STRISCIA LA NOTIZIA ARRIVA ALL’OSPEDALE DI PIACENZA

Striscia la Notizia è arrivata all’ospedale di Piacenza per chiedere chiedere informazioni sulla presenza i farmaci provenienti da altri Paesi europei, privi del foglietto illustrativo in lingua italiana.

Riportiamo la nota dell’Asl in merito alla visita della troupe di Striscia

Nella mattinata odierna, sono state richieste informazioni all’Azienda Usl di Piacenza da parte di un’emittente nazionale in relazione alla presenza in ospedale di farmaci provenienti da altri Paesi europei, privi del foglietto illustrativo in lingua italiana. In particolare, la richiesta di informazioni riguardava due specifici medicinali: un farmaco utilizzato in anestesia e un antibiotico, destinati principalmente a un uso ospedaliero e solo in alcuni casi forniti in distribuzione diretta con tutte le istruzioni del caso.  Si tratta di medicinali di uso comune e consolidato, che gli operatori sono abituati a somministrare regolarmente ai pazienti, essendo in commercio da alcuni decenni. Le informazioni contenute nel foglietto illustrativo sono a disposizione di tutto il personale sanitario che prescrive, utilizza e somministra tali farmaci attraverso i sistemi informatici e le banche dati presenti nei reparti.  La loro consultazione è immediata: all’atto della prescrizione o somministrazione, attraverso il pc portatile dedicato a tale attività, è possibile visualizzare tutte le indicazioni necessarie (posologia, effetti collaterali, controindicazioni, interazioni ecc.). Si ricorre all’acquisto di farmaci sul mercato europeo quando insorgono temporanee indisponibilità sul mercato nazionale di medicinali indispensabili per la cura e per la continuità terapeutica di determinate patologie. In questi casi la procedura è regolarmente autorizzata da Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, per gli ospedali pubblici e i privati accreditati. Nelle autorizzazioni, abitualmente l’Agenzia prescrive che in ogni struttura ricevente il farmaco venga fatto pervenire almeno un foglietto illustrativo in lingua italiana.  L’Azienda ricorda che gli acquisti di medicinali per uso ospedaliero o distribuzione diretta ai pazienti avviene oggi attraverso Aven, l’Area Vasta Emilia Nord, che comprende le aziende sanitarie e ospedaliere delle province da Piacenza a Modena. Le gare di appalto si svolgono nella maggior parte dei casi in ambito regionale, tramite IntercentER, l’Agenzia regionale per gli acquisti. Anche se acquistati all’estero, questi farmaci sono esattamente come quelli venduti in Italia e il loro utilizzo è sicuro quanto quello dei lotti provenienti dal nostro Paese. Sull’argomento il direttore di Presidio unico Guglielmo Delfanti ha rilasciato un’intervista all’inviato della tv nazionale per fornire le indicazioni del caso.

striscia la notizia

W L’AMORE, L’OPUSCOLO CHE DIVIDE

W l’Amore ha fatto scintille. Accade spesso quando si parla di affettività e di educazione sessuale. Era accaduto l’anno scorso quando venne distribuito tra gli studenti delle scuole superiori un questionario contro l’omofobia, è accaduto quest’anno per l’opuscolo distribuito nelle classi della scuola media Calvino che hanno aderito al progetto. Tematiche sensibili, barriere difficili da superare, oppure visone di un’affettività distorta che nulla avrebbe a che fare con la parola amore, come ha sottolineato in un articolo anche Il Giornale? L’intento sembrava essere in realtà quello di far prendere coscienza gli adolescenti, tra i 13 e 14 anni, di tutto ciò che le tematiche legate all’affettività producono comprese le relazioni tra persone dello stesso sesso. Il progetto porta la firma della regione Emilia Romagna, degli spazi giovani delle Asl (consultori) e della consulenza dell’Università di Bologna. Alla scuola  media Calvino, previo incontro informativo per il consenso preventivo da parte dei genitori, hanno aderito 259 studenti solo 17 hanno preferito non prendere parte al progetto; a breve partirà anche alla scuola media di San Nicolò. Tematiche che scottano forse, ma che occorre affrontare, secondo l’assessore alla politiche giovanili Giulia Piroli anche perchè i dati forniti dai consultori non sono confortanti. “A livello regionale a Piacenza si registra la più alta percentuale di interruzioni volontarie di gravidanza – spiega l’assessore – i dati si riferiscono al 2012. Secondo noi c’è l’esigenza di affrontare questa tematica. Da un’indagine recente emerge che il 60% degli adolescenti non parla di sessualità con i propri genitori, dall’altra parte le scuole di genitorialità sono in aumento”.

Argomenti che dividono, come quello del registro dele coppie civili che Piacenza non possiede, attorno al quale si erano creati non pochi mal di pancia proprio tra la stessa maggioranza di centro sinistra. “Credo che arriverà prima il Governo Renzi a fare una legge sulle unioni civili – sorride l’assessore Piroli. Io da consigliere avevo firmato la proposta di delibera per il registro delle coppie civili a Piacenza. E’ un percorso difficile, ci sono in modo trasversale criticità e resistenze che devono essere superate”.

Il servizio completo nella prossima puntata di A Tutto Tondo 

viva l'amore opuscolo

DISOCCUPAZIONE RECORD: 12 MILA PERSONE SENZA LAVORO, 5 MILIONI DI ORE DI CASSA INTEGRAZIONE

Numeri allarmanti che testimoniano che la crisi occupazionale esiste eccome. Il quadro è chiarissimo, come dimostrano questi dati: 12 mila disoccupati nel 2014 tra Piacenza e provincia, 9 mila in più rispetto al 2009 anno di inizio crisi; disoccupazione giovanile al 24% e popolazione tra 35 e 55 anni fuori dal mercato del lavoro; oltre 5 milioni di ore autorizzate di cassa integrazione. I dati sono stati elaborati dall’Osservatorio provinciale del lavoro. Nel 2014 le imprese piacentine hanno realizzato 47.410 avviamenti (+2mila unità rispetto al 2013, +4%). La dinamica crescente degli avviamenti è stata trainata dal forte incremento dei contratti a tempo determinato (+2.665 unità, +10%), mentre i rapporti a tempo indeterminato sono in netta flessione (-16%). Sotto il profilo settoriale  la crescita della domanda di lavoro risulta particolarmente forte nel terziario (+1.535 avviamenti, +5%) e nell’agricoltura (+511 avviamenti, +9%), mentre il secondario si registra una riduzione di -122 movimenti (-2%). Il bilancio occupazionale del 2014 è negativo: le cessazioni hanno superato gli avviamenti, e ne è derivata una contrazione di -1.248 posizioni di lavoro. La dinamica era già negativa nel 2012 (saldo: -1.849) e nel 2013 (-872).

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FACOLTA’ DI MEDICINA DI PARMA E PIACENZA, BORGHI: “SI PUO’ FARE”

Un maestoso scalone d’onore porterà gli studenti a frequentare i corsi nei 13 ambienti egregiamente restaurati al primo piano del collegio Morigi di via Taverna. E’ qui che dopo la pausa pasquale troverà sede il corso di laurea in Infermieristica e in Fisioterapia dell’Università degli studi di Parma, oggi collocati alla sede di Tutor. Una collocazione decisamente prestigiosa, che apre la strada a proficue, si spera, forme di collaborazione con l’ateneo ducale. A motivare questo auspicio ci ha pensato il rettore dell’Università di Parma Loris Borghi con l’annuncio di voler costituire una nuova facoltà di medicina e chirurgia di Parma e Piacenza. L’ospedale Guglielmo da Saliceto, a due passi dalla nuova sede della facoltà di infermieristica e fisioterapia, di fatto fa già parte della rete formativa dell’università di Parma. Si tratterebbe quindi di formalizzare questo passaggio, e il rettore Borghi, pare abbia tutte le intenzioni di attuarlo, al di la di semplici annunci. “A un certo punto – spiega – noi abbiamo pensato non solo ad aggiungere, ma anche medicina e chirurgia con una scuola di specializzazione. La Gelmini ce l’ha impedito. Però abbiamo trovato il modo di aggirare in parte, anche per quanto riguarda la facoltà di medicina e chirurgia, questo impedimento. L’ospedale di Piacenza fa parte infatti della rete formativa della nostra università”. Quello che emerge è che il modello del futuro non sarà una visione parcelizzata, ma più unita per portare vantaggi ai pazienti e agli studenti, e se allarghiamo il discorso anche alla città di Piacenza che, nonostante gli sforzi di implementazione, non è ancora riconosciuta come città universitaria.

La struttura restaurata al primo piano del palazzo Scotti da Fombio di circa 1000 metri quadrati, ospiterà le tre classi del corso di laurea in Fisioterapia per un totale di 60 studenti, circa 20 per anno di corso, e le tre classi del corso di laurea in Infermieristica, che ha un’utenza di 240 studenti, circa 80 studenti all’anno. In tutto 13 ambienti fra aule, uffici e locali di servizio; di particolare importanza il recupero di tre grandi sale che fungeranno da aule didattiche e il recupero/restauro di affreschi in due sale del complesso. I lavori di restauro, appaltati su una base d’asta di oltre 487.mila euro, sono stati eseguiti dalla ditta Ceap. 

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DIPENDENTI MERCATONE UNO: “VOGLIAMO CHIAREZZA SUL NOSTRO FUTURO”

Mercoledì primo aprile sciopero nazionale dei dipendenti del Mercatone Uno. I lavoratori chiedono chiarezza sul loro futuro lavorativo per questo hanno organizzato due momenti di protesta: il primo alle 9 davanti allo store di Fiorenzuola  sulla via Emilia, chiuso per sciopero. I 30 dipendenti saranno davanti al negozio e distribuiranno volantini per sensibilizzare la popolazione. Nella seconda parte della mattina si sposteranno davanti al Municipio di Fiorenuzola d’Arda per chiedere di poter parlare con il sindaco Compiani. Il segretario della Filcams Cgil, Giuliano Zuavi ha detto:” i lavoratori e le lavoratrici vogliono avere chiarezza attorno al loro futuro, l’azienda non dà informazioni”.

mercatone uno

PIACENZA EXPO: APPROVATO L’AUMENTO DI CAPITALE

Via libera da parte dei soci all’aumento di capitale per Piacenza Expo. L’Assemblea Straordinaria ha approvato il Piano Industriale della Società per il triennio 2015/2017 e un aumento di capitale pari a 1.500.000 euro da sottoscrivere entro il 30 giugno 2015 e da versare in tre rate entro il 30 giugno di ciascun anno fino al 2017. L’Assemblea ha anche deliberato la variazione dello statuto della Società, per adeguarlo alle recenti normative sulle pari opportunità. Prima dell’Assemblea, il Consiglio di Amministrazione ha esaminato il bilancio d’esercizio 2014, che chiude in attivo e che sarà portato all’approvazione dell’Assemblea nella prossima adunanza.

Ecco la nota e il commento del Presidente Manfredini

“La discussione è stata costruttiva – ha dichiarato il presidente Angelo Manfredini -. I Soci sono consapevoli del ruolo di sviluppo del territorio che il quartiere fieristico riveste e dell’indotto che lo stesso quartiere genera a livello locale. C’è un generale apprezzamento dello sforzo in atto per mettere a valore la Società.” Piacenza Expo sia nel 2013 che nel 2014 ha promosso 29 eventi. Nel 2015 sono 35 le iniziative in programma, in un periodo di forte crisi economica. Dal 2011 al 2014 sono stati inseriti 12 nuovi eventi in calendario. I giorni di utilizzo del quartiere fieristico nel 2014 sono stati 145. Considerando il fermo complessivo di tre mesi dell’offerta fieristica (comprendendo la pausa natalizia e il periodo da giugno ad agosto), tipico di tutti i quartieri, possiamo affermare che Piacenza Expo è occupata per eventi più della metà dei giorni effettivamente disponibili. Nel 2014 sono stati organizzati 70 convegni e seminari. Il trend degli espositori e dei visitatori segna importanti progressi. 1.322 espositori nel 2011, 1.018 nel 2012, 1.773 nel 2013 e 1.734 nel 2014. I dati risentono della biennalità di alcune fiere. É significativo che dal 2011 al 2014 il totale degli espositori sia aumentato di 412 unità. I dati dei visitatori sono ancora più lusinghieri: 75.540 nel 2011, 101.513 nel 2012, 116.122 nel 2013 e 147.197 nel 2014. Il totale dei visitatori è quasi raddoppiato rispetto al 2011. Nel 2014 i visitatori stranieri provenivano da 71 Paesi esteri. “Sono numeri che confermano il potenziamento della nostra offerta – riprende Manfredini -. Ma ribadisco che un quartiere fieristico per competere sul mercato non può limitarsi ad essere (se mai lo è stato) un semplice contenitore di eventi. Deve svolgere un ruolo di driver per il marketing territoriale. Potenziamento dell’offerta fieristica e acquisizione di nuovi ruoli a servizio del territorio: sono le due linee guida su cui Piacenza Expo sta consolidandosi. Un patrimonio da salvaguardare, anche in nome del Bilancio Sociale, che attesta un significativo indotto economico a livello locale, pari nel 2014 a quasi € 5.400.000.Per tutto questo va un sentito ringraziamento a tutti i Soci, agli Amministratori, al Collegio Sindacale, ai dipendenti e ai collaboratori.”

piacenza expo

UN BRAND PER EXPO 2015, ISCRIZIONI APERTE FINO AL 31 MARZO

Un brand per Piacenza in vista di Expo 2015. All’interno del tavolo di lavoro dell’ATS si sta svolgendo una nuova iniziativa di creazione del Branding Piacenza. Il percorso si concluderà con una competizione tra le idee coinvolte con expertise in tema di design comunicazione e marketing territoriale. Ci si iscrive entro il prossimo 31 marzo. L’oggetto di questo concorso di progetti è la visualizzazione iconografica delle otto Categorie Identitarie, a cui si riconducono tutte le proposte oggetto di consultazione popolare: materiali, oggetti, gesti, parole, immagini, musiche, formule, profumi.

OGGETTO DELLA PROGETTAZIONE

Oggetto di questo concorso di progetti è invece la visualizzazione iconografica delle otto Categorie Identitarie, a cui si riconducono tutte le proposte oggetto di consultazione popolare, qui di seguito precisate. Le otto Categorie Identitarie sono:  materiali, oggetti, gesti, parole, immagini, musiche, formule, profumi. Ogni categoria vivrà di una propria stilizzazione grafica, in modo separato ma coordinato con tutte le altre e infine in modo unitario, sotto una visualizzazione complessiva che evochi la multiforme ricchezza dell’universo piacentino. A fianco della versione unitaria dell’insieme delle 8 categorie i progettisti saranno chiamati anche a fornire un claim (motto o pay-off), che comparirà inscindibilmente insieme al segno grafico.

PARTECIPANTI

Giovani di Piacenza e provincia, neo diplomati (A.A. 2013/14) presso corsi di studio universitari dedicati (es. Scuola del Design Politecnico di Milano, IED Istituto Europeo di Design di Milano, Scuola Politecnica di Design, NABA, etc.) in Visual Design e Communication Design;

Giovani designer di Piacenza e provincia, con diploma universitario conseguito negli ultimi 5 anni e di età non superiore a 35 anni;

Giovani di età non superiore a 35 anni con formazione universitaria in marketing e branding territoriale e turistico, copywriting, comunicazione istituzionale.

COORDINATORI

Professionisti della comunicazione visiva operanti in Piacenza e provincia, di età superiore a 35 anni.

COMMISSARI

Professionisti della comunicazione visiva, esperti di comunicazione di brand e di marketing territoriale, rappresentanti ATS.

GRUPPI DI LAVORO

Diversi gruppi di persone proporzionalmente costituiti da: giovani piacentini neo diplomati universitari (40%), giovani designer piacentini (40%), professionisti di età superiore a 35 anni (20%), con funzione di guida e coordinamento

TEMPI E MODALITÀ DI LAVORO

I lavori si svolgeranno attraverso sessioni contemporanee, della durata di 3 giorni (martedì, mercoledì, giovedì, 7-8-9 Aprile) per essere presentati e sottoposti alla valutazione della commissione giudicatrice il venerdì mattino successivo 10 Aprile. Nel pomeriggio dello stesso giorno la commissione identificherà la proposta vincitrice e premierà il gruppo firmatario.

FORMATI DI PRESENTAZIONE

Ogni gruppo di lavoro sarà invitato a presentare alla Commissione:

L’iter di progetto (idee preliminari, concept, schizzi, suggerimenti di applicazioni, ecc.) in un file PDF, attraverso la figura di un rappresentante per ogni gruppo. Ogni rappresentante interverrà prima dell’inizio dei lavori della commissione e avrà a disposizione 15 minuti di tempo per esporre le proposte del proprio gruppo alla giuria;

Le proprie proposta creative attraverso un numero massimo di 10 stampe in formato A3 (30×42 cm) orizzontali. Le tavole avranno la funzione di visualizzare chiaramente i risultati finali e di favorire il lavoro della giuria.

CRITERI DI VALUTAZIONE DELLE PROPOSTE

Le proposte dei diversi gruppi saranno effettuata in base ai seguenti criteri:

efficacia e immediatezza comunicativa e caratteristiche concettuali, coerenza della proposta con il tema del concorso, originalità della proposta, flessibilità d’uso e di applicazione.

Il bando viene pubblicato su:

www.piacenzaexpo.it,

www.experiencepiacenza.it

www.comune.piacenza.itwww.provincia.piacenza.it

www.camcom.piacenza.it

EXPO2015

“L’UNIONE DEI COMUNI SIA PROTAGONISTA IN ALTA VAL D’ARDA”

Un uovo di Pasqua con l’auspicio che l’Unione dei Comuni dell’Alta Val d’Arda diventi protagonista e faccia sentire la propria voce nell’importante partita che si sta giocando a Vernasca per la vicenda Buzzi Unicem e Carbonext.

Di seguito pubblichiamo la nota dei comitati Bassa Nocività in Val d’Arda, Aria Pulita in Val d’Arda e Legambiente Piacenza che hanno incontrato i sindaci dell’Unione prima dell’insediamento.

“Sabato 28 marzo , nella giornata di insediamento dell’Unione dei Comuni dell’Alta Val d’ Arda a Castell’Arquato , i Comitati Basta Nocività in Val d’Arda , Aria Pulita in Val d’Arda insieme all’associazione Legambiente Piacenza si sono trovati davanti alla sede dell’unione con gazebo, banchetto di raccolta firme e volantini, per consegnare al Presidente dell’Unione in carica,Ivano Rocchetta, ed a tutti i sindaci e consiglieri componenti un simbolico pacchetto Pasquale targato No CarboNext .
Nella busta un piccolo uovo di pasqua, come augurio di buon lavoro, un Documento di richieste ed il testo della raccolta firme iniziata una settimana fa, il tutto per chiedere alla nuova realtà politica ed amministrativa della Val d’Arda di diventare protagonista,come ente autonomo, nella vicenda del progetto Carbonext attualmente in Valutazione di Impatto Ambientale in Provincia.
“Crediamo, ha affermato Laura Chiappa a nome dei comitati e di Legambiente, sia molto importante che l’ Unione dei Comuni appena nata diventi protagonista nelle vicende che coinvolgono il territorio della vallata e si esprima come ente unitario anche a livello “politico” e non solo amministrativo. Una vicenda così importante come quella del progetto CarboNext, che coinvolge tutta la vallata e tanto preoccupa la popolazione, non può essere certo delegata alla decisione del solo Comune di Vernasca, unico presente attualmente in Conferenza dei Servizi con diritto di voto , perché Comune sede della società Buzzi Unicem, ma deve essere il frutto di una decisione condivisa paritariamente da tutti e quattro i Comuni che fanno parte dell’Unione e che sono coinvolti dal progetto. Se si vuole davvero che l’Unione dei Comuni dell’Alta Val d ‘Arda sia un valore aggiunto per il territorio e non mera esecutrice di servizi, questo dovrebbe essere un passaggio necessario.”
I Comitati e Legambiente hanno consegnato ai sindaci ed ai consiglieri un documento in forma di istanza dove si chiede di mettere in discussione nell’Ordine del giorno della prossima riunione del Consiglio quattro richieste , tutte relative al progetto Carbonext .
Abbiamo chiesto- raccontano Luca Jesini e Marcello Trabucchi – per prima cosa all’Unione di Partecipare direttamente alla Conferenza dei Servizi in corso di svolgimento con un proprio rappresentante, perché Ente rappresentativo degli interessi di tutta l’area coinvolta dal progetto, studiando la forma specifica per poterlo fare. Non crediamo debba più essere solo Vernasca a decidere. Abbiamo inoltre chiesto di fare propria, come Unione dei Comuni dell’Alta Val d’Arda, la richiesta di Valutazione di Impatto sanitario fatta dai Comuni di Lugagnano, Castell’Arquato e Morfasso, facendola diventare “richiesta” dell’Unione , in risposta alle istanze del territorio di tutela sanitaria, ambientale e socio-economica. Non si può tra l’altro dimenticare che la domanda di Vis è stata supportata da 4122 firme di cittadini della Vallata.
Le altre due richieste riguardano la costituzione e nomina di un Comitato Tecnico Scientifico, composto da esperti sul tema dell’inquinamento atmosferico, della salute, ambiente e diritto che possa supportare con la propria competenza tecnica l’Unione dei Comuni in ogni passaggio della Conferenza dei Servizi ed il coinvolgimento dei cittadini, associazioni e comitati, istituendo un comitato di coordinamento o un tavolo per garantire il massimo grado di partecipazione ai processi decisionali sul progetto in corso”
La consegna del documento è avvenuta in un clima di massima disponibilità all’ascolto da parte di tutti i sindaci ed i consiglieri dell’Unione , per questo, fanno osservare i Comitati e Legambiente, spiace dover rilevare che il solo sindaco di Vernasca non solo non ha voluto ricevere il documento ne ascoltare i cittadini al momento della consegna ma alla fine dell’assemblea dell’Unione lo ha “dimenticato” sul tavolo della sala, ad evidente dimostrazione del grado di attenzione che riserva alle richieste dei suoi cittadini ed alvalore della partecipazione.”

CASO ASP, LE COOP PRONTE ALL’AZIONE LEGALE

“Non ci sono ragioni oggettive che possano motivare una scelta, così improvvisa, dell’amministrazione”. Coopeselios e Aurora Domus prendono la parola spiegando la posizione delle cooperative in merito alla scelta  della giunta di reinternalizzare i servizi di assistenza alla casa per anziani Vittorio Emanuele. “E’ un caso unico in Regione – una cosa del genere non è mai accaduta – ha spiegato Guido Saccardi di Coopselios – siamo pronti anche ad un’azione legale nel caso la decisione dell’amministrazione venisse deliberato dal consiglio comunale, con richiesta di risarcimento pari a circa 10 per cento del valore del contratto pari a 40 milioni”. In sostanza ciò che i dirigenti delle coop non capiscono è la ragione che sta dietro alla scelta di rendere totalmente pubblica la gestione del servizio. “I controlli esterni non hanno messo in evidenza alcun disservizio – spiega Saccardi – siamo perplessi perchè non c’è stata alcuna segnalazione. Nel maggio dello scorso anno l’amministrazione ha deciso di esternalizzare il servizio, a distanza di alcuni mesi è come se ci sentissimo dire ci siamo sbagliati, tutto da rifare. Non abbiamo capito quale sia il futuro che l’amministrazione ha in mente per la gestione dei servizi alla persona. Difenderemo con tutti i mezzi il diritto di esercitare la nostra funzione di cooperatori sociali – conclude Saccardi.  Dal 2010 al 2013 l’Asp ha perso 4 milioni e 200 mila euro nel 2014, la perdita prevista parla 1milione e 600. Il comune era socio dell’Asp anche negli anni precedenti, ma è intervenuto solo quando la legge ha imposto l’obbligo di ripianare il debito per il 25 per cento. Capitolo personale: Coopselios ha assunto tutti i lavoratori a tempo indeterminato, soprattutto donne. Ester Schiaffonati, direttrice d’area Coopselios, ha sottolineato “la massima collaborazione da quando abbiamo assunto il servizio, mantenendo tutto il personale precedente che a livello assistenziale  ha maturato una importante esperienza professionale con una continuità di lavoro. La collaborazione con i supervisori e i tecnici delle due coop è quotidiana, con i familiari sono stati svolti diversi incontri e le criticità manifestate sono state tutte affrontate”.

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ASP-COOP: E’ UN CASO POLITICO?

La vicenda legata all’azienda servizi alla persona, la cosiddetta Asp, sarà un altro duro banco di prova per la maggioranza. La discussione che sarebbe dovuta avvenire lunedì in consiglio, molto probabilmente è destinata a slittare dopo Pasqua. Nonostante le avversità e la tensioni dentro e fuori la maggioranza, sindaco dosi e giunta sono fermi sulla loro proposta di ripubblicizzare l’area anziani dell’Asp finora gestita attraverso una formula mista pubblico-privata: attualmente alla Casa di riposo del Vittorio Emanuele i 216 posti-letto sono gestiti per metà direttamente dall’azienda, per l’altra metà dal privato sociale con Coopselios e Aurora come coop accreditate. Il Comune vuole far tornare il Vittorio Emanuele a totale controllo pubblico per una ragione di risparmio, si calcolano circa 300 mila euro annui, e per una inerente la qualità del servizio offerto, perchè il punto fisso è l’anziano ospite della struttura. “Non dimentichiamoci che l’anziano ha il diritto di vivere la sua fragilità in un contesto che offre accoglienza di qualità sotto ogni punto di vista – ha sottolineato l’assessore al Nuovo Welfare Stefano Cugini – una presa in carico a 360°, assistenziale e relazionale. Noi abbiamo il dovere di garantire questo, insieme alla sostenibilità economica. A oggi, nella struttura di via Campagna, riteniamo che la condizione migliore sia data dalla gestione in capo ad un unico soggetto. La legge ci consente questa autonomia di scelta, noi intendiamo esercitarla – spiega Cugini -la Regione stessa avvalora questa linea”.

Coopselios e Aurora Domus, che si erano aggiudicate, nel 2014, l’accreditamento al Vittorio Emanuele, negli ultimi giorni messo in mano ai legali la delibera del Comune in quanto la considerano illegittima sotto il profilo normativo e sbagliata da quello politico. La sensazione, vista dall’esterno, è che si stia consumando una lotta tra Coopselios e Aurora da una parte Asp dall’altra. “Ad un anno dall’esperimento di gestione pubblico-privata -spiega l’assessore – abbiamo visto che questa forma convivenza forzata nella stessa struttura non ha portato i risultati attesi, quindi l’amministrazione ha fatto la sua scelta, ora tocca al consiglio comunale”. A proposito, sembra che il caso abbia preso una piega decisamente politica, proprio all’interno della stesso Pd ci sono parecchie contrarietà. “Il Pd è un partito nel quale le visioni differenti ci sono e ci saranno sempre – risponde Cugini – in questa partita però sarà doveroso lasciare da parte i personalismi. Sarà un banco di prova, in termini di maturità anche per il gruppo del Pd”. 

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