CHIAPPA, LEGAMBIENTE: “SFORAMENTI OLTRE LIMITE? CRONACA DI UN DISASTRO ANNUNCIATO”

Già 25 sforamenti nei primi 53 giorni del 2015, in alcuni casi addirittura il livello di pm 10 ha superato i 100 microgrammi per metro cubo. Nulla di nuovo per Legambiente, semplicemente la cronaca di un disastro annunciato, da anni. Il problema sanitario è grave, il legame tra inquinamento dell’aria e malattie è strettissimo, e le conferme arrivano ormai da ogni parte. La pianura padana è uno dei luoghi più inquinati non solo a livello nazionale, e non siamo noi a dirlo ma medici ed esperti, occorre prendere delle misure strutturali per correre ai ripari, occorre pensare a politiche nuove, efficaci perchè l’inquinamento si abbassi. Tanto più che il nuovo piano regionale dell’aria dell’Emilia Romagna ha posto limiti e paletti ben precisi alla amministrazioni che hanno tempo fino al 2020 per mettersi in regola, altrimenti si incorre in pesanti sanzioni comminate dall’Unione Europea. Sono una novantina le misure che la regione ha chiesto di intrudurre, tra queste un maggior numero di piste ciclabili, aree verdi, zone a traffico limitato: misure che vanno ben oltre il semplice blocco del traffico alla domenica o al giovedì, una vera e propria trasformazione del tessuto urbano. “Sono anni che diciamo che provvedimenti come le domeniche senz’auto servono a sensibilizzare i cittadini al tema dell’inquinamento – ha confermato Laura Chiappa presidente provinciale di Legambiente – ma in se stessi hanno un’utilità molto limitata. Nella realtà bisogna intervenire sul traffico veicolare, sulle emissioni inquinanti della industrie e sul riscaldamento per cui la Regione ha posto alcuni limiti. Il vero problema – spiega – non è arrivare a 50 microgrammi di pm 10 perchè il rischio è anche sotto la soglia; la sfida è quella di agire sul tessuto urbano. Svuotare la città dalle auto, pensare ad un trasporto pubblico diverso favorendolo, ma in realtà sembra che si vada nella direzione opposta, pensare ad una nuova urbanizzazione”. Quasi una rivoluzione copernicana, una trasformazione urbane che implica anche una preparazione culturale da parte delle singole amministrazioni; un nuovo modo di pensare il trasporto pubblico, una urbanizzazione diversa, parcheggi scambiatori veri, utilizzabili e capillari, una delocalizzazione delle industrie più inquinanti.

Il servizio completo con le interviste nella prossima puntata di A Tutto Tondo 

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CARBONEXT: 4122 FIRME PER CHIEDERE LA VALUTAZIONE DI IMPATTO SULLA SALUTE

In cinque giorni sono state raccolte 4.122 firme. Cittadini che chiedono, attraverso una petizione, la valutazione di Impatto sulla Salute relativa la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale e modifica dell’AIA inerenti al progetto per l’utilizzo di “CarboNeXT ®” nell’impianto di cottura del cementificio di Vernasca. I cittadini, insieme agli amministratori locali, chiedono uno studio approfondito che dia un quadro completo sul tema, facendo chiarezza partendo dai dati negativi diffusi e che fornisca elementi utili che oggi non esistono. La richiesta molto precisa che ha riunito trasversalmente tante persone invita il Presidente della Provincia Rolleri, che è l’Autorità Amministrativa chiamata a rilasciare o meno l’autorizzazione finale per l’avvio dell’impianto, subordinare la conclusione della V.I.A. ad una procedura di VIS per approfondire, confrontando gli enti istituzionali alle altre voci autorevoli che sollevano importanti censure sul progetto additandone le pericolosità, tutti gli aspetti sanitari dell’impianto all’oggi ed in caso di ricorso alle CSS. Troppi sono i timori in merito, suffragati da dati autorevoli, per poter soprassedere sulla necessità di studi più approfonditi.

Ecco il testo della petizione:

I Sottoscritti Abitanti dei comuni dell’Alta val d’Arda

Richiamando la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale avviata dalla Provincia di Piacenza in merito al progetto per l’utilizzo di CarboNeXT® nell’impianto Buzzi Unicem di Vernasca;  Alla luce delle preoccupanti informazioni elaborate anche da autorevoli fonti in merito all’impatto sulla salute a breve e lungo termine dell’utilizzo di CSS in impianti di cottura del cemento; Vista la crescente tensione ed i timori generati sul territorio che non vengono in alcun modo attenuati dalle informazioni ad oggi disponibili nonché vista la mancanza di dati univoci ed incontrovertibili;  Considerato che lo strumento della Valutazione di Impatto sulla Salute (VIS) ha per sua natura lo scopo di accertare i potenziali impatti del progetto sulla salute della Val d’Arda;Considerato che pur non essendo obbligatorio per progetti quale quello di cui in oggetto, l’utilizzo dello strumento della VIS è ampiamente caldeggiato soprattutto in quei processi ad importante impatto ambientale; Ritenuto indispensabile avere un monitoraggio affidabile e completo che sia basato su prove scientifiche, mentre ad oggi non esiste una sperimentazione ritenuta esaustiva e strettamente legata alla fattispecie, anche territriale, dell’impianto di Vernasca; Considerate le motivazioni più dettagliatamente specificate dai comuni di Lugagnano Val d’Arda, Castell’Arquato e Morfasso che hanno ufficializzato la richiesta con PEC del 13 febbraio 2013; Richiamata la richiesta di avvio della VIS avanzata dal Sindaco di Lugagnano Val d’Arda in sede di Conferenza dei Servizi del 12 febbraio 2015

CHIEDONO

Al Presidente della Provincia di Piacenza Francesco Rolleri di dare positivo seguito alla richiesta ufficiale avanzata dal Sindaco di Lugagnano Val d’Arda unitamente ai Sindaci di Castell’Arquato e Morfasso ed avallata da alcune altre Pubbliche Amministrazioni affinché sia avviato immantinente e contestualmente alle Conferenze dei Servizi il processo di Valutazione di Impatto sulla Salute (V.I.S.) come supporto ai percorsi di pianificazione e di decisione; Che a tale Valutazione possano partecipare i portatori di interesse territoriali indicando anche loro tecnici di fiducia; Che ogni decisione in merito all’utilizzo di CSS nell’impianto di cui in oggetto sia subordinata e coerente agli esiti della Valutazione di Impatto sulla Salute più volte citata.

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NUOVE IMPRESE CINESI, NEL 2014 SONO STATE 132

Sono passati da 48 nel 2004 a 132 nel 2014. Stiamo parlando delle imprese individuali con titolari di nazionalità cinese. In un periodo nero per il commercio, in cui negozi storici di casa nostra abbassano la saracinesca dall’oggi al domani, ci siamo chiesti chi resiste. Basta guardarsi distrattamente attorno per accorgersi che là dove fino a pochi anni campeggiavano insegne luminose dei marchi dell’elettronica oggi sono arrivati i Gran Market cinesi, dove si trova praticamente tutto a prezzi davvero irrisori. E la risposta è nei numeri. I dati elaborati dalla Camera di Commercio su dati di Infocamere ci dicono che negli ultimi anni le imprese made di China sono aumentate in modo sempre crescente. In particolare, nel 2014, i settori d’impresa dove i cinesi la fanno da padrone sono il commercio al dettaglio (53 titolari) e le attività di ristorazione (41), ovvero ristoranti e bar. Nel commercio il primo boom si è registrato nel 2011 quando le imprese aperte con titolari cinesi furono 63 nel settore commercio al dettaglio, nel 2014 si sono abbassate a 53. Nella ristorazione invece il boom si è avuto proprio nell’ultimo periodo: 41 nuove imprese registrate presso la Camera di Commercio di Piacenza nel 2014, 35 nel 2013, 31 nel 2012 e 25 nel 2011. Nel settore servizi alla persone, 19 sono state le nuove attività nel corso del 2014. Capitolo cessazioni: si registrano una decina di chiusure nel settore del commercio a fronte di 4 nuove aperture, 3 cessazione nel settore ristorazione a fronte di 6 aperture. Dove si registra la maggiore concentrazione di attività gestite da cinesi è Piacenza, seguita da Castel San Giovanni e Fiorenzuola.

MERCA CHINA

M5S: “AMMINISTRAZIONE NEL CAOS”

“E’ un’amministrazione dove il caos regina sovrano”. E’ questo il succo del pensiero dei consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle per definire gli ultimi episodi che hanno portato a convocare, a due giorni di distanza, due commissioni pressochè identiche su Expo 2015. La prima martedì, la seconda giovedì, che per mancanza di numero legale non si è riunita.

Ecco il testo a firma del capogruppo Mirta Quagliaroli

Martedì e giovedì scorsi sono state convocate 2 commissioni sulla stessa tematica, l’Expo. Abbiamo constatato con rammarico e stupore che nella commissione 4 di martedì non era presente l’A.T.S., associazione temporanea di scopo guidata da Silvio Ferrari, coordinatore del progetto “Piacenza per Expo 2015”. L’A.T.S. ha infatti il compito di organizzare tutto il lavoro in vista dell’esposizione universale e di riunire tutte le proposte e le iniziative ispirate ad Expo. Fare una commissione per parlare dei lavori in corso senza la presenza dell’associazione che li sta predisponendo è quantomeno strano, è un po parlare a vuoto senza interlocutore. Infatti dato che molti commissari della commissione 4 hanno fatto presente questo fatto al presidente, si è deciso di fare un’altra commissione 4 per discutere delle iniziative e progetti in corso con il responsabile Silvio Ferrari. A noi sembra che si facciano le cose con superficialità e senza coordinamento, infatti dopo 2 giorni era prevista un’altra commissione, la 3 per precisione, che era stata richiesta da tempo in modo ufficiale con raccolta firme dai consiglieri, proprio per capire quali fossero le iniziative culturali previste in città. Insomma alla fine un doppione. Quindi proprio per risparmiare soldi pubblici si è pensato di mandare deserta la commissione così da non pesare ulteriormente sulle casse comunali già in forte difficoltà. Ma soprattutto quello che ci stupisce è la mancanza di progettazione e di coordinamento tra i 4 presidenti di commissione mentre spicca il ruolo marginale del Presidente del Consiglio comunale che invece dovrebbe coordinare tutto il lavoro consigliare. A Piacenza, a differenza di altre realtà assurte agli onori alla cronaca per la quantità di commissioni effettuate solo per incassare il gettone di presenza, i consiglieri dimostrano più buon senso dell’amministrazione.

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DOSI SU EXPO: “QUALCUNO SPERA CHE LE COSE VADANO MALE”. SONO TUTTI GUFI?

Il sindaco Paolo Dosi ha pubblicato sul suo profilo Facebook alcune riflessioni su Expo 2015, o meglio sul disfattismo/pessimismo  che una parte di piacentini nutre verso le aspettative che l’evento avrà su Piacenza. “Qualcuno – scrive il sindaco – si augura che Piacenza faccia una pessima figura per avere un pretesto in più per attaccare le istituzioni, Comune in testa. Sembra di risentire le previsioni (auspici?) di fallimento dell’adunata nazionale degli alpini del 2013: non abbiamo la capacità di gestire una manifestazione di quella portata ecc.” Poi aggiunge “la differenza rispetto a quell’evento è che avevamo termini di paragone,  precedenti. Questa è un’occasione unica che non ha precedenti per noi, e che mai più rivedremo. Io sarei più prudente prima di sparare sentenze”.

È vero, Expo è un’opportunità unica e sarebbe stato stupido non sfruttarla, tanto più che Piacenza si trova ad 80 chilometri da Milano. Bene anche la Piazzetta sulla quale tanto si è discusso a cominciare dal costo,  ma sicuramente ne valeva la pena. Forse però coloro che hanno dei dubbi sulla effettiva ricaduta dell’evento sulla

 città non sono tutti “gufi”, forse qualcuno di loro apporta motivazioni in parte condivisibili. Tipo: come cambierà la città nei sei mesi di Expo? Il centro visivamente cambierà aspetto? Piazza Cavalli diventerà una galleria a cielo aperto? La città sarà più fruibile,  i musei resteranno aperti, le gallerie d’arte faranno rete? Alcune tipicità che appartengono a Piacenza come il Tondo

di Botticelli, il Fegato Etrusco, l’Ecce Homo continueranno ad essere quasi celati nelle stanze dei musei o usciranno per mostrarsi al mondo? A queste banali domande qualcuno ha risposto?

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LE GOOD NEWS CHE FANNO NOTIZIA

Le buone notizie hanno  attirato sempre poco l’attenzione dei lettori, la sfida che un buon giornalista deve saper cogliere e vincere è renderle accattivanti e proporle al pubblico.  In sostanza la domanda è: come rendere le good news notizie? Non è un ossimoro, perché oggi le news che fanno notizia sono sempre più collegate alla cronaca nera, a fatti eclatanti che colpisono l’opione pubblica. Esistono anche buone notizie, storie di un’Italia controcorrente,  di un’Italia che ha voglia di positività.  Così il giornalista piacentino Giangiacomo Schiavi ha intitolato il suo ultimo libro nato da un blog collegato Corriere della Sera. La presentazione è avvenuto alla sede degli Amici dell’Arte dove Schiavi è stato accolto da un pubblico davvero numeroso. “Oggi i giornalisti hanno perso il gusto di scendere in strada per cercare le notizie – ha detto – spesso le cosiddette fonti istituzionali le notizie le confezionano pronte per essere pubblicate. I realtà se si va in giro, l’Italia è piena di storie di gente comune da raccontare”. Schiavi è tornato anche sul tema Expo 2015e sulle opportunità per il nostro territorio.  Sono legittime le aspettative che Piacenza ha verso l’evento? gli abbiamo chiesto. “Certo, soprattutto perche si trova vicino all’epicentro della kermesse – ha risposto – non solo, il tema di Expo, l’alimentazione, ha una forte connotazione piacentina, ma ci vogliono anche strumenti esterni come ad esempio treni degni che colleghino Piacenza a Milano”.

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LA MAGIA DEL SOGNO D’ORIENTE A PIACENZA EXPO

Per tre giorni, dal 20 al 22 febbraio, Piacenza diventa la capitale dell’Est del mondo: con la prima edizione di Sogno d’Oriente, Il festival di magia, danza e cultura orientale e mediorientale che porta nei padiglioni di Piacenza Expo tutte le suggestioni di una tradizione millenaria, tra maestri danzatori, astrologi e cartomanti, esperti del benessere, monaci, maestri di arti marziali, cosplayer e cultori esperti del mondo orientale. Nel padiglione della manifestazione, in un viaggio ideale tra oggetti, vestiti, gioielli e stoffe preziose, si attraversano terre e culture che hanno costruito nei secoli l’immaginario mistico e affascinante di paesi come Giappone, Cina, Thailandia, Cambogia, India, Indonesia, Marocco, Egitto, Tibet, Turchia. A queste atmosfere sono dedicate le quattro aree tematiche che ne ricostruiscono tutte le suggestioni: Danza, Magia, Paesi d’Oriente e Medioriente, Benessere. Il cuore pulsante degli eventi di Sogno d’Oriente è il mondo della danza, che alla manifestazione vive attraverso spettacoli, stage, e lezioni di maestri di caratura internazionale come Sunny Singh, Samara, Patrizia Pin, Ayman Aly, che si alterneranno sul palco per tutta la durata della manifestazione e guideranno speciali lezioni aperte a tutti. Tarocchi, Sibille, I Ching, Carte degli Angeli, lettura della mano e del pendolo, tema natale, oroscopo personalizzato: sono solo alcune delle pratiche mistiche che da secoli appassionano milioni di italiani, sempre più affascinati dalle predizioni sul futuro e dalla ricerca di uno punto di vista diverso per interpretare i segni della vita quotidiana. A Sogno d’Oriente si ripercorrono tutte le tradizioni più antiche di popoli lontani, che si sono tramandate nei secoli fino ai giorni nostri. Operatori professionisti da tutta Italia accolgono i visitatori tra candele e drappi dai colori caldi, destreggiandosi con i più svariati tipi di carte e strumenti, tra chiromanti, cartomanti, rabdomanti e astrologi, ognuno con la sua specialità.

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RDB: GARANTITA LA CONTINUITA’ NELLA PRODUZIONE

I delegati nazionali di Fillea, Filcams e Filctem hanno incontrato nella sede Rdb di Pontenure i commissari fallimentari Michele Guidotti e l’avvocato Andrea Loranzi. E’ stato un tavolo positivo, hanno sottolineato i sindacati, perchè è stata confermata la continuità anche in questa fase delicata del fallimento dell’azienda. Le commesse saranno evase garantendo così il lavoro negli stabilimenti, se arrivassero nuovi ordini verranno accettati. E’ stata confermata la volontà da parte dei commissari di prendere in considerazione e valutare le offerte che arriveranno nei confronti del marchio Rdb. Seguirà un’attenta valutazione per non ripetere ciò che è accaduto negli ultimi mesi con la Geve di Marini. A breve, forse già la prossima settimana, verrà convocato a Pontenure il coordinamento nazionale.

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GIROMETTA, F.I. “MEDIATORE SOCIALE ACER, CHE FINE HA FATTO?”

La figura del mediatore sociale di Acer sembra non avere pace. Dopo le dimissioni di Giulio Merli, nel giugno scorso, venne nominato Fabio Marchetti; anche in questo caso non mancarono le polemiche sulle modalità di selezione. Ad oggi pare che anche Marchetti si sia dimesso. Il tutto dev’essere avvenuto nella massima riservatezza dal momento che la capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale Lucia Girometta ha presentato un’interrogazione urgente a sindaco e giunta per chiedere chiarimenti rispetto alla vicenda, dal momento che il mediatore sociale è una figura di massima utilità e prevista dal regolamento regionale. Ecco il testo:

Premesso che:

Presso l’ACER di Piacenza è in funzione il servizio di mediazione sociale, utile a dirimere le controversie tra condomini e a favorire armonia e coesione; Già nel mese di giugno avevo presentato un’interrogazione chiedendo la motivazione del perché non si provvedesse alla nomina di un nuovo Mediatore Sociale,  in seguito alle dimissioni del dott. Merli. Poco dopo era stato nominato il dott.Fabio Marchetti, quale Mediatore Sociale, che, da quanto mi è stato riferito, si è dimesso nei primi giorni di febbraio.

 

Considerato che:

Tale figura è di grande importanza ed è insostituibile per i residenti, e non,  delle abitazioni dell’Acer. Tale nomina credo sia un atto dovuto, soprattutto in base ai regolamenti regionali.

Chiede

Se corrisponde al vero che anche il nuovo Mediatore Sociale si è dimesso e le motivazioni di questa decisione;Per quanto tempo il servizio rimarrà ancora scoperto e quali siano i tempi previsti per l’assegnazione di un nuovo incarico.

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LA STORIA DEL CIOCCOLATO DAL MAESTRO SCAGLIA

Hanno ascoltato la storia del cioccolato illustrata dal maestro Aldo Scaglia della pasticceria Falicetto, che ha offerto una degustazione guidata: questa la mattinata dei 60 bambini di 5 anni, alunni della materna Dante, che hanno partecipato all’appuntamento con i laboratori di educazione alimentare promossi dall’Amministrazione comunale, la cui conduzione è affidata alla dietista Monica Maj. “L’obiettivo – sottolinea l’assessora alle Politiche Scolastiche Giulia Piroli, presente stamani alla Dante – è innanzitutto la promozione della salute, coinvolgendo i più piccoli in un percorso di apprendimento e consapevolezza che li porti sia ad acquisire sane abitudini a tavola, sia a conoscere i prodotti del territorio, nonché i processi di coltivazione, trasformazione e commercializzazione del settore agroalimentare”. Non c’è solo il cioccolato nell’ambito dei laboratori di educazione alimentare: oltre all’esperienza dedicata al cacao per i più grandi, si impara a conoscere frutta e verdura per i bambini di tre anni, nonché lo yogurt per gli alunni di quattro anni. Verdura protagonista anche nel percorso della scuola d’infanzia Carella, le cui sezioni C e D ne conosceranno caratteristiche nutrizionali, stagionalità e tipologie, attraverso degustazioni, uso creativo degli ortaggi e preparazione di una merenda finale che coinvolgerà anche i genitori. La sezione A della materna Besurica seguirà il viaggio del cibo attraverso la storia, approfondendo la dieta delle diverse epoche in relazione ai monumenti cittadini visitati, mentre gli alunni della sezione B valorizzeranno l’importanza della verdura nell’alimentazione quotidiana attraverso giochi, decorazioni “vegetali” e nozioni di base sulla provenienza e stagionalità. I bimbi della sezione C arriveranno a riprodurre, in classe, il modellino dell’apparato digerente di un robot, sviluppando inoltre una forte interazione tra il laboratorio alimentare e l’educazione fisica in palestra, mentre i bambini della sezione D rifletteranno sui fattori e comportamenti che favoriscono la salute, nel progetto “Mi sento bene quando?”, con l’intervento della psicoterapeuta Alberta Anaclerio. Per la sezione E, infine, itinerario a ritroso sino alla Preistoria, tra i cibi degli antenati dell’umanità, con la possibilità di cimentarsi nella macinatura a pietra e la ricostruzione del piatto tipo dell’uomo di Neanderthal. Nelle scuole primarie Pezzani e XXV Aprile, i bambini impareranno tutto sul cibo come combustibile del corpo, nonché sul funzionamento dell’apparato digerente che sarà costruito in classe utilizzando materiali di recupero.

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