CITTADELLA, ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE: “PER L’AMMINISTRAZIONE L’INTERESSE PUBBLICO E’ QUELLO ECONOMICO”

Su una cosa sindaca e associazioni concordano: l’incontro tra le parti, avvenuto a porte chiuse in Comune, non ha cambiato le posizioni tra i soggetti a confronto. Da una parte ci sono i cittadini e le associazioni (Legambiente, FATe, Italia Nostra, Archistorica, Laboratorio Popolare, Attac) firmatarie del ricorso ex art. 700 cpc, dall’altro l’amministrazione.

“Se ci fosse stato maggiore ascolto, verso le associazioni e i cittadini, riconosciuti dalla stessa Sindaca quali “consapevoli e informati” – scrivono in una nota le associazioni – probabilmente non saremmo arrivati a questo punto e soluzioni ben più vantaggiose per la città si sarebbero potute trovare.

Le motivazioni esposte si sono concentrate su questioni ambientali (taglio delle piante, inquinamento atmosferico, isole di calore, mobilità non sostenibile), di tutela della piazza storica, di rischio archeologico, ecc.; il tutto gravato dalla cappa dell’eccessiva onerosità del progetto, tra l’altro, in presenza oggi di alternative possibili e a minor costo. Costi che la Sindaca ha rilevato non essere a carico dei cittadini ma dei soli fruitori delle strisce blu, come se chi usufruisce e paga le strisce blu non fossero cittadini. La durata dell’incontro, due ore e mezza, ha dimostrato la ricchezza delle argomentazioni illustrate, che non è possibile condensare in poche righe.

Certamente abbiamo sottolineato che i lavori di scavo (una nostra stima per difetto prevede 3.000 viaggi di camion per il trasporto della terra scavata, circa 1.000 ore di lavoro di escavatore, 500 viaggi di betoniere, ecc.) determinerebbero un inquinamento insostenibile per i residenti e per gli allievi della scuola Mazzini e delle scuole limitrofe. Inquinamento, disagio per rumori e vibrazioni, che durerebbero anni, a causa delle probabili interruzioni dei lavori dovuti. Disagi e costi che non sono stati per nulla valutati per la mancata applicazione della necessaria verifica di assoggettabilità e della conseguente possibile valutazione di impatto ambientale.
Si è inoltre ribadito che il contratto del 2012 poteva in più occasioni essere rescisso, per inadempienze procedurali più volte evidenziate in Consiglio Comunale. Anche rispetto al mancato accertamento della condizione di bancabilità è stato risposto che la responsabilità compete ai tecnici che l’avrebbero verificata. Risposta piuttosto burocratica, che scarica le responsabilità, per niente rassicurante.
Come per niente rassicurante è risultata la risposta circa le preoccupazioni in merito al rischio archeologico: “la Soprintendenza ha approvato il progetto” – è stato detto – assicurando di aver condotto anche indagini tramite georadar, di cui fin qui non era mai stata data alcuna evidenza e di cui l’amministrazione stessa – a detta dell’assessora all’urbanistica – non è in possesso di documentazione.

Vi è in sostanza un ribaltamento del concetto di interesse pubblico. Per l’Amministrazione tale interesse è di carattere squisitamente economico, sta nell’evitare le penali (eventuali) per la rescissione del contratto, che da tutti è stato definito eufemisticamente “mal concepito”, per non dire capestro. Contratto le cui condizioni non sarebbero più approvate oggi, anche secondo la pubblica ammissione di alcuni consiglieri di maggioranza. Per noi invece l’interesse pubblico prioritario è la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini, soprattutto in un contesto climatico cambiato; evitare l’attrazione di ulteriore traffico nel centro storico; evitare il rischio archeologico e accedere a una riqualificazione delle due piazze con un progetto unitario e coerente ai vincoli storici presenti. Noi per primi siamo contrari al degrado e desideriamo una piazza bella e accogliente; affermare il contrario è pura mistificazione.

Spiace aver dovuto infine costatare che la Sindaca non abbia nemmeno voluto concedere un gesto di attenzione verso i cittadini che hanno dato vita alla mobilitazione e al presidio attuale, favorendo quantomeno la sospensione dei lavori nel cantiere di Piazza Cittadella, in attesa dell’udienza in Tribunale del 28 ottobre prossimo. Un gesto che avrebbe rasserenato gli animi e che avrebbe allontanato il dubbio di malcelato risentimento nei confronti dei manifestanti. Lavori che – nel caso di mancato accoglimento del reclamo – risulterebbero peraltro inutili e un costo ingiustificato per la collettività, attesa la irrealizzabilità del progetto approvato a causa dell’impedimento di abbattere le piante. Dubitiamo che un accordo con la ditta non si sarebbe potuto trovare.
Così come non si è voluta nemmeno accettare la proposta di acquisire l’ex autosilo di via X Giugno per destinarlo a parcheggio pubblico, mediante soluzioni da valutare, fra cui il finanziamento nell’ambito del bando periferie o una rinegoziazione del contratto con Piacenza Parcheggi. Si è richiesto di introdurre comunque una variante urbanistica sull’edificio da zona residenziale a parcheggio pubblico, per ragioni di pubblica utilità.

Rimane il rammarico di un’occasione persa per una vera apertura di dialogo, a cui questa l’amministrazione non è evidentemente abituata, preferendo il decisionismo, a dispetto della partecipazione. La disponibilità a concedere spazi di confronto sulle dotazioni superficiali della Piazza futura (magari qualche piantina in più in contenitori di cemento), ci sembra una proposta tardiva e inadeguata. Nessuna possibile compensazione ci ripagherà dell’abbattimento dei 15 alberi monumentali e della ex-autostazione degli autobus, e del traffico di auto in centro storico per sempre. Per quanto la si decori, una torta con panna rancida è comunque immangiabile”.

FERRI, PD SPIAZZA L’AULA CON IL SILENZIO SULLE PAROLE DEL MINSITRO SALVINI “NON CI MANCHERA’ “

Un silenzio che ha spiazzato l’aula. Il consigliere del PD Sergio Ferri è intervenuto in merito al grave fatto di cronaca avvenuto a Verona, dove un agente della Polfer ha estratto la pistola e ucciso il 26enne Diarra Moussa, maliano, che aveva tentato di aggredirlo con un coltello. Sui social, il vice premier Matteo Salvini ha commentato “non ci mancherà”. Proprio riguardo a questa frase il consigliere Ferri ha sentito il dovere di intervenire, esortando i colleghi consiglieri a riflettere. “Chiedo ad ognuno di pensare a queste parole” ha detto restando in piedi e in silenzio. In modo inaspettato si sono alzati anche i consiglieri di maggioranza, sindaca e gli assessori presenti.

Un gesto che ha sollevato la critica della consigliera Barbara Mazza della civica Barbieri – Liberi, e della capogruppo Patrizia Barbieri che era intenzionata a lasciare l’aula. “Non mi piace che si strumentalizzino queste vicende all’interno del Consiglio” ha detto Mazza. “Chi ha strumentalizzato la morte è stato Salvini” la replica di Ferri. Per il capogruppo Dem Andrea Fossati “Non commentiamo la vicenda in sé, l’azione e la reazione, ma il commento del ministro” che anche il consigliere dei Liberali Filiberto Putzu ha definito “inelegante e inopportuno”.

ACCESSI SICURI ALLA SCUOLA MAZZINI, BONGIORNI: “STIAMO PENSANDO DI CHIUDERE LA STRADA ALL’INGRESSO E ALL’USCITA DEGLI STUDENTI”

Di piazza Cittadella si è discusso anche in consiglio, in sede di comunicazione da parte dei consiglieri. E’ stato il consigliere di Alternativa per Piacenza Luigi Rabuffi a tornare sulla decisione dell’amministrazione di costituirsi a favore di Piacenza Parcheggi rispetto al reclamo contro l’ordinanza del giudice Fazio. “Decisione legittima ma inopportuna – l’ha definita Rabuffi – che pone una distanza siderale tra Comune e cittadini. Lascia perplessi – ha continuato – che la sindaca ignori le 32mila firme contro il taglio degli alberi, la stessa sindaca che, nel suo ruolo, è anche garante della salute pubblica”.

Il consigliere di ApP ha criticato la decisione  dell’amministrazione di farsi rappresentare da avvocati esterni all’ente: “non ci si poteva affidare all’avvocatura? – ha domandato all’aula – ricordando il trasferimento della dirigente Elena Vezzulli ad altro incarico – da 10mila euro annui di spese esterne, indicate nel bilancio previsionale, siamo passati a 85mila euro, con un amento del 750%”.

Anche Claudia Gnocchi del Gruppo Misto è intervenuta su Cittadella: “Piacenza è la settima città più inquinata d’Europa, i cittadini sanno di avere bisogno di verde e piante. L’insegnamento, da quello che abbiamo assistito in piazza Cittadella, è il desiderio di partecipazione, di essere messi al corrente delle decisioni – ha spiegato Gnocchi – chi è stato eletto deve prendersi le responsabilità di politiche di ciò che compie”. Ha ricordato infine di non sottovalutare altre zone sensibili in città, come gli orti di via Campesio, il campo di via Morigi e l’ultima area verde della Baia del Re.

Il consigliere Massimo Trespidi ha definito la situazione viabilistica della piazza “fuori controllo. A lato cantiere era previsto un passaggio per i posti auto rimasti disponibili, ma questo è bloccato da altre auto. Inoltre le aree verdi dietro il Farnese sono prese di mira da parcheggi selvaggi. Ma c’è un ordine dell’alto per cui non bisogna dare multe in Cittadella?” ha chiesto alla giunta.

La viabilità che insiste sulla piazza è di difficile gestione, ha spiegato l’assessore Matteo Bongiorni, nel rispondere ad una interrogazione, datata un anno fa, del gruppo di Alternativa per Piacenza in merito alla viabilità davanti alla scuola Mazzini che, oggi, si affaccia sul cantiere. “Una situazione completamente mutata rispetto allo scorso anno – ha detto l’assessore – anche se il problema del traffico e della sicurezza c’è sempre stato per gli studenti della scuola”. “Oggi, anche alla luce della tragedia accaduta al Raineri Marcora dove la studentessa 14enne è stata investita dall’autobus – ha spiegato Rabuffi – si fa ancora più attuale il problema”. “Stiamo pensando di chiudere la strada alle auto nella fascia oraria di entrata e uscita da scuola – ha annunciato l’assessore – mezz’ora al giorno per la sicurezza dei bambini”.

 

CITTADELLA: AMBIENTALISTI E AMMINISTRAZIONE RESTANO SULLE PROPRIE POSIZIONI. TARASCONI: “DISPONIBILI A RIVEDERE IL PROGETTO IN SUPERFICIE”, MA IL CANTIERE NON SI FERMA

“Ogni occasione di dialogo è preziosa e ha una valenza positiva, indipendentemente dal fatto che le parti a confronto trovino un punto di vista univoco o mantengano ciascuna la propria posizione”.

La sindaca Katia Tarasconi commenta così l’incontro tenutosi stamani in Municipio con una delegazione di associazioni, in merito al progetto di riqualificazione di piazza Cittadella, sottolineando che “sarebbe riduttivo sintetizzare il tutto nella dicotomia tra chi è a favore e chi è contro la realizzazione del parcheggio interrato. Il tema va visto in una prospettiva ben più ampia: quella della tutela della salute pubblica e dell’ambiente, della mobilità dolce, della valorizzazione di un contesto storico e monumentale oggi in condizioni di degrado. Questi sono i punti chiave di un percorso di rigenerazione urbana che avrebbe meritato maggior condivisione e continuità anche dal punto di vista comunicativo, in questi 12 anni: ce ne siamo resi conto oggi, approfondendo l’analisi del progetto con una componente della cittadinanza molto consapevole e informata, ma non in possesso di tutti gli elementi progettuali”.

“Per questo – prosegue la sindaca, affiancata stamani dagli assessori Matteo Bongiorni, Adriana Fantini e Serena Groppelli – ci siamo impegnati a fornire alle associazioni la documentazione relativa alle precedenti indagini archeologiche sull’area in questione, ribadendo con convinzione anche la massima disponibilità dell’Amministrazione, qualora la sentenza del prossimo 28 ottobre autorizzi la prosecuzione del cantiere, a riconsiderare insieme il progetto di riqualificazione di superficie di piazza Cittadella, per apportare tutte le migliorie che si possano inserire, anche dal punto di vista della sostenibilità ambientale, su un piano che è ormai ultradecennale e come tale può essere evidentemente oggetto di nuove riflessioni”.

“Ringrazio la delegazione che ha partecipato questa mattina – conclude Tarasconi – portando una prospettiva che abbiamo ascoltato con la massima attenzione, pur restando fermi nelle rispettive posizioni. C’è, per quanto ci riguarda, un tema di responsabilità istituzionale da cui non possiamo prescindere nel valutare l’interesse pubblico del progetto, ed è quello di non esporre le risorse dell’ente, ovvero della comunità piacentina, a un danno economico derivante dal mancato rispetto delle procedure e delle norme contrattuali. Posso comprendere che questo aspetto non risulti così rilevante dall’esterno, ma per il Comune rappresenta un dovere inderogabile di trasparenza e correttezza nella gestione amministrativa, che del resto è stato considerato tale da tutte le Amministrazioni, anche di colore politico diverso, che si sono susseguite in questi anni. Ciò detto, in attesa dell’udienza della settimana prossima, sottolineo l’importanza di un confronto civile e aperto come quello che abbiamo potuto avere questa mattina”.

A PIZZAUT SUCCEDONO COSE MERAVIGLIOSE, PERCHE’ SI COLTIVANO I SOGNI, NON SI CALPESTANO

“Da noi succedono cose meravigliose”. Noi è PizzAut, lui è Nico Acampora il fondatore. Un gigante, che ha creduto nei sogni, senza calpestarli, valorizzandone le persone e mettendone a sistema le potenzialità.
Insieme a Elisabetta Soglio, è stato l’ospite del festival Incontri alla Camera del Lavoro, dove ha presentato il suo libro Vietato calpestare i sogni.

I sogni sono quelli di Matteo, Francesco, Letizia, Simone, Lorenzo e tanti altri. Sono 41 ragazzi autistici che lavorano nelle due pizzerie di Nico Acampora, a Monza e Milano a Cassina de Pecchi. A PizzAut accadono cose meravigliose, come racconta Acampora, perché i ragazzi autistici hanno imparato a fare la pizza, a prendere le comande, a lavorare al bar a parlare con i clienti. Succede che chi affetto da mutismo selettivo, dopo 24 anni inizi a parlare, accade che chi ha timore perfino nello sfiorare l’altro, si sciolga in abbracci calorosi. Tutte queste storie sono raccontate nel libro, a partire proprio da quella di Nico, papà di Leo, oggi adolescente, a due anni la diagnosi di autismo.

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MALTEMPO: VIA NINO BIXIO ANCORA CHIUSA. LIVELLO DEL PO A 6 METRI

Fiume Po ancora sotto controllo dopo le abbondanti piogge delle ultime ore. I pattugliamenti, nel corso del turno serale di sabato 19 ottobre, hanno visto gli agenti costantemente monitorare la situazione degli argini (Trebbia e Fiume Po), da Borgotrebbia sino a Roncaglia, controllando anche i sottopassi cittadini. Non si sono registrate criticità. Alle 23.45 il livello idrometrico del Fiume Po segnava soglia 6 m, con l’acqua che raggiungeva la strada ed in particolare il tratto di via Nino Bixio – chiuso con le transenne – sottostante il ponte ferroviario.

Nella notte, la situazione è stata monitorata da tecnici della Protezione Civile del Comune, provvedendo alla chiusura dei sottopassi di via Mussi e via Ferdinando di Borbone.
In mattinata è ripreso il monitoraggio di argini e sottopassi da parte delle pattuglie della Polizia Locale. Il tratto di via Nino Bixio sottostante al ponte ferroviario, resta ancora chiuso al traffico.

PIAZZA CITTADELLA: IL 21 OTTOBRE LA SINDACA INCONTRERA’ LE ASSOCIAZIONI. NON CI SARA’ LO STREAMING “L’INCONTRO E’ INFORMATIVO”

Legambiente, Italia Nostra, Fate Archistorica, Laboratorio Popolare per la Cultura e per l’Arte, Attac Piacenza insieme alla delegazione dei cittadini firmatari del ricorso ha scritto alla sindaca Tarasconi per accettare l’invito all’incontro proposto proprio dalla prima cittadina qualche giorni prima dell’incontro pubblico in Sant’Ilario dell’8 ottobre.

“In merito alla comunicata sua disponibilità ad un incontro ristretto il 21 ottobre p.v., rivolto alle associazioni e ai cittadini che l’avevano precedentemente invitata all’incontro pubblico dell’8 ottobre scorso, in S.Ilario, nel confermarle la nostra presenza – scrivono le associazioni – chiediamo
cortesemente se previsto un collegamento in streaming o una eventuale registrazione per consentire ai cittadini interessati, e che lo desiderano, la possibilità di assistere o ascoltare nel modo più trasparente possibile, all’incontro.
In secondo luogo, in attesa dell’udienza convocata dal Presidente del Tribunale per il prossimo 28 ottobre, in cui il collegio incaricato si esprimerà sull’accoglimento o meno del reclamo presentato dalla Piacenza Parcheggi SpA, le saremmo grati se favorisse la sospensione temporanea dei lavori in Piazza Cittadella, compresa la demolizione dell’autostazione. Lavori che – nel caso di mancato accoglimento del reclamo – risulterebbero quantomeno inutili, attesa la irrealizzabilità del progetto approvato perché le piante non potrebbero essere abbattute in ossequio dell’Ordinanza attualmente vigente del Giudice Antonino Fazio.
In terzo luogo gradiremmo conoscere la composizione della delegazione
dell’Amministrazione all’incontro del 21 ottobre (assessori e tecnici presenti) e possibilmente l’articolazione dello stesso, in termini di temi trattati e di tempi disponibili per il loro svolgimento.

La lettera datata 15 ottobre ha ricevuto la risposta della sindaca che, nel confermare l’incontro per il 21 ottobre ha specificato che “trattandosi di un
incontro di ascolto/informativo, in questo caso non è previsto il collegamento streaming”.
Prendiamo atto della decisione dell’amministrazione anche se il collegamento – riferiscono le associazioni –  anche con mezzi nostri e senza costi, avrebbe potuto costituire un’opportunità di trasparenza e partecipazione dei cittadini interessati, che non possono presenziare all’incontro.

SABATO 19 E’ TEMPO DI SBARACCO ALLA VETRINA SOLIDALE MOBILI DELLA CARITAS

La Caritas Diocesana dà appuntamento ai cittadini per un evento pubblico di promozione solidale, sabato 19 ottobre dalle 10:00 alle 19:00 presso la sua vetrina solidale del Servizio Mobili in via Primo Maggio 62.

I Piacentini sono tutti invitati e potranno fare libere offerte per
acquistare il mobilio e oggettistica esposti, contribuendo così a questo progetto di  “architettura del dono”. La gratuità non cresce più, i livelli pre pandemia sono ancora lontani e la propensione al dono degli Italiani sembra regredire leggermente, come si evince dal rapporto annuale
elaborato dall’Istituto Italiano della Donazione (Iid), in occasione del #Donoday2024, festeggiato lo scorso 4 ottobre.
Gli operatori e i volontari del Servizio “Come Nuovo”- mobili Caritas di Via I Maggio ogni giorno cercano di sensibilizzare i clienti della Vetrina Solidale a queste delicate tematiche, nell’ottica di una progressiva presa di responsabilità di chi dona e chi riceve il dono.

Nasce così l’idea dello “sbaracco” della vetrina solidale mobili, evento rivolto alla comunità piacentina, fissato per il prossimo 19 ottobre.
“Come Nuovo” è un’iniziativa di Caritas Diocesana Piacenza-Bobbio la cui storia ha radici lontane nel tempo.
Il Servizio mobili inizia già nella metà degli anni ‘90, grazie ad un gruppo di obiettori di coscienza nella sede originaria di Caritas, in Via San Giovanni, come ci racconta commosso Massimo Magnaschi, gruppo di cui lui
stesso faceva parte. Non vi era allora nulla di strutturato, ci si metteva a disposizione del prossimo con semplicità e spirito di carità, ma senza alcuna preparazione di falegnameria e recupero mobili specifica alle spalle. Il magazzino era ubicato in un capannone presso l’ex caserma Artale, sulla Via Emilia Pavese.
Solamente più tardi, come ricorda Paolo Oltolini – operatore storico di falegnameria Caritas – all’incirca nel primo decennio degli anni 2000, viene promosso e realizzato presso l’attuale sede centrale di Via Giordani il progetto di recupero di mobilio per arredare abitazioni di famiglie bisognose, avviando un piccolo laboratorio di falegnameria. Ma il magazzino di deposito aveva sede a Sant’Antonio, ed era scomodo da raggiungere.
Sulla scorta della crescita delle necessità, viene fatta richiesta, negli anni dell’immediato pre-pandemia, alla Fondazione di Piacenza e Vigevano di poter disporre degli spazi attuali in Via I Maggio.

Una parte dell’area è ora destinata all’Emporio Solidale, l’altro spazio al Servizio mobili. Nasce così il progetto “Come Nuovo”, guidato dall’allora responsabile Michele Tizzoni.
Il progetto si configura come una Vetrina Solidale dove poter visionare ed eventualmente offrire un’offerta per mobili e complementi d’arredo usati, una falegnameria avanzata, un servizio di trasporto e allestimento di mobilio usato verso nuclei familiari che versano in condizioni di difficoltà. Alla nomina del nuovo direttore Caritas, Mario Idda, e del nuovo responsabile del servizio Michele Napoli, il progetto mobili ha avuto nuovo impulso e nuovo slancio.

Gli scopi di “Come Nuovo” sono l’aiuto e l’accompagnamento della fascia più fragile della cittadinanza piacentina ad entrare nelle abitazioni messe a disposizione dal Comune, promuovendo un percorso di progressiva autonomia; il recupero di mobilio usato che sarebbe altrimenti destinato alle discariche, nell’ottica del rigetto della cultura dello scarto, della sostenibilità ambientale, della rigenerazione di oggetti, ma soprattutto della dignità di
persone in fragilità; l’attuazione di tirocini e inserimenti lavorativi per persone che vivono una situazione di precarietà lavorativa, favorendo un’integrazione tramite offerta di opportunità guidate, in un ambiente accogliente e generativo di solidarietà.

Per contatti: “Come-Nuovo, Vetrina Solidale Mobili Usati”, Via I Maggio, 62 – 29121 Piacenza, dal lunedì al sabato dalle 9 alle 12, ed il lunedì e mercoledì pomeriggio dalle 15 alle 17; tel. 0523 691567- cell.345 0800348;
email: mobili@caritaspiacenzabobbio.org;
sito: www.comenuovo.caritaspiacenzabobbio.org

S.I. COBAS PORTA IN PIAZZA STUDENTI E OPERAI

Studenti e operai insieme nel giorno dello sciopero nazionale dei sindacati di base. Circa 150 anche a Piacenza, dal liceo Artistico, in corteo, fino in via Negri, contro il ddl Piantedosi, considerato un attacco diretto ai diritti fondamentali, contro il voto in condotta che acquisirà un peso maggiore rispetto al passato.
Una mobilitazione che, a livello locale, non poteva non considerare la tragedia accaduta una settimana fa nel piazzale del Raineri Marcora, dove Simran è stata investita e uccisa da un autobus.

https://fb.watch/vhTE-_DgWS/

COME CAMBIA IL MERCATO DEL LAVORO TRA GENDER GAP E SMART WORKING

Il mercato del lavoro piacentino, pressoché in linea con quello nazionale, si presenta molto dinamico e soggetto a cambiamenti; mai come nel periodo post pandemia che ha segnato profondamente anche questo settore.
Resta evidente un gender gap tra uomini e donne; a Piacenza, in generale in Emilia Romagna, il tasso di occupazione maschile è migliore di quello europeo e del nazionale. Per le donne invece, pur essendo superiore a quello nazionale, il tasso resta inferiore a quello europeo. Nell’ultimo anno però qualcosa sta cambiando dalla parte femminile. Se ne è parlato nel seminario organizzato da Confapi che,  dallo scorso anno, si è accreditata presso il Ministero, insieme a sette agenzie per il lavoro, segnalando settimanalmente i profili migliori.

https://fb.watch/vgF6AaeDRF/