Non sarà una situazione distesa e serena quella che si troverà ad affrontare il nuovo comandante della Polizia Municipale di Piacenza. Stefano Poma prenderà l’incarico al comando di via Rogerio dal 1° maggio e i nodi da sciogliere non saranno pochi, a partire dal clima decisamente riscaldato che in questi mesi sta vivendo il corpo municipale. I sindacati portano avanti le richieste degli agenti di ottenere un’indennità di 1 euro al giorno su strada, finora negata dall’amministrazione. Ma il vero nodo è il festivo infrasettimanale a cui non viene corrisposta la giornata di risposo. Questo ha portato profondo malessere tra i lavoratori. Compiti sempre più gravosi, lamentano gli agenti, incalzanti a fronte di personale con una età media di 47 anni che talvolta non si sente di scendere in strada. Carichi di lavoro pesanti, denunciano alcuni agenti, testimoniati dal fatto che negli ultimi due anni 7 persone hanno chiesto ed ottenuto il trasferimento ad altri uffici. Per quanto riguarda il personale, è confermato che insieme al comandante arriveranno anche 5 nuovi agenti e 5 ausiliari del traffico. Per tentare una conciliazione è prevista per la giornata di oggi in Prefettura un tavolo tra sindacati, amministrazione e Polizia Municipale.
PROGETTO OPS: QUANDO IL DISAGIO SI COMBATTE IN STRADA
Contro il disagio si scende in strada. Si macinano chilometri per arrivare a scoprire il disagio e il bisogno d’aiuto. Non solo nei luoghi che negli anni sono stati bollati come difficili, ma anche più semplicemente fuori dai locali, quelli frequentati dai giovanissimi. Il progetto Ops, Operatori Per Strada, nasce così; entrare direttamente a contatto coi giovani, senza filtri, ma anche con quelle situazioni di disagio legate all’abuso di sostanze stupefacenti o alcol. E’ un progetto rinato pochi mesi fa, grazie all’impegno del Sert, Asl, Comune di Piacenza, associazione Papa Giovanni XXIII e regione Emilia Romagna. Si divide in tre macro aree: individuazione e recupero delle marginalità, prevenzione giovanile nel mondo notturno/diurno, e una parte più educativa. Sotto il coordinamento di Marco Battini, coordinatore regionale delle Unità di Strada, i quattro operatori Ops scendono in strada a bordo del camper e intercettano bisogni o più semplicemente fanno prevenzione con la distribuzione di materiale informativo.
L’obiettivo è creare, con il tempo, una rete tra le diverse realtà che a livello locale si occupano di queste tematiche: più le maglie di questa rete sono strette e ben tessute più facilmente si intercettano bisogni e più facilmente si risolvono le situazioni problematiche. La sede operativa è al Montale, che oggi ospita anche il centro osservatorio diagnosi.
Il servizio completo nella prossima puntata di A Tutto Tondo
ERCOLINI:”UNA CITTÀ CON L’INCENERITORE E’ UNA CITTÀ GRIGIA”
Rossano Ercolini ha raccontato cosa è e cosa fa Zero Waste Europe. Ha portato la sua testimonianza anche a Piacenza, la città con un termovalorizzatore, un cementificio e un’autostrada praticamente in centro, con un altro cementificio in provincia che ha chiesto di bruciare combustibile speciale css. Ercolini, maestro elementare di Capannori in provincia di Lucca, ha vinto nel 2013 il Goldman Environmental Prize, il Premio Nobel per l’Ecologia. Un premio prestigioso ritirato alla Casa Bianca. Con il movimento nazionale Rifiuti Zero porta in giro per l’Italia le buone pratiche perché ogni città prenda esempio e acquisisca quei dieci passi necessari ad arrivare ad azzerare la produzione dei rifiuti. “L’inquinamento e’ alto la’ dove la percezione popolare e’ bassa” ha detto Ercolini. Quindi il primo passo è partire proprio dalle abitudini dei cittadini, far capire loro che una differenziata capillare porta benefici all’intera collettività. A Piacenza la percentuale di differenziata negli ultimi 4 anni e’ stata del 4% (1% all’anno) attestandosi al 56,4%. Meglio invece i comuni della provincia, molti dei quali superano il 75% di differenziata. “Piacenza – ha detto Ercolini – deve scegliere che strada percorrere; se quella del recupero di ogni materiale o se continuare a produrre e bruciare rifiuti”.
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FREYRIE:”ABBATTERE IL PROBLEMA CULTURALE PER UNA ECONOMIA DELLA CONOSCENZA”
Seduti a semicerchio, per una volta, sullo stesso piano. Professionisti, architetti, freelance e la politica si sono confrontati sui mestieri intellettuali e sulle politiche che li governano. L’incontro pubblico “Autonomamente” organizzato dall’Ordine degli Architetti di Piacenza e dalla Federazione degli Ordini degli Architetti dell’Emilia Romagna ha concentrato l’attenzione su quei lavoratori che in Italia lavorano con le idee, in autonomia, producendo innovazione, ricerca e servizi essenziali. Nonostante ciò, negli ultimi decenni le politiche economiche e sociali nazionali, e’ il ragionamento di fondo che ha mosso l’incontro, hanno relegato questi lavoratori al ruolo di “partite IVA”. “E’ un problema culturale difficile da abbattere – ha detto il Presidente nazionale dell’ordine degli Architetti Leopoldo Freyrie – occorrono investimenti seri e mirati per una economia della conoscenza”. Al dibattito ha partecipato anche il Governo con il Sottosegretario all’Economia Paola De Micheli che ha sottolineato la centralità del ruolo economico delle professioni della conoscenza. “Occorre allargare gli strumenti normativi ed europei da cui oggi dipendono le professioni della conoscenza. Il Governo sta attuando percorsi di riconoscimento del ruolo economico delle professioni”.
DON RIGOLDI:” DOBBIAMO ANDARE A SCUOLA DI RELAZIONI”
Don Gino Rigoldi e’ uno dei quelli che parlano al cuore, con il linguaggio della gente, con il linguaggio dei giovani. Con e per i giovani Don Gino ha impostato la sua vita: da 4 0 anni cappellano del Carcere minorile Beccaria di Milano, nel 1973 ha fondato la Comunità Nuova Onlus e nel 99 l’associazione Bambini Romania Onlus. Ha stupito anche nel suo ultimo libro, a partire priorio dal titolo “Non amate troppo Dio” provocatorio, certo, anche se il messaggio è chiaro “la più pericolosa ignoranza – ha detto Don Gino – e’ quella in amore. La prima competenza che deve avere un insegnante – ha proseguito – e’ quella relazionale. Bisogna essere capaci di capite ed ascoltare, gli insegnanti dovrebbero fare formazione sulle relazioni lavorando non sulla testa ma sulla pancia e sul cuore”.
A Don Gino abbiamo chiesto anche un commento sulla chiusura del giornale del carcere di Piacenza Sosta Forzata. “Il ruolo educativo della scrittura e’ molto importante, serve anche per liberarsi da quello che si ha dentro e comunicare quello che si prova in una situazione di disagio come quella di detenzione”.
START CUP EMILIA ROMAGNA 2015, NUOVE IMPRESE INNOVATIVE CERCASI
Start Cup Emilia Romagna 2015 è ai nastri di partenza. il concorso dedicato alla creazione di nuove imprese organizzato da Aster (l’Agenzia che promuove l’innovazione in Emilia Romagna) e che vede in prima fila, per il territorio piacentino, Piacenza Expo ed il Comune di Piacenza con la partecipazione della Camera di Commercio di Piacenza. Start Cup 2015 è stata organizzata con il diretto coinvolgimento dei soggetti che, a livello locale, si interessano del supporto alla creazione d’impresa, come agenzie di sviluppo, incubatori d’impresa e amministrazioni comunali. Questa importante evoluzione organizzativa dell’iniziativa è stata suggerita dal successo raccolto a partire dalla prima edizione della “sezione speciale” della Start Cup piacentina che, dal 2013, è diventata un modello per tutta la Ragione. I 3 vincitori della competizione riceveranno un premio in denaro finalizzato alla costituzione dell’impresa, erogato da soggetti privati che hanno dato la loro disponibilità a sponsorizzare l’iniziativa.
La scadenza per la presentazione delle domande: 25 maggio 2015. Al fine di presentare candidature che esplicitino al meglio i punti di forza delle proprie proposte imprenditoriali, si consiglia vivamente di partecipare agli eventi del 22 Aprile (Polo di Piacenza del Politecnico di Milano, AULA G, presso Caserma Neve – Via Scalabrini, 76) dedicato in particolare ai potenziali proponenti afferenti al mondo universitario e della ricerca, e a quello successivo del 20 maggio (di cui verrà data comunicazione) dedicato a tutti gli altri candidati.
FORESTALIA AL VIA: A PIACENZA EXPO IL SALONE AGROFORESTALE
Taglio del nastro per l’edizione 2015 di Forestalia il salone agroforestale per la filiera legno bosco ed energia. Dal 17 al 19 aprile a Piacenza Expo va in scena la terza edizione della fiera dedicata alle attività agroforestali. Una mostra biennale di particolare importanza nel settore a cui hanno partecipato numerosi espositori provenienti da tutta Italia. Forestalia vuole porsi come appuntamento di riferimento per l’Appennino, sfruttando proprio la posizione che Piacenza occupa in Emilia Romagna con 609 mila ettari di superficie forestale. La fiera vuole fornire un efficace strumento di aggiornamento e contatto commerciale ai numerosi operatori del settore che agiscono nella filiera energetica bosco-legno-energia e che sono alla ricerca di nuovi partners professionali. Spazio anche agli studenti degli istituti scolastici piacentini e non solo.
PIACENZA RIFIUTI ZERO? LEGAMBIENTE: STOP ALL’INCENERITORE
E’ possibile una provincia Rifiuti Zero anche a Piacenza? Basta scegliere che strada si vuole percorrere. Il circolo piacentino di Legambiente è chiaro e preciso nell’offrire alla città e alla politica in primis, la ricetta per scegliere una strategia a rifiuti zero. Secondo le linee previste dal piano regionale gestione dei rifiuti da oggi al 2020 la nostra provincia dovrà ridurre la produzione di rifiuti del 20% rispetto al 2011, raggiungere l’obiettivo del 70% di raccolta differenziata, chiudere impianti di incenerimento, incrementare il porta a porta e raggiungere gli obiettivi di tariffazione e tassazioni puntuali. Obiettivi minimali secondo l’associazione ambientalista per una qualità della vita minimamente dignitosa. Capire che strada si vuole percorrere, appunto; un capitolo centrale in questa partita è il discorso legato all’inceneritore di Borgoforte, il piano prevede infatti che dal 2020 non vi debbano più essere conferiti rifiuti urbani. Capitolo raccolta differenziata: al 2014 risulta poco più del 58%, su base provinciale, ma negli ultimi 4 anni ha avuto un incremento del solo 4%. Piacenza arriva al 56,4 % di differenziata, ma ci sono in provincia esempi ben più virtuosi come San Giorgio al 74%, Gazzola 77% e Besenzone 72%.
Della strategia Rifiuti Zero parlerà Rossano Ercolini, maestro elementare della provincia di Lucca, vincitore del Goldman Environmental Prize 2013, il premio nobel per l’Ecologia. Appuntamento sabato 18 aprile alle 17 in Fondazione.
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UN POMODORO, UN MERLETTO E UN HASHTAG, POTEVA ESSERE IL BRAND PIACENZA. A TUTTO TONDO
Un pomodoro tondo e rosso con il ciuffetto verde che richiama il merletto di palazzo Gotico, che a sua volta si trasforma in un hashtag un po particolare. Un mix di elementi, il pomodoro e il merletto del Gotico, che caratterizzano Piacenza con un tocco di modernità virtuale. Poteva essere il brand Piacenza, il marchio che che avrebbe potuto rappresentare la città nel mondo, non solo in vista di Expo. Era stato presentato un anno fa, ma poi non si è saputo più nulla.
Tre giovani ricercatori del laboratorio MUSP, due di questi ingegneri hanno vinto il bando Officina Mille Miglia promosso da Mille srl e dall’Unione Industriali di Brescia. Un successo per questi tre giovani ragazzi che il cui progetto è stato scelto da 26 provenienti da tutta Italia. Il progetto unisce le nuove tecnologie 3D al mondo di nicchia delle auto d’epoca.
In un momento in cui si parla di accorpamento a livello regionale degli enti fieristici, e in cui Piacenza Expo ha chiesto ai soci l’aumento del capitale, è interessante conoscere quale impatto sociale le attività dell’ente fiera piacentino ha sul territorio. Lo studio è stato redatto da due giovani neo laureati della cattolica di Piacenza del Laboratorio di Economia Locale. L’indotto di Piacenza Expo per il 2014 è pari a 5 milioni 300 mila euro.
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BRAND PIACENZA, CE N’ERA UNO PRONTO UNO ANNO FA
Un tondo rosso e un merletto di un palazzo. Ovvero un pomodoro e il merletto di palazzo Gotico. L’elemento che contraddistingue Piacenza nel suo centro ed il suo prodotto agroalimentare di punta che sapientemente miscelati, con un tocco di modernità virtuale, avrebbero tutte le carte in regole per diventare il brand Piacenza, non solo in vista di Expo 2015, ma che potesse rappresentare la città nel mondo. Gli ideatori, il designer Max Casaroli e l’architetto Ponzini, sono partiti lanciando uno sguardo al mondo: Melbourne, la seconda città più popolosa dell’Australia che ha creato una grande M declinata in ogni forma e colore ed Amsterdam con la sua enorme scritta portata a spasso per la città.
Cosa fare allora per Piacenza? “Abbiamo preso il merletto del Gotico – spiega Casaroli – e il pomodoro, prodotto simbolo della nostra terra, li abbiamo shakerati e abbiamo pensato al ciuffetto verde del pomodoro come un insieme di merletti che a sua volta si trasforma in un hashtag, simbolo del web che unisce creando gruppi ed appartenenza”. Un simbolo che sarebbe potuto diventare il brand di Piacenza ma oggi è troppo tardi anche se Casaroli e Ponzini l’avevano presentato più di un anno fa, era piaciuto moltissimo, ma poi non si è saputo più nulla. “E’ dal 2008 che si sa che l’Expo si farà a Milano – contesta Casaroli – non si può arrivare tre settimane prima indire un bando per il brand, noi ci siamo preparati per tempo e con anticipo l’abbiamo presentato”.
Max Casaroli ha 30 anni, si è formato all’Istituto Europeo di Design di Milano dove tutt’ora insegna e lavora. Tuttavia ha deciso di dividersi con la sua attività tra il capoluogo lombardo e Piacenza dove ha creato un laboratorio creativo con alcune opere esposte, perchè questa è la sua città. “Mi piacerebbe un maggiore coinvolgimento fin dall’inizio nella attività che si propongono, una città più recettiva alle idee dei giovani”.
Il servizio completo con l’intervista nella prossima puntata di A Tutto Tondo