
Un lavoro delicato che si spera possa far luce su un episodio che ha colpito tragicamente la famiglia e gli amici della giovane Aurora e che ha scosso nel profondo un’intera comunità. Al dolore di chi era legato alla ragazza partecipano anche gli operatori dei Servizi sociali comunali e gli educatori che con lei e con la sua famiglia avevano avuto contatti e hanno tutt’ora contatti nello svolgimento di un lavoro più complesso di quanto possa immaginare chi non ne conosce le dinamiche”
La scena si riempie di particolari che vanno a comporre un quadro sempre più chiaro. Come se l’immagine di quanto accaduto quel venerdì mattina di autunno si facesse nitida e trasparente. Qualcuno avrebbe visto la scena e l’avrebbe raccontata agli inquirenti che stanno lavorando, senza sosta, per cercare di chiudere il cerchio.
Un testimone oculare avrebbe descritto i due ragazzini sul terrazzo del settimo piano; lei che viene spinta oltre la ringhiera e cerca, in ogni modo, di restare aggrappata alla vita, “ma il 15enne, a quel punto, l’avrebbe colpita ripetutamente alle mani con l’obiettivo di farla cadere” nel vuoto. E’ l’accusa del Tribunale. Agghiacciante. Aurora si sarebbe resa conto di quanto stava accadendo. Il ragazzo ancora nega, affermando di aver assistito inerme alla scena mentre lei si gettava nel vuoto. Questo è ciò che va ripetendo dal carcare minorile di Bologna dove si trova da lunedì.
Dall’esame autoptico emergeranno altri dettagli che potrebbero andare a rafforzare il quadro accusatorio, confermando quanto ricostruiti dagli inquirenti. In particolare, se sotto le unghie della 13enne venisse trovato DNA del ragazzo significherebbe che c’è stata una colluttazione precedente la caduta.
La madre, la sorella e le amiche non hanno mai creduto al gesto volontario; “l’ha buttata giù lui, non era pazza né depressa, è stata l’ennesima vittima di violenza”, aveva scritto la sorella maggiore sui social. La madre racconta di una relazione che la figlia voleva interrompere ma che il ragazzo cercava di recuperare in ogni modo: appostamenti, messaggi, ogni azione al limite dell’ossessione. Perché per lui Aurora era diventata un oggetto da possedere ad ogni costo, per appagarlo e farlo stare bene. Lei invece con lui aveva paura, voleva smettere di vederlo, troncare ogni rapporto, ma non ci è riuscita. Ha chiesto aiuto ma forse non è bastato. La seguiva, la strattonava in mezzo alla strada, come è accaduto poche settimane fa alla stazione degli autobus, le impediva di telefonare alle amiche, di divertirsi come una 13enne ha il sacrosanto diritto, di fare esperienze, di conoscere gente nuova. C’era solo e unicamente lui. Malato di lei.
Dopo quattro anni, Augusto Pagani torna a presiedere l’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Piacenza. Le elezioni per il rinnovo del consiglio si sono svolte nei giorni 26, 27 e 28 ottobre, in modalità telematica ed elettronica. 898 i medici e 122 gli odontoiatri che hanno partecipato al voto, che ha visto l’affermazione, per quanto riguarda il Consiglio direttivo, della lista “Partecipazione, dialogo e collaborazione”.
All’esito dello spoglio sono risultati eletti, per quanto riguarda i Medici: Augusto Pagani (503 voti), Raffaella Bertè (494), Maurizio Bianco (492), Carolina Prati (485), Sara Resi (483), Maurizio Contini (479), Daniela Aschieri (477), Anteo Baricchi (477), Giovanni Aragona (476), Silvia Peveri (475), Nicola Arcelli (468), Greta Gregori (462), Chiara Maffi (460), Chiara Zanzani (459) e Claudiu Roberto Boneff (452). Per quanto riguarda la Commissione degli Odontoiatri sono risultati eletti: Antonio Tosciri (94 voti), Stefano Milani (89), Lucia Quaroni (84), Stefano Pavesi (82) e Marco Zuffi (82). Per il Collegio dei Revisori dei Conti sono infine risultati eletti Giuseppe Scagnelli (389 voti) e Luca Pilla (375). Eletto quale Revisore supplente Gianluca Cogni (334 voti).
Di seguito i voti ottenuti dai candidati della lista “Per un Ordine al servizio di tutti”: Mauro Gandolfini (307), Massimo Ambroggi (287), Daniela Serena (286), Ernesta Pasetti (285), Roberto Sacchetti (282), Umberto Gandi (270), Giuseppe Civardi (270), Daniela Petraglia (261), Giovanni Centenaro (261), Daniela Padrini (259), Sara Cardinali (256), Marcello Valdini (253), Giovanni Tolomeo (251), Christine Zancani (243), Salvatore Mazzara (240).
Entro otto giorni verrà convocata la seduta per l’assegnazione delle cariche elettive. Il Consiglio direttivo è costituito da 17 membri, quindici medici insieme ai due candidati più votati della Commissione Albo Odontoiatri.
Inaugurato il primo campo agrovoltaico universitario: un polo tecnologicamente avanzato e sostenibile che produce circa l’80% di energia per l’autoconsumo e il restante viene messo a disposizione delle comunità energetiche rinnovabili. Un progetto innovativo con applicazioni ina ambito agricolo, come è nella vocazione del campus universitario, ma anche solidale.
I legali di Legambiente e dei cittadini che hanno presentato il ricorso contro l’abbattimento delle piante in Cittadella, si dicono prudentemente ottimisti, anche al termine della seconda udienza, davanti ai giudici collegiali, nel corso della quale Piacenza Parcheggi ha esposto il reclamo contro la prima ordinanza, quella del giudice Fazio, e Legambiente ha nuovamente ribadito la propria posizione.
Un’ora e mezza circa, al termine i giudici si sono riservati il tempo per emettere la sentenza, che dovrebbe arrivare tra un paio di giorni, comunque entro le settimana. Tre i possibili scenari: la conferma dell’ordinanza del giudice Antonino Fazio che salverebbe i 15 alberi; l’accoglimento del reclamo di Piacenza Parcheggi, dunque l’abbattimento delle alberature, oppure una terza ipotesi che potrebbe riguardare il difetto di giurisdizione del giudice di piacenza, affermando la competenza del Tar di Parma.
Il danno per gli abitanti di piazza cittadella e dei piacentini sarebbe molto significativo qualora gli alberi venissero abbattuti, sia per una ragione ambientale sia monumentale, è la posizione degli avvocati Fantigrossi e Tagliaferri; dall’altra invece viene denunciata l’impossibilità di mantenere le alberature per costruire il parcheggio interrato, così come l’impossibilità di considerare una modifica del progetto.
Omicidio volontario. L’indagine sulla morte della 13enne precipitata dal tetto del palazzo dove abitava, in via IV Novembre, è per omicidio volontario e, in vista dell’autopsia, il 15enne che era con la ragazza è stato indagato e ha ricevuto un avviso di garanzia. Interrogato per ore, poi è stato rilasciato. Questo è il filone che la Procura sta seguendo per fare luce su quello che è accaduto su quel terrazzo.
Poi c’è tutto il travaglio e l’angoscia che un fatto così grave porta con sé. E allora diventano fondamentali, anche per le indagini, la famiglia della ragazzina, gli amici, coloro che rientravano nella cerchia più stretta delle conoscenza. Proprio chi la conosceva meglio esclude che possa trattarsi di un gesto estremo. La madre definisce il rapporto tra la figlia e il 15enne tormentato e problematico. La sorella sui social parla di un’ossessione “lei ha provato in tutti i modi a liberarsi di questo reietto”, e ancora “ti amerò per sempre mio piccolo angelo”. E mentre la Procura di Bologna precisa che tutte le ipotesi restano, per ora, aperte “non è ancora possibile esprimersi – viene sottolineato – sulla natura accidentale o volontaria della caduta, né se la stessa sia stata procurata da terzi”, la sorella scrive quella parola che non vorremmo più leggere, femminicidio.
La nota di Alternativa per Piacenza che ha rinnovato il direttivo
Alternativa per Piacenza è impegnata in Consiglio comunale e tra la gente a difendere i valori della democrazia e della partecipazione, che per prima applica a se stessa.
In coincidenza con la metà del mandato amministrativo della giunta Tarasconi, é stato rinnovato il Direttivo, rilanciando l’entusiasmo dell’impegno politico con forze nuove.
Si è trattato del punto di arrivo di un percorso partecipato, con un bel dibattito sviluppato in più momenti e che ha visto una straordinaria partecipazione al voto ormai inusuale nello scenario politico attuale.
Con l’occasione vogliamo ringraziare di cuore tutte le amiche e gli amici della Segreteria uscente. Un ringraziamento particolare va a Sergio Dagnino, per quanto ha dato ad ApP in questi anni come fondatore e attivista. Un protagonismo sano e maturo che ci ha reso autorevoli e considerati nella città.
A Giovanni Toscani, neo Presidente, e alla nuova Segreteria formata dai Soci Daniele Alessandrini, Enrico Caruso, Eliana Margoth Cruz Mojica, Tatiana Morelli e Daniele Valla vanno i complimenti per la fresca nomina, che sapranno affrontare con equilibrio e autonomia.
A ogni simpatizzante di ApP, grazie infine per il tempo che dedica alla causa.
Non è da tutti farlo in modo così disinteressato, specie in politica.
Siete una forza. La forza giusta.
Vanda Campregher insegnante, Paolo Pantrini educatore, Barbara Montanari insegnante e sindacalista, sono i tre candidati piacentini di Europa Verde Sinistra Italiana alle prossime regionali di novembre, fanno parte della coalizione a sostegno del candidato del centro sinistra Michele De Pascale.
Transizione energetica vera, non di facciata, sfida non facile ma doverosa, si legge nel programma; una logistica meglio regolamentata, con un aggiornamento della legge regionale. Un tema che divide anche lo stesso centri sinistra da cui AVS non nega di avere visioni differenti.
La scelta di candidarsi in coalizione non è stata né facile, né scontata, ma quasi obbligata per sperare in una transizione ecologica autentica.