HAPPY END DEL COPRA VOLLEY. RUGGIERI SOCIO, LPR SPONSOR

Il 7 maggio sembrava che la pallavolo della massima serie fosse destinata a lasciare Piacenza. A distanza di quasi due mesi la situazione si è capovolta. Non solo il Copra parteciperà al campionato di A1 e alla Champions ma c’è la prospettiva di un progetto pluriennale. Dario Ruggieri, imprenditore piacentino che da anni svolge la sua attività in Svizzera, sarà socio di Guido Molinaroli nella gestione del Copra volley. Un ingresso in società corposo e importante non si sa ancora se nelle vesti di presidente o amministratore delegato. Lpr rappresentato da Stefano Arici  sarà uno dei principali sponsor che i giocatori porteranno sulla maglia nel prossimo campionato.

Il servizio completo con le interviste su www.zerocinque23.tv

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RBD, FUTURO INCERTO PER 700 LAVORATORI. SCIOPERO CON CORTEO

La macchina sembrava lentamente ripartita. Da un paio d’anni si parlava di “rilancio aziendale”, passando dal blocco delle attività alla ricostruzione di una rete di vendita che ha permesso di acquisire circa 22 milioni di ordini e alla ripresa della riproduzioni di alcuni stabilimenti. Oggi quella macchina ha subito una brusca battuta d’arresto. Stiamo parlando del gruppo RDB e degli oltre 700 lavoratori che chiedono chiarezza rispetto al loro futuro lavorativo. Il Ministero della Sviluppo Economico, a maggio, aveva espresso parere favorevole ad una richiesta di proroga del programma di amministrazione straordinaria che però, ad oggi, non è stata concessa. Per questo le organizzazioni sindacali hanno indetto per lunedì 30 uno sciopero nazionale di 8 ore in tutti gli stabilimenti del gruppo con corteo e manifestazione dei lavoratori a Piacenza.

 

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FONDAZIONE, DIBATTITO IN COMMISSIONE

Sarà una commissione particolarmente tesa quella di domani nella quale al centro c’è la situazione di stallo in cui si trova la Fondazione di Piacenza e Vigevano. L’obiettivo è di arrivare alla formulazione di proposte per dare una svolta significativa nel rispetto dei principi statutari della Fondazione. In altre parole i consiglieri chiedono che il comune si faccia parte attiva di questa partita. Un esempio è l’interpellanza indirizzata al sindaco Dosi firmata dai consiglieri Marco Colosimo (Piacenza Viva) e Paolo Garatti (Sveglia) del movimento Cantiere Piacenza.

Ecco il testo

Alla luce delle dichiarate dimissioni del Presidente della Fondazione di Piacenza e
Vigevano
Constatato che il dibattito avvenuto in consiglio comunale alla presenza dei due
consigliere nominati dal Sig. Sindaco, si è poi dichiarato inconcludente in termini di
dati e notizie certe circa lo stato della Fondazione
Rilevato inoltre che l’amministrazione non ha ancora preso una posizione in merito e
che questa situazione di stallo, di non scelta nell’ambito della Fondazione è quanto di
peggio potesse accadere.
i Consiglieri Comunali
Interpella il Sig. Sindaco affinché
Si ponga da tramite per:
Richiedere al più presto la convocazione del Consiglio generale e del Cda, per
prendere atto delle dimissioni del Presidente e conseguentemente dell’azzeramento
del Cda.
Qualora non avvenga quanto sopra espresso, sospenda/richiami i propri
esponenti/consiglieri (e altrettanto dovrebbe fare Provincia e tutti gli altri Enti e
associazioni)
Promuovere la massima trasparenza, e qualora permanesse, purtroppo, l’attuale
situazione indica incontro pubblico.

FONDAZIONE

 

DOSI SU FONDAZIONE:”STIAMO LAVORANDO IN MODO DISCRETO PER UNA SOLUZIONE”

“Il comune si sta dando da fare in modo discreto, speriamo, in tempi brevi, di uscire con i fatti concreti”. Sono le parole del sindaco Paolo Dosi al quale abbiamo chiesto la posizione dell’amministrazione nei confronti della Fondazione. Da più parti, sindacati e consiglieri comunali, l’amministrazione viene accusata di essere silente davanti a ciò che sta accadendo in via Sant’Eufemia; “non ci costerebbe nulla rilasciare dichiarazioni – ha detto il sindaco – ma vogliamo superare questa fase con un atto concreto e speriamo di farlo il prima possibile”. Pare di capire che il comune stia cercando una soluzione condivisa con altri soggetti, ed è lo stesso Dosi a confermarlo: “abbiamo attivato i canali istituzionali con la Provincia e la Camera di Commercio”.  E’ da escludere che si cerchi di far tornare sui propri passi il presidente Scaravaggi, determinato a rassegnare ufficialmente le “dimissioni pronte nel cassetto” (come ci ha riferito lui stesso) non appena verrà designato il successore. Forse il comune sta cercando di trovare la quadra sul nome che prenderà il posto di Scaravaggi? Non sarà facile perchè, almeno questa volta, lui o lei dovrà mettere tutti d’accordo.

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SINDACATI: “IL COMUNE INTERVENGA SULLA FONDAZIONE”

I sindacati piacentini si espongono in modo unitario sulla situazione della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Lo fanno attraverso una nota nella quale chiedono al Comune di intervenire urgentemente per un rapido rilancio di tutti gli organismi di governance dell’ente e di promuovere un confronto pubblico aperto alla città. Proprio a conferma di questo, secondo i rappresentati di Cgil Cisl e Uil, non si deve fare “tabula rasa” o dare un colpo di spugna rispetto a quanto accaduto, ma al contrario parlarne perchè tutto venga  a galla. Solo così, forse a fatica, si riuscirà a girare pagina.

Di seguito la nota integrale dei sindacati:

La Carta delle Fondazioni, approvata nel 2012 della Assemblea dell’Acri, apre con le seguente affermazione: “Le Fondazioni rappresentano un bene originario nelle comunità locali e realizzano in responsabile autonomia i propri scopi istituzionali, secondo le proprie determinazioni, operando prevalentemente nell’ambito dei territori da cui hanno avuto origine”. Anche in nome di questa autonomia le organizzazioni sindacali in questi anni hanno seguito con attenzione le vicende della Fondazione di Piacenza e Vigevano, chiedendo che essa esercitasse un ruolo più attivo per la valorizzazione del territorio, evitando però intromissioni nell’attività. Pensando però agli ultimi sviluppi divenuti di dominio pubblico, vengono i brividi a vedere la distanza con lo spirito che ne dovrebbe informare l’operato, ed è impossibile non intervenire a tutela dell’integrità di questo particolare “bene originario”, uno dei pochi che sono rimasti in un territorio sempre più fragile e debole da un punto di vista socio economico. Poiché la Fondazione non è patrimonio privato di chi siede in Palazzo Rota Pisaroni, in primo luogo appare necessaria una radicale “operazione verità” che informi con precisione le comunità stesse (Piacenza e Vigevano) sulla effettiva, residuale, consistenza del patrimonio della Fondazione. Per renderla possibile, sarebbe utile che tutte le personalità coinvolte nella sua gestione facessero un passo indietro, a partire dallo stesso Consiglio di Amministrazione che non sembra avere la lucidità nè di controllare l’operato della Fondazione nè di assicurarne una solida leadership. Tutte le istituzioni che sottendono la Fondazione si attivino per trovare una soluzione di netta discontinuità con qualunque passato (l’insuccesso conclamato e le gravi perdite per l’Istituto e per Piacenza nessuno le può negare) che alla cittadinanza assicuri competenza e visione strategica. Sarebbe poi opportuno che la comunità venisse messa in grado di capire che cosa è successo, al di là di uno sterile ping-pong di accuse e controaccuse, in particolare da coloro che non più tardi di un anno fa hanno votato la fiducia al Presidente e che ora la ritirano proprio nel momento in cui il Presidente chiede un cambio di passo. Quindi non si tratta di fare “tabula rasa”, di dare un colpo di spugna, anzi questo ci appare proprio il momento di approfondire, di uscire dal generico e, parlando di quanto è avvenuto negli ultimi anni, proporremmo di iniziare a valutare il valore dell’impatto economico e sociale dei singoli interventi. Forse così sarà possibile una nuova fase, davvero più trasparente dell’attuale. La Fondazione è troppo importante per essere lasciata a sé stessa e alle lotte intestine che vi si sono sviluppate. Nel marasma conclamato, Comune, Diocesi, università… colgano finalmente l’occasione per riflettere meglio su quale debba essere il ruolo della Fondazione: munifica elargitrice di contributi a una ampia platea di beneficiari non sempre interessati alla qualità e al senso degli investimenti che essa compie o non piuttosto attrice consapevole del benessere collettivo, anch’essa quindi impegnata in prima linea nel contrasto di quella crisi economica per cui sono sempre più indispensabili interventi sul fronte del lavoro, del sistema di welfare, delle relazioni familiari e comunitarie, dei sistemi turistici e culturali. Per dare un segnale concreto chiediamo al Comune di Piacenza di intervenire urgentemente per un rapido rilancio di tutti gli organismi di governance della Fondazione e di promuovere un confronto pubblico con la cittadinanza sull’operato della stessa e sul suo futuro; questo affinché la Fondazione torni ad essere “bene originario della nostra comunità“.

Per CGIL CISL UIL Zilocchi Molinari Borotti

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SCARAVAGGI: ” SARO’ IO A GESTIRE IL PASSAGGIO CON IL NUOVO PRESIDENTE”

“Sono presidente dimissionario non dimissionato, per questo rimarrò in Fondazione fino a quando avverrà il passaggio di consegne con il mio successore”. E’ fermo nella sua convinzione Francesco Scaravaggi ad una settimana dalla bufera che ha sconvolto la Fondazione di Piacenza e Vigevano dopo l’annuncio della dimissioni e tutto ciò che ne è seguito anche a mezzo stampa. “Non voglio lasciare vuoti, lo faccio per questo ente, convocherò il nuovo consiglio non appena sarà individuata la personalità che mi potrà sostituire” I tempi si allungheranno? “Credo di sì, ci vorrà un pò più del tempo che avevo previsto. Le mie dimissioni sono pronte ma sono nel cassetto, le rassegnerò non appena verrà nominato il nuovo presidente, in quel passaggio io ci sarò”. Abbiamo chiesto a Scaravaggi come sta vivendo a livello umano questo momento: “Sto molto bene, mio sento sereno e sollevato. Ogni azione che svolgo, fino alla fine, sarà per la Fondazione”.

 

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PORTA GALERA 3.0: IL COMUNE PUNTA SUL WELFARE, MA I DISAGI RIMANGONO

Alla fine del percorso la trasformazione del quartiere Roma dovrà essere visibile. Stefano Cugini assessore al welfare ha usato queste parole per descrivere il nuovo progetto Porta Galera 3.0. Una sfida su quattro ambiti di intervento: culturale, cura del quartiere, riqualificazione urbana/commerciale e sperimentazione basata sul walfare e sulla capacità di azioni concrete. Un esempio? Il minimarket di Pozzo uno dei principali snodi di spaccio oggi chiuso, presto avrà una nuova destinazione sociale, diventerà un presidio medico. 

Mentre si parla di innovazione e di città 3.0, alcuni disagi rimangono, causati spesso dalla mancanza di civiltà. A portare l’amministrazione con i piedi per terra ci ha pensato proprio una residente di via Pozzo dell’Associazione Giardini Margherita e Merluzzo: “se il minimarket ha chiuso – ha denunciato la donna – poco lontano sta aprendo un nuovo locale, una pizzeria da asporto. I clienti dopo aver bevuto bicchieri e bicchieri di birra usano come bagni i cassonetti e i muri delle nostre case”. “Non ci vogliamo nascondere dietro un dito – ha risposto l’assessore – purtroppo le regole ci sono e vanno rispettate, sarà nostro impegno garantire un presidio più costante”.

Con la precedente amministrazione ci aveva provato l’Agenzia di Sviluppo Quartiere Roma a cambiare il volto a questa parte di città. Tentativo fallito? “Il punto di partenza è diverso – ha detto Cugini – il nostro punto di partenza è sperimentare un nuovo welfare con le persone che vivono il quartiere”

NASCE CANTIERE PIACENZA, PER UNA CITTA’ DA COSTRUIRE

Un movimento civico come un cantiere. Gli ideatori hanno pensato proprio a questo per dare vita a Cantiere Piacenza, uno spazio in cui i gruppi consiliari Piacenza Viva e Sveglia vogliono progettare la città da ricostruire. Paolo Garetti (Sveglia) e Marco Colosimo (Piacenza Viva) sono i referenti del movimento; quattro i pilastri per una città rinnovata, sicurezza, territorio, innovazione e sviluppo. “Oggi partiamo ufficialmente con il nostro movimento che si rivolge a tutti, lontano dai partiti politici – ha spiegato Colosimo – perchè la città ha bisogno di idee, sviluppo e progettualità che vanno oltre i partiti”.

“Cantiere Piacenza vuole occuparsi di Piacenza sotto ogni aspetto – ha detto Garetti – dalla Fondazione all’informatizzazione della ztl, per una città più fruibile e a misura di cittadino”.

 

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FONDAZIONE, PARETI “22 EROGAZIONI BLOCCATE. COMPORTAMENTO LESIVO PER L’ENTE”

 

Il caos in Fondazione non accenna a placarsi; in una nota il consigliere di amministrazione Stefano Pareti scrive che “22 mandati di pagamento, già firmati dal Presidente, non vengono controfirmati da uno dei tre consiglieri di Amministrazione a suo tempo indicati per tale funzione”. In questo modo “il procedimento di liquidazione non può concludersi, malgrado siano trascorsi più di 60 giorni dal recepimento de documenti giustificativi”. Una situazione prosegue Pareti che “non si è mai registrata nei 23 anni di attività della Fondazione e che nuoce alla reputazione della stessa”.

Di seguito la nota integrale di Stefano Pareti

“Nella guerriglia che da tempo alcuni membri del Consiglio di Amministrazione della Fondazione di Piacenza e Vigevano hanno ingaggiato contro il presidente Francesco Scaravaggi, risultano danneggiati anche alcuni beneficiari delle erogazioni. 22 mandati di pagamento relativi a delibere regolarmente approvate dal CdA,  già firmati dal Presidente, non vengono controfirmati da uno dei tre consiglieri di Amministrazione a suo tempo incaricati di tale funzione; e così il procedimento di liquidazione non può concludersi, malgrado siano già trascorsi più di 60 giorni dal recepimento dei documenti giustificativi. Ciò che si sta verificando non si è mai registrato nei 23 anni di attività della Fondazione e questo comportamento è sicuramente lesivo della reputazione della Fondazione e nuoce gravemente alle attività di vari soggetti che operano nei settori di intervento dell’Ente. I mandati non sono stati perfezionati malgrado le diverse sollecitazioni del presidente Scaravaggi”.

Marco Colosimo, Piacenza Viva – Cantiere Piacenza “occorre un segnale di discontinuità e rinnovamento”. Ecco il testo della nota 

Essendo tra i promotori della richiesta di chiarimenti e conseguenti dimissioni nell’ambito del Cda, dopo aver apprezzato la scelta fatta dal presidente Scaravaggi, resto, e con me molti cittadini ,stupito da quanto quotidianamente apprendiamo dalla stampa sulla Fondazione di Piacenza e Vigevano.Innanzitutto le dimissioni del Presidente Scaravaggi. Pur apprezzando il gesto e la manifesta intenzione di lasciare, pare che al momento tutto sia fermo in attesa di valutazioni.Il Vice Presidente dovrebbe convocare al più presto il consiglio generale, con all’ordine del giorno la ratifica delle dimissioni del presidente Scaravaggi e la conseguente dimissione del Cda. Apprezzabile poi, ma tardivo il passaggio sulla trasparenza. Trasparenza doveva già esserci, sempre e comunque. Non solo ora e con specifici riferimenti a fornitori-spese. Ma se trasparenza deve esserci, questa deve essere a 360°. Perché dunque non pubblicare su Internet anche il verbale delle varie sedute del Cda? O del “nuovo” comitato investimenti? Il rischio di paralisi è evidente alla luce anche delle dichiarazioni del Presidente Pareti, che denuncia le mancate 23 erogazioni già approvate dalla nostra Fondazione. Aspettiamo inoltre, risposte alle numerose e puntuali domande fatte, nessuno ha mai risposto e nessuno mai soprattutto ci ha contraddetto. Allarmanti inoltre le gravi dichiarazioni rese del Presidente Scaravaggi (ex?) che ci fanno domandare se non esistano i presupposti perché lui si rechi in procura. Per il bene di Piacenza, per il bene della Fondazione, diamo un forte segnale di discontinuità, rinnovamento, e “vera” trasparenza.

Fratelli d’Italia, la nota dei consiglieri Foti e Opizzi  
”Le rilevazioni del consigliere della Fondazione Stefano Pareti, persona di notorio equilibrio, aprono l’ennesimo inquietante squarcio sulla Fondazione, sempre più terreno di scontri personali, tali da pregiudicare l’interesse generale che la stessa deve perseguire”.Lo affermano Tommaso Foti ed Erika Opizzi, consiglieri comunali di Fratelli d’Italia.           
“Se e’ vero che 22 erogazioni risultano da tempo bloccate dall’ostruzionismo di alcuni componenti ill consiglio d’amministrazione solo per fare dispetto al Presidente Scaravaggi – continua la nota – vuole dire che piu’ in basso di cosi la Fondazione non può scendere, a meno che non si sia interessati solo al suo affondamento.”                                            
”E’ ora che le istituzioni piacentine, soprattutto dopo queste rilevazioni, chiedano pubblicamente ai componenti del consiglio d’amministrazione di andarsene. Quello per cui Scaravaggi ha chiesto la revoca – concludono Foti e Opizzi – non e’ infatti più un organo di amministrazione, ma un covo in cui rancori e ambizioni smodate la  fanno da padrone, con buona pace delle  meritorie finalità che la Fondazione deve perseguire.” 
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MONACO TORNA ALLA PANCHINA DEL PIACENZA

Francesco Monaco torna a sedersi sulla panchina del Piacenza dove era arrivato nell’agosto del 201 in sostituzione di Massimo Cerri. La stagione si concluse con la retrocessione della squadra in Lega Pro seconda divisione e dopo il fallimento della società Monaco rimase svincolato. “Con Piacenza ho un debito di riconoscenza. Ci sono le basi per lavorare bene” ha detto l’allenatore.

 

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