La vicenda Ikea si vive giorno per giorno. Fino a 48 ore fa i cancelli erano chiusi e la produzione ferma per la protesta dei Si Cobas. Poi la decisione di tornare al lavoro per due giorni a seguito di una estenuante mediazione con la prefettura. Due giorni in cui la coop San Martino e Si Cobas esamineranno la posizione dei 33 operai sospesi e ne valuteranno i provvedimenti disciplinari. Sciopero e picchetto da parte dei “dissidenti” rimarranno comunque, pur garantendo la possibilità di lavorare a chi intende entrare nello stabilimento. Proprio questi ultimi hanno caricato in rete sul sito specializzato change.org una petizione on line. Parole e immagini che vogliono coinvolgere i cittadini, che stanno vivendo dall’esterno la vicenda, a solidarizzare con chi chiede semplicemente di poter lavorare.
SANDVIK, NUOVO VERTICE VECCHIE SPERANZE
Nuovo vertice, vecchie speranze. Per i 57 dipendenti della Sandvik di San Polo si profila un nuovo flebile barlume di speranza. La Provincia insieme al comune di Piacenza, Podenzano, Confindustria e regione Emilia Romagna, ha indetto un vertice per lunedì 19 maggio; le istituzioni vogliono tenere alta la guardia. Come? L’auspicio è che il territorio sia parte viva e attiva per questo salvataggio in extremis, anche se l’azienda pare ferma nei propositi di chiusura.
La volontà espressa dal presidente della Provincia Trespidi è vagliare ogni possibile interessamento da parte del tessuto produttivo e imprenditoriale per proseguire l’attività all’interno del sito di Crocetta.
Intanto però i lavoratori confermano che gli ordini e le commesse sono drasticamente diminuite, insomma il lavoro è calato, una mossa che l’azienda ha messo in atto per confermare la volontà di tagliare le unità più piccole e saturare i volumi degli altri stabilimenti sparsi in Europa.
EXPORT SCACCIA CRISI
8,1 per cento di disoccupazione, 10.800 persone in cerca di un lavoro, 557 imprese hanno cessato la loro attività, oltre 6mila di ore di cassa integrazione. In un contesto generale economico in cui il segno negativo è dominante, l’unica flebile speranza è riposta nelle esportazioni che nel 2013 registrano un +10,5per cento rispetto all’anno precedente, con il settore macchine ed apparecchi a farla da padrone. Ma perchè l’export sia vincente occorre che le imprese siano nelle condizioni di vendere i propri prodotti all’estero con più facilità, senza cadere nelle tenaglie della burocrazia. Il quadro della situazione economica piacentina è stato tracciato nel corso della giornata dell’economia alla presenza del professor Pietro Ichino, docente di diritto del Lavoro alla Statale di Milano.
GIOVANI IDEE PER L’EXPO
Mentre l’ombra di una nuova Tangentopoli si allunga sul mega cantiere di expo 2015 mettendo a rischio il completamento, abbiamo deciso di dare la parola ai giovani. Scelta inopportuna? Fuori luogo? Non ci sembra anche perchè spesso la loro è una visione che va oltre gli interessi personali e in questo momento in grado di rinfrescare e svecchiare un clima bollente. A casa nostra le idee non mancano e per realizzarle i giovani sono disposti a rimboccarsi le maniche. Idee che partono dal prendere in considerazione quello che il territorio offre, rendendolo accattivante e attrattivo in vista di un evento di portata mondiale ma che poi potrà restare alla città. Expo è un pretesto? Forse, ma quello che conta è mettere sul tavolo progetti realizzabili. Un gruppo nutrito di giovani piacentini formato da studenti e lavoratori ha pensato ad una cittadella dell’arte considerata in tutte le sue sfaccettature. Musica, danza, fotografia, pittura in un unico luogo. La location è già stata individuata nella zona del parcheggio della stazione di via dei Pisoni dove esiste una struttura fatiscente in completo stato di abbandono e degrado. Un’area dove potrebbero convivere musicisti, ballerini e artisti. Un’area a disposizione della città gestita dai ragazzi che la vivono in collaborazione con il comune. Expo 2015 potrebbe essere un’ottima vetrina per il lancio di questa idea che chiede di diventare realtà.