PRESIDENZA FONDAZIONE, SPUNTA IL NOME DI MINO POLITI

In Fondazione si allungano i tempi per l’elezione del nuovo presidente. Francesco Scaravaggi in regime di prorogatio e il consigliere più anziano Domenico Battaglia stanno sondando la disponibilità dei consiglieri per fissare la data del consiglio decisivo. “Vogliamo essere sicuri che siano presenti tutti i membri del consiglio – spiega Scaravaggi – e per questo abbiamo tutto il tempo, anche se pensavo di svolgere questa pratica più velocemente”. Il tempo che deve intercorrere tra la spedizione delle lettere di convocazione ed il consiglio è 10 giorni. Verosimilmente quindi dovrebbe svolgersi tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre. Ufficialmente in via Sant’Eufemia è stato depositato solo il nome di un candidato alla presidenza, il notaio Massimo Toscani. Ma parrebbe che altri stiano pensando ad una candidatura; Giuseppino Molinari presidente della galleria Ricci Oddi che non avrebbe ancora sciolto le sue riserve e Mino Politi, economista e manager, già assessore allo sviluppo economico nella giunta di Giacomo Vaciago dal 1994 al 98. Neppure il suo nome è stato presentato ufficialmente in Fondazione.

Il vero nodo da sciogliere per questa partita del dopo Scaravaggi sembra essere la composizione del nuovo consiglio di amministrazione legato a doppio filo al nuovo presidente. Verrebbe da dire che entrare nella stanza dei bottoni è ambizione di molti. Per ora l’unica certezza al riguarda resta il nome di Toscani che continuerebbe ad avere i numeri per sedere sulla poltrona della presidenza. Se così fosse si erano fatti i nomi di alcuni probabili membri del cda: Cesare Betti direttore di Confindustria, Lucia Favari attuale consigliere della Fondazione, Carlo Ghisoni consigliere, Roberto Rovero avvocato e Stefano Pareti membro del cda dimissionato.

 

RITIRO GIUNTA, PRONTI A PARTIRE IN DIVISA UFFICIALE

La posa e la divisa assomigliano più alla foto di gruppo di una squadra di calcio che ad una giunta comunale. Sindaco e assessori hanno deciso di indossare maglietta e tuta griffate Cosepi con tanto di stemma del comune di Piacenza nel viaggio che li porterà a Costalovara in provincia di Bolzano dove resteranno due giorni per il tradizionale ritiro. Quest’anno per la prima volta la squadra di governo della città esce dalla provincia di Piacenza, accettando l’invito del Comitato Organizzatore dell’adunata degli alpini per ricambiare l’ospitalità ricevuta l’anno scorso a Piacenza. Tra montagne, laghi e cielo terso assessori e sindaco metteranno su tavolo le linee, progetti ed azioni che guideranno la vita amministrativa per i prossimi 12 mesi. Il rientro è previsto per la serata di giovedì.

Tra i temi che verranno affrontati uno dei principali sarà lo stato di salute delle partecipate comunali. A questo proposito intervengono con una nota i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle. Di seguito il comunicato integrale:

Le partecipate dagli enti locali parrebbero interessate da revisioni di s da parte del commissario governativo Carlo Cottarelli. Infatti le partecipate sono una giungla azionaria che costa allo Stato e agli enti locali 26 miliardi l’anno, oltre che un bacino di stipendi da corrispondere che fanno molto comodo alla politica, proprio per questo.L’ASP a Piacenza non fa certo differenza, abbiamo una forte perdita, un milione seicentomila euro, che il Comune dovrà ripianare nel 2015. Ai vertici dell’ASP le nomine sono sempre state tutte politiche, effettuate dalla politica e finalizzate a nominare politici o ex politici. Di contro abbiamo anche perdite nella Fondazione di Piacenza e Vigevano, e in questo caso le nomine non sono state solo politiche ma, ai vertici, di persone che fanno parte della società civile e dell’imprenditoria piacentina e vigevanese. Due casi che hanno dimostrato che sia la politica che l’imprenditoria non hanno avuto le capacità di gestione che erano richieste e le competenze adeguate per ottenere quel livello di gestione dei servizi e degli investimenti che sarebbero necessari. Prima che la situazione diventi irreversibile crediamo sia necessario abbandonare quanto fatto fino ad ora e ripartire con una visione nuova. La malattia dell’Italia è il clientelismo e la raccomandazione che limitano e vanificano efficacia ed efficienza nelle azioni, che provocano incapacità di risolvere i problemi, inefficienza e lentezza. Uscire da questo empasse vuol dire cambiare mentalità. Ogni cittadino dotato di buon senso, così come il buon padre di famiglia se dovesse occuparsi della gestione di questi enti, si preoccuperebbe di trovare persone con competenze specifiche per trovare le giuste soluzioni ai gravi problemi che li affliggono. Così come ci si reca dall’ortopedico se abbiamo una frattura o da un idraulico se abbiamo una perdita di acqua in casa. Bisogna ritornare a dare valore al merito, non all’improvvisazione e agli incarichi fiduciari di natura politica! In una società sana il merito e la competenza sono valori da premiare e sui quali si deve puntare per ottenere i migliori risultati, diversamente i nostri giovani per quale motivo dovrebbero rompersi la testa sui libri per studiare se basta essere nominati?

 

 

“THE TAROT”, QUANDO IL TURISTA E’ PROTAGONISTA DEL SUO VIAGGIO

Rendere il turista protagonista del suo viaggio, all’interno di un filone narrativo creato ad hoc, tra presente e pezzi di passato del territorio che sta conoscendo. Sembra complicato, in realtà è più facile a fare che a dirsi. Ci sta provando con successo Massimiliano Bariola, 42 anni piacentino, ingegnere informatico, con il suo progetto The Tarot. In pratica il turista inizia a conoscere il territorio grazie ad una storia interattiva scaricabile attraverso un’applicazione su smartphone. Massimiliano è partito da Piacenza ma il progetto è declinabile per ogni città, in italia e nel mondo.

Il progetto Tarot ha una forte connotazione innovativa, per questo il suo ideatore ha partecipato a Start Cup Emilia Romagna 2014, la business plan competition volta a favorire la nascita di nuove imprese innovative, conquistando il primo posto nella sezione provinciale. A breve parteciperà anche a quella regionale con l’auspicio di coinvolgere nel progetto più attori; figure artistiche, esperti della voce, oltre che figure professionali di alto livello come direttori di teatro con cui ci sono già contatti importanti.

Sul sito www.thetarotproject.com saranno disponibili a breve tutte le informazioni per condividere idee e proposte, oltre che potenziali investitori su questo progetto di rilancio del turismo

BERSANI, TORNA IL PUNTO DI RIFERIMENTO PER LA MINORANZA DEL PD

Pierluigi Bersani, torna in pista, e si propone come guida alternativa al Pd di Matteo Renzi. L’ex segretario lo ha fatto capire a chiare lettere alla festa del partito di Bologna il giorno prima della partecipazione a quella della sua città sotto i portici di palazzo Gotico. Europa ha pubblicato un lungo articolo. Una decisione, si legge nel pezzo, maturata dopo ever preso atto della situazione, ovvero che la ruota non gira, o meglio non è girata come Bersani si sarebbe aspettato. Di fronte ad un renzismo che guadagna sempre più spazio, a fronte di un ottimo risultato alle europee – secondo l’analisi di Europa – nessuna della nuova generazione sembra in grado di riorganizzare l’idea della minoranza interna, sempre più frammentata e così tocca di nuova a lui. I segnali c’erano già stati: i consigli rivolti a Renzi, qualche intervento sui social network, e poi l’annuncio di Bersani di un “autunno impegnativo” che sta per cominciare. I cavalli di battaglia rimangono gli stessi, primo tra tutti il partito. Cominciando da ciò che sta avvenendo in Emilia con le primarie dai cui uscirà il candidato per le regionali, il rimpianto per il tentativo fallito della candidatura di Manca e il sostegno che convergerà su Bonaccini. Poi i suggerimenti che Bersani si sente di dare al governo; «accorciare la forbice tra le aspettative che si creano e la realtà». ” Gli 80 euro sono stati un’azione redistributiva, ma non bastano per far ripartire la domanda. Occupiamoci di dare un po’ di lavoro in giro”. Le altre ricette proposte da Bersani riguardano il fisco («bisogna trovare un meccanismo per cui la maggiore fedeltà fiscale si riversi in una minore pressione fiscale per chi dà lavoro») e le semplificazioni («meglio abolire o esternalizzare con l’autocertificazione rafforzata»).

bersani festa pd

 

DOSI – FOTI E’ BOTTA E RISPOSTA

Non si placa il botta e risposta tra il sindaco Dosi e il consigliere di Fratelli d’Italia Tommaso Foti. Al centro della discussione ancora la concessione di piazza Cavalli

 

Festa dell’Unita – Foti a Dosi “La Tua arroganza caprona”
“Il chiedere il rispetto delle norme che una comunità si da per il tramite dei suoi rappresentanti istituzionali non è questione di lana caprina, ma fondamento dello stato di diritto. Il Sindaco non deve aspettare lunedì a guardare cosa c’è negli uffici comunali, perché gli è perfettamente noto: Sckokai ha dichiarato di avere il patrocinio del Comune, se non è vero, ha detto il falso” ribatte così al Sindaco Dosi il consigliere comunale Tommaso Foti(Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale).
” La verità – aggiunge – è una sola: gli uomini del PD nelle istituzioni, con una delibera della Giunta Comunale, hanno finanziato indirettamente il loro partito, oltre ad avere messo a disposizione dello stesso Piazza Cavalli. Quella Piazza Cavalli che ai partiti, secondo il Sindaco Dosi , come risulta dalla risposta resa al segretario provinciale di Forza Nuova, viene concessa in casi eccezionali ed in periodo elettorale, per la tenuta di comizi.”
” I fatti dimostrano – conclude sarcasticamente Foti – che in questa vicenda le mie rimostranze non sono affatto di lana caprina, mentre è evidente l’arroganza caprona dell’Amministrazione di sinistra.”

“UN TAVOLO DI CONFRONTO PER PALAZZO EX ENEL”

Una tavola rotonda che coinvolga cittadini, associazioni, Comune e proprietà. Il dibattito su palazzo ex Enel, nell’ultimo mese, ha suscitato molto interesse non solo tra gli addetti ai lavori, ma anche tra i cittadini, non tanto sulle valutazioni tecniche del progetto già in fase avanzata, ma soprattutto sul tema dei reperti archeologici. Insomma perchè non trovare un compromesso che non leda alcun intesse? Da questa domanda sono partite l’associazione Archistorica e il gruppo di ricerca Piacenza Romana lanciando l’idea di una tavola rotonda nella quale confrontarsi con tutti i soggetti coinvolti. “Senza ledere i diritti della proprietà che ha tutto il diritto di portare a termine il progetto che il comune ha approvato – spiega l’architetto Manrico Bissi di Archistorica – chiediamo che vengano ascoltate anche le nostre richieste, ovvero portare alla luce i reperti archeologici oggi nascosti sotto una soletta di cemento armato. Ci appelliamo al buon senso di tutti. Anche altre città hanno fatto una scelta come quella che ci auspichiamo, ad esempio Verona e Fano”.

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COLOSIMO, GARETTI: “PARTECIPATE, COME STANNO LE COSE?”

I consiglieri comunali Marco Colosimo e Paolo Garetti chiedono chiarimenti in merito alla situazione generale delle partecipate piacentine. Nell’elenco del commissario alla spending review Cottarelli ne risultano 16, tre delle quali avrebbero un roe (return on equity) negativo.
Di seguito la nota:
Con riferimento all’indagine svolta dal commissario alla spending review Cottarelli, sarebbe opportuno avere dall’amministrazione una situazione generale delle partecipate piacentine (16 ?). Nello specifico per quelle negative, con particolare riferimento a Asp città di Piacenza e consorzio Leap. Il  roe (return on equity ovvero rapporto percentuale tra utili-o perdite- e patrimonio ) risulta negativo. Stupisce ,come da replica del presidente Asp , che i dati utilizzati per lo studio e analisi possano essere errati; infatti l indagine riporta 2 mln di patrimonio mentre stando al dr. Mazzoli il patrimonio netto del l’azienda sarebbe di 40 mln.. (20 volte tanto).
Sarebbe opportuno che l amministrazione anche in questo caso facesse chiarezza. Delle due l una: 
O l’indagine di Cottarelli si basa su dati palesemente ed enormemente errati, e quindi non è attendibile, o sono presunti e sovradimensionati i dati di Asp. 
Un chiarimento e’ per lo meno, in generale e nello specifico opportuno.
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“EXPO: VIA ALLA FASE OPERATIVA, ALTRIMENTI SI PERDE UN ALTRO TRENO”

Che Expo 2015 sia un’opportunità per i territorio vicini a Milano non è una novità. Discutibili sono i tempi e le modalità con i quali si arriva a questo appuntamento di portata mondiale. Il dibattito che ha aperto la tanto discussa festa del Pd sotto le arcate di palazzo Gotico è stato proprio incentrato su come Piacenza si sta preparando all’Expo universale. Il sindaco Paolo Dosi, il direttore dell’Unione Commercianti Giovanni Struzzola, il segretario generale della Cisl Marina Molinari e il direttore di Confesercenti Fausto Arzani si sono confrontati sul tema con posizioni abbastanza distanti, a partire dai costi per l’affitto della piazzetta riservata a Piacenza all’interno del padiglione Italia. “Un’opportunità unica, da sfruttare con idee e proposte coinvolgenti” per il sindaco Dosi e Struzzola, più critici Molinari “è importante capire cosa capire cosa facciamo, Expo non è un mercatino, ci vogliono progetti, idee e soldi per realizzarli. Ci sono problemi burocratici per mettere a frutto, adesso e’ ora di iniziare a discutere con la città” e Arzani “alcuni operatori sono rimasti conquistati, decidendo di investire e ricavandone profitto, altri invece sono rimasti isolati fin da subito”. Nel corso del dibattito Marina Molinari ha posto l’accento sulla grande occasione persa: “tutti speravamo che Expo potesse portare qualcosa di strutturale che sarebbe durato nel tempo, come il collegamento veloce Piacenza Milano, ma ormai quello è un treno perso”. Il collegamento veloce è rimasto solo sulla carta? giriamo la domanda al sindaco che risponde “Il tema del trasporto pubblico è molto delicato, il treno non è più realizzabile, ma stiamo lavorando per migliorare i collegamenti già esistenti, in modo che restino ai piacentini. Aspettiamo risposte proprio in questi giorni”. 

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PALAZZO EX ENEL, PER LEGAMBIENTE E’ MANCATA LA PARTECIPAZIONE

Anche Legambiente interviene sul dibattito che si è creato intorno a palazzo ex Enel. Oltre a condividere la posizioni delle associazioni che si sono concentrate sui reperti archeologici, Legambiente pone l’accento su due concetti: la mancata partecipazione ad un percorso urbanistico e l’avvento di nuovo residenziale e nuovi spazi commerciali in una zona della città dove i bisogni, probabilmente, sono altri. L’associazione ambientalista lamenta il mancato coinvolgimento della città sull’utilizzo degli spazi e la presentazione di un intervento di ricostruzione già ampiamente pianificato. L’altro punto riguarda le esigenze effettive della zona in questione. Una volta che il palazzo sarà abbattuto, sorgeranno nuovi appartamenti e nuovi spazi dedicati al commercio. “In un momento in cui il mercato immobiliare è fermo, l’invenduto e i locali sfitti toccano numeri altissimi – spiega Laura Chiappa di Legambiente – ci chiediamo perchè non pensare ai reali bisogni dei residenti e delle realtà che vivono la zona, come ad esempio palestre, più grandi di quelle che rientrano nel progetto, che possano ospitare gli studenti degli istituti della zona. Secondo noi andrebbe rivista la parte del servizio pubblico. L’intento – conclude Chiappa – è di coinvolgere la città e i portatori di interesse affinchè il progetto, pur essendo già avviato, possa essere migliorato a beneficio dei cittadini”.

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DATI ISTAT: A PIACENZA INDICE DEI PREZZI FERMO A ZERO. ITALIA IN DEFLAZIONE, NON ACCADEVA DAL 1959

Piacenza è messa meglio di Bologna, ma certo non naviga in buone acque. Stiamo parlando dei consumi che restano al lumicino come confermano i dati Istat relativi al mese di agosto. L’Ufficio Statistica del Comune ha rilevato una variazione dello 0% su base tendenziale (cioè rispetto ad agosto 2013) e dello 0.5% su base congiunturale (rispetto al mese precedente). In sostanza rispetto all’anno scorso i consumi sono rimasti al palo, leggermente in aumento invece rispetto al mese di luglio. Il dato locale è comunque migliore se paragonato a livello regionale: a Bologna si registrano due dati negativi sia per la tendenziale (-0.2%), che per la congiunturale (-0.3%). Una situazione di questo tipo nei mesi estivi, nel capoluogo emiliano,si è registrata solo nel 2009;oggi anche in altre città italiane ci sono evidenti segni di deflazione, lo conferma il dato nazionale: l’inflazione italiana nel mese di agosto mostra il primo tasso di crescita tendenziale negativo, -0.1%, cosa che non accadeva dal 1959. Positivo con lo0.2% invece il dato congiunturale.

Gelata dei consumi, o poco ci manca, nonostante gli 80 euro di bonus Irpef arrivati a fine maggio in busta paga, segno che per ora l’incentivo non ha scatenato il rilancio della domanda. L’utilizzo di questo bonus non è stato destinato ai consumi, ma piuttosto al pagamento di tasse, bollette o semplicemente messo da parte.

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