SENZA AUTISTI AUTOBUS AL PALO. TENSIONE TRA TEMPI E SETA

Senza gli autisti i bus rimangono al deposito. Personale stanco di dover effettuare straordinari a fronte di una carenza d’organico ormai strutturale ha mandato in tilt il sistema del trasporto pubblico locale.  Risultato: corse saltate, utenti inferociti e alta tensione tra Tempi Agenzia, l’ente di pianificazione del servizio del trasporto pubblico locale,  e Seta. Intanto venerdì 30 maggio è stato confermato lo sciopero.

Lunedì i sindacati saranno ricevuti in comune, mercoledì in Prefettura insieme all’azienda.

 

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SANDIVIK, LA PROTESTA PUO’ ARRIVARE IN SVEZIA

Mentre a Confindustria si riuniva il tavolo di concertazione tra rappresentanze sindacali, rsu e azienda, fuori si consumava una nuova protesta. I lavoratori della Sandvik non abbassano la guardia, la posta in gioco è troppo alta, in ballo c’è il posto di lavoro. I dipendenti hanno indossato maschere con il volto di alcuni dirigenti, hanno fatto volare in cielo palloncini azzurri presentandosi con le catene ai polsi. Intanto ai piani alti si discuteva del loro futuro. Praticamente per tutti sembra certa la procedura di mobilità ma anche uno spiraglio che consiste nel ricollocamento di una decina di lavoratori in altre sedi tutt’ora operative. “Uno spiraglio più concreto rispetto ai precedenti incontri – ha dichiarato Giuseppe Ragone rsu – speriamo non si rivelino false speranze”. Per il personale restante si profila l’ipotesi di indennizzo. “L’azienda sta incominciando a prendersi le sue responsabilità, è un primo passo” ha concluso Ragone. Sta di fatto che da una settimana il lavoro è calato, le commesse sono diminuite, una condizione che ha abbassato il morale e le motivazioni dei 57 dipendenti. Nonostante ciò la protesta non si ferma, si sta pensando a due uscite una in Inghilterra, per fare fronte comune con un sito che sta vivendo un momento di difficoltà, e in Svezia sede della casa madre di Sandvik.

 

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“PARTECIPA PIACENZA”, SPERIAMO SIA VERA PARTECIPAZIONE

Prendendo spunto dalle parole dette dal Ministro Ichino in occasione della sua sortita a Piacenza; ovvero “la disoccupazione esiste anche per mancanza di informazione”. La strada migliore a mio parere è dare questa informazione attraverso i centri per l’impiego. Ogni anno ci sono diplomati che vanno indirizzati! Non spetta solo alle Università che lo fanno anche in un’ottica aziendalista. Sono i centri per l’impiego, che interagendo con gli altri enti del territorio (camere di commercio, provincia, regione…), detengo le informazioni sui settori che tirano l’economia locale e di conseguenze le figure professionali richieste dalle imprese.
Quello che abbiamo ripreso in parte è il pensiero di Ciro pubblicato qualche giorno fa sul sito del comune all’interno del forum Partecipa Piacenza. Una bacheca tutta da riempire con le idee e le proposte dei cittadini su cui l’amministrazione costruirà i progetti, un contenitore a disposizione dei piacentini fino al 12 giugno. L’amministrazione ha redatto il documento strategico per lo sviluppo locale 2014 che individua le problematiche del territorio e formula proposte per combattere la crisi e favorire lo sviluppo. Fin qui, verrebbe da dire, nulla di nuovo, di interessante c’è che stavolta la palla passa ai diretti interessati, ai cittadini, ai studenti, ai giovani, ai disoccupati a chi insomma i problemi li vive sulla propria pelle. La speranza è che le proposte vengano prese seriamente in considerazione e, soprattutto, realizzate. Il prossimo incontro aperto al pubblico è il 27 maggio all’auditorium Sant’Ilario

 

PARTECIPA PIACENZA

GRANDE SUCCESSO PER CANTIAMO PIACENZA LIVE

Grande successo per il concerto CantiAmo Piacenza LIve al teatro Municipale. 26 formazioni sono salite sul palco e hanno proposto la loro musica. Ampio il repertorio musicale e i generi che si sono alternati, dalla lirica al blues, dal dal rock al jazz. A chiudere la serata Noi il brano ufficiale racchiuso nel cofanetto CantiAmo Piacenza.

Il concerto è stato interamente trasmesso in diretta streaming sui siti www.piacenzasera.it e sulla web tv www.zerocinque23.tv.

Per tutti coloro che volessero rivedere a serata abbiamo creato una pagina dedicata all’indirizzo cantiamopiacenza.zero523.tv

 

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COBAS, PRONTI A BOICOTTARE IKEA

Non si fanno attendere le reazioni dei  lavoratori Ikea dopo i provvedimenti disciplinari presi dalla coop San Martino nei confronti dei 33 facchini aderenti al Si Cobas. Al momento il sindacato comunica che i licenziamenti risultano undici e annuncia l’avvio di una campagna di boicottaggio nei punti vendita del marchio svedese per sabato e domenica prossimi.

Qui di seguito riportiamo il testo completo della nota del Si Cobas.

Dopo aver ignorato l’accordo sottoscritto in Prefettura, esautorandola di fatto, la Cooperativa San Martino ha preso tempo per rafforzare la campagna antisindacale e giungere alla formulazione di numerosi licenziamenti colpendo il SI.COBAS e la struttura dei delegati nel Deposito IKEA.

Entro oggi dovremmo conoscere il numero esatto dei lavoratori licenziati. Al momento ce ne risultano 11 e voci di corridoio parlano di circa 20.
Licenziamenti politici in piena regola con IKEA a dirigere l’orchestra repressiva ed i reparti antisommossa, ospitati all’interno del Deposito della multinazionale, pronti ad uscire in caso di blocchi.
Nella fortezza IKEA, rimpinguata anche di decine di nuove “leve mutualistiche” a fare i facchini, l’aria è pesante ed il controllo sui lavoratori associati al nostro sindacato è pressoché marziale.

Intanto, nel gioco tra le parti, CGIL e FILT di Piacenza scoprono il tema dell’”applicazione integrale del contratto nazionale” badandosi bene dal denunciare che retribuzioni ed istituti erogati del “sistema delle cooperative” sono calcolati non in base alle ore contrattualmente previste, ma sulle ore effettive di lavoro ordinario, con una pesante erosione salariale che rappresenta la vera fortuna della lobby del mutualismo made in Italy e, al tempo stesso, la miseria della condizione del lavoratore, apparentemente socio ma sostanzialmente supersfruttato. 

Una CGIL che vede la soluzione attraverso “un vero tavolo di trattativa coordinato dalle istituzioni locali nel quale tutti i soggetti coinvolti (Ikea, San Martino, Sindacati Confederali) facciano due passi in avanti” attendendo fiduciosa, nel segno della legalità, “tutti quelli che ci vogliono provare insieme a noi”, ed una San Martino che gli fa eco dichiarandosi “disponibile a confronti che abbiano lo scopo di migliorare il clima aziendale”.

Questo balletto di buoni propositi e cortesie avviene proprio mentre sulle teste di decine di operai si è abbattuta la scure padronale dopo un’intensa campagna che li ha voluti bollare come “facinorosi e violenti”, quindi illegali, ed alla quale hanno partecipato attivamente proprio i cosiddetti soggetti coinvolti: ikea, San Martino, Istituzioni, Sindacati Confederali.
Operai da sacrificare alla “democratica dialettica” del profitto che pretende lavoratori ricattati e sottopagati, silenziosi e sottomessi. Il blocco sociale messo in piedi per questa “operazione chirurgica” è emblematico di un sistema corrotto e marcio che vuole soffocare ogni espressione di autonomia ed indipendenza dei lavoratori per salvaguardare lo status quo.

Nelle ultime settimane, mentre IKEA aveva spostato i volumi a Lione, la solidarietà ai lavoratori in lotta all’IKEA ha iniziato ad estendersi sul territorio nazionale con decine di iniziative davanti ai punti vendita.
Con un Deposito senza merce ed in attesa dei pronunciamenti sulle 33 sospensioni (del tutto prevedibili), negli ultimi giorni l’assemblea dei lavoratori ha deciso di sospendere lo sciopero ad oltranza per far rientrare i volumi, lasciando aperto lo stato di agitazione.
Ora che i volumi sono tornati ed il verdetto del boia è stato formalizzato, la risposta a questi licenziamenti politici non avverrà solo sul territorio piacentino.

Facendo appello alla solidarietà di classe, i lavoratori in lotta presso il Deposito Ikea ed il Sindacato SI.Cobas lanciano una CAMPAGNA DI BOICOTTAGGIO alla multinazionale IKEA invitando alla mobilitazione ed al sostegno attivo contro i licenziamenti politici

SABATO 24 e DOMENICA 25 maggio sviluppiamo iniziative di denuncia, controinformazione e boicottaggio presso i negozi portando a conoscenza della clientela cosa IKEA intenda per “stile di vita positivo verso le persone e l’ambiente”.

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PSC, SI PUNTA ALLA FRUIBILITA’ DEGLI SPAZI ESISTENTI

Pensare alla città del futuro. Sembra un compito estremamente astratto ma in realtà non è cosi, anzi non deve essere così. È il piano strutturale comunale ad imporlo. Quella che si sta avviando è la fase più importante, quella cioè delle proposte operative, quella dove a parlare e presentare i progetti saranno cittadini, associazioni e ordini professionali.  Gli architetti avranno un ruolo fondamentale; Giuseppe Baracchi presidente dell’ordine degli architetti di Piacenza ha puntato l’attenzione sull’esistente, ai 5mila alloggi vuoti in città. L’obiettivo ambizioso è dunque riempire e rendere fruibile ciò che già esiste senza pensare al nuovo ma al contrario favorendo i cittadini attraverso incentivi a livello centrale.  L’assessore all’urbanistica Silvio Bisotti ha annunciato che a breve verrà presentato il progetto di riqualificazione di Borgo Faxhall comprensivo dell’area da barriera Roma alla stazione grazie alla recente concessione del piano caricatore da parte del ministero della Difesa.

MOLINAROLI:” SE IL COMUNE HA UN ASSO NELLA MANICA LO TIRI FUORI”

“Se il Comune ha un asso della manica io non ne so nulla”. Guido Molinaroli, presidente del Copra Elior, è in attesa che qualcuno manifesti intenzioni serie per salvare la pallavolo maschile a Piacenza. “Imprenditori segnalati tanti, di reali pochi – conferma tranchant Molinaroli – certamente qualche imprenditore locale farà la sua offerta ma non sarà quella che salverà la squadra. Se c’è qualcun’altro, come sostiene il Comune, in grado di rilevare la società io non ne sono al corrente”. Intanto lunedì il presidente ha iscritto la squadra alla Champions con il rischio di pagare una penale nel caso di ritiro.

E sul dietrofront di patron Cerciello? Molinaroli risponde con  una battuta: “la prossima volta che qualcuno mi vuole portare sul palco per uno spettacolo, almeno mi avvisi per tempo in modo da potermi preparare bene la parte da recitare”

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IN DIRETTA STREAMING DAL MUNICIPALE IL CONCERTO CANTIAMO PIACENZA

Giovedì 22 maggio il concerto CantiAMO Piacenza verrà trasmesso in diretta streaming su www.zerocinque23.tv . Il palco del teatro Municipale ospiterà 26 formazioni musicali che proporranno la loro musica per l’evento che gli organizzatori, tra cui spicca l’ex assessore Giovanni Castegnetti, hanno chiamato CantiAMO Piacenza Live. La serata che sarà presentata da Gianni Azzali è dedicata a tutti i gruppi musicali che hanno partecipato alla realizzazione del brano Noi cantata da 210 voci tra cantanti e musicisti. Appuntamento quindi giovedì 22 maggio a partire dalle 20.30 con la diretta streaming del concerto che porterà Piacenza nel mondo. Tra gli obiettivi del progetto CantiAMO Piacenza infatti c’è la volontà di rafforzare il legame tra i piacentini all’estero e la loro città, valorizzare la ricchezza musicale del nostro territorio e recuperare risorse per l’occupazione giovanile.

Potrete vedere tutto il concerto live anche da blog, cliccando qui sotto a partire dalle 20.30 di questa sera.

CASO IKEA, PARLA MARIO SPEZIA

A pochi giorni dall’incontro con i soci lavoratori della coop San Martino al Palabanca e dal nuovo sit in davanti al comune per chiedere di poter lavorare senza minacce, abbiamo raccolto l’intervista del presidente della coop Mario Spezia con cui abbiamo ripercorso le tappe più di questa vicenda alla luce degli ultimi provvedimenti presi nei confronti di alcuni dei 33 facchini aderenti al comitato Si Cobas. 

La San Martino conta 350 soci lavoratori all’interno dello stabilimento, per lo più magazzinieri e facchini. 280 di questi sono stati assorbiti dal precedente appalto. “Con loro – spiega Mario Spezia presidente della coop San Martino – non abbiamo avuto modo, in passato, di costruire un rapporto. I nostri capi reparto, quelli con più esperienza, hanno lavorato in profondità per introdurre una nuova cultura e nuove regole trovando molta difficoltà nei rapporti con le persone. Regole – prosegue Spezia – che stanno alla base del documento redatto al termine dell’incontro con la base associativa che ha sfiorato le 800 presenze. Un documento improntato alla legalità e al rispetto delle persone che vogliono lavorare. Abbiamo deciso di procedere secondo gli ordinamenti della cooperativa, nel rispetto delle regole che determinano giustizia sociale, altrimenti il più forte vince”. 

Ripercorrendo le tappe di questa vicenda che ancora non si è conclusa, viene da domandarsi quanto questo “caso” sia stato oggetto di strumentalizzazione politica. “Per alcuni sindacati che vogliono imporre il loro simbolo sugli altri – risponde Spezia – la copertura politica è fondamentale, come in questo caso. Per recuperare tre voti ne distruggono molti di più. Deve essere il territorio ad emarginare quelle forze incapaci di fare politiche che favoriscano la crescita sociale”.   

CASERMA DI VIALE DANTE VERSO IL RECUPERO. SI PARTE CON IL PARCHEGGIO

La vecchia caserma dei Vigili del Fuoco di viale Dante verrà, in parte, restituita alla città. In che modo? Per il momento con la concessione a titolo gratuito al Comune da parte della Provincia del cortile interno che verrà a giorni adibito a parcheggio in concomitanza dei lavori stradali sulla via. L’operazione è stata possibile perchè la caserma è uscita dal piano di alienazioni della Provincia. Ecco a disposizione della città un centinaio di posti auto. Ma nei progetti degli amministratori locali, c’è dell’altro. L’idea è di un riutilizzo dell’intera area dividendola per lotti. Di certo c’è che per metà settembre verrà resa nuovamente agibile la palestra a disposizione delle scuole e delle associazioni cittadine nelle ore serali. La parte che ospitava gli uffici potrebbe essere destinata ancora a questo uso sia pubblico che privato, la parte opposta rispetto all’ingresso potrebbe essere adibito a servizi educativi o centro diurno per anziani all’insegna del social housing. Sulla carta un’ottima idea che va nella direzione di un riutilizzo di spazi e luoghi che diversamente sarebbero dimenticati. Certo occorre fare due conti: a quanto ammonterebbero gli investimenti per un riutilizzo di questo tipo, anche considerato che attualmente l’intero edificio non versa in condizioni ottimali? Al momento è impossibile avere una risposta precisa, per ora accontentiamoci delle certezze, parcheggio e palestra. Tutto sommato cose non da poco di questi tempi.

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