CRESCE LA FIDUCIA NELLA RIPRESA, MA NON PER TUTTI

Cresce la fiducia e crescono i consumi. Difficile a credersi? Eppure pare proprio sia così; a confermarlo sono gli ultimi dati istat secondo cui crescono i redditi. Si ridice la quota delle famiglie che faticano ad arrivare alla fine del mese (nel 2014 erano il 17,9 per cento, contro il 18,8 del 2013) la povertà assoluta ha smesso di aumentare, la grave deprivazione diminuisce e l’occupazione ricomincia a crescere. Questo però non significa ancora l’uscita totale dal tunnel della grande crisi, anche perchè il paese è più diviso che mai, tra nord e sud, ad esempio. In cattolica si è peralto proprio di consumi, con il forum Osservaitalia del quotidiano La Repubblica. Al tavolo dei relatori nomi importanti della grande distribuzione: Nielsen, Conad, Modelez Internazionale.

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RICCI ODDI, ARIA DI RINNOVAMENTO?

Chissà che alla Ricci Oddi l’ingresso di Laura Bonfanti porti quel rinnovamento da più parti auspicato. La nomina nel cda della 31 enne piacentina da parte della Prefettura, in sostituzione del dimissionario Giuseppino Molinari, ha reso più concreta l’idea che, forse, un rinnovamento è possibile. Non foss’altro per la giovane età ma anche per “l’esperienza artistica e culturale attinente al settore specifico dell’arte moderna nonché uno spiccato senso di intervento finalizzato alla promozione, nel rispetto delle risorse patrimoniali della Galleria stessa” secondo il criterio disposto dal Prefetto di Piacenza. Le ultime vicende della galleria di via San Siro sono note: all’inizio di ottobre, proprio nel giorno in cui si doveva eleggere il nuovo presidente, Giuseppino Molinari si dimette ed emerge ancora una volta il nodo che riguarda la natura dell’ente, privato da statuto datato 1930, ma di fatto pubblico perchè l’unico sovventore è il comune di Piacenza. Da una parte Molinari che non voleva snaturare la galleria, dall’altra il sindaco Dosi che rimarcava “una contraddizione intrinseca allo statuto stesso, che si è sempre prestata a dubbi interpretativi pur essendo stata più volte oggetto di approfondimenti”, come aveva scritto in una nota. Speriamo che il nuovo ingresso porti equilibrio e la forza alla galleria per spiccare il volo.

Ricci-Oddi interno

 

CENA DI GALA, RACCOLTI 11.500 EURO PER GLI ALLUVIONATI. DOSI: LA SFIDA E’ RIPROVARCI

Parlano tutti di come proseguire la proficua forma di collaborazione tra istituzione ed associazioni che si è costituita durante l’Expo e che ha visto nella cena di gala a Palazzo Gotico l’evento principale. Per Comune, Provincia, Camera di Commercio, Fondazione e Ats l’esperienza di Piazzetta Piacenza all’Expo è stata “un banco di prova – l’ha definita il sindaco Dosi – che ha dato risultati positivi da ripetere”. Ma in che modo? Con quali modalità? Ci ha riposto proprio il primo cittadino che, insieme ai soggetti coinvolti, punterà sulla internazionalizzazione delle imprese piacentine all’estero, sul turismo, sul vivaio giovani e sul potenziamento dell’università e delle ricerca. Questi le aree che, secondo il sindaco, con l’Expo hanno dimostrato di essere vincenti. L’incontro con la stampa è stata la possibilità anche per fare un bilancio della cena di gala in favore delle popolazione alluvionate. In tutto sono stati raccolti 11.500 euro che confluiranno sul conto della Provincia destinato agli alluvionati. Per garantire la massima trasparenza ed equità della raccolta fondi è nato un Comitato di Garanti che avrà il compito di monitorare la destinazione del denaro raccolto. Questi sono i numeri della serata: alla cena hanno partecipato 320 ospiti per un totale di 16.000 euro raccolti, 1290 euro sono il ricavato delle donazioni da parte di chi non ha potuto partecipare alla serata, 2315 euro rappresentano le donazioni raccolte attraverso la teca esposta in Piazzetta Piacenza durante l’Expo, 8.105 euro sono invece le spese sostenute che vanno dal catering al noleggio dei piatti, dalla Siae all’allestimento delle due cucine. Oltre 150 le persone coinvolte che hanno collaborato a titolo gratuito e 35 aziende che hanno sponsorizzato l’iniziativa fornendo prodotti o servizi a prezzo di costo o gratuitamente. “Oggi la scommessa – ha detto il presidente della Fondazione Massimo Toscani – è fare tutto questo una seconda volta, con la stessa passione e la stessa grinta”. Perchè il ferro va battuto finchè è caldo. 

cena expo 1cena expo bilancio

L’ARTE DEL RAMMENDO APPLICATA ALL’ARCHITETTURA

Partire dal basso per arrivare al grande. Partire cioè dalle piccole esperienze applicate ai microcosmi, quelle piccole aree come parchi gioco, piazze o angoli della città. Il convegno “Rigenerazione e riqualificazione dal micro al macro intervento”, organizzato dall’Ordine degli Architetti di Piacenza ha messo al centro del dibattito come altre realtà, simili alla nostra, abbiano trasformato grandi aree partendo dal basso, solo in un secondo momento è arrivato il contributo pubblico. Maria Cristina Garavelli, insieme ad altri colleghi architetti e ad una associazione ad essi collegata, ha progettato il recupero della Darsena di Ravenna. Il progetto è avanzato a piccoli passi fino a stuzzicare l’attenzione dell’amministrazione e di sponsor importanti che tutt’ora lo sostengono. Un modus operandi che Piacenza potrebbe e dovrebbe fare proprio, non solo per le grandi aree demaniali che torneranno alla città, ma partendo proprio dai microcosmi.

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LA COMUNITA’ ISLAMICA SI APRE ALLA CITTA’ CONTRO L’ESTREMISMO

Una serata aperta all’insegna del dialogo, della riflessione. Una serata non a caso intitolata Insieme contro l’estremismo, quello che nelle ultime settimane ha colpito il cuore dell’Europa. Aprire la porte del Centro Culturale Islamico alla città forse è la miglior risposta a tanta violenza. “Momenti come questi si dovrebbero fare più spesso – ha auspicato il sindaco Dosi in rappresentanza dell’amministrazione – perchè la diversità è una ricchezza”. È importante che la comunità si faccia vedere, anche e soprattutto per manifestare la totale ed assoluta presa di distanza dagli attentati.

Al centro della serata dopo due brevi testimonianze iniziali, la tavolo rotonda moderata da Mauro Ferri alla quale hanno partecipato I’Imam di Milano Abdellah Tchina, il direttore della Comunità Yassine Baradai, il consigliere comunale e insegnante di religione Claudio Ferrari e Donata Horak, promotrice del dialogo interreligioso.

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SARA, IRENE E IL CORAGGIO DELL’AMORE

Sara, Irene e Alessio. Due mamme e il loro bimbo che nascerà alla fine di dicembre. Una scelta, quella che hanno fatto queste due giovani ragazze, non presa a cuor leggero, una scelta che oggi qualcuno vede come una forzatura, ma che l’amore traduce molto più semplicemente, al di là del genere. Prima di scegliere la fecondazione eterologa in una clinica privata di Barcellona, Sara e Irene si sono fatte tante domande, si sono messe nei panni del piccolo che nascerà che di fatto non avrà un papà. La risposta l’hanno trovata osservando come vivono la quotidianità le altre coppie che hanno fatto la stessa scelta.

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CARCERE, L’ULTIMATUM DELL’ASSESSORE CUGINI

Sono franchi e schietti i toni che l’assessore cugini ha utilizzato nel corso del Comitato Locale di Esecuzione Penale Adulti (CLEPA), nella sua relazione con la quale ha messo sul tavolo tutte le contraddizioni e cosa non va all’interno del casa circondariale delle Novate. E di cose che non vanno ce ne sono molte. Differenti vedute con la direzione, che se da un lato sono sacrosante, dall’altro finiscono per inasprire i rapporti, destinati ad intesirsi sempre di più. Dall’altra il mondo delle associazioni di volontariato che ruota intorno al carcere troppo spesso, è il monito dell’assessore al Nuovo Welfare, costernato di ripicche e conflittualità. “Se non cambiano certe condizioni – ha detto Cugini – i finanziamenti pubblici verranno rivolti a progetti esterni”.

Ecco la sua intervista

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CORSO DI ETICA MEDICA, 22 GLI ALLIEVI AMMESSI AL SECONDO ANNO

Si è concluso con successo il primo anno del corso di etica medica organizzato dall’Ordine dei Medici con la collaborazione della Società Bio-giuridica Piacentina e il patrocinio del Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’educazione dell’Università degli Studi di Torino e della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri. 29 i partecipanti provenienti anche da fuori provincia: medici generici, anestesisti, palliativisti, psichiatri, ma anche laureati in giurisprudenza, in scienze infermieristiche, in osteopatia e in biologia molecolare, sono arrivati anche da Mantova, Pavia, Milano, Brescia, Novi Ligure, Parma. Il corso, infatti, è stato aperto anche a coloro che, pur occupandosi di altre attività, sono sensibili alle tematiche etiche in generale, bioetiche in particolare. Articolato su tre anni, il corso ha visto il 2015 concentrarsi sui fondamenti dell’etica e sui rapporti con altri ambiti, temi sviluppati attraverso sei incontri. 22 gli allievi che hanno brillantemente superato la prova finale e sono quindi stati ammessi al secondo anno dedicato all’etica medica speciale, vale a dire ai problemi etici particolari, quali: il consenso informato, il testamento biologico e i diversi modi di intendere la pratica clinica oggi; la sospensione delle cure e i problemi di fine vita; il suicidio assistito e l’eutanasia; le diverse nozioni di morte e il problema dei trapianti; la sperimentazione dei farmaci e i comitati etici; il consenso informato in psichiatria e dei minori. Anche il 2016 vedrà la collaborazione della Fondazione di Piacenza e Vigevano.

corso etica medica

BIANCA, VITTIMA DI VIOLENZA: “AL PRIMO SCHIAFFO DENUNCIATE”

Interi periodi della vita caratterizzati da un’unica cosa: violenza cieca fisica e psicologica, che hanno portato Bianca, a pensare di farla finita. La storia di questa donna che oggi ha il coraggio di raccontare, purtroppo non è l’unica, perchè oggi tante come lei vivono il dramma degli abusi e delle violenze tra le mura di casa dove l’aguzzino è il marito o compagno da cui si fa fatica, nonostante tutto, ad allontanarsi. Perchè si pensa sempre che sia l’ultimo schiaffo, l’ultimo pugno, l’ultima umiliazione, ma si sa benissimo che non sarà così. “Non tanto  episodi quanto periodi più o meno lunghi – ci racconta Bianca – all’inizio caratterizzati da aggressioni verbali, prese in giro, umiliazioni, insulti, alternati a periodi in cui il mio compagno era affettuoso, tenero, innamorato. Un continuo stilicidio e voltafaccia, per decenni, che mi ha molto destabilizzata e plasmata: ero convinta che in fondo era una persona buona e che con il tempo e con il mio amore tutto sarebbe cambiato. Poi invece, dopo la nascita del nostro primo figlio (quando lui sentiva di non essere più al centro dell’attenzione), è stato un un crescendo di umiliazioni, di abusi e di violenze, anche fisiche, prima su nostro figlio poi su di me”.

Bianca ha trovato il coraggio di scappare dalle violenze, ha trovato il Centro Antiviolenza del Telefono Rosa dove è stata accolta, capita ed ascoltata, senza essere giudicata, ricevendo solidarietà e rispetto, oltre che sostegno psicologico per lei e per i figli che subiscono ancora oggi le conseguenze di quello che hanno vissuto.

Ecco la sua storia

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DOPO-PARIGI SPIEGATO AI BAMBINI, NOVARA CPP: “ATTENZIONE ALLE MOSSE SBAGLIATE”

La psicosi del dopo Parigi si fa sentire anche tra genitori e figli; è il pedagogista piacentino Daniele Novara che, al sito www.vita.it, parla di default psicopedagogico. Novara, direttore del Centro Psicopedagogico per la Pace e la gestione dei Conflitti di Piacenza, si dice “agghiacciato” per quello che sta accadendo. Nell’intervista di Sara De Carli fa una fotografia di come è cambiato l’atteggiamento tra genitori e figli dopo gli attacchi di Parigi. “In questi giorni stiamo assistendo a un totale default psicopedagogico, una disseminazione del terrore che sta purtroppo passando dalle scuole, insegnanti e genitori hanno fatto molte mosse sbagliate», commenta il pedagogista. Novara è critico verso le dichiarazioni del ministro Giannini che ha invitato gli insegnanti  a dedicare un minuto di silenzio alle vittime della strage di Parigi e almeno un’ora alla riflessione sui fatti accaduti. Cosa c’è di male? “Non distingue per grado di scuola, né per fasce di età. Forse intendeva che alla scuola dell’infanzia si doveva parlare di terrorismo e dei morti di Parigi? – si domanda – Il nostro primo compito è evitare di terrorizzare i bambini col terrorismo. Invece è proprio quello che sta succedendo. Abbiamo dimenticato una cosa importantissima, rispettare i bambini secondo la loro età”. La via da seguire, soprattutto con in bambini più piccoli, secondo Novara è quella di “cambiare canale”, ovvero evitare di esporli alla brutalità e alla crudezza delle immagini che tv e giornali riportano. Certo non ritrarsi nel caso arrivino domande a tal proposito; “le nostre risposte devono essere orientate a rassicurare, ad affermare che nulla cambierà nella vita dei bambini – sostiene – ricordando che per un bambino la tonalità emotiva conta molto più delle parole. Ripeto, non è un ingannare o un eludere la realtà, ma un rispettare i tempi e le tappe evolutive”.

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