Un’offerta da 5 milioni di euro, un piano industriale serio e fattibile, l’unica preoccupazione riguarda il risvolto occupazionale. I commissari straordinari accompagnati dai sindacati nazionali e locali hanno individuato l’offerta più congrua per l’acquisizione degli stabilimenti Rdb di Pontenure, Monticelli, Tortoreto (Teramo), Bellona (Caserta) e Belfiore (Verona). Si tratta della Geve di Legnago dell’imprenditore Paolo Marini, ironia della sorte ex dipendente di Rdb. La preoccupazione dei sindacati, dicevamo, riguarda il piano occupazionale. Su 299 dipendenti, solo a 120 verrebbe garantito il ricollocamento. Da oggi c’è una settimana perchè i commissari, il comitato di sorveglianza e il Ministero redigano il documento prima che il Tribunale si pronunci. L’auspicio è che si riesca ad aumentare il numero di lavoratori che verrebbero ricollocati. Da parte dei sindacati c’è cauto ottimismo.
PIROLI: “NON E’ UN’OPERAZIONE TAGLIA MERENDE, MA SALVA PRANZO”
“Non si tratta di un’operazione taglia merenda, ma salva pranzo”. L’assessore all’Infanzia Giulia Piroli riassume in poche parole il concetto che sta alla base della scelta presa dalla giunta comunale di eliminare la merenda dalle scuole materne. Il tema è molto importante – prosegue l’assessore – stiamo parlando di eliminare uno spreco che sfiora il 50%. I bambini vengono svegliati dal sonnellino pomeridiano ed hanno poco appetito, poi vengono ritirati dai genitori e spesso non hanno il tempo per la merenda”. In un’ottica di razionalizzazione delle risorse, l’amministrazione ha scelto il male minore, ovvero tagliare un pasto che, certamente, non è il principale. “Le tariffe rimarranno invariate – spiega Piroli – e l’amministrazione avrà un risparmio 40mila euro. Continueremo a servire prodotti a chilometro zero, due volte alla settimane pasta prodotta con grano di Libera Terra, ovvero terre confiscate alla mafia, banane del commercio Equosolidale. Manterremo la merenda di metà mattina con un frutto. E’ una scelta coraggiosa – continua – che salvaguarda il livello di qualità e l’impegno verso un progetto di educazione alimentare”. Scongiurato il rischio del pasto trasportato per le scuole materne di piccole dimensioni, con meno di 50 bambini, come Pittolo, Vallera; i pasti continueranno ad essere cucinati direttamente nelle cucine delle singole scuole.
PRIMARIE PD, FOTI:” I VECCHI COMUNISTI SI RIVOLTANO NELLA TOMBA”
Nel pieno caos Pd, dove in 24 ore sono finiti nel registro degli indagati i due candidati alle primarie, Matteo Richetti e Stefano Bonaccini, il coordinatore regionale di Fratellio d’Italia-An Tommaso Foti scrive in una nota “lo sanno tutti che da due anni la Procura della Repubblica di Bologna indaga sui rimborsi spese dei consiglieri regionali, nessuno escluso. Forse che Richetti e Bonaccini pensavano, pur essendo stati consiglieri in questa legislatura, di essere al di sopra di ogni sospetto?”
Ecco la nota integrale
“Ciò che più stupisce ed indigna nella vicenda che coinvolge Matteo Ricchetti e Stefano Bonaccini è il fatto che prima si sono preoccupati di scendere in campo per governare la Regione e, soltanto all'ultimo momento, hanno fatto verificare dai propri avvocati se erano indagati" lo sostiene Tommaso Foti, del coordinamento regionale di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale, che aggiunge "Eppure lo sanno tutti che da due anni la Procura della Repubblica di Bologna indaga sui rimborsi spese dei consiglieri regionali di tutti i gruppi consiliari, nessuno escluso" " Forse che Ricchetti e Bonaccini pensavano, pur essendo stati consiglieri regionali in questa legislatura, di essere al di sopra di ogni sospetto ?" si chiede l'ex parlamentare che aggiunge "In casa PD avevano preparato già tutto: candidati e data delle primarie. I maggiorenti provinciali, anche a Piacenza, avevano già dichiarato con quale dei candidati presidenti della Regione si erano schierati. E poi questo finale di partita tanto farsesco, quanto prevedibile: uno spettacolo così deprimente, da fare rivoltare nella tomba i vecchi comunisti." " Ma ciò che più stupisce è la puerile tesi di una "giustizia ad orologeria" che colpirebbe in questo momento il PD. Quasi - aggiunge Foti - che non tutti sapessero che la Procura di Bologna ha richiesto una proroga delle indagini che scade a fine ottobre. Accertato che la superiorità morale che la sinistra da sempre si attribuisce, finisce una volta per tutte in un bicchiere d'acqua, sarebbe però doveroso che tutti coloro che si trovano nelle posizione di Ricchetti e Bonaccini, ma non lo dicono, facessero un passo indietro." " Senza entrare nel merito di un'indagine, la rilevanza penale della quale - se del caso - dovrà essere accertata nelle sedi deputate, rimane il fatto - continua l'esponente di Fd'I-AN - che si rischia di svolgere una campagna elettorale tra un avviso di garanzia ed un altro ai candidati, la qual cosa finirebbe per ulteriormente scoraggiare la partecipazione al voto da parte di un'opinione pubblica legittimamente schifata da un modo d'interpretare la funzione pubblica quanto meno poco edificante." " Se alla politica si vuole tornare a dare una dignità, anche piccola, allora - conclude Foti - è in primo luogo la politica, e per essa i partiti, che devono evitare che la campagna elettorale, anziché riguardare il futuro della Regione, si incentri tutto sulle vicende giudiziarie di molti dei consiglieri regionali in carica. Ma per farlo, occorre chiedere un passo indietro a questi ultimi. Dopo tutto, anche comportamenti non penalmente rilevanti sono a volte moralmente ripugnanti."
PALAZZO EX ENEL, UN GIGANTE CHE NON C’E’ PIU’
Manca una manciata di giorni e palazzo ex Enel non esisterà più. Le ruspe stanno ultimando i lavori di demolizione della struttura incominciati alla fine di luglio. La data ultima è lunedì 15 settembre in concomitanza all’avvio dell’anno scolastico. I lavori dovranno essere terminati perchè venga ripristinata la vecchia viabilità in via X Giugno e nelle strade limitrofe.
Nel frattempo l’associazione Archistorica e il gruppo di ricerca Piacenza Romana hanno chiesto che si apra un dibattito pubblico attorno alla valorizzazione dei reperti archeologico presenti nel sottosuolo. Una tavola rotonda tra proprietà ed associazioni con la mediazione del Comune perchè, senza interferire con l’andamento del progetto, possano essere mostrati e valorizzati i reperti oggi coperti da una soletta di cemento. Gli esempi da cui prendere spunto non mancherebbero, sostengono i membri dell’associazione, a partire dall’oculo vetrato nella Corte Scaligera di Verona al pavimento trasparente della Camera di Commercio di Milano sotto al quale si possono ammirare i resti del teatro romano.
BUFERA NEL PD, INDAGATO ANCHE BONACCINI
Se non si può definire caos, poco ci manca. Quando tutto sembrava pianificato in vista delle primarie, in una sola giornata tutto sembra smontato. Prima il ritiro dalla corsa di Matteo Richetti perche indagato per peculato, poche ore dopo l’iscrizione nel registro degli indagati nella stessa inchiesta anche per il super favorito, il candidato forte Stefano Bonaccini. Lo ha confermato il suo avvocato all’agenzia Ansa. Una situazione che provocherà un forte imbarazzo all’interno del Partito Democratico a poche settimane dalle primarie in vista dell’appuntamento elettorale delle elezioni regionali.
PRIMARIE PD, RICHETTI SI RITIRA. INDAGATO PER PECULATO
In casa Pd sembrava tutto pronto in vista delle primarie quando uno dei due canditati si è ritirato. Matteo Richetti è stato iscritto nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta “spese pazze”del consiglio regionale. Sul suo conto era stato aperto un procedimento a parte su esposto del consigliere del M5S Andrea Defranceschi sull’uso delle auto blu da “casa e per casa” nel periodo in cui Richetti fu Presidente del Consiglio regionale. Dapprima la sua decisione di ritirarsi era stata spiegata con forti pressioni da Roma e motivi personali. Poi la notizia della sua iscrizione nel registro degli indagati sui siti nazionali, tra cui Repubblica.it. Il termine entro il quale presentare le firme era fissato per le 12 di oggi, termine rispettato dagli altri due candidati Stefano Bonaccini e Roberto Balzani. Richetti ha anche scritto anche una nota su Facebook dove professa “unità” dentro al partito: “L’unità è un valore che non va solo dichiarato, ma anche praticato. Per questo non metterò in campo la mia candidatura. Decisione sofferta e meditata, ma credo sia nell’interesse dell’Emilia Romagna e del Pd. Ora non è il momento delle divisioni, il nostro Paese e la nostra regione non possono permetterselo”
REGIONALI, FOTI:”IL CENTRODESTRA SI DIA UNA MOSSA”
Se il Pd è pronto a scegliere il candidato alla regionali attraverso le primarie fissate per il 28 settembre, il centrodestra sembra in alto mare. Eppure in ballo c’è la presidenza della regione Emilia Romagna. Tommaso Foti, membro del coordinamento regionale di Fratelli d’Italia-AN e consigliere comunale, non ha lesinato critiche al’intera coalizione di centrodestra. Ci sia dia una mossa – è il senso del suo ragionamento – se non altro per salvare l’onore. Quella di Foti è un’analisi dura e realistica, consapevole che il centrodestra, in regione, siederà ancora una volta all’opposizione perchè incapace di individuare un candidato credibile con una visione amministrativa globale.
“NOI CI SIAMO” CENTRODESTRA UNITO CONTRO L’AMMINISTRAZIONE
E’ con lo slogan “Noi ci siamo” che il centrodestra si è presentato unito contro, pronto a fare squadra contro l’amministrazione del sindaco Dosi. Un unico gruppo che tiene uniti i partiti della minoranza in consiglio comunale (Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d’Italia – AN, Sveglia e Piacenza Viva) il cui portavoce cambierà a rotazione ogni sei mesi. “Basta divisioni, è ora di fare squadra – ha detto Marco Colosimo Piacenza Viva – gli slogan servono a poco”. Erika Opizzi Fd’I ha posto l’accento sulla comunità d’intenti che lega il centro destra: “sicurezza, viabilità, sono tematiche che ci accomunano, portarle avanti insieme avrà più valore”. “La gente è rassegnata – è la posizione di Polledri Lega Nord – si ripetono continui fallimenti, mancano le risposte adeguate. Sulle cose importanti – è l’affondo di Polledri – decidono i soliti gruppi di potere”. Filiberto Putzu Forza Italia è drastico: “bisogna togliere le sigle per fare gruppo comune contro un sindaco che ha smesso i panni del bravo ragazzo”. Pare di capire che l’opposizione non è più disposta a fare sconti: “su alcuni temi siamo stati più che collaborativi – ha risposto Tommaso Foti Fratelli d’Italia – come il PSC o il nuovo modello di welfare”. Poi l’affondo finale “meglio essere banale che ferale come il nostro sindaco”.
FISCAL COMPACT, QUESTO SCONOSCIUTO
Se il Fiscal Compact non verrà modificato a pagarne le conseguenze saraano i cittadini. A dirlo è il vicepresidente nazionale di Federconsumatori Sergio Veroli a Piacenza per l’assemblea pubblica organizzata dalla Cgil. “Con un aumento del debito pubblico, il Pil che si abbassa e la deflazione dietro l’angolo, se il Fiscal Compact non subirà modifiche i sacrifici per i cittadini sarebbero pesantissimi” ha spiegato Veroli. “L’altra questione importante è sollevare il velo su questo argomento, confrontarsi, spiegare ai cittadini a cosa si va incontro. È passato tutto sotto silenzio. Stipendi bloccati, aumento della disoccupazione e delle tariffe costrigono i cittadini a risparmiare anche sul cibo, ad agosto i consumi sono calati del 4%” ha concluso Veroli. La raccolta firme per i 4 referendum abrogativi vuole ripristinare la Sovranità del governo e del parlamento. Occorrono 500 mila firme entro la fibe di settembre.
EX CASERMA VVF, BOTTA RISPOSTA TRESPIDI-MARTINO
Se la lettera che il Presidente della Provincia spedì al comandante dei Vigili del Fuoco di Piacenza fino a ieri non aveva avuto risposta, oggi ce l’ha. Ci riferiamo alle dichiarazioni che ieri ha utilizzato il Trespidi riguardo alle condizioni nelle quali è stata l’ex caserma di viale Dante nel corso del trasloco. Condizioni definite “indecorose” dal Presidente della Provincia. In un lungo comunicato il comandante Martino ribatte al mittente ogni accusa. Il cuore della replica del comandante Martino è racchiusa nelle ultime righe”I Vigili del Fuoco di Piacenza certamente non vandalizzano, non rendono fatiscente e non tengono male i beni a loro affidati, anzi spesso, ogni giorno, per 3000 volte all’anno nel territorio provinciale, a rischio della propria incolumità tutelano i beni e la vita degli altri sulle proprie spalle, sulle proprie gambe, con le loro braccia e con il Cuore, perché questo è il loro lavoro, questa è la loro passione, questa è la loro vita”.
Di seguito il comunicato integrale
In riferimento agli articoli di stampa riportanti lo stato di degrado della vecchia Sede dei Vigili del Fuoco di Viale Dante, si precisa quanto segue:
1. la sede VVF di viale Dante di proprietà dell’Ente Provincia di Piacenza è stata inaugurata nel 1964 con il canone di locazione a carico del Ministero dell’Interno.
2. l’ultimo canone annuo in lire (2002) è stato di oltre 200.000.000 (DUECENTOMILIONI).
3. dal 2003 il canone annuo è stato di oltre € 210.000 (DUECENTODIECIMILA), fino all’aprile 2014 in osservanza al contratto di locazione,
4. da ben oltre dieci anni nella sede di viale Dante non risultano effettuati lavori importanti a carico del proprietario sulla struttura e sugli impianti che pur necessitavano di interventi sostanziali, ad esempio: l’impianto elettrico non è mai stato messo a norma, l’amianto del tetto mai stato rimosso….
5. stante l’“anzianità” del fabbricato, moltissimi lavori necessari alla funzionalità della sede di viale Dante con il passare degli anni sono stati effettuati a cura del Comando con la costruzione di soppalchi, tettoie muri divisori e quant’altro utile alla funzionalità della stessa.
6. fino alla primavera 2013 la palestra dei Vigili del Fuoco di Viale Dante ha ospitato per gli allenamenti il Comitato Paraolimpico di Piacenza sezione “Torball” Gruppo Sportivo Non Vedenti.
7. in data 14 ottobre 2013 sono iniziate le operazioni di trasloco della sede VVF da viale Dante a strada Val Nure conclusesi il 15 novembre 2013.
8. con nota n° 9732 del 15 novembre 2013 veniva comunicata agli Enti interessati la conclusione del trasloco e la disponibilità alla riconsegna dell’immobile.
9. nel frattempo il Comando VVF ha provveduto a mettere in sicurezza gli impianti di distribuzione dell’energie (energia elettrica e gas metano) nella sede al fine di evitare eventuali incidenti a persone, autorizzate e non, che potessero in qualche modo trovarsi nella sede, oramai vuota, a vario titolo e quindi evitare incidenti e relative conseguenze.
10. in data 14 febbraio 2014 con apposito verbale, agli atti degli Enti interessati dalla locazione, veniva consegnato il complesso edilizio al legittimo proprietario in coerenza con i dettami di riconsegna dell’immobile specificati nel contratto di locazione in quanto nulla è emerso sulla cattiva condizione dell’immobile.
11. dopo la data di cui al punto precedente non risulta siano stati posti in essere sistemi di sorveglianza per l’immobile da parte dell’Ente proprietario.
12. nel fabbricato venivano lasciati dentro alcuni locali della sede, in accordo con i dirigenti tecnici della Provincia, una serie di beni mobili fuori uso del Comando VVF in attesa della conclusione delle procedure amministrative di alienazione degli stessi.
13. in data 28 maggio 2014 in risposta a un sollecito del 20 maggio 2014 a firma del Presidente della Provincia Prof. Massimo Trepidi si comunicava che, essendosi concluse le procedure di alienazione dei beni fuori uso, entro fine maggio 2014 i locali ancora occupati venivano sgombrati definitivamente; nella stessa nota a riguardo all’addebito di danni ovvero ad alcune demolizioni e rimozioni si comunicava che i pochi lavori di demolizione e smontaggio sono state eseguiti per permettere il trasloco di strutture particolari (soppalchi, server, ecc) sempre in accordo con i dirigenti tecnici dell’Ente proprietario e nulla risultava vandalizzato o fatiscente (vedi verbale di consegna del 14.2.2014).
Quanto sopra a tutela dell’immagine dei Vigili del Fuoco di Piacenza che hanno traslocato una sede di servizio operativa come una caserma dei pompieri (20 uffici, 150 posti letto, una mensa con relativa cucina per 200 persone, un centinaio tra automezzi e attrezzature semovibili, un magazzino vestiario e attrezzature, una officina, ecc. ecc.) senza che vi fosse destinato per loro un euro di compenso, impegnandosi con diligenza e professionalità durante l’orario di servizio e senza mai interrompere il servizio di soccorso e garantendo comunque la copertura operativa VVF su tutte le sedi di servizio provinciale a tutela della cittadinanza della provincia piacentina, rientrando a lavorare gratuitamente.
I Vigili del Fuoco di Piacenza certamente non vandalizzano, non rendono fatiscente e non tengono male i beni a loro affidati, anzi spesso, ogni giorno, per 3000 volte all’anno nel territorio provinciale, a rischio della propria incolumità tutelano i beni e la vita degli altri sulle proprie spalle, sulle proprie gambe, con le loro braccia e con il Cuore, perché questo è il loro lavoro, questa è la loro passione, questa è la loro vita.
Il Comandante Provinciale Dott. Ing. Francesco Martino
Non si è fatta attendere la controreplica del Presidente Trespidi e del dirigente servizio Edilizia Pozzoli. In particolare Trespidi sottolinea di non aver mai utilizzato i termini “fatiscente o vandalismi” ma ” condizioni indecorose” per lo stato dei locali dell’caserma dopo il trasloco.
Ecco il testo integrale
La Provincia di Piacenza, proprietaria dell’immobile in questione, ha sempre garantito la manutenzione ordinaria dello stesso, oltre ad un intervento di manutenzione straordinaria riguardante il rifacimento della copertura del corpo laboratori il cui stato di conservazione appariva più critico. Non è un caso, come scrive il comandante Martino, che “da ben oltre dieci anni non risultano effettuati lavori importanti a carico del proprietario della struttura”: infatti “da ben oltre dieci anni” lo Stato aveva avviato la costruzione della nuova sede dei vigili del fuoco, inaugurata negli scorsi mesi. Sarebbe quindi stato illogico investire, da parte dell’amministrazione provinciale, somme importanti per interventi, come per l’impianto elettrico citato dal comandante (realizzato nella prima metà degli anni ’60) che avrebbe necessitato di un rifacimento pressochè integrale, in un immobile destinato alla dismissione: la Provincia non è ovviamente responsabile della dilatazione dei tempi, che tutti conosciamo, per i lavori di realizzazione della nuova struttura.
Sottolineo invece come importanti lavori, sollecitati dallo stesso comando dei vigili del fuoco, siano stati eseguiti dalla Provincia presso la caserma di Fiorenzuola d’Arda, con il rifacimento e la messa in sicurezza dei portoni dell’autorimessa e il rifacimento parziale del tetto del corpo uffici. A ciò si aggiunge il contributo di 110mila euro fornito dall’amministrazione provinciale insieme al Ministero dell’Interno per l’apertura del distaccamento dei vigili del fuoco di Castelsangiovanni, insieme alla realizzazione, in pieno spirito di collaborazione, della segnaletica orizzontale nella nuova caserma dei vigili del fuoco di Strada Valnure.
Per quanto riguarda il verbale del 14 febbraio 2014 citato nel comunicato, esso fa riferimento allo stato di conservazione dell’edificio, nello specifico nella struttura portante e nella copertura, e alla sua condizione manutentiva senza alcun riferimento alle condizioni di disordine con cui sono stati invece rinvenuti diversi locali. A tal proposito, solo una parte dei beni mobili a cui fa riferimento il comandante Martino sono stati portati via dai locali; a provvedere allo sgombero della restante parte, in particolare dalla palestra, hanno pensato le ditte incaricate dalla Provincia di eseguire i lavori al momento in corso nel complesso.
Sulla questione sollevata relativa ai sistemi di sorveglianza, specifico che i cancelli d’ingresso della struttura al termine del trasloco sono rimasti chiusi con il sistema di sicurezza lasciato dagli stessi vigili del fuoco (una robusta catena e un grosso lucchetto), sistema atto a nostro avviso a impedire l’accesso a persone non autorizzate.
Relativamente alla stessa vicenda, il presidente della Provincia Massimo Trespidi precisa di aver utilizzato l’espressione “condizioni indecorose” della caserma, senza aver mai utilizzato il termine “fatiscente” o aver mai parlato di vandalismi, con specifico riferimento alla gestione del trasloco: “Non ho mai fatto riferimento al modo in cui è stata tenuta la caserma negli ultimi decenni, ma solo alle condizioni in cui abbiamo trovato l’immobile a seguito del trasloco, motivo di sorpresa anche da parte dei giornalisti che con me hanno effettuato il sopralluogo lo scorso maggio”. “Una situazione che mi è particolarmente dispiaciuta vista la stima, che rimane immutata da parte mia e di tutta l’amministrazione provinciale, verso i vigili del fuoco per il fondamentale e prezioso lavoro quotidiano a favore della sicurezza della popolazione”.