Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del consigliere di Alternativa per Piacenza Lugi Rabuffi in vista della ripresa dei lavori dopo la pausa agostana.
Mentre la politica locale e nazionale si ritira sotto l’ombrellone per godere del relax estivo, la vita continua.
Guerre, attentati, violenza, disastri, povertà, malaffare non vanno mai in ferie. Tanto che le cronache dei mezzi di informazione fanno fatica a selezionare le notizie di un palinsesto informativo che, purtroppo, trabocca quotidianamente di negatività.
Persino le Olimpiadi parigine, con l’inquinamento batterico della Senna e la becera polemica sessista sulla presunta mascolinità di una pugile algerina ci offrono esempi negativi alleviati da un “aggiornato” spirito olimpico (la conquista delle medaglie) che certamente farà rigirare nella tomba monsieur Pierre De Coubertin.
E Si, perché oggi, nello sport così come nella vita, sembra proprio che non serva partecipare, quanto vincere. A tutti i costi…
E così, con questo obiettivo, alimentato dall’effimero mito del successo e dalla droga dell’egoismo, vince chi, è più ricco. Chi sfrutta la povera gente. Chi ha la macchina più bella. Chi grida più forte. Chi usa violenza. Chi bullizza i coetanei. Chi evade le tasse. Chi ruba. Chi non rispetta le regole. Chi trasgredisce. Chi vende morte…
L’importante è vincere.
Un quadro valoriale davvero desolante che impone a tutti noi – specie a chi è impegnato a costruire il futuro di questa nostra società, cioè le istituzioni e la politica – una profonda riflessione sul destino che ci stiamo costruendo, imponendo la messa a terra di azioni concrete a favore dei valori, sempre più
annacquati ed ignorati, di solidarietà, uguaglianza e pace.
E dobbiamo farlo senza egoismi. Agendo positivamente sulla vita delle persone, rispettando il principio naturale che ci rende tutti uguali nella nascita e nella morte. Autonomia differenziata, salario minimo, tutela dei lavoratori e del lavoro, sostegno alle persone deboli e fiducia/sostegno ai nostri giovani sono, al pari dei diritti civili e della tutela dell’ambiente naturale, sfide ineludibili che dobbiamo affrontare da subito, senza demagogia e senza avidità politica.
E allora, chiusi gli ombrelloni e dimenticate le Olimpiadi, confrontiamoci, discutiamo e tracciamo insieme il percorso per un futuro di sostenibilità sociale, ambientale e valoriale di cui Piacenza ha davvero bisogno.
Se riusciremo a farlo, avremo vinto la nostra Olimpiade.
E sarà una medaglia tanto preziosa che anche monsieur De Coubertin, c’è da scommettere, potrà nuovamente riposare in pace…