CAMILLA GORRINI, TERZA CLASSIFICATA A UNA VOCE PER SANREMO

Ha inanellato un’estate di successi che sta proseguendo senza sosta anche nelle ultime settimane. Camilla Gorrini, 15 anni di San Giorgio, si è classificata terza al concorso canoro Una voce per Sanremo, che si è svolto nei giorni scorsi proprio nella cittadina del Festival della canzone italiana. Un concorso nazionale che ha visto la partecipazione di 120 concorrenti da tutto Italia. Sul podio anche la piacentina Gorrini dopo aver superato con ottimo risultati le precedenti selezioni.

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PLATANI IN ROSA PER ARMONIA

Dall’8 al 16 ottobre i platani del Pubblico Passeggio si copriranno di rosa grazie alle coperte fatte a maglia e uncinetto. Si tratta del yarn bombing che vedrà anche Piacenza partecipare in prima fila: avviene in occasione dell’ottobre rosa, il mese di prevenzione e della lotta al tumore al seno. Organizzato da Simona Ferrari per dare un contributo alla sua città e a tutte le donne, l’evento ha il patrocinio del Comune di Piacenza. Tramite la pagina facebook “Intrecci in Armonia”, che conta più di 1300 iscritti, è stato diffuso in italiano, inglese e dialetto il regolamento, coinvolgendo non solo i piacentini, ma persone da tutta Italia e dall’estero. Aderendo in gruppi o singolarmente, i partecipanti hanno realizzato coperte delle misure assegnate o inviato quadrotti di 30×30 cm ai punti di raccolta stabiliti. La coperte verranno messe all’asta e il ricavato verrà interamente devoluto all’associazione Armonia. Le coperte che non vengono aggiudicate verranno prestate ai Comuni che ne faranno richiesta, con l’obiettivo di dare continuità al tema della sensibilizzazione anche una volta terminato l’evento. Le pezze singole che sono state ricevute e che non sono state utilizzate per formare coperte, verranno messe a disposizione ad offerta, per chi volesse avere un ricordo di questo evento. Ogni ricavato, anche in questo caso, andrà all’associazione Armonia.

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GEOFLUID, BOOM DI ESPOSITORI. PIACENZA EXPO E LA SFIDA DI RESTARE SUL TERRITORIO

La volontà c’è tutta. L’impegno a mantenere a Piacenza il comparto fieristico è negli intenti di tutti gli attori protagonisti di questa partita, prova ne è, ad esempio, l’ultimo aumento di capitale. Certo occorre il supporto delle istituzioni locali e anche qualcosa in più per fuggire all’ipotesi di accorpamento con parma o bologna. “Al momento – ha assicurato il presidente Angelo Manfredini – non c’è alcuna proposta di fusione”.

L’occasione per la parlare ancora una volta del futuro di Piacenza Expo è stata la presentazione della 21 esima edizione di Geofluid, il fiore all’occhiello della fiera piacentina, la mostra internazionale delle tecnologie e delle attrezzature per la ricerca, l’estrazione e la perforazione. I numeri fanno ipotizzare, anche per quest’anno, di arrivare a 12 mila visitatori attesi; 337 gli espositori, 38 quelli esteri, 12 quelli piacentini, 103 i brand esteri presenti.

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NUOVO OSPEDALE: COSTERA’ 200 MILIONI. PROBABILE AREA: CASERMA LUSIGNANI

Avrà 550 posti letto su una superficie totale di 110 mila metri quadrati tecnologicamente all’avanguardia per una spesa complessiva di circa 20 milioni di euro. Sono i numeri del nuovo ospedale di Piacenza illustrati dal direttore generale dell’Asl Luca Baldino, dal sindaco Paolo Dosi e dall’assessore Silvio Bisotti. Da oggi parte il percorso partecipato per arrivare alla firma del protocollo che stabilirà dove sorgerà la nuova struttura. “La nostra opzione – ha precisato il sindaco – è la caserma Lusignani, che verrà confermata o mano dal percorso partecipato. Non ci sarà altro consumo di suolo, perché si costruirà su un bene nelle disponibilità del territorio e dell’autorità militare, se verrà confermata la caserma Lusignani”. Sottolineatura, questa, che fa pensare che la struttura di via Emilia Pavese sia, nella mente degli amministratori, molto più che un’opzione. “L’attuale ospedale – ha precisato il direttore dell’Asl Baldino- soffre di gravi problemi di accessibilità, i posti letto sono adeguati ma difficili da contenere negli spazi. Oggi l’ospedale è concepito in modo diverso, con più prestazioni ambulatoriali che richiedono locali più raggiungibili. L’attuale struttura, tra 6/7 anni tempo di realizzazione della nuova struttura, sarà arrivato a fine vita. Gli ospedale non possono più stare in centro, né in aperta campagna – ha specificato Baldino – il luogo ideale è la prima periferia facilmente accessibile”.”La volontà del comune – ha detto l’assessore Bisotti – è quella di essere insieme all’Asl esecutori della nuova struttura, oltre che individuare l’area più idonea e decidere come rigenerare gli spazi che attualmente ospitano l’ospedale. Non ci sarà alcuna dequalificazione nei confronti della vecchia struttura fino a quando la nuova non sarà operativa”.

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A TUTTO TONDO RIPARTE DALLE PERSONE. IL RACCONTO DEI VOLONTARI DELLA PAPA GIOVANNI XXIII

A Tutto Tondo si riapre raccontando la storia delle persone. Persone normali, semplici, che mettono l’altro in primo piano. Sono i volontari della comunità Papa Giovanni XXIII fondata nel 1968 da don Oreste Benzi che da anni si rivolge agli adulti in difficoltà, ai giovani disabili e alla prostitute. E’ proprio a questo pezzo di mondo che ci siamo rivolti; ce lo siamo fatti raccontare da tre volontari delle unità di strada che cercano di togliere le giovani donne dai marciapiedi. “Chi potendo scegliere starebbe lì a vendere il proprio corpo?” Si domandava Don Benzi. Il nostro viaggio parte da qui, con le esperienze di Roberto, Romina e Caterina.

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CASO CARBONEXT, FACCIAMO IL PUNTO

Una nuova serata per parlare della vicenda del Carbonext. La Conferenza dei Servizi, l’estate scorsa, ha redatto il Rapporto Ambientale conclusivo dei propri lavori, la competenza decisionale finale è passata alla Giunta Regionale che ha poi approvato il progetto; nell’incontro di venerdì 30 settembre al Teatro comunale di Lugagnano verranno esaminati i contenuti della decisione presa dalla Regione. 
I comitati Aria pulita in Val d’Arda”, “Basta Nocivita’ in Val D’arda“, “Cittadini per l’Ambiente rurale” e Legambiente Piacenza vogliono ancora lottare contro l’approvazione del progetto attraverso un procedimento legale. 

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VIA SBOLLI, NUOVO POLO PER L’INFANZIA

Via Sbolli diventerà un polo avanzato per l’infanzia. A completare questo quadro sarà il nuovo servizio sperimentale per l’infanzia da 1 a 6 anni, attivo dal prossimo gennaio, che andrà ad affiancare la biblioteca comunale L’elefante che legge e il centro per bambini e genitori L’elefante variopinto. Si tratta di un progetto a forte vocazione sociale e aggregativa per la promozione e l’integrazione formativa di genitori e bambini. Due in particolare gli aspetti innovativi: il metodo di lavoro basato sul gruppo aperto di età mista 2-6 anni che faccia dell’integrazione fra bambini lo strumento privilegiato per favorire l’autonomia del singolo, la collaborazione e l’aiuto fra bambini più grandi e più piccoli; e l’offerta formativa, fin dalla prima infanzia, della lingua inglese. Il servizio ospiterà 34 bambini, tra la sezione nido e infanzia; avrà a disposizione spazi esterni ad uso esclusivo del servizio con una superficie pari a 580 mq, cucina attrezzata per la preparazione dei pasti e impiegherà 6 educatori professionali. L’accesso al servizio avverrà sulla base dei criteri previsti dal Regolamento Comunale in corso di approvazione, basato su un sistema di graduatorie a punteggio che misurano, sotto forma di indicatori, il bisogno delle famiglie che dà luogo al diritto di precedenza. Le aree di bisogno individuate sono: la condizione di disabilità del minore, la condizione occupazionale dei genitori, il carico e il disagio della famiglia.

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ANNA: “OGGI LA MIA CASA E’ IN AFRICA”

Da quattro anni l’Africa è diventata la sua casa. Anna, 64 ani piacentina dopo aver vissuto per 40 anni a Gossolengo, è partita con il marito Ibu per il Senagal e lì si è stabilita. Vivono a Petit Mbao, un villaggio di 3mila abitanti a 15 chilometri da Dakar. Anna è l’unica italiana, nonostante questo la convivenza non si è mai dimostrata difficile. Si dice spesso che dell’Africa ci si innamora facilmente, quel famoso mal d’Africa, quella sorta di nostalgia di chi deserta tornarci. Per Anna non è andata proprio così, alcune cose ancora oggi fatica a comprenderle. Ecco la sua storia

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CRISI DEI RIFUGIATI E DIGNITÀ, ESPERIENZE A CONFRONTO

Si è parlato di rifugiati, richiedenti asilo e dignità. La crisi migratoria e’ un banco di prova per la solidarietà degli Stati membri dell’U.E. e per l’attuazione dei diritti umani. A livello comunitario la risposta in questo senso è abbastanza fallimentare: l’ha commentata l’avvocato Nicola Canestrini, presidente della Camera Panale di Trento. “Le leggi dovrebbero tutelare gli immigrati – ha detto – accade davvero così?” Nei bombardamenti in Siria, dal 3 ottobre del 2013 ad oggi sono morti 10.823 persone. “Quel 3 ottobre fu giornata di lutto nazionale, ce ne siamo forse dimenticati?” Si è domandato Canestrini. “Chi dice aiutiamoli a casa loro sa che per la cooperazione internazionale l’Italia spende lo 0,16% del Pil nazionale? Ci sembra abbastanza?. La risposta italiana e’ quella di costruire reti, cancelli e muri”.

Più positiva è l’esperienza locale raccontata da Davide Tacchini, presidente della coperativa L’Ippogrifo che ha aderito, su indicazione del Comune di Piacenza, al progetto Sparar (protezione richiedenti asilo rifugiati), il sistema di riferimento che dal 2011 ha messo a disposizione 3mila posti, oggi 20 mila, al 2017 si pensa di arrivare a 40mila. “All’accoglienza lavora un’equipe multidisciplinare- ha detto- questa è la vera potenzialità, secondo un’impostazione pro attiva non assistenziale. Solo la cultura, la conoscenza e l’informazione lottano contro la xenofobia”. Anche la Caritas diocesana ha preso spunto dal progetto Sprar e ad oggi accoglie 33 persone. In Italia sono mille i comuni eh hanno aderito su 8mila, in provincia di Piacenza solo uno.

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“VOGLIAMO DAVVERO COMBATTERE LE MAFIE?”

Sono passati 31 anni dalla strage di Pizzolungo: era il 2 aprile del 1985 quando un’autobomba destinata al giudice Palermo uccise Barbara Asta, i figli Giuseppe e Salvatore. Gli esecutori furono incredibilmente assolti, condannati all’ergastolo invece i mandanti. A raccontare quello che accadde dopo l’attentato il magistrato Carlo Palermo, sopravvissuto, Margherita Asta figlia e sorella della vittime e il magistrato Gian Carlo Caselli. “Sono oltre 20 anni che ho preferito perseguire il silenzio su questa vicenda – ha detto Palermo – perchè avevo perso le speranze di trovare risposte alla domande. Oggi qualcosa sta cambiando, c’è una nuova consapevolezza, per questo ho deciso di parlare della strage”. Margherita Asta prosegue il suo impegno nella lotta contro la mafia grazie all’associazione Libera di cui è referente settore area Centro – Nord.

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