SCUOLA, A PIACENZA ASSUNTI 155 INSEGNANTI A TEMPO INDETERMINATO

Entro la settimana saranno 155 gli insegnanti precari che verranno assunti e stabilizzati. In pratica, dopo anni, entreranno nel mondo della scuola con un contratto a tempo indeterminato. 155, appunto, è il dato che riguarda Piacenza. Fanno parte dei 100 mila professori che il Governo Renzi ha deciso, a livello nazionale, di assumere. Tornando al dato locale, una parte degli assunti ha vinto il concorso, l’altra fa parte della Gae (graduatoria ad esaurimento). I sindacati come giudicano questo risultato? “gli insegnanti che quest’anno entrano in ruolo – spiega Lucia Galeazzi della Cisl scuola – coprono il 58% dei posti vacanti. Questo significa che rimane un 42% dei posti ancora destinati alle supplenze. Ci saremmo aspettati che la prima percentuale fosse più alta. Anche perchè -continua – il ministro Giannini ha detto che bisogna eliminare il precariato, ma come intende farlo se ci sono ancora 4000 persone soggetta alla cosiddetta quota 96, insegnanti che sarebbero dovuti andare in pensione ma bloccati dalla legge Fornero? Ciò significa  che ci sono altrettanti giovani insegnanti senza lavoro. Siamo in attesa di scoprire cosa sarà la sorpresa che il premier Renzi ha in serbo per venerdì – conclude Galeazzi –  staremo a vedere”.

Il grande nodo sono il precariato e le supplenza che il ministro Giannini ha definito “agente patogeno del sistema scolastico, batterio da estirpare” suscitando non poco malumore tra coloro che da una vita tirano avanti facendo proprio i supplenti. A lavoro con il ministro anche il sottosegretario Reggi al quale i contabili del Miur hanno segnalato che oggi pagare centomila supplenze l’anno da settembre a giugno costa quasi come pagare centomila stabilizzati. La differenza sta negli stipendi di luglio e agosto che i supplenti, licenziati ogni fine stagione, non prendono. Ma come trovare la quadra? Dove mettere mano per trovare i soldi per pagare gli insegnanti e togliere il precariato? Il denaro che il governo ha trovato, fino ad ora per la scuola, è un miliardo e mezzo, sarà sufficiente?

scuola insegnanti

COLOSIMO: “LA NUOVA FONDAZIONE NON PUO’ ASPETTARE”

Il consigliere comunale di Piacenza Viva Marco Colosimo torna sul caso Fondazione. Lo fa con una nota, a pochi giorni dalla riapertura dell’ente dopo la pausa estiva fissata per il primo di settembre. Dalla prossima settimana il presidente in regime di prorogatio Francesco Scaravaggi dovrà convocare il prossimo consiglio generale nel quale verrà nominato il nuovo presidente. Verosimilmente dovrebbe essere per metà settembre. Nel frattempo il Collegio dei Sindaci dovrà reperire i documenti chiesti dal Ministero del Tesoro per far luce sugli investimenti della Fondazione dal 2000 ad oggi. Di seguito la nota del consigliere Colosimo

La nuova Fondazione non può aspettare, non possono aspettare i piacentini  con loro la cultura , la formazione il turismo l istruzione. Credo che sia stata sbagliata la procedura adottata e credo anche che occorra probabilmente una richiesta di verifica di regolarità  degli atti e delle procedure adottate alla Procura, al Tesoro e perché non anche alla Banca d’Italia. Si saranno abbassati i riflettori di quotidiani nazionali, ma l’attenzione che da ormai più di un anno dedico a questa spinosa e a tratti inquietante faccenda non cala. Non cala perché non siamo ancora arrivati alla svolta, perché l ‘unica buona notizia è stato l’azzeramento del Cda, una fatica non da poco dato che per arrivare a questo è stato necessario allertare quotidiani e mensili nazionali,  ma ciò non importa ciò che importa realmente oggi è lo stato di salute della nostra Fondazione, ciò che importa oggi è sapere quanto ancora la Fondazione possa contribuire in termini monetari allo sviluppo della nostra città. Ed è anche per questo che voglio conoscere coloro i quali prenderanno parte a questa ristrutturazione  tanto attesa e spero produttiva. Chiedo al Notaio Toscani, al momento unico candidato alla presidenza, perché ritiene di poter sapere fare il Presidente in questa delicata situazione e se ovviamente  si rende conto delle responsabilità che dovrà assumersi che di certo non si limiteranno alla lettura quotidiana del Sole 24 Ore come qualcuno credeva  fino a poco tempo fa . Poi chiedo anche al Consiglio Generale di far luce su tutti i conflitti d interesse esistenti all’interno dello stesso, perché oggi più che mai serve trasparenza ed eticità. In conclusione faccio l’ ennesimo appello al Sindaco Dosi affinché indichi una persona da nominare all’interno del Cda per aver controllo della situazione e soprattutto per tutelare gli interessi  della nostra città del suo sviluppo, del suo futuro.

images-3

 

FEDERCONSUMATORI:”ALTRO CHE AUTUNNO CALDO, SARA’ FREDDISSIMO”

“Non sarà un autunno caldo, ma freddo, anzi freddissimo” a dirlo è Angela Cordani, responsabile dello sportello di Federconsumatori Piacenza. Al rientro dalla pausa estiva, dopo un giorno di apertura, all’ufficio di via 24 Maggio sono arrivate cinque persone che hanno chiuso l’utenza del gas. Perchè? Non riuscivano più a pagare le bollette. “Questo significa non poter cucinare – spiega Cordani – e ,quando comincerà il freddo, non potersi riscaldare. E’ una situazione drammatica. Era prevedibile considerati il numero sempre in aumento di persone senza lavoro e la precarietà dilagante”. A Federconsumatori sono arrivate in poche ore anche un paio di telefonate di proprietari di case in affitto i cui inquilini non sono in grado pagare nè il canone di affitto nè le utenze. “Di fronte a queste situazione – continua Cordani – ciò che possiamo fare è contattare i gestori per cercare di rateizzare il più possibile i pagamenti, ma a volte non basta neppure questo perchè le persone non riescono ad arrivare al minimo richiesto per mantenere l’utenza attiva”. A livello nazionale, secondo Adusbef e Federconsumatori, al rientro dalla ferie, i costi da sostenere saranno tanti, tra bollette (per chi se lo può permettere), tasse sulla casa e avvio della scuola, una stangata che rischia di arrivare a 1900 euro. Una cifra insostenibile per le famiglie il cui potere d’acquisto è diminuito di oltre il  13.4% dal 2008 ad oggi. Secondo le previsioni per la scuola si spenderanno 779 euro, per la Tasi il costo medio sarà di 231 euro, le bollette di acqua, luce, gas e telefono arriveranno a 460 euro mentre la Tari costerà 156 euro.

boletta gas

TONDO DI BOTTICELLI IN TRASFERTA A TOKYO. QUALI RICADUTE PER EXP0 2015?

Il Tondo di Botticelli va in trasferta in Giappone. E’ proprio così, il dipinto che rappresenta la Madonna adorante il Bambino con San Giovanni verrà esposto in una mostra a Tokyo organizzata dalla prima televisione giapponese e dal terzo quotidiano nazionale. Un’operazione di marketing su cui il Comune di Piacenza ha scommesso, dall’esito non scontato, ma che sarebbe sarebbe stato un peccato non tentare. Gli organizzatori giudicano il Tondo la terza opera più importante di Botticelli dopo la Venere e la Primavera, per questo i giapponesi hanno fatto tappa quattro volte a Piacenza per concludere la trattativa. Tra l’altro il quadro per essere spostato necessita di una particolare cura considerata la delicatezza della struttura. Il sindaco Dosi, a fine settembre, partirà per Tokyo dove parteciperà alla conferenza stampa di presentazione dell’evento in programma da marzo a maggio dell’anno prossimo. La scommessa di Piacenza è legata fortemente all’evento Expo 2015. In che senso? La mostra in Giappone si chiuderà pochi giorni prima dell’avvio di Expo; considerato che, ad oggi, su 5 milioni di prenotazioni, un milione arriva proprio dai paesi asiatici, c’è un’ottima probabilità che molti giapponesi a Milano per Expo, tornino a Piacenza per rivedere il Tondo nella sua collocazione originaria ai musei civici di Palazzo Farnese. Ecco che il cerchio si chiude. Di certo quella che ha fatto l’amministrazione comunale è stata una scelta rischiosa, i cui risultati potrebbero non essere all’altezza delle aspettative, ma l’impegno c’è stato sopportato anche dai numeri e dalle garanzie ricevute dai giapponesi che promuoveranno a mezzo stampa la mostra e tradurranno alcune guide su Piacenza in giapponese. 

tondo Botticelli

ITALIA, IL PAESE DELLE OPERE PUBBLICHE INCOMPIUTE

Sono quasi settecento le piccole o grandi opere che vengono lasciate a metà, semplicemente incompiute in uno stato più o meno avanzato di esecuzione. Nel lungo elenco, suddiviso per Regioni, pubblicato sul sito Linkiesta se si da un’occhiata all’Emilia Romagna la provincia di Piacenza non è messa male. Nel senso che risulta solo il comune di Lugagnano Val d’Arda con la realizzazione di un servizio di aggregazione a Rustigazzo. Un’opera completa al 97,31%, allo stato di esecuzione C, ovvero lavori ultimati ma non collaudati nel termine previsto in quanto l’opera non risulta rispondere a tutti i requisiti previsti dal capitolato e dal progetto esecutivo. L’importo complessivo dell’opera è di quasi 435 mila euro, gli oneri necessari per l’ultimazione sono stati stimati in 11.900 euro. “L’opera è praticamente conclusa – spiega il sindaco di Lugagnano Jonathan Papamarenghi – si sta lavorando al completamento del solaio. Sono stati aggiunte alcune migliorie per 30-40 mila euro in più rispetto al capitolato, che hanno portato a concludere l’intervento qualche mese dopo. Verosimilmente il centro dovrebbe essere pronto per il mese di ottobre. Qui troveranno sedi – prosegue il sindaco – le attività sanitarie dell’alta Val Chero e l’Avis di Rustigazzo, realtà molto importanti per il territorio. Tra l’altro l’età media della popolazione di queste zone è molto elevata, questo centro permette agli anziani di avere un punto di riferimento importante che altrimenti dovrebbero spostarsi a Lugagnano o Carpaneto. E’ davvero curioso – riflette Papamarenghi – che in questo elenco non compaia un’opera davvero incompiuta, ovvero la tangenziale di Carpaneto, i cui lavori sono fermi da almeno 3 anni, per cui sono stati stanziati 10 milioni di euro, che oggi non bastano per completare l’opera”.

Messa molto peggio la cugina Parma, che risulta nell’elenco pubblico con numerose opere da completare, alcune delle quali con uno stato di avanzamento appena del 20%.

A livello nazionale quanto valgono questi scheletri di cemento sparsi per l’Italia? Un patrimonio da 2,6 miliardi di euro che necessita almeno di 1,4 miliardi per essere completato e messo in funzione. In tutto 4 miliardi di euro, che secondo alcuni sarebbe sottostimato perchè nell’elenco mancherebbero i dati della Regione Calabria.

opere pubbliche

CLAUDIA CARDINALE INCANTA BOBBIO

Con il ruolo di Angelica, Visconti le fece il più bel regalo della sua vita da attrice. Claudia Cardinale, icona del cinema italiano, ha incantato Bobbio. Una bellezza senza tempo, spontanea e ironica nel ripercorrere le tappe più importanti della sua carriera. Al Bobbio Film Festival la Cardinale è arrivata come madrina d’eccellenza, per presentare, cinquant’anni dopo la prima uscita nel 1963, Il Gattopardo di Luchino Visconti, nella versione restaurata dalla Cineteca di Bologna di cui Marco Bellocchio è presidente da pochi mesi.

Il Gattopardo è il film che mi ha cambiato la vita” confessa all’inizio dell’incontro con il pubblico durante la chiacchierata con il critico cinematografico di Sky Giovanni Canova nella quale Claudia Cardinale ha ripercorso la sua carriera ricordando i due grandi registi con cui ha lavorato: Luchino Visconti e Federico Fellini, il primo perfezionista, l’altro votato all’improvvisazione 

Poi la scena del bacio con Alain Delon, che interpretava Tancredi, deciso a partecipare alla nuova scalata sociale con l’affascinante Angelica. Il Gattopardo rimarrà nella storia del cinema come il film manifesto della vita che cambia, il declino dell’aristocrazia e la crescita della nuova borghesia come recita una delle più significative citazioni “se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi”. 

Nel corso dell’incontro in una sala davvero gremita, la Cardinale ha ricordato anche alcune curiosità della sua carriera, come quella voce roca e sensuale che anima un corpo fiabesco ha sempre affascinato pubblico e critica. “Fino agli anni 60 venivo doppiata – spiega – perchè avevo le corde vocali sottoutilizzate, praticamente da piccola non parlavo, poi quando cominciai fu per tutti una grande sorpresa”. Tra i registi con cui lavorò anche Bellocchio in Enrico IV con Mastroianni che – confessa – mi fece una corte spietata alla quale non cedetti mai”.

La giornata bobbiese della Cardinale si è conclusa con la consegna del Gobbo d’Oro alla carriera e la proiezione del film tra i pannelli fotografici della mostra a lei dedicata. 

FESTA PD, TUTTO PRONTO NONOSTANTE LE POLEMICHE

Nonostante le polemiche sul luogo, la festa del Pd è pronta a partire. I portici di piazza Cavalli ospiteranno cinque serate, 29 agosto 2 settembre, dedicate all’attualità politica locale e nazionale. Da Piacenza che si prepara ad Expo 2015, compresi gli aspetti più controversi, a tematiche più prettamente politiche con i parlamentari piacentini Bersani, De Micheli, Migliavacca che si confronteranno sul futuro del partito, passando per il ruolo dell’Italia alla guida del primo semestre europeo con l’europarlamentare Simona Bonafè. Si parlerà di scuola con il sottosegretario Reggi, fino alle elezioni regionali del dopo Errani. In questa occasione al dibattito parteciperanno il segretario Bonaccini e i candidati alle primarie nomi sui quali, nonostante la ristrettezza dei tempi, non c’è ancora certezza. 

In piazza Cavalli dunque per cinque serate si parlerà di politica e attualità, il luogo simbolo di Piacenza ospiterà dibattiti di chiara idea politica. Proprio riguardo a questo, nelle scorse settimane, si sollevò una pesante polemica da parte di un’ampia fetta di partiti politici.

RABUFFI:”SE RIFONDAZIONE USCIRA’ DALLA MAGGIORANZA, MI DIMETTERO'”

“Se Sinistra per Piacenza non farà più parte della maggioranza di governo, non avrò alcun problema a dimettermi dal ruolo di assessore”. Luigi Rabuffi non ha dubbi e quasi si sorprende di dover spiegare una posizione che lui ritiene l’abc della coerenza e della politica. Il caso Pd – Rifondazione, se così lo si può definire, potrebbe smorzarsi a breve così come potrebbe avere conseguenze pesanti sugli equilibri di giunta. “Rifondazione fa parte della coalizione che governa questa città – spiega l’assessore – se ci sono dei problemi, come in ogni famiglia, occorre parlarne per trovare una soluzione. Se così non fosse, io lascerei. In caso contrario tradirei la fiducia degli elettori che hanno scritto il mio nome sulla scheda elettorale attribuendomi la preferenza, a loro deve coerenza”. Rabuffi è sereno e l’aut aut che del capogruppo Negri e del segretario del PD Molinari (Rifondazione inviti Pallavicini a dimettersi dal Consiglio oppure saremo costretti a rivedere l’alleanza che governa il Comune), non lo spaventa. Tutto sarebbe nato proprio dalla condotta del consigliere Pallavicini in merito al sostegno ai Si Cobas sul caso Ikea e all’assenza all’approvazione del bilancio comunale.

ZERMANI BONIFICA:”SENTENZA MERITA UN APPROCCIO PIU’ PACATO”

Il giorno dopo la sentenza del risarcimento che il Consorzio di Bonifica deve al Comune di Piacenza relativa al beneficio goduto dagli immobili di proprietà comunale, la palla passa al Presidente Fausto Zermani che, attraverso una nota, spiega di volersi riservare “un migliore approfondimento sul testo della sentenza, sottolineando il tono eccessivamente trionfalistico della notizia giornalistica a fronte di un primo esito parziale e non definitivo. Ritiene il Presidente che l’argomento, per l’importanza che riveste, meriti un approccio pacato e responsabile. Quando c’è in gioco la sicurezza idraulica del territorio e della popolazione gli interessi particolari dei singoli attori devono passare in secondo piano. La sentenza – continua la nota – rappresenta un primo grado di giudizio, fotografa una situazione molto precisa e circoscritta che non mette in discussione il modello di gestione fin qui operante. Non a caso Piacenza, a differenza di altri territori e città, è rimasta sin qui sostanzialmente indenne dagli effetti negativi del cambiamento climatico.Il Consorzio di Bonifica di Piacenza continua il suo lavoro quotidiano volto al miglioramento dell’efficienza della propria azione a favore di tutti i consorziati”. 

fausto zermani

COLLA, MODERATI:”NON RINUNCEREMO AD ESSERE VOCE CRITICA”

Se Partito Democratico e Rifondazione sono alla resa dei conti, qualcuno dovrà farne le spese. Tira e tira la corda, come si dice da più parti, si è spezzata. E in questo caso il PD politicamente forte per i numeri che possiede in consiglio tiene il bandolo della matassa che può decidere di sbrogliare o tagliare. Dalla nota che poche settimane fa hanno scritto il capogruppo in consiglio Daniel Negri e il segretario provinciale Gianluigi Molinari, le intenzioni sembrano quelle di tagliare la corda che ha tenuto assieme, finora, i due partiti. “Rifondazione – si legge nel testo – inviti Pallavicini a dimettersi dal Consiglio oppure saremo costretti a rivedere l’alleanza che governa il Comune”. La goccia che ha fatto traboccare il vaso sarebbe stata l’assenza del consigliere Pallavicini alla maratona notturna di approvazione del bilancio, oltre che il sostegno ai Si Cobas per il caso Ikea.  Quindi o Sinistra per Piacenza fa la prima mossa chiedendo le dimissioni del proprio rappresentante oppure il Pd ne prenderà atto traendone le proprie conclusioni. A rimetterci sarebbe il portacolori in giunta di Rifondazione, l’assessore Luigi Rabuffi con deleghe all’Ambiente e al Lavoro. Se così fosse chi prenderà il suo posto in giunta? Forse uno dei Moderati, Lucia Rocchi o Roberto Colla, da sempre onesti alleati ma nello stesso tempo critici verso alcuni provvedimenti presi dall’amministrazione? E’ proprio Colla a smentire ogni supposizione fantapolitica: “prima di tutto crediamo che l’assessore Rabuffi abbia lavorato con estrema serietà e quindi crediamo che non debba essere sostituito. Non è corretto che questi giochi di equilibrio minino la stabilità di una giunta. Poi – continua il consigliere – il nostro gruppo ha detto fin da subito che non avrebbe mai fatto parte della giunta. Convinzione questa che si è consolidata dopo il primo rimpasto”. Dalle parole di Colla emerge la vena critica che sempre ha caratterizzato i Moderati. Questa volta però mista a delusione: “quando in aula chiedevamo un cambio di passo – spiega – siamo stati tacciati di poca lealtà, pochi mesi dopo il cambio di passo è arrivato proprio dal PD”. Delusi? “Sì – conferma Colla – e per tante situazioni, a partire dalle ultime decisioni come la festa del Pd in piazza Cavalli, la vicenda di palazzo ex Enel, la proposta della pista di pattinaggio su ghiaccio in piazza e la piscina olimpionica, mio grande cruccio. Decisioni prese ma poco condivise”. Davanti ad un offerta di ingresso in giunta, a due anni dalla fine del mandato quando gran parte del lavoro è stato impostato, i Moderati risponderebbero picche, anche perchè “potrebbe essere un modo per tenerci meglio a bada – confessa Colla – e noi non vogliamo rinunciare ad essere voce critica”.

roberto colla