Tre mesi per redigere una relazione, stabilire le falle di un sistema che non ha funzionato ed, eventualmente, avanzare delle proposte di modifica. E’ quanto di pone di fare la commissione speciale d’inchiesta per far luce su eventuali responsabilità nell’alluvione che ha colpito Roncaglia. Il presidente Paolo Garetti, affiancato dai vice Rino Curtoni (PD) e Andrea Gabbiani (M5S) convocheranno in audizione le figure coinvolte tra Comune di Piacenza, Regione, Autorità di Bacino e Prefettura per capire cosa è affettivamente accaduto e sarebbe dovuto succedere. “Alla fine delle audizioni che occuperanno tra le 4 e le 5 settimane – ha detto Garetti – stenderemo una relazione per mettere in luce eventuali distorsioni, lo stato di controllo del territorio (in questo caso del torrente Nure), accertando se sussistono eventuali responsabilità e in capo a chi. Una volta stabiliti questi punti – continua Garettti – potremmo anche chiedere di apportare delle modifiche ai regolamenti attualmente in vigore”. Ad esempio i mezzi utilizzati per diramare gli allarmi: fax in ufficio spesso vuoti (se l’emergenza si verifica nelle ore notturne), sms o mail. Nella prossima seduta di commissione verranno ascoltati il sindaco Paolo Dosi e il Gaetano Fedele responsabile dei Servizi di Protezione Civile.
“PROVE DI AUTONOMIA”, PRONTI GLI APPARTAMENTI
Si chiama appartamento delle autonomie: è uno spazio dove giovani e adulti affetti da medie e lievi disabilità possono sperimentare cicli di week end di convivenza. I fine settimana si svolgeranno dal sabato mattina alla domenica sera, a gruppi di 4/5 utenti, con la supervisione e l’accompagnamento di un educatore alternato a volontari. Il progetto “Prove di Autonomia” è promosso dal Comune di Piacenza e gestito da tre Cooperative sociali (Aurora Domus, Assofa, Il Germoglio Due). L’arredamento è stato messo a disposizione da Ikea Italia Distribution srl nell’ambito delle iniziative 2015 a supporto di associazioni non profit. “L’obiettivo del progetto è quello di migliorare il funzionamento e la qualità di vita dei ragazzi – ha spiegato l’assessore Cugini – con i sostegni necessari ad acquisire la maggiore autonomia possibile. Dare la possibilità a giovani con disabilità di sperimentarsi in un ambiente accogliente, funzionale ed esteticamente piacevole è un intento più che lodevole. E il risultato di questa significativa collaborazione è ora davanti agli occhi di tutti”.
ZURLO: “CARCERE, REALTA’ LONTANA DALLA COSCIENZA DELLE PERSONE”
“Quella del carcere è una realtà lontana dalle coscienze delle persone che ha bisogno di farsi conoscere”. A dirlo è la direttrice della casa circondariale di Piacenza Caterina Zurlo. Iniziative come quelle organizzate in occasione del Concorso Parole oltre il muro – Stefania Manfroni hanno l’obiettivo di parlare al mondo fuori, di spiegare, di descrivere la realtà del carcere. “Il programma di quest’anno spalmato su tre giorni – spiega Zurlo – fa sì che si conoscano realtà sconosciute e bisognose di aprirsi all’esterno”. Si parte martedì 20 con gli incontri con le scuole superiori della città a cui verrà spiegata la realtà carceraria di Piacenza da parte del Garante dei detenuti, carcere, Caritas, Associazione Verso Itaca, Oltre il muro, La Ricerca. Mercoledì 21 la giuria sceglierà i vincitori del concorso Parole oltre il muro e il giorno dopo, all’interno della Casa Circondariale, Cesare Moreno, fondatore dei Maestri di strada associazione impegnata a promuovere la cittadinanza dei giovani e la partecipazione delle comunità di vita all’impresa educativa, incontrerà i detenuti e le detenute con la proclamazione dei vincitori del premio letterario. “La scelta di invitare Cesare Moreno – conferma la direttrice – è stata molto ponderata; si occupa del recupero scolastico dei ragazzi delle medie, molti giovani. Da mesi, sto notando che arrivano in carcere ragazzi sempre più giovani, anche 18enni. Speriamo che entrare in dialogo con loro, con un modo di parlare sicuramente più consono, possa sortire un effetto maggiore.” Alla carcere delle Novate i detenuti sono 320; al momento il problema del sovraffollamento sembra risolto dopo l’entrata in funzione del nuovo padiglione che arriva ad ospitare fino a 200 detenuti; il vero problema è tenerli occupati, dargli una motivazione soprattutto in regime di celle aperte, spazi in cui i detenuti sono liberi all’interno della loro sezione.
TOPOGRAFIE, LA MOSTRA ISPIRATA AL MONDO DEI FUMETTI
Carte geografiche e visioni ispirate ai mondi di Topolino e Paperino. Questa è Topografie, la mostra di Dino Maucci allestita al primo piano del polichirurgico fino al 5 novembre. L’idea nasce dalla passione che l’autore ha coltivato fin da bambino per i fumetti e dalla necessità di trovare una collocazione alle storie che hanno nutrita un’intera infanzia. Le mappe hanno come punto di partenza autentici nomi dei luoghi del mondo fantastico dei personaggi di Walt Disney; ecco allora che nel percorso si incontrano Topolinia, Paperopoli, Zukkerville, completate dal talento dell’autore che ha realizzato geografie immaginarie ed inedite. Maucci racconta le sue opere come un gioco, ma in realtà un gioco non sono, perchè dietro si nascondono studio e dedizione a partire dall’idea e dalla tecnica. Ferrierese doc, il designer Dino Maucci si è formato all’Università del Progetto di Reggio Emilia; disegna a mano libera scrive e raccoglie immagini sviluppando la sua personale ricerca sul linguaggio anche nel cinema: assistente alla regia con Gian Vittorio Baldi, come filmaker indipendente ha girato alcuni lungometraggi e diversi documentari.
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ANCHE I LIONS RIUNITI PER I CITTADINI ALLUVIONATI
Anche i Lions sostengono le popolazioni alluvionate. In particolare il Distretto 108-Ib3 (che riunisce i territori di Piacenza, Lodi, Pavia e Cremona) con il governatore Massimo Alberti e lo staff del Dg Team al completo hanno donato il materiale per interventi di pulizia destinato a Roncaglia, raccolto grazie al contributo di 10 mila dollari che la Fondazione Lions Club International ha erogato per le zone più colite della provincia di Piacenza. Dopo la tappa cittadina, i rappresentanti dei Lions hanno proseguito il loro viaggio di solidarietà, tra le altre località, verso Travo, Cerignale e Ottone. Dagli amministratori comunali arriva il sentito ringraziamento “a nome dei cittadini che hanno vissuto i gravi disagi legati alle recenti esondazioni, nonché dell’intera comunità piacentina. Ancora una volta – sottolineano il sindaco Dosi e l’assessore Cugini – i Lions danno prova di grande sensibilità e generosità, nonché di un’encomiabile efficienza nell’agire in modo concreto laddove c’è bisogno di aiuto”. “E’ nostro impegno – ribadisce il governatore Alberti – continuare a collaborare con le istituzioni mettendo a disposizione le nostre competenze e professionalità, nonché attivandoci per ulteriori raccolte fondi che coinvolgeranno tutti e 68 i Club del Distretto”.
LATTE MATERNO NEGLI ASILI NIDO, A PIACENZA ORA SI PUO’
Allattare e lavorare si può, da oggi anche a Piacenza. Le mamme, che torneranno al lavoro, non si troveranno più costrette a rinunciare ad allattare i propri figli nei primi mesi di asilo nido. Questo grazie ad un protocollo sottoscritto tra Asl e Comune, oltre che all’infaticabile opera dell’associazione Essere Mamma, che dalla sua costituzione, giusto un anno fa, ha posto questa tematica tra i suoi principali obiettivi. Se ne è parlato nel corso di una tavola rotonda a Corte Biffi, in una bella atmosfera informale dove i protagonisti sono stati le mamme e i loro bimbi. In pratica le mamme potranno consegnare il proprio latte alle operatrici dei nidi in modo che possa essere somministrato ai piccoli nel corso della giornata anche in loro assenza.
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BARACCHI: “MUSEO DELL’AGRICOLTURA, E’ DAVVERO NECESSARIO?”
E’ stato presentato la settimana scorsa in fase preliminare, e già qualche mal di pancia se l’è portato con sè. Il progetto del museo della meccanizzazione agricola ha creato non poco disagio soprattutto tra gli addetti ai lavori, architetti in primis, che hanno sollevato dubbi e perplessità sulle modalità, tempi e luoghi a cui si è arrivati a questa progettualità. Giuseppe Baracchi, presidente dell’Ordine, si è fatto portavoce di questo imbarazzo, attraverso questa nota:
“Dopo l’articolo in cui si illustrava per giusti sommi capi il Museo Interattivo sull’Agricoltura, non nego che parecchi colleghi architetti mi hanno inviato sms, mail, WhatsApp,messenger, FaceBook (e’ questo il mondo della multimedialità) e altro per manifestare un certo disagio in merito alla notizia. Ora che da più tempo si sapesse di questa “progettualità” non ci sono dubbi, ma ciò che i colleghi hanno fatto notare sono i tempi, luoghi e modalità con cui si è arrivati a tutto ciò. Ho atteso e pensato molto prima di scrivere queste note ma essendo Presidente di Ordine Professionale che comprende tecnici liberi professionisti, professori universitari, tecnici comunali, dipendenti a vario titolo di società, ho l’obbligo di difendere la professionalità di alcuni colleghi e allo stesso tempo farmi portavoce di coloro che esprimono discrete e pacate contrarietà, il tutto nel puro spirito collaborativo e di chiaro ed onesto dibattito culturale.Vedo di porre in linea le criticità espresse:
- Uno dei punti riguarda l’incarico assegnato in modo diretto. Certo può essere incarico fiduciario sotto soglia ed ogni riferimento o allusione viene automaticamente cancellata ma i dubbi a molti sono rimasti sulle modalità;
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Se incarico (fiduciario o meno, pubblico, privato, misto) sono stati rispettati i parametri di riferimento del D.M. 143/2013 riguardante le tariffe prestazionali per le opere pubbliche?
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Con quale criterio e modalità si presenta un progetto su un’area ad oggi non ancora passata al Comune di Piacenza? Non poteva essere fatto un piccolo bando di concorso di progettazione nell’attesa che il bene diventi Comunale?
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Perché fare conferenza Stampa in Sala Consigliare per illustrare un progetto su un bene non ancora di proprietà Comunale? Dai messaggi che mi sono giunti è sembrato almeno improprio, certo, il bene vi arriverà con tempi forse anche brevi, ma ad oggi pare non ancora essere di proprietà ed una “pubblicità” gratis ha creato pacati malumori.
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Ma è veramente necessario un Museo dell’Agricoltura? Si sono fatti studi sulla reale capacità gestionale del bene? Con quali risorse (ad oggi paiono non esserci) si opererà per la sua realizzazione?
Personalmente invece rispondo pubblicamente ad alcune domande che ponevano dubbi professionali:
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Ho l’obbligo/dovere di difendere la professionalità di colleghi che svolgono la loro attività di architetti con decennale competenza;
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La presenza di un Consigliere dell’Ordine non ha nessun significato, in quanto la stessa collabora con capacità e professionalità da parecchi anni con lo studio che ha redatto il progetto;
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Sarà compito e ruolo dell’Ordine avere sempre più un ruolo collaborativo e propositivo, mai di diniego ma di eventuale critica costruttiva, nelle proposte che l’Amministrazione farà in ambito Urbanistico, ponendosi a servizio per le competenze che può esprimere.
Queste le domande espresse a cui sono seguite alcune precise risposte.
Cosa dire? Nulla di più. La speranza è che una buona volta si esca dalle progettualità “preconfezionate” sotto forma di tesi di laurea, di studi o ricerche universitarie, di progettualità sorte per proporre utilità alla città, spesso proposte con casualità, senza una strategia complessiva di che cosa Piacenza abbia realmente necessità. Piacenza deve si trasformarsi, non a spot ma su progettualità complessiva, d’insieme, sulle reali necessità dei cittadini, non per parti ma attraverso un ascolto che l’Amministrazione sta ponendo in atto. Tanti progetti sono pronti da mesi, ma ancora non vedono la luce. Per pastoie burocratiche, volontà politiche, difficoltà progettuali, di rapporti con enti ed istituzioni, di dialogo tra parti pubbliche e private, di mercato, a cui si aggiungono tempi lunghissimi di progetto e di approvazioni conseguenti. In conclusione, farsi portavoce di colleghi in situazioni come queste è assai difficile e complesso, si rischia o di rompere delicati equilibri, o di iniziare finalmente un vero dialogo di progetto per Piacenza, fattore che per molti Architetti sembra appunto non esserci. Credo che la via stia come sempre nel mezzo, porsi a servizio. L’Ordine cercherà il più possibile di essere collaborativo (come spero stia dimostrando) e non di rottura, gli Architetti possono portare il loro piccolo contributo e su ciò a breve l’Ordine proporrà alcuni temi su cui aprire un dialogo costruttivo”.
CANTA CON IL CUORE, RACCOLTI 1178 EURO PER IL COMITATO “DI NUOVO BETTOLA”
Sono stati raccolti 1178 euro destinati al Comitato Di Nuovo Bettola. Il concerto Canta con il Cuore in cui si sono esibiti sette cori della provincia e il soprano Eva Grossi ha fatto centro, offrendo un segno di solidarietà concreta agli alluvionati di Bettola, in particolare destinando la somma alla ricostruzione degli impianti sportivi sul Nure completamente distrutti dopo l’alluvione. I cori che hanno reso possibile tutto questo sono: San Michele, Monastero di Morfasso, Fontana Fredda, Santimento, Obolo di Gropparello, Sariano e coro dell’Eremo.
MONICA MAJ PREMIATA TRA I DIECI PROGETTI MIGLIORI DALL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE DIETISTI
Incomincia oggi la Settimana del Dietista, la rassegna dedicata alla prevenzione e promozione della salute attraverso una sana e corretta alimentazione. L’obiettivo di questa seconda edizione è quello di favorire, attraverso consulti gratuite, manifestazioni, incontri aperti alla cittadinanza, l’adozione di una corretta alimentazione e la tutela della salute. Tra le novità della seconda edizione, che si svolge in occasione del World Food Day (16 ottobre), è prevista una più intensa e capillare rete di servizi assicurati su tutto il territorio nazionale, grazie alla collaborazione dei soci ANDID, che hanno partecipato al concorso “Good Idea wanted” promosso dall’Associazione stessa che ha premiato, in partnership con Ballarini, azienda italiana leader nella produzione di strumenti di cottura antiaderenti, le iniziative più innovative per offrire ai cittadini l’opportunità di saperne di più in tema di sana alimentazione. Tra i progetti premiati, eventi in collaborazione con medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e altri professionisti della salute, percorsi di valutazione nutrizionale, ed attività originali per richiamare fasce “particolari” della popolazione (donne in gravidanza, giovani frequentatori dei centri commerciali, donatori di sangue) all’attenzione ai propri stili di vita.
Tra i progetti premiati anche quello della piacentina Monica Maj dal titolo Nutrire le coscienze per vivere in salute in cui si toccano vari aspetti della nutrizione. Nella settimana del dietista sono previsti numerosi appuntamenti: presso il Centro Medico Inacqua una Tavola rotonda aperta alla popolazione dal titolo “La spesa alimentare in tempo di crisi. Come salvaguardare salute e sicurezza alimentare” relatori: dietista, medico e tecnologo alimentare. Sempre presso il centro: distribuzione materiale di educazione alimentare e valutazione di parametri antropometrici e massa grassa. Partenza del laboratorio sui cereali alla Materna Dante e in collaborazione con Unicoop un laboratorio per anziani sull’importanza dell’idratazione nella terza età.
“CIAO PROSPERO” LE IMMAGINI, LA PASSIONE, LA VITA DI UN GRANDE FOTOGRAFO
Le foto del ’68, i viaggi in Afghanistan, in Uganda, le immagini più suggestive di Piacenza. Tutto questo è stato l’evento per ricordare Prospero Cravedi in una bella mattinata organizzata al Centro Cinefotografico di Fiorenzuola. Fotografie e immagini che hanno descritto Prospero, la passione per il suo lavoro e la sua grande umanità. Ad accompagnare i presenti nel viaggio le giornaliste Betty Paraboschi, grande amica di Prospero, e Maria Vittoria Gazzola, compagna di lavoro e dei viaggi in Africa e Afghanistan. A proposito di viaggi, Prospero fino al 1980 non era mai stato in Africa; “l’avevo un pò galvanizzato per i viaggi – ha raccontato Maria Vittoria Gazzola – stavo preparando una tesi sull’Africa e l’ho convinto a venire con me. Grazie anche alla spinta di Don Vittorione siamo andati in Uganda, era il 1980. Tornammo in novembre e quando sentì che un bimbo stava tossendo gli diede la sua maglietta per coprirlo, un’immagine che diventò l’icona di un fumetto. Con i bambini – prosegue – aveva un rapporto speciale, così come quando parlava dei suoi figli, si commuoveva sempre. La disponibilità che aveva verso gli altri era quasi evangelica, sebbene non fosse credente era amico di tutti e non si risparmiava con nessuno. Prospero era un comunista che faceva il fotografo sulla strada, andava tra la gente e della gente scopriva le emozioni attraverso la fotografia”. Tra il pubblico anche la moglie Angela: “Prospero era così anche in famiglia, un pò scorbutico ma gli andava sempre bene tutto. I primi anni che andava in Africa avevamo i figli piccoli, io rimanevo a casa con loro, poi ho iniziato ad accompagnarlo. Forse non ho mai capito di aver vicino un uomo così grande, forse non l’ho mai conosciuto bene” ha detto con la voce rotta dell’emozione. Un’eredità importante quella di Prospero che i figli Gianni ed Ettore e i nipoti stanno portando avanti. “Ci ha insegnato un mestiere – ha detto Gianni – quella che noi oggi abbiamo verso di lui è anche una eredità umana oltre che professionale”. Mai nostalgico delle cose, fino agli ultimi mesi Prospero, oltre che la macchina fotografica al collo, in mano aveva sempre il suo I Pad, dal quale ha scattato le ultime foto. Grazie ancora una volta Prospero per quello che ci hai lasciato.