Il regolamento del Pd di Piacenza sul divieto di critica attraverso i social arriva anche sulle colonne del quotidiano La Repubblica. “Vietato cinguettare e postare, ma anche rilasciare interviste, se prima non sarà stata chiesta idonea convocazione del circolo di riferimento” scrive l’autore dell’articolo Valerio Varesi. Un tentativo di lavare i panni sporchi in casa che si scontra con l’indomabile mondo della comunicazione di oggi, si legge nel pezzo. Il segretario Gianluigi Molinari, intervistato sull’argomento, cerca di disinnescare la miccia.”nessun dogma, accettiamo la discussione, ma vorremmo invitare gli iscritti a riportare la dialettica in seno agli organi di partito”. Sarà, ma questo bavaglio alle critiche ha il sapore del metodo grillino. Molinari risponde:”non abbiamo nessun intento epurativo, accettiamo la critica e la discussione anche se ammetto che la forma scritta del regolamento è un pò secca e perentoria. Se la formulazione della norma fosse troppo rigida – conclude – potremmo anche cambiarla, do la massima disponibilità”.
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